Synopsis
Jorge and Roberta have been separated for several years. They simply come from opposite worlds: he likes an uncomplicated life in the jungle, while she prefers a more urban existence. He is Mexican and she is Italian, and she has decided to return to Rome with their five-year-old son, Natan. Before they leave, Jorge wishes to take young Natan on a trip, hoping to teach him about his Mayan origins in Mexico. At first the boy is physically and emotionally uncomfortable with the whole affair, and gets seasick on the boat taking them to their destination. But as father and son spend more time together, Natan begins a learning experience that will remain with him forever.
Review
The real life of a family of mixed ethnic background. Or, rather, of what could have been a family but wasn't. Not sure what the point is about this film. You can get a glimpse of a lesser known part of Mexico, yes, and pristine waters along the Banco Chinchorro, one of the largest and most stunning coral reefs in the world. But then what? The little kid is going to grow up and probably wonder what were his parents thinking when they made him. What was his mother, especially, thinking to get pregnant with a man she knew she could never live with. Or perhaps she could have but she did not want to. She preferred her cosy life in Rome to giving her son a family. The father too, he might have moved to Rome, but didn't. Maybe the movie is an indictment of irresponsible love adventures by careless travelers, and if so maybe it does have a purpose after all. Beautiful photography.
You can buy this film here.
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29 December 2016
Film review: Alamar (2009) by Pedro Gonzalez Rubio, ***
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Mexico
Location:
Banco Chinchorro, Quintana Roo, Mexico
02 March 2013
Recensione: "Il mio cuore è più stanco della mia voce" (2012 postumo) di Oriana Fallaci, ****
Fallaci in Vietnam |
Prima il Vietnam, poi Città del Messico e infine la storia d’amore con Alekos Panagulis, eroe della Resistenza greca, simbolo dell’opposizione a qualunque regime liberticida. (Puoi leggere le sue poesie qui.) Dopo la pubblicazione di Un Uomo, Oriana riesce a creare un incantamento globale: vorrebbero essere come lei i tanti giovani e molte donne, per le quali la scrittrice rappresenta la realizzazione di un sogno.
In quegli anni Fallaci accetta i sempre più frequenti inviti a incontrare i suoi lettori stranieri, nelle città e nelle università del mondo. Questo libro raccoglie alcune delle sue conferenze di maggior rilievo, pagine rimaste finora inedite che rivelano il suo rapporto con la scrittura, la sua passione per la politica e per l’impegno civile, la sua “ossessione per la libertà”.
È il suo autoritratto più autentico, una sorta di manifesto in cui Oriana rivendica e difende con vigore il diritto a “stare dalla parte dell’umanità, suggerire i cambiamenti, innamorarci dei buoni cambiamenti, influenzare un futuro che sia un futuro migliore del presente” (dalla sovracoperta del libro)
Ad Oriana Fallaci è dedicato un sito web.
13 November 2012
Film review: Bananas (1971) by Woody Allen, ****
Synopsis
Woody Allen's second film as a director was a wild, unpredictable and unlikely comedy about a product-tester named Fielding Mellish (Allen), who can't quite connect with the woman of his dreams (Louise Lasser, Allen's ex-wife). He accidentally winds up in South America as a freedom fighter for a guerrilla leader who looks like Castro. Once he assumes power, the new dictator quickly goes insane--which leaves Fielding in charge to negotiate with the US. The film is chockfull of wonderfully bizarre gags, such as the dreams Fielding recounts to his shrink about dueling crucified messiahs, vying for a parking place near Wall Street. Look for an unknown Sylvester Stallone in a tiny role--but watch this film for Allen's surprisingly physical (and always verbally dexterous) humour. --Marshall Fine for Amazon
Woody Allen's second film as a director was a wild, unpredictable and unlikely comedy about a product-tester named Fielding Mellish (Allen), who can't quite connect with the woman of his dreams (Louise Lasser, Allen's ex-wife). He accidentally winds up in South America as a freedom fighter for a guerrilla leader who looks like Castro. Once he assumes power, the new dictator quickly goes insane--which leaves Fielding in charge to negotiate with the US. The film is chockfull of wonderfully bizarre gags, such as the dreams Fielding recounts to his shrink about dueling crucified messiahs, vying for a parking place near Wall Street. Look for an unknown Sylvester Stallone in a tiny role--but watch this film for Allen's surprisingly physical (and always verbally dexterous) humour. --Marshall Fine for Amazon
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politics,
USA
Location:
Latin America
15 March 2007
Recensione: Bolivia, di Anna Maspero, ****
Sinossi
Una guida per andare alla scoperta di una terra cui la Pachamama ha regalato alcuni fra i paesaggi più spettacolari del pianeta.
Racchiusa fra le alte cime delle Ande e la natura esuberante dell'Amazzonia, la Bolivia è riuscita a conservare un'incredibile biodiversità grazie a un'enorme varietà di ecosistemi: dalle distese giallo oro dell'altopiano, al bianco accecante dei salares, alle centinaia di lagune nelle cui acque popolate da fenicotteri si riflettono le cime innevate dei vulcani, alla selva tropicale e alle savane dell'Oriente, dove i maggiori parchi del Paese custodiscono un'incredibile varietà di vita animale e vegetale.
Per gli amanti della storia non mancano preziose città coloniali e siti archeologici di primaria importanza, come quello di Tiahuanaco, centro cerimoniale e politico dì una raffinata civiltà che esercitò un enorme influenza sull'evoluzione delle culture andine e su quella inca in particolare. Ma soprattutto la Bolivia ha conservato la sua forte identità culturale e un patrimonio di tradizioni indigene fra i più ricchi e autentici dell'America del Sud, ancora non trasformato in folclore ad uso turistico. Atmosfere che si respirano soprattutto durante le feste, come quella famosissima della Virgen de Urkupiña, e nei coloratissimi mercati, di cui il più conosciuto è sicuramente quello di Tarabuco.
Un capitolo è dedicato a La Paz, una città davvero unica nella sua incredibile topografia multilivello, che si sviluppa dai quartieri indigeni sul fianco alto e scosceso della montagna, attraverso il centro coloniale fino alla ricca area residenziale sul fondo della conca al riparo dai gelidi venti dell'altopiano.
La guida intende affrontare in modo approfondito la natura, la storia, la cultura e le tradizioni della Bolivia, offrendo nella seconda parte diversi e accurati itinerari per muoversi in libertà e sicurezza nella complessa e varia geografia del paese, itinerari che possono essere modificati, collegati fra loro e personalizzati in base agli interessi di ciascuno.
Il tutto è raccontato in prima persona nello stile che caratterizza le guide Polaris, con consigli utili, box di approfondimento, un ricco corredo fotografico e un'esauriente cartografia. Scopo della guida è soprattutto offrire al viaggiatore delle chiavi di lettura per catturare l'essenza più profonda di questa terra e della sua gente.
Recensione
Senza dubbio la migliore guida sulla Bolivia disponibile in italiano, anche se per i suggerimenti di dove mangiare e dormire suggerirei forse le Lonely Planet o comunque il web. Polaris non è conosciuta per eccellere in questo aspetto più pratico del viaggio. Traspare l'approccio culturalmente impegnato dell'autrice. Unico svantaggio è che il formato e la carta pesante, per quando di pregevole fattura, risultano un po' pesanti da portare in viaggio. Comunque il libro è ben rilegato e resiste bene allo strapazzamento di un viaggio un po' avventuroso per le montagne del paese.
Potrebbero essere migliorate la cartine geografiche, anche se alcune piccole mappe sono utili per gli itinerari locali delle principali zone di visita. Infine, l'autrice è anche fotografa ed il libro è ben infarcito di fotografie a colori ed in bianco e nero che rendono molto bene l'atmosfera dei luoghi.
Si può approfondire la lettura sulla Bolivia visitando questo portale dedicato cui contribuisce l'autrice.
L'Autrice
Laureata in lingue e letterature straniere con specializzazione in letteratura anglosassone e iberoamericana, ha fatto del viaggio -la sua passione di sempre- un modo di vita. E quando non è in giro per il mondo, si rifugia nel suo buen retiro in una fattoria sulle colline sopra il lago di Como, per scrivere reportages per riviste di viaggio e programmare nuove partenze. Ha visitato innumerevoli paesi, privilegiando l’America del Sud e l’Asia. Seguendo le orme del nonno che vi emigrò cento anni fa, ha visitato il Perù e proseguendo verso sud si è innamorata della Bolivia. Mettendo a frutto la sua più che ventennale esperienza lungo i sentieri meno battuti del mondo, viaggiando sola o accompagnando gruppi, dopo aver percorso la Bolivia dall’alto delle montagne innevate fino alle distese lunari dei salares e alla selva amazzonica, propone qui gli itinerari e i luoghi che possono meglio mostrarne la grande ricchezza naturale e culturale e aiutare a catturarne l’essenza più profonda, con la speranza che questa guida possa essere per il lettore un prezioso compagno di viaggio.
Tutti i proventi derivati dai diritti d'autore della guida saranno devoluti direttamente a favore dell'Associazione Magie delle Ande per contribuire alla costruzione di un Centro per Disabili nel villaggio andino di Huaro.
Una guida per andare alla scoperta di una terra cui la Pachamama ha regalato alcuni fra i paesaggi più spettacolari del pianeta.
Racchiusa fra le alte cime delle Ande e la natura esuberante dell'Amazzonia, la Bolivia è riuscita a conservare un'incredibile biodiversità grazie a un'enorme varietà di ecosistemi: dalle distese giallo oro dell'altopiano, al bianco accecante dei salares, alle centinaia di lagune nelle cui acque popolate da fenicotteri si riflettono le cime innevate dei vulcani, alla selva tropicale e alle savane dell'Oriente, dove i maggiori parchi del Paese custodiscono un'incredibile varietà di vita animale e vegetale.
Per gli amanti della storia non mancano preziose città coloniali e siti archeologici di primaria importanza, come quello di Tiahuanaco, centro cerimoniale e politico dì una raffinata civiltà che esercitò un enorme influenza sull'evoluzione delle culture andine e su quella inca in particolare. Ma soprattutto la Bolivia ha conservato la sua forte identità culturale e un patrimonio di tradizioni indigene fra i più ricchi e autentici dell'America del Sud, ancora non trasformato in folclore ad uso turistico. Atmosfere che si respirano soprattutto durante le feste, come quella famosissima della Virgen de Urkupiña, e nei coloratissimi mercati, di cui il più conosciuto è sicuramente quello di Tarabuco.
Un capitolo è dedicato a La Paz, una città davvero unica nella sua incredibile topografia multilivello, che si sviluppa dai quartieri indigeni sul fianco alto e scosceso della montagna, attraverso il centro coloniale fino alla ricca area residenziale sul fondo della conca al riparo dai gelidi venti dell'altopiano.
La guida intende affrontare in modo approfondito la natura, la storia, la cultura e le tradizioni della Bolivia, offrendo nella seconda parte diversi e accurati itinerari per muoversi in libertà e sicurezza nella complessa e varia geografia del paese, itinerari che possono essere modificati, collegati fra loro e personalizzati in base agli interessi di ciascuno.
Il tutto è raccontato in prima persona nello stile che caratterizza le guide Polaris, con consigli utili, box di approfondimento, un ricco corredo fotografico e un'esauriente cartografia. Scopo della guida è soprattutto offrire al viaggiatore delle chiavi di lettura per catturare l'essenza più profonda di questa terra e della sua gente.
Recensione
Senza dubbio la migliore guida sulla Bolivia disponibile in italiano, anche se per i suggerimenti di dove mangiare e dormire suggerirei forse le Lonely Planet o comunque il web. Polaris non è conosciuta per eccellere in questo aspetto più pratico del viaggio. Traspare l'approccio culturalmente impegnato dell'autrice. Unico svantaggio è che il formato e la carta pesante, per quando di pregevole fattura, risultano un po' pesanti da portare in viaggio. Comunque il libro è ben rilegato e resiste bene allo strapazzamento di un viaggio un po' avventuroso per le montagne del paese.
Potrebbero essere migliorate la cartine geografiche, anche se alcune piccole mappe sono utili per gli itinerari locali delle principali zone di visita. Infine, l'autrice è anche fotografa ed il libro è ben infarcito di fotografie a colori ed in bianco e nero che rendono molto bene l'atmosfera dei luoghi.
Si può approfondire la lettura sulla Bolivia visitando questo portale dedicato cui contribuisce l'autrice.
L'Autrice
Laureata in lingue e letterature straniere con specializzazione in letteratura anglosassone e iberoamericana, ha fatto del viaggio -la sua passione di sempre- un modo di vita. E quando non è in giro per il mondo, si rifugia nel suo buen retiro in una fattoria sulle colline sopra il lago di Como, per scrivere reportages per riviste di viaggio e programmare nuove partenze. Ha visitato innumerevoli paesi, privilegiando l’America del Sud e l’Asia. Seguendo le orme del nonno che vi emigrò cento anni fa, ha visitato il Perù e proseguendo verso sud si è innamorata della Bolivia. Mettendo a frutto la sua più che ventennale esperienza lungo i sentieri meno battuti del mondo, viaggiando sola o accompagnando gruppi, dopo aver percorso la Bolivia dall’alto delle montagne innevate fino alle distese lunari dei salares e alla selva amazzonica, propone qui gli itinerari e i luoghi che possono meglio mostrarne la grande ricchezza naturale e culturale e aiutare a catturarne l’essenza più profonda, con la speranza che questa guida possa essere per il lettore un prezioso compagno di viaggio.
Tutti i proventi derivati dai diritti d'autore della guida saranno devoluti direttamente a favore dell'Associazione Magie delle Ande per contribuire alla costruzione di un Centro per Disabili nel villaggio andino di Huaro.
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Location:
Bolivia
11 July 2001
Book review: The Slave Trade, 1440-1870 (1999), by Hugh Thomas, *****
After many years of research, Thomas portrays, in a balanced account, the complete history of the slave trade. The Atlantic slave trade was one of the largest and most elaborate maritime and commercial ventures. Between 1492 and about 1870, ten million or more black slaves were carried from Africa to one port or another of the Americas.
In this wide-ranging book, Hugh Thomas follows the development of this massive shift of human lives across the centuries until the slave trade's abolition in the late nineteenth century.
Beginning with the first Portuguese slaving expeditions, he describes and analyzes the rise of one of the largest and most elaborate maritime and commercial ventures in all of history. Between 1492 and 1870, approximately eleven million black slaves were carried from Africa to the Americas to work on plantations, in mines, or as servants in houses. The Slave Trade is alive with villains and heroes and illuminated by eyewitness accounts. Hugh Thomas's achievement is not only to present a compelling history of the time but to answer as well such controversial questions as who the traders were, the extent of the profits, and why so many African rulers and peoples willingly collaborated. Thomas also movingly describes such accounts as are available from the slaves themselves.
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