27 December 2005

Itinerario di un viaggio in Siria, 28 DIC 2005 / 5 GEN 2006





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VIAGGIO IN SIRIA, 28 DIC 2005 / 5 GEN 2006

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Data
ITINERARIO
ARRIVO
KM
ore
1
DAMASCO
0
0
2
DAMASCO
0
0
3
PALMYRA
240
4
4
ALEPPO
420
7
5
ALEPPO
120
2
6
HAMA
190
5
7
DAMASCO
220
4
8
DAMASCO
280
4
9
Italia
0
0

Totale


1.470
26

17 December 2005

Book Review: Neutral Buoyancy: Adventures in a Liquid World, by Tim Ecott, *****

Synopsis
A brilliant mix of vivid reportage, history and science. Historical diving bells, greek sponge divers, world war two frogmen and record-setting breath hold divers compete for space with misunderstood sharks, weeping turtles, smiling dolphins and erotically shaped sea slugs. From Ireland to Florida, Papua New Guinea to Vienna and the Bahamas to Seychelles, Neutral Buoyancy is travel writing of the most fascinating, readable kind; providing a window - or a view from a glass bottomed boat - on a rich, unfamiliar and unique destination. Travel writing of this quality makes Neutral Buoyancy a must for all armchair travellers, not just divers.

03 December 2005

Book Review: Investment Biker, by Jim Rogers, *****

Synopsis

Wealth does strange things to people. It can either control them or set them free. Jim Rogers falls into the latter camp. Like an angst-free Marlon Brando, this Wild One quit his Quantum fund job alongside George Soros at the age of 37, saddled up a powerful BMW and revved his way into a personal dream.

02 December 2005

Book Review: Adventure Capitalist, by Jim Rogers, *****

Jim and wife Paige at the end of their tour in 2002.
Synopsis

The bestselling author of Investment Biker is back from the ultimate road trip: a three–year drive around the world that would ultimately set the Guinness record for the longest continuous car journey. In Adventure Capitalist, legendary investor Jim Rogers, dubbed "the Indiana Jones of finance" by Time magazine, proves that the best way to profit from the global situation is to see the world mile by mile. "While I have never patronized a prostitute," he writes, "I know that one can learn more about a country from speaking to the madam of a brothel or a black marketeer than from meeting a foreign minister."

01 December 2005

Una corrispondenza formativa

1 dicembre 2005

ELEONORA
Ciao Marco ben trovato. Mi ricordo sempre con piacere del nostro viaggio in India. T'avverto che è un e-mail lunghissima, di recupero per tutte quelle non mandate (e le future).

Dopo il nostro viaggio sono andata in Etiopia fatta in settembre-ottobre alla faccia della fama delle carestie che la piegano, è inaspettatamente veeerdeee, praterie immense piene di bestiame montagne panorami..e una marea di gente per strada che cammina, molto povera. Di contro Addis Abeba è abbastanza moderna più di altre capitali africane che ho visto. A Settembre-ottobre lì è inverno si è sempre in altitudine e fa freddino, lo dico perchè uno, parte per l'Africa in braghini e canottiera figurati che caldo fa poi si ritrova a gelare, questo nel nord, a sud fa caldo. Non è una novità che l'Etiopia è uno dei paesi africani più interessanti da vedere. 
E' fotograficamente un potenziale ma è molto faticoso..è peggio dell'India per via di richieste di birr (soldi) a baratto delle foto, ti esasperano davvero e tanto tengono allenata la pratica del pretendere pretendere pretendere dai turisti tutti Onassis per loro, che è davvero difficile scattarle prima della posa. Perciò spesso prendevo il mio cessino di Nikon e la mettevo in custodia. Ciò che mortifica davvero è la mentalità d'assistenzialismo da paese che così proprio non ne uscirà mai da una povertà che ti intristisce e sconcerta fino al midollo. C'è pure un bel po' di mafia. Questo in tutto il terzo mondo? Sì, qui è manifesto. E' un paese tutto bello, grande e si sta molto in macchina. Bisognerebbe cercare di andarci in gennaio per le feste religiose di etiopia storica, meno frequentate, il sud è veracemente tribale perciò battutissimo tutto l'anno. La parte più ..più è dove nessuno va, la parte est musulmana verso la dancalia (zone di Hafar). L'Etiopia non è il Sudafrica o la Tunisia..è l'Africa Africa.
A proposito di Africa Africa, sono stata in Burkina a Ouagadougou in missione nel '96 5 settimane nei dispensari dei camilliani ed ho fatto il niger (Bororo-Tuareg) ergo, Togo-Benin-Burkina non può che essere nei primi posti per la voglia di andarci; forse ci andremo con Patrizia con il solito gruppo con cui viaggio in febbraio-marzo-aprile-maggio ma è troppo presto per saperlo, diciamo che è uno dei posti dove ci siamo detti ci piacerebbe andare l'anno prossimo.
In Etiopia ci sono andata con XXXXX... io i cognomi li trascuro proprio da subito. E' simpatica, in gamba, viaggia in genere con un gruppetto suo tant'è che non sempre pubblica i viaggi sul sito e lavora per avventure. Semmai ti dirò l'esatto cognome se ti interessa.
Sei venuto fuori nei nostri discorsi perché ti conoscono in quel giro. Guarda che chiacchierando ho parlato bene di te. Ti dico queste cose perchè poi conoscendoti non lo sei e magari sai se bazzichi ad avventure è buona cosa saperlo. Cosa? questo: hai dato ad avventure (velatamente con l'ombra del dubbio che ad avventure c'è per fortuna..) un'impressione un po' da sapientino un po' snob e certo non aiuta fare discorsi segnatamente di destra filo politica estera americana a chi ti conosce poco, quando non hai un tempo di conversazione sufficiente per spiegare e raccontare da dove vieni e perché arrivi a certe conclusioni.
ORA CERCO DI SPIEGARMI. Il fatto è che detto il più moderatamente possibile, semplicemente e non da tecnici, da profani e ignoranti se vuoi, io e alcuni di avventure che t'hanno sentito parlare troppo poco per conoscerti un po', pensiamo che i fanatici comunisti o liberali che siano, se ottusi fanatici sono teste di cxxxx uguali. Questa, come premessa con la quale tu non c'entri assolutamente.
Continuo: ad avventure, non per programmata selezione ma perché ci si sono casualmente ritrovati a lavorare lì e soprattutto perchè si va a vedere il resto del mondo com'è, un pò di mentalità ...rossa, c'è. Cosa che dal MIO punto di vista è un'evoluzione naturale dell'andare a vedere il mondo com'è, questo al di là di ogni analisi scientifica che non sono nemmeno in grado di fare. La pensano come me molti ad avventure.

Io di te, ho detto, e non l'avrei detto (mi sarei fatta i cxxxx miei) se non perché spero che ciò che ho detto a xxxx sia andato a raddrizzare l'impressione (che è solo un'impressione riconoscono essere quindi cangiante), da sapientino di destra che hai lasciato. Io ho detto che puoi averla lasciata quell'impressione, a volte fighetto appari, ma c'è magari dietro lo studio o un'opinione non fanatica come urlano in tanti e per quanto, com'è lecito, ognuno la pensi come diavolo vuole non sei così fighetto da non avere cura, disponibilità, tolleranza e modestia di confrontare le tue opinioni con chiunque, anche con chi non sembrerebbe capace di dire nulla. Tutti hanno qualcosa da dire e che è interessante da ascoltare, ed ascoltare è conoscenza e intelligenza. Tu questo lo sai e lo sei.
Io non so se ti ci ritrovi ma anche se ha volte ci fai ...magari per colpire, un po' il fighetto, però hai cura di conversare senza chiusure con chiunque, perciò l'impressione che puoi lasciare  risulta conoscendoti affrettata. Non che fosse grave la faccenda, era un discorso che più leggero non si poteva, una chiacchierata che abbiamo fatto io e xxxxxxx sui capogruppo incontrati. Potevo anche non raccontarti tutta sta cosa e scrivendola l'ho certo ingrandita da cazzata che era, ma mi dispiaceva che questa piccola e irrilevante impressione potesse in qualche leggero modo far ombra sul fatto che 'logisticamente' (l'unica cosa che alla fine importa e l'unica che pesa ad avventure al di là di ogni inutile gossip) sei un ottimo capogruppo per lingue, organizzazione, disposizione all'amicizia. Sei uno sveglio, interessante e generoso nel far andare a tutti ottimamente il pre-viaggio, il viaggio e il dopo viaggio.

Non l'ho introdotto io il discorso con XXXXXX ma ho detto la mia da semplice e schietta quale sono. Nemmeno XXXXX è un'impicciona caciarona anzi è un ottima persona e capogruppo ed è un'amica con la quale posso parlare anche magari non facendomi i cXXX miei perché ho piena fiducia nella sua intelligenza, di come prende/capisce le cose che le ho detto. E la cosa è vicendevole se no non mi avrebbe parlato di te. E sai giù ad avventure ne sentono di tutti i colori; c'è gente che fa il capogruppo ma è incapace o stronzo e quello per loro è lavoro alla fine, per non perdere gente che non viaggia più con avventure solo perché ha avuto delle beghe. Soldi. Per lavoro non per altro, non certo per simpatie politiche, cercano di riuscire a valutare se chi si lamenta è un rompicxxxx che è indifferente perdere ...o se è il capogruppo che è meglio perdere. E sai, con tutta la tolleranza di cui sono capace, ce ne sono!

Magari proprio per qualcuno è ora di andare in pensione anche come capogruppo e nemmeno il premio del viaggio gratis riesce a fare di alcuni dei buoni viaggiatori. Non parliamo degli stronzi E io in genere in ferie cerco per principio di pace, nonché per salute, d'andare d'accordo con tutti e almeno in ferie di essere 'in pausa', di non giudicare nessuno. Chi se ne frega, basta vedere il mondo, mi basta quello. Se poi trovo amici, meglio così. Ma se uno è stronzo e non sveglio a un certo punto viaggi per conto suo. Non volevo che qualcuno potesse anche solo lontanamente mischiarti con questi e quando ci si conosce poco può capitare sulla base di impressioni. Il detto la prima impressione è quella giusta è una benemerita cazzata. Basta ho finito. Hai qualcosa da rimproverarmi? Se è così dimmelo ti prego e questa è l'ultima volta che presuntuosamente mi metto a psicoanalizzare o filosofeggiare su come sei o non sei come chi crede di capire tutto di tutti..lo spirito non è quello; io mi farei promotrice attiva di un solo partito: il partito di chi si sa fare i cavoli suoi.
Volevo solo darti modo quando vai ad avventure, di pigliarti tutti i viaggi che vuoi perchè te li meriti 'per merito'.  Perchè se hai messo su, un angolo dell'avventura non è un caso ed un piccione viaggiatore è viaggiatore. Nel momento in cui ho sentito una piccola ma credimi davvero piccola cosa che lo avrebbe non impedito forse 'ritardato', c'ho messo parola. Alla fine era una chiacchierata tra amiche probabilmente già scordata e mai riferita, a volte ci si fa dei film mentali per un nonnulla. Non solo tu sei un bravo capogruppo anche altri. Poi lo sai meglio di me, come ogni ambiente anche avventure è un luogo di inciuciamenti, figurati! Il mondo non si cambia così..e allora volemose bene e tiriamo a campà. Boh si dice così per epilogare? (sei tu il romano). ciao eleonora

4 dicembre 2005

Ciao Eleonora, WOW che email! Be' prima di tutto vorrei ringraziarti, sia per aver dedicato tutto questo tempo per scrivere e riferirmi dei commenti dietro le quinte di AnM, sia, soprattutto, per il tuo apprezzamento sul mio "lavoro" di capogruppo, che mi gratifica ed appaga per i miei sforzi. I complimenti al mio modo di pormi per ascoltare e discutere (mi sforzo, e se tu lo hai notato vuol dire che ci riesco) mi hanno veramente quasi fatto arrossire; spero che tu non sia l'unica a pensarlo, ma sei l'unica che me lo ha detto. Spero avremo modo di viaggiare ancora insieme.
Grazie anche per le info Etiopia, ne farò tesoro!

E veniamo al resto. Non ho capito bene cosa tu, o XXXX, intendiate per "fighetto". A me piace parlare delle cose che leggo sui paesi che visito, cerco la conversazione che però spesso non si sviluppa perché molti ad AM -- e non solo -- non leggono, non si informano, sanno solo dire "che bello!" dovunque si trovino. Forse questo fa pensare che mi dia della arie? Eppure lo spirito di AM è proprio quello dell'approfondimento, c'è anche la biblioteca, il caffè letterario, le recensioni dei libri. Oppure cos'altro è? Forse che a volte a me piace dire qualche frase a effetto, un po' provocatoriamente? Be' sì, è una tecnica di presentazione, serve a svegliare quelli che son distratti e a concentrarsi sulla questione che si sta discutendo. Un sasso nello stagno insomma. Non c'è niente di peggio di una conversazione noiosa, invece a volte con una "sparatella" si vivacizza il tutto!

Ma quando all'essere di destra direi due cose, che ovviamente sono punti di vista opinabilissimi e personali: una è che se non ci fosse una destra non ci potrebbe essere una sinistra, è ovvio, o almeno dovrebbe esserlo a chi è veramente democratico (e non "democratico" come la Repubblica Democratica Tedesca o quella della Corea del Nord). Dunque per un democratico di sinistra l'esistenza di un democratico di destra dovrebbe essere la garanzia di un sistema democratico nel suo insieme. E quindi che ci sarebbe di male ad essere di destra?

La seconda è che oggi la destra, intesa come la conservazione, è rappresentata, in Europa continentale (a Londra è diverso) da quelli che si autodefiniscono di sinistra; nel senso che, non potendo più sognare ad occhi aperti aspettando il sol dell'avvenire, le sinistre cercano di conservare con le unghie e con i denti un sistema sociale ormai consunto, decrepito e screditato, oltre che insostenibile finanziariamente, quello dello statalismo assistenziale creato negli anni sessanta e settanta.

Per far questo si attaccano a tutto, alle cause più disparate, persino alla Chiesa, una volta nemica, con Rutelli radicale abortista che si converte al cattolicesimo, Veltroni che scopre di essere sempre stato religioso e persino Bertinotti che appena può invoca il Papa. Gli altri non son da meno, basta vedere il Presidente del Senato Pera, che era pure liberale ed ora si preoccupa solo di adulare i vescovi, Berlusconi divorziato che va a messa, ecc ecc... tutti in cerca dei voti dei cattolici!

Io in questa Italia non ci voglio tornaaaaaareeeee e meno che mai mi identifico con la sua "destra"!!!!! Ti ricorderai che ne parlammo... io non mi considero di destra, non lo sono affatto, perché non sono un conservatore, ma sono per il progresso, l'evoluzione. Sono un liberale, cerco di essere tollerante, aperto, e quindi per definizione non estremista. Un liberale si batte perché chi la pensa diversamente da lui si possa esprimere, perché sa che sa questo continuo confronto nasce il progresso. Uno può essere un estremista cattolico, islamico, comunista, fascista, ma un "estremista liberale" è un ossimoro, una contraddizione in termini. Ti dicevo che sono antifascista, anticomunista, e anticlericale, e non scherzavo. Solo che per certi sinistroidi (non te) se non la pensi come loro sei di destra e quindi un cattivo. Accade anche il rovescio naturalmente, e ti sorprenderà che in ambienti diversi da AM io spesso mi trovi ad essere considerato quello "di sinistra".

Conosco XXXXX, ha curato i servizi a terra per un paio di miei viaggi, assolvendo sempre bene alle sue mansioni. Lei, con Patrizia e Daniela, sono le colonne portanti dell'ufficio di AM, le veterane, quelle che capiscono le cose al volo senza dover perder troppo tempo. E' grazie a loro che i tantissimi casini di quell'organizzazione alla fine si risolvono (quasi)  sempre ed i viaggi funzionano. Altri là dentro si trascinano inconcludentemente come nei peggiori uffici pubblici... Io non le ho viste fuori dall'ufficio, ma direi, a naso, sono di quelle ex sessantottine un po' deluse dalla vita, con i sogni rivoluzionari infranti, che se la prendono un po' con tutto e tutti ma non hanno più, come quando erano giovani, alcuna certezza di proposta alternativa cui far riferimento. Ho una pletora di cugini che rientrano in questa categoria...

Devo dire mi fanno un po' pena.  Molti di loro pensano che il socialismo sia una bella cosa, solo è stata realizzata male dai regimi del socialismo reale finora, nei quali paesi infatti di comunisti se ne vedono pochi (gli unici comunisti che ho incontrato a Cuba erano un paio del mio gruppo, nessun cubano!); mah, sarà pure, ma cosa caspita può far pensare che Bertinotti sarebbe più bravo di Gorbachev, Mao, Kim il Sung, Ho Chi Minh, Castro, ecc ecc ecc ecc? Io ne dubito! Ma rispetto comunque chi vuol ancora sognare; mi fa incazzare invece chi manipola questi sognatori. Questi si rendono conto che la loro strada, quella per seguir la quale hanno speso la loro gioventù, si sia rivelata un vicolo cieco, ma non hanno le palle per riconoscerlo e cambiarla. Ma neanche possono tanto insistere perché ormai, soprattutto tra i giovani, non li segue quasi più nessuno -- e meno male. Ed allora sono generalmente incazzati con il mondo che li circonda, ma non ne riescono ad immaginare, e tanto meno ne possono proporre, uno che sia migliore ed allo stesso tempo realizzabile.

E con chi si incazzano? Naturalmente con il capitalismo, l'Occidente, il mercato (e la democrazia all'occidentale, che sono due facce della stessa medaglia) che potremmo criticare all'infinito (io stesso lo faccio) ma sono per ora il meglio che il mondo sia stato capace di produrre. Che vuol dire il "meglio"? Vuol dire il meno peggio se vuoi, ma a me appare chiaro che noi stiamo meglio del resto del mondo che ha adottato altri sistemi e stiamo meglio oggi di come stavamo ieri.

Infatti il resto del mondo vuole imitarci, e lo fa dappertutto, senza distinzione di razza, religione, cultura, se non glielo impediscono dittatori e tirannelli vari; e quelli che scrivono dei mali dello sviluppo (disuguaglianza, inquinamento, snaturamento delle culture) cosa propongono? Nulla... solo cazzate di come sono carini i villaggi di fango con i bambini in Africa, tanto belli belli belli... di come una volta si stava bene, "ai miei tempi"... Di questi i gruppi di AM sono pieni. Poi mi fanno ridere quelli che quando gli racconti di un viaggio ti dicono di come il posto tale o talaltro era tanto meglio prima quando ci sono stati loro e non c'era la corrente elettrica, le strade, l'acqua potabile... però mica ci vanno a vivere loro senza acqua corrente, luce, auto, ospedali ecc ecc.

Io dal viaggiare traggo conclusioni diverse dalle tue. Io vedo che dove c'è democrazia, libertà e mercato c'è anche benessere, istruzione, cultura. Dove quelli mancano, questi avvizziscono. Il capitalismo produce disuguaglianza, anzi si basa sulla disuguaglianza, a volte abissale, e che deve essere corretta -- dallo stato. Ma la mancanza di capitalismo ha sempre portato (finora almeno) magari maggiore uguaglianza, ma a livello più basso per tutti. Questo mi pare ovvio. In India per esempio, oggi ci sono enormi differenze tra ricchi e poveri ma il paese cresce a ritmi esponenziali ed anche i poveri migliorano, mangiano, studiano, hanno una prospettiva davanti a sé. Fino a 15 anni fa, con i piani quinquennali ed i monopoli statali, quelli che oggi sono poveri morivano letteralmente di fame.

Comunque sia, di questa evoluzione del mondo, che per me è positiva, se pur costellata di errori, e non è affatto di "destra", gli USA sono la locomotiva. Senza di loro l'Europa sarebbe stata sottomessa dal Kaiser, da Hitler o da Stalin, e l'Asia dal militarismo giapponese. Gli americani continuano a produrre, non solo tante cose che amiamo e fanno parte della nostra vita di tutti i giorni ma soprattutto conoscenza, innovazione, fermento culturale, che sono la chiave di ogni progresso.

Pure il 68 degli ex sessantottini non è mica nato dal socialismo, ma in California. Hanno le migliori università infatti in USA, e non solo perché hanno i soldi, ma perché sono meritocratiche e libere dai baroni politicizzati che soffocano quelle europee. Infatti spesso nelle università americane sono gli scienziati stranieri, europei e asiatici, che brillano, ma è in America che trovano un sistema paese che funziona ed in cui si possono esprimere. Un sistema che sbaglia ma ha la capacità di auto-correggersi.

In parte anche in estremo oriente hanno imparato a farlo, mentre in Europa siamo fermi, stagnanti, abbarbicati su posizioni nostalgiche quanto sterili, con lo stato che entra dappertutto come una piovra e quasi sempre fa guai, e perdiamo tempo a bearci del nostro glorioso passato invece di pensare a costruire il futuro. Che cosa ha partorito l'Europa di buono per il mondo negli ultimi 50 anni? Non molto, mi pare, e me ne dispiace. E poi degli Americani ammiro lo spirito di identità, il grande rispetto reciproco, la disponibilità, anche l'ingenuità se vuoi. Io per questo sono molto pro-americano, il che non vuol dire essere pro-Bush (personaggio che detesto) ma uno può ben essere pro-italiano senza amare Berlusconi o Prodi, o pro-europeo senza amare Solana e Barroso, o no?

Invece certuni sono comunque, ideologicamente, aprioristicamente anti-americani, magari senza esserci mai neanche stati --  poi magari bevono Coca Cola e ascoltano jazz, vestono jeans, mangiano hamburger, fumano Marlboro, usano Windows, masticano la gomma "americana", ecc ecc ma per carità, gridano morte all'America ad ogni occasione! Ti parla uno che comunque l'America dopo 10 anni l'ha lasciata per certa incompatibilità, ma la conosce bene.

Be' mi rendo conto che mi sono lasciato andare in una filippica che forse qui c'entra come il cavolo a merenda! Ma in fondo fa bene scrivere perché aiuta ad articolare il proprio pensiero... ma non volevo scrivere tutta sta palla di email seriosa, mi è scappata la mano.... :-)) be' chi di email ferisce di email perisce, se non ti sei rotta prima e sei arrivata fino a qui a leggere fatti forza che ho quasi finito!

Per finire voglio sottolineare che ti sono veramente grato per avermi aiutato a capire un po' meglio come una parte di me possa venir percepita all'esterno. Forse questo mi permetterà di presentarmi meglio e persino, chissà?, da migliorarmi, cosa che cerco sempre di fare. Che tu abbia voluto condividere queste tue percezioni con me mi ti fa considerare un'amica, ed anzi non ne ho tanti di amici che si prendano la briga di dir qualcosa per aiutarti a capire. Se poi XXXXX e Co preferiranno dare i viaggi ai coordinatori rossi... facciano pure... quando riempiamo la scheda dei coordinatori allora oltre che al numero di telefono ed al codice fiscale dovrebbero anche chiederci il colore politico!! scherzo ovvio... ;-) ...ma non credo che siano così meschine, anzi ti ripeto tutte e tre hanno sempre lavorato bene per quanto io abbia visto. Magari se sorridessero di più non guasterebbe, c'è sempre un'aria di tristezza in quegli uffici, eppure è un'azienda che va bene, con un modus operandi informale, giovanile, un rapporto diretto con i capi, boh? forse mi manca qualcosa...

Comunque è vero dentro AM si respira un'aria rossa, una mia partecipante un po' meno sofisticata di pensiero di te mi ha persino chiesto una volta come potevo viaggiare con AM dato che non votavo per la sinistra (le ho detto che da oltre 10 anni non voto proprio per nessuno)... vedi un po' che ti capita a fare il coordinatore... In effetti la maggioranza dei miei partecipanti di solito è di sinistra (cioè di destra, conservatori) mentre molti coordinatori che ho conosciuto sono più liberali, ...mah! non è certo un sondaggio statisticamente significativo...

5 dicembre 2005

ELEONORA

Un liberale si batte perché chi la pensa diversamente da lui si possa esprimere, perché sa che da questo continuo confronto nasce il progresso, dici tu. Devo essere una liberale anch'io allora.

Sai all'ultimo non te la volevo mandare quella mail, avresti potuto leggerla in negativo e trarne insofferenza per una che alla fine se le tenga le sue considerazioni..ma di nuovo mi hai dato prova del tuo saper 'ascoltare' malgrado il mio pessimo modo di scrivere. Dev'essere il tuo metodo del sottolineare ciò che leggi. E ti chiedo scusa per l'esitazione che ho avuto. Non amo scrivere, non ne sono capace e nemmeno me ne frega più di tanto..lo lascio fare a chi lo sa fare.  Quanto alla tua mail per niente noiosa per ora ti  rispondo senza averla riletta con attenzione, e te la scrivo tra un utente e l'altro per cui sarà come sarà.

Ognuno è com'è.. rispetto te e ciò che scrivi, sento da te quello che hai da dire, se e quando ti va di dirlo, allo stesso identico modo, rispetto xxxxxxx e quello che ha da dire se e quando le va, tu arrivi da dove arrivi ..studi negli Stati Uniti dalle letture che fai, maria eugenia arriva da dove arriva lei socialismo..anni settanta dalle letture che fa, perchè non dovreste essere così come siete? Siete due tipi che tutto considerato bene o male mi piacete. E non perchè ho la vocazione da suora e salvo tutti al contrario, sono decisamente intransigente  o testarda se vuoi ..disprezzo superbia e prepotenza. 

Non sopporto una caterva di idioti bastardi. Arrivo a considerarli tali dopo averli osservati e cercato di capirli, non per vocazione a comprendere anche loro quanto piuttosto al fine di capire se sono bastardi dentro così come mi sono sembrati, se poi mi stupiscono e mi sono sbagliata..è un sollievo. Per quanto riguarda la politica ci lavoro in mezzo agli affarucci beceri di piccoli politicanti di poca qualità e molta 'gonfiezza', c'è poca differenza a livello locale o nazionale. Però so senza incertezze che le cose da fare sono lapalissiane.

Se qualcuno cominciasse con onestà a risolverle ed a fare qualcosa per il bene di tutti verdi, bianchi, rossi e azzurri che siano e chi sta all'opposizione una volta eletto non si limitasse a disprezzare ma raddrizzasse il  tiro..eccetera eccetera a seguire con il discorso utopico che conoscono tutti, non scopro neanch'io l'acqua calda. Ora non ho voglia di seriosità già è Lunedì e sono d'umore storto, consumo giornate e occhi ad occuparmi di cavolate sul metano che più noiose e più lontane dal mondo vero non si può, questo perchè due bastardi m'hanno mobbizzato perchè ho detto loro cosa pensavo.

Per quanto riguarda avventure non so non ci sono mai andata..ho conosciuto patrizia e maria eugenia 'in viaggio' ed il contesto conta. Sono due donne in gamba certo non meschine da scegliere altri a te solo per simpatia politica ma simpatia Può darsi (quando uno deve scegliere e di danni non ne fa, a volte, sceglie anche con la simpatia). La gente è sempre pò ingufita soprattutto sul posto di lavoro. Sono di sinistra ma sanno essere 'liberali' nel senso tuo. Infatti la mail scorsa l'ho scritta non con l'intento di armare te contro una loro meschinità no no ..niente del genere assolutamente, mi spiaceva che non vi conosceste, tant'è vero che tu sei passato per uno di destra filo Berlusconi/Bush snobbino che fa il sapientino e loro come ex sessantottine deluse dalla vita con sogni rivoluzionari infranti che non sorridono mai. Non tutte le ciambelle escono col buco neanche le sparatelle.




10 September 2005

23° g - 10 Sett: ritorno in Italia, fine del viaggio

Arriviamo in aeroporto con molto anticipo, ma non ci fanno entrare e bivacchiamo su alcune panchine davanti all’ingresso per qualche ora fino a che non aprono, verso le 6 di mattina.

09 September 2005

22° g - 9 Sett: Buwejuu – Dar es Salaam

Partenza in bus per Stone Town. Recuperiamo i bagagli che avevamo lasciato in albergo e facciamo ancora qualche giro per la città per acquisti. L’artigianato è mediamente piuttosto pacchiano e dozzinale, poche cose di qualità, e quando ci sono in genere sono molto costose.

08 September 2005

21° g - 8 Sett: Buwejuu

Giornata di riposo in spiaggia, francamente un po' noiosa. Non si può nuotare senza fare prima centinaia di metri a piedi sulle alghe ed arrivare dove l'acqua sia più profonda di 50cm.

Qualcuno va a fare l’escursione con la barca per vedere i delfini al sud dell’isola. Ne tornano contenti. Si può prenotare tramite l’albergo o basta chiedere in paese a Jambiani, lo fanno tante barche, basta chiedere.

07 September 2005

20° g - 7 Sett: Buwejuu

Giornata di riposo, letture, mare, passeggiate.

La sera grande strafogata di aragoste al ristorante Pingo di Jambiani, per 12.000 scellini (circa 8 euro)!

06 September 2005

19° g - 6 Sett: Nungwi – Buwejuu (Jambiani)

Trasferimento a Buwejuu (nord di jambiani) e spiaggia nel pm. Qui c’è la peculiarità che con ma marea l’acqua si ritira di centinaia di metri dalla battigia e quindi è praticamente impossibile nuotare. Molte donne vengono a raccogliere alghe che coltivano nell’acqua bassa, e che vengono esposte dalla bassa marea. Interessante...

05 September 2005

18° g - 5 Sett: Nungwi

Come giorno precedente, in quattro decidiamo di affittare una barca (11 USD/pax) e farci portare su un’isola di fronte, dove in realtà poi neanche sbarchiamo ma il mare al largo è notevole...

04 September 2005

17° g - 4 Sett: Nungwi

Giornata sulle spiaggie di Nungwi, passeggiate, riposo e nuotate, quelle più a sud sono meno trafficate.

03 September 2005

16° g - 3 Sett: Stone Town – tour spezie – Nungwi

Lasciamo ST con un bus fornito da Viviana e ci dirigiamo a nord verso Nungwi. Sulla strada sosta per una visita ad una piantagione di spezie, dove un ragazzo del posto ci fa da guida in discreto italiano.

02 September 2005

15° g - 2 Sett: Zanzibar, escursione alle isole vicino a Stone Town

Si parte verso le 10 con la barca di Viviana, una sarda che vive qui da anni con la figlioletta, per una interessante escursione. Prima approdiamo alla “lingua di sabbia”, un’isoletta che emerge la mattina con la bassa marea e poi viene sommersa nuovamente dall’alta marea verso le 4 di pomeriggio. In questo intervallo di tempo è una piacevolissima spiaggia dove sostare. Viviana è bravissima a preparare, con i suoi assistenti, un ottimo barbeque di pesce freschissimo, pensa alle bevande, prepara frutta e dolci, insomma offre un ottimo servizio per una idilliaca giornata di mare.

01 September 2005

14° g - 1 Sett: Arusha – Dar es Salaam – Zanzibar

Partenza prima dell’alba, alle 6. Il bus ci viene a prendere in Hotel, che è sulla strada. Il mezzo è ottimo, nuovo e pulito. L’autista, come tutti qui, corre come un forsennato, facciamo il pelo a passanti e ciclisti, per non parlare degli animali. Con primo chiarore dell’alba passiamo accanto al Kilimangiaro, che ci appare per un attimo in tutta la sua maestosità. Sul mezzo ci sono, oltre ovviamente a molti turisti, anche parecchi tanzaniani di classe media, che si possono permettere quello che qui è considerato un mezzo di lusso: costo 8000 scellini.

31 August 2005

13° g - 31 Ago: Natron – Arusha

Mattino prestissimo visita al lago Natron. Si arriva con le auto fino ad un certo punto, poi bisogna proseguire a piedi. Il paesaggio è indubbiamente unico nel suo genere, anche se a mio avviso non così spettacolare come ho letto in qualche relazione. Alcuni Masai vendono le loro cose dove si fermano le auto.

Ripartiamo e arriviamo ad Arusha nel pomeriggio. Qualche sosta ai negozi statali di artigianato, carissimi e di qualità generalmente mediocre. C'è bella roba al "Cultural heritage", gestito dallo stato mi dicono, ma a prezzi proibitivi. Sono tentato da una pelle di zebra intera, ma lascio perdere...

Arrivati ad Arusha ci sistemiamo in albergo, moderno e pulito ma non c'è acqua calda, che ci avrebbe fatto molto piacere dopo tanti giorni di campeggio. Scopro che l'acqua viene scandata su richiesta... c'è un enorme boiler in giardino alimentato da un fuoco a legna! E quando affittano...

Chiudo i conti con Don e vado a prenotare (e comprare) i biglietti del bus per il giorno dopo. I posti disponibili non sono poi tantissimi, se si è sicuri di volerne usufruire consiglierei di farli comprare da Don in anticipo.

Cena buffet in hotel. Atmosfera africana moderna, il bar del nostro albergo è un punto di ritrovo per molti giovani locali con qualche scellino in più da spendere, manco a dirlo soprattutto uomini. Ma è un’occasione per mischiarsi un po’ alla gente della città e far due chiacchiere.

30 August 2005

12° g - 30 Ago: Serengeti – lago Natron

Partenza all’alba anche se in albergo ci fan perdere tempo perché la colazione non è pronta. Qualche bel ghepardo nel parco prima di uscire, fantastica luce radente per le fotografie. Fastidiosissimo ed estenuante trasferimento su una pessima strada piena di polvere. Si fa veramente fatica a non respirarla, entra dovunque. I bei paesaggi del pendio di discesa verso il cratere del Natron ripagano la pena, ma siate preparati!

29 August 2005

11° g - 29 Ago: Lago Vittoria – Serengeti (Lobo)

Rientriamo nel parco, scarichiamo i bagagli al lodge e ripartiamo per un bel game drive (il “Lobo Circuit”), il paesaggio collinare lo rende diverso dagli altri. Devo faticare un po’ con Israel che non ha tanta voglia di lavorare oggi e voleva fare una pausa pranzo di 3 ore!

28 August 2005

10° g - 28 Ago: Mwanza, presso il Lago Vittoria

In mattinata andiamo in visita al villaggio tradizionale di Lamadi. Sulla strada ci fermiamo al paese moderno di Lamadi per qualche acquisto. Compriamo dei palloni con cui poi giocheremo con i locali. Io mi cimento in una partita a biliardo all’americana con dei ragazzi di un localino... riesco a vincere solo all’ultima pallina, pffiiùùù, atmosfera cordialissima e distesa. Si respira una vera atmosfera africana, frenetica, caotica, ritmata.

Arrivati al villaggio ci aggreghiamo ad una battuta di pesca del giorno. Si esce in grandi barche a remi, i marinai ci fanno sfoggio di canti di esortazione alla voga e poderose remate, poi si buttano le reti in mare, che vengono ritirate con una discreta pescata, soprattutto piccoli pesci che loro usano come mangime per i polli. Rientriamo lentamente al villaggio. La spiaggia è piena di enormi cicogne, bambini che giocano, adolescenti perdigiorno con le loro biciclette, tanti polli.

Quando rientriamo attraversiamo a piedi tutto il villaggio, incrociando una mandria di bovini dall’aspetto appetitoso, fino ad arrivare ad un gruppo di case dove ci stanno preparando il pranzo. Assistiamo alla cucina dello stesso in una casa, le mura sono di paglia e fango ma la padrona sfoggia un bel cellulare... a dispetto di qualcuno che si lagna di come la tecnologia stia “rovinando” il paese, a me fa piacere vedere come la comunicazione sia alla portata anche dei ceti meno abbienti e contribuisca a modernizzare la Tanzania. Pranzo luculliano, carne, pesce, riso, fagioli, l’”ugali” tipico. Ci vanno a prendere delle birre in un negozio (pagate ovviamente a parte).

Dopo pranzo, per aiutare la digestione, ci mettiamo a giocare a pallone con i bambini, e verso le 4 andiamo a visitare un guaritore tradizionale, tale Manembe, che ci accoglie con le sue due mogli. Questo è un ruolo ereditario, i segreti delle pozioni vengono tramandati di padre in figlio e gelosamente protetti perché danno status sociale e soldi al guaritore. Infatti i malati pagano con mucche o con lavoro (anche anni) se vengono guariti. La religione su cui si basano i loro riti è una specie di sincretismo, credono in Dio ma non passano per la Chiesa ed inoltre coltivano il rapporto con gli antenati, cui chiedono aiuto in caso di problemi seri o malattie gravi. Ci dicono che così ottengono circa il 50-60% di guarigioni... mah! Vai a sapere...

Tornando in albergo ci fermiamo ad una festa popolare religiosa nel villaggio di Lamadi moderno. Ci accolgono benissimo, siamo gli unici stranieri in mezzo a centinaia di persone, grandi cori “spiritual”. Ci invitano a ballare e cantare con loro, l’atmosfera è veramente coinvolgente.

Cena in hotel, lenti ma la cucina è buona.

27 August 2005

9° g - 27 Ago: Serengeti – Lago Vittoria

Arriviamo per l’ora di pranzo, sosta e poi visita al villaggio tradizionale dei Sukuma, dove il Sig. Jefta Kishosha (direttore del campo UTAMADUNI, email: kishoshajefta@yahoo.com, indirizzo postale Utamaduni Camp, PO Box 10356, Mwanza – Tanzania) sta cercando di mantener vive alcune tradizioni culturali di quella che è la più grande tribù del paese.

Concordiamo un programma di visite, gastronomia locale e rappresentazioni per la sera ed il giorno dopo: lezione sui Sukuma, battuta di pesca in barca, visita presso un guaritore tradizionale, visita al villaggio dei pescatori, visita ad un mercato locale, tutto per 15 dollari a testa, i soldi meglio spesi del viaggio!

La sera un gruppo di suonatori e di attori viene a recitare una leggenda della mitologia locale al nostro albergo. Molto interessante, la storia di due fratelli in competizione per la loro abilità come danzatori. Compro un piccolo tamburo da Kishosha, dice che è stato fatto da un certo Barnaba, che ora è morto, era un famoso artigiano, ed in effetti il tamburo suona molto bene.

Dormiamo allo Stopover Lodge di Mwanza, non male le camere e la cena anche se lentissimo il servizio.

26 August 2005

8° g - 26 Ago: Serengeti

Stamattina partiamo prestissimo, prima dell’alba, appena fa chiaro siamo già in strada, e ne vale veramente la pena, per i tanti animali e per la luce adattissima alle fotografie. Bisognerebbe fare sempre così, ma mi riesce difficile convincere il resto del gruppo...

25 August 2005

7° g - 25 Ago: Ngorongoro – Serengeti

Lasciamo il lodge sulla cima del cratere e ci fermiamo dopo neanche un’ora all’Olduvai Gorge, dove si visita un piccolo ma interessane museo geologico ed antropologico. Qui vicino sono stati ritrovati alcuni tra i più vecchi reperti di proto-ominidi. Poi proseguiamo verso il Serengeti.

24 August 2005

6° g - 24 Ago: Ngorongoro

Giornata intera nel cratere. Ho preferito passare due giorni qui, anche a costo di dover eliminare il parco di Terengire dal programma, e tutto sommato ne siamo stati soddisfatti per l’unicità del posto anche se a Terengire dicono che in questa stagione si possano trovare più specie di animali che non sono migrati verso nord – soprattutto gli gnu. Ma anche con la migrazione ce ne sono comunque tantissimi. Molti ghepardi ci arrivano fin sotto la macchina!

23 August 2005

5° g - 23 Ago: Keratu – Ngorongoro

Colazione africana (su mia esplicita richiesta, ne vale la pena, con porridge di mais, ottimo). Partenza presto, piccole spese al mercato di Keratu, frutta fresca, pane, qualche cassetta di musica africana, rifornimento diesel e alle 11 inizia il primo game drive nel cratere nel Ngorongoro, il cui fondo si trova a 2200 mslm).

22 August 2005

4° g - 22 Ago: Eyasi, caccia con i Boscimani – Keratu

Partenza prima delle 6 per essere dai Boscimani, popolazione di raccoglitori e cacciatori presente un po' in tutta l'Africa meridionale ed orientale. Su questo sito si possono vedere alcuni interessanti video sui Boscimani. All’alba ed andare con loro a caccia, con arco e frecce! Li troviamo dopo un po’ (essendo nomadi non sono sempre facilmente reperibili) in un wadi (fiume in secca). Presentazioni di rito, sono socievoli anche se non abituati a vedere troppi turisti. Visita molto interessante anche se non si riesce a comunicare con i Boscimani, che non parlano neanche lo swahili per cui neanche le nostre guide possono fare da interpreti!

21 August 2005

3° g - 21 Ago: Arusha – parco Manyara

Ci vengono a prendere le jeep con i nostri autisti, capeggiati da Israel, un simpatico omone con molta esperienza anche se forse non altrettanto entusiasmo. Partiamo; ci fermiamo al supermarket Shopright, sul Sokoine Drive, per fare cambusa per il safari (spendiamo 170.000 Tzs, di cui 88.000 per acqua, calcolando una bottiglia da 1.5 litri al giorno a persona circa). Affittiamo anche il fornello a gas con relativa bombola dal nostro autista.


20 August 2005

2° g - 20 AGO: Arusha e villaggio dintorni

Arrivo ad Arusha molto presto, siamo a 1800mslm, ci vengono a prendere in aeroporto. Andiamo in albergo dove mi incontro con Don, il corrispondente, per fare i conti e confermare le prenotazioni per tutto il viaggio. Poi decidiamo, tra le varie possibilità offerteci per la prima giornata, di andare a visitare un villaggio nelle vicinanze, quello di Ng’iresi, a 7km dalla città. Il villaggio è diventato un emblema del turismo “culturale”.

19 August 2005

1° g - 19 Ago: Italia – Arusha

Partenza regolare con Ethiopian Airlines da Roma, sosta ad Addis Abeba e coincidenza per Arusha, la principale città del nord della Tanzania. Accompagno un gruppo di una dozzina di italiani, un misto di coppie e singles inveterati (come me) alla ricerca di Africa. L’aeroporto di Addis è moderno, pulito ed efficiente.

18 August 2005

Itinerario viaggio in Tanzania, 19 AGO - 10 SET 2005



Viaggio in Tanzania, 2005 - Itinerario

clicca su una data o un itinerario giornaliero per leggere il relativo post

DATA
Itinerario
Notte
1
in aereo
2
Arusha (Golden Rose)
3
Eyasi (camp)
4
Keratu (Kudu camp)
5
Ngorongoro (Lodge)
6
Ngorongoro (Lodge)
7
Serengeti (Ikoma camp)
8
Serengeti (Ikoma camp)
9
Lake Victoria (Stop Over)
10
Lake Victoria (Stop Over)
11
Serengeti
(Lobo, lodge)
12
Natron (campeggio)
13
Arusha (Golden Rose)
14
Stone
15
Stone
16
Nungwi (Jambo)
17
Nungwi (Jambo)
18
Nungwi (Jambo)
19
Buwejuu (Sun Sea)
20
Buwejuu (Sun Sea)
21
8 set, gio
Buwejuu (Sun Sea)
22
9 set, ven
In aeroporto
23
Italia

16 August 2005

Book Review: Longitude (2005), by Dava Sobel, *****

 (Testo italiano di seguito)

 Synopsis

Sobel has done the impossible and made horology sexy – no mean feat

New Scientist

Anyone alive in the 18th century would have known that ‘the longitude problem’ was the thorniest scientific dilemma of the day – and had been for centuries.

Lacking the ability to measure their longitude, sailors throughout the great ages of exploration had been literally lost at sea as soon as they lost sight of land. Thousands of lives, and the increasing fortunes of nations, hung on a resolution.


12 July 2005

Book Review: A Journey in Ladakh, by Andrew Harvey, ***

Synopsis
High up in the remote mountain passes on the Indian border with Tibet, China and Pakistan, Ladakh has been a centre for Buddhist meditation since three centuries before Christ and is one of the last places on earth where a Tibetan Buddhist community still survives. Arriving by rickety bus, Andrew Harvey was unprepared for the breathtaking splendour, colour and silence of the landscape, and was entranced by the simple way of life of its people, for whom the sacred and everyday merge into one. Frustrated by the spiritual poverty of his sophisticated, western, intellectual lifestyle, Andrew Harvey finds peace, hope and freedom in the Buddhist teachings of Thuksey Rinpoche at Shey monastery, and discovers spiritual strength.

11 July 2005

Book Review/Recensione: Ancient Futures, Learning from Ladakh, by Helena Norberg-Hodge, ***

Recensione in italiano alla fine di questo post

Synopsis

The swiftly evolving socioeconomic life of Ladakh, whose people struggle to balance growth and technology with cultural values, offers crucial lessons in sustainable development. This gripping portrait of the western Himalayan land known as “Little Tibet” moves from the author’s first visit to idyllic, nonindustrial Ladakh in 1974 to the present, tracking profound changes as the region was opened to foreign tourists, Western goods and technologies, and pressures for economic growth.

10 July 2005

Book Review: Ladakh - Crossroads of High Asia, by Janet Rizvi, *****

Synopsis
This highly readable volume offers the first authoritative account of the history, religions, culture, and social conditions of Ladakh, the land often celebrated as the last outpost of Tibetan civilization. Relatively isolated from the rest of India as well as from Tibet by the world's highest mountains, Ladakh stands at the crossroads where Islam and Buddhism met and blended to produce an entirely unique culture.

Writing with feeling and personal knowledge born out of years of study and years spent in the region, Janet Rizvi presents much more than a mere coffee-table pictorial guide.

01 July 2005

20° g - 1 Luglio: Amritsar – Delhi 470 KM ORE 5 (TRENO) – imbarco per l’Italia e fine del viaggio

Mattinata e primo pomeriggio in ordine sparso, chi torna in città, chi si riposa in albergo. Il monsone si fa sentire, piove, caldo umido, ma a suo modo l’atmosfera è suggestiva di un’India di cui finora non avevo fatto esperienza, essendo venuto sempre d’inverno. Eppure il monsone è la vita dell’India, senza di esso il paese non potrebbe sopravvivere, anzi non esisterebbe proprio come lo conosciamo. Ogni anno qui gli economisti aspettano il monsone per calcolare il prodotto interno lordo!

30 June 2005

18° g - 30 Giugno: Dharamshala – Waghan – Amritsar 200 KM ORE 6

Trasferimento per Amritsar, strada ottima, scorrevole, ma caldo umido, siamo ormai scesi dalle montagne ed è la stagione dei monsoni. Prese le camere al Royal Castle Hotel (castello reale di nome e di fatto, almeno paragonato alle altre sistemazioni di questo viaggio!!) e andiamo a Wagah per la famosa cerimonia quotidiana dell’ammainabandiera.

29 June 2005

17° g - 29 Giugno: Dharamshala

Giornata a zonzo per la città. Prima di tutto udienza dal Dalai Lama, che però consiste nell’assistere ad una sua lettura di brani sacri. A parte il fatto che legge i mantra in tibetano e rapidissimamente (ma sono disponibili radioline con le quali ascoltare la traduzione simultanea in inglese trasmessa da una stazione FM!) è difficile capire molto dalla sua giaculatoria, che assomiglia molto alle puja...

28 June 2005

16° g - 28 Giugno: Manali – Dharamsala 230 KM ORE 8

Più ci allontaniamo dalle montagne e più migliora la strada, si alza la media di percorrenza. Incontriamo un matrimonio, ci invitano alla festa ma purtroppo non abbiamo tempo per fermarci, peccato. Breve sosta ad un mercato di frutta per strada, compriamo ottime albicocche. Pranzetto volante in un ristorantino da camionisti, ci preparano la “aloo parantha” il pane con patate e “pickles” (sott’aceti piccanti), divertenti e saporitissimi!

27 June 2005

15° g - 27 GIU: Sarchu – Manali 220 KM ORE 8

Attraversamento di varie vallate, incontri con tribù nomadi che ci invitano nelle loro tende. Li vediamo cucinare ed anche lavorare la lana. Alcuni pastori tosano le capre Pashm, per ricavarne la famosa lana pashmina. Ci offrono il thè salato con burro ed orzo. Continuiamo il tortuosissimo cammino giù per le valli fino ad arrivare a Manali in prima serata.

Manali è una destinazione di turismo indiano ma non offre grandi spunti di interesse culturale. Col bel tempo ci sono montagne stupende per camminate, giri in bicicletta, ma in questa stagione piove! C’è uno spettacolo musicale in albergo, frequentato da molti turisti indiani, noi siamo gli unici occidentali. Ottima cena buffet sempre in albergo, lo Snow Crest Manor.

26 June 2005

14° g - 26 GIU: Tso Moriri – Debring (cambio automezzi) – Sarchu 180 KM ORE 7

Lungo trasferimento attraverso le montagne verso il Himachal Pradesh. A Debring incontriamo il minibus mandatoci da Delhi e lasciamo i nostri due autisti con le Toyota. Spazi enormi, infiniti, terra brulla, quasi desertica. Silenzio interrotto solo dai diesel delle jeep.

Proseguiamo fino al campeggio attrezzato di Sarchu, dove passiamo la notte. Un posto piacevole in una verde vallata, apprezzo particolarmente i colori crepuscolari dell’ora blu. Dormiamo al campeggio “Sarchu Height Adventure India Camp” ;600 Rps cena un po’ scarsa.

25 June 2005

13° g - 25 GIU: trasferimento x lago Tsomoriri 220 KM ORE 7

Partenza presto. Alle 6.30 siamo già per strada. Lungo trasferimento su per le montagne. An un certo punto troviamo un interessante cimitero con tombe di soldati cristiani e musulmani morti nei frequenti conflitti con il Pakistan, questa è stata zona di bombardamenti, l’ultima volta nel 1999. Incontriamo vari gruppi di nomadi, che ci accolgono nelle loro tende. Tessono tappeti, producono lana pashmina, ci fanno vedere come cucinano – il combustibile più comune è lo sterco di capra.

24 June 2005

12° g - 24 Giugno: Valle NUBRA, ritorno a Leh 180 KM ORE 6

Rientro verso Leh, risaliamo verso il passo di Khardung-la, ma ci fermano per aspettare l’orario di percorrimento nel nostro senso previsto per le 13 (poi ci faranno lo sconto e a mezzogiorno siamo in strada). Il posto di blocco comunque si trova presso un ameno praticello, con torrente glaciale adiacente, vari baretti, sedie, tavoli... tutto sommato un bel posto dove fermarsi a godere del panorama himalayano.

23 June 2005

11° g - 23 Giugno: Leh – Valle di NUBRA , Diskit, Hunder 150 KM ORE 5

Partenza da Leh per il passo di Khardung-la, forse il più alto passo carrozzabile del mondo a oltre 5600mlsm. Attenzione alla programmazione di questo trasferimento, perché la strada non è aperta tutti i giorni, o lo è ma a sensi alternati (giorni pari o dispari, mattina/pomeriggio) e non sempre prevedibili, in quanto decidono anche da un giorno all’altro in base alla situazione neve.

22 June 2005

10° g - 22 Giugno: Valle INDO NORD, da Alchi a Likir, Phyiang, Spitok, e ritorno a Leh, 80 KM ORE 3

Altra giornata in giro per manasteri. Cominciamo da Likir, con un grandissimo Budda seduto dorato. Gruppo in ordine sparso in giro per il monastero. Passo una buona ora da solo in compagnia di un monaco e mi immedesimo alquanto nella sua meditazione. Ripresa la strada, ci fermiamo per un pranzetto sul presto in un tipico ristorantino indiano, mangiamo il “puri”, simile ad una crescentina bolognese (a detta dei bolognesi del gruppo!), però non lievitata, solo farina integrale e acqua impastata e fritta in olio vegetale, va mangiata calda appena fatta, ottima! Poi somoza, frittelle varie... e santa Coca Cola che ci salva sempre dalla sete nelle situazioni più inverosimili. Io non capisco come possano tanti ideologizzati anti-globalizzazionisti ad avercela tanto con la Coca Cola (poi però se la bevono). Mi ricordano tanto gli animalisti che poi non sono vegetariani e si vestono con indumenti di pelle.

21 June 2005

9° g - 21 Giugno: Valle INDO NORD da Dha Hanu fino ad Alchi 150 KM ORE 4

Lungo trasferimento per Alchi, tante soste per foto sulla strada e arrivo nel primo pm. Visita al monastero, diverso dagli altri, oggi è solo un museo e non è più utilizzato per la pratica religiosa. Interessantissimi i dipinti murali, e qualche statua, meno le architetture. Alchi è speciale rispetto agli altri gompa, e non solo perché non è più in uso. Rappresenta infatti una tipologia architettonica unica ed è ricco di affreschi eccezionalmente conservati.

Ottima cena al ristorante adiacente l’albergo, Lo Zimskhang, costa 300 rupie.

Oggi qui ad Alchi, sotto suggerimento di PG, cinquantenne calvo come una palla di biliardo, per la prima volta mi sono rasato a zero! Via barba e capelli, mi sento tutto nuovo!!

20 June 2005

8° g - 20 Giugno: Valle INDO NORD, da Lamayuru a Dah, via Khalsi 120 KM ORE 4

Partenza da Lamayuru sul presto. Arriviamo in tarda mattinata al campeggio di Dha Hanu, ci sistemiamo e proseguiamo per il villaggio di Dha, abitato dai Brokpa, a volte scritto "Drok Pa", una etnia indoeuropea dalle origini non certe ma probabilmente ex nomadi del Caucaso. Non ci sono gli uomini, che sono andati a lavorare nei campi, e neanche tante donne, ma in compenso in cima al villaggio c’è la scuola, ben sistemata proprio accanto ad una enorme antenna parabilica.

Spontanea fraternizzazione, insegnamo a cantare canzoncine italiane dello zecchino d’oro (tra i partecipanti c’era una ragazza che effettivamente vi aveva cantato!) e naturalmente tante foto, tè, ecc Vale la pena!

La sera un gruppo di Brokpa ci fanno uno spettacolo di danze, sempliciotto assai, secondo me erano un gruppo di passanti più o meno raccogliticci che si sono messi i costumi da festa per noi (2500 Rs per tutto il gruppo dopo quache trattativa). D’altra parte qui arriva ancora poca gente, e per loro è un’occasione di sfoggiare... e guadagnare.

19 June 2005

7° g - 19 Giugno: Valle INDO NORD, Rizong, Julichen, Lamayuru 120 KM ORE 4

Si parte alle 7, percorriamo la valle dell’Indo fino alla spettacolare confluenza dello stesso con lo Zanskar. Paesaggio brullo. Arriviamo al monastero di Rizong, abbarbicato sul costone di una montagna, ci vogliono circa 15 min per salir su.

Riscesi andiamo all’adiacente Julichen, l’unico monastero femminile della regione. Ci accolgono calorosamente, ci fanno vedere le aule della scuola e ci preparano un thè salato, la tsampa, fatto con tè, farina di orzo, burro e sale. All’inizio siamo tutti un po’ esitanti, io poi finisce che me ne faccio una bella scorpacciata, e vi assicuro che è ottimo e nutriente, praticamente ci ha quasi fatto da pranzo. Volendo contattarli si può scrivere a rizongnunnery@yhaoo.com.

Arriviamo quindi a Lamayuru, dove dormiamo all’Hotel “Niranjana”, adiacente al monastero, camere senza bagno ma ottima posizione panoramica. Discreta vegetariana cena in hotel, integrata dai nostri insaccati e formaggi.