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09 September 2012

Book review: The Dark Tourist (2010), by Dom Joly, ***

Sinister looking WW I artillery on Monte Grappa
Synopsis

'Dark tourism is the act of travel and visitation to sites, attractions and exhibitions which have real or recreated death, suffering or the seemingly macabre as a main theme'

Ever since he can remember, Dom Joly has been fascinated by travel to odd places. In part this stems from a childhood spent in war-torn Lebanon, where instead of swapping marbles in the schoolyard, he had a shrapnel collection -- the schoolboy currency of Beirut. Dom's upbringing was interspersed with terrifying days and nights spent hunkered in the family basement under Syrian rocket attack or coming across a pile of severed heads from a sectarian execution in the pine forests near his home.

These early experiences left Dom with a profound loathing for the sanitized experiences of the modern day travel industry and a taste for the darkest of places. The more insalubrious the place, the more interesting is the journey and so we follow Dom as he skis in Iran on segregated slopes, picnics in the Syrian Desert with a trigger-happy government minder and fires rocket propelled grenades at live cows in Cambodia (he missed on purpose, he just couldn't do it).


14 November 2009

Film review: The Last Assyrians, by Robert Alaux, ****

For six years Robert Alaux researched and wrote this documentary. It is the first film that tells the complete history of the Assyrian Chaldean Syriac people. History overlooks how they suffered from massacres, hunger and starvation during the1915 genocide; and the international community has not protected these people in their homeland after decades of mass exodus.

Despite their pain and suffering this indigenous Christian community, including the Diaspora, seek justice, peace, prosperity, security, and solidarity in the Middle East. From their ancient beginning in Mesopotamia to their present existence in the Middle East and around the world, the story of the last people to speak Aramaic, the language of Jesus. I wish to thank Faito Doc Festival for having shown this movie to me and Robert Alaux for having presented it in Brussels.

This is a passionate accunt of the plight of an ancient people and a significant diaspora who can't really hope to have their own state but have been fighting to preserve their identity.

You can watch a trailer of this movie here. 

DVD available in English et en français. Contact the director here.



10 January 2006

Bibliography: Books on Syria

Lonely planet provides a good guide according to their usual standard:


Bradt is perhaps the richest guide for the cultural and historical aspects of the country:


La guida del touring mi è stata molto utile anche se queste guide sono spesso un po' noiose da leggere.



Kociekowski, Marius: “The Street Philosopher and the Holy Fool” (Sutton, 2004)  Canadian writer travels through Syia.


Lesch, David: “The New Lion of Damascus” (Yale Univ Press, 2005). The rise to power of presidente Bashar Asad nel 2000.



Lieve, Joris:: “The Gates of Damascus” (Lonely Planet, 1999) the story of a Syrian journey by a Belgian writer. Interesting insight into local life in a family where a young man is arrested for political reasons.

05 January 2006

9° g - 5 GEN: Damasco, fine del viaggio

È l’una di mattina quando arriva il bus per riportarci l’aeroporto. Un breve viaggio, ma un paese ricco di storia e cultura. Mi addolora che un regime spietato impedisca al potenziale umano di questo popolo di esprimersi al meglio. Parto con la speranza di tornare un giorno in una Siria libera.

Ultima costernante sorpresa da parte di Hashim, che se ne arriva con un poster dell’agenzia di soggiorno che mi regala con grande pompa, mi dice di averlo pagato 10 euro (sic!) e mi consegna sfacciatamente una busta per la mancia. Inoltre vuol essere pagato per 9 giorni, considerando anche il 28 Dicembre (anche se noi siamo arrivati il 29 mattina) ed il 5 gennaio, anche se in realtà ci lascia poco dopo mezzanotte. Basima per lo stesso lavoro ha chiesto, ovviamente, 7 giorni. Io non avrei voluto dargli nulla di mancia, ma i buonisti del gruppo hanno comunque voluto dargli 50 dollari. Ripeto: se mai a qualcuno che mi legge capitasse che gli sia proposto come guida, evitatelo a qualunque costo!

04 January 2006

8° g - 4 GEN: gita a Bosra, (280km 4 ore) museo di Damasco

Teatro romano a Bosra
Si parte alle 7.30 per Bosra, un’ora e mezza di ottima strada. Teatro fantastico, perfettamente preservato, ci passiamo molto tempo. Sicuramente la rovina romana meglio conservata che io abbia mai visto in vita mia. Anzi non si può neanche veramente considerarla una “rovina” tanto è in buono stato di conservazione. Anche la città antica vale una bella passeggiata.

Romani al museo di Damasco

Torniamo a Damasco nel PM, tutti liberi. Alcuni di noi vanno vado al Museo Nazionale, è veramente molto ricco e completa a dovere il viaggio. Fa sempre piacere trovare importanti reperti dei Romani e qui ce ne sono di eccezionali. Dopo Bosra, si può dire sia stata una giornata all'insegna dell'antica Roma.

Cena con Rick, mio collega canadese dei tempi della NATO, al ristorante Baituna, £500, ottimo, vale la spesa.

02 January 2006

6° g - 2 GEN: Ebla - Apamea - Sejilla - Hama, 190km, 5 ore

Partenza molto presto da Aleppo. L’albergatore fa storie sulla tariffa dell’albergo, vuole 16,5$ invece dei 14 pattuiti con l’agenzia. Dopo qualche discussione lascio perdere, il corrispondente non risponde neanche al telefono, è presto. È sconcertante come buona parte degli operatori del turismo che incontriamo siano così miopi da alienare la clientela, sapendo che altri verranno dopo di noi, per qualche spicciolo in più. Hashim è totalmente inutile anche in questa occasione.


Mosaici Maarat en Numan
Prima visita ad Ebla, di difficile interpretazione senza una buona spegazione, non molto spettacolare per i non addetti ai lavori. Poi interessante visita ai mosaici di Maarat-en-Numan.

Finita la visita ce ne andiamo in giro per le strade adiacenti, spiluccando spiedini, e terminando un pranzetto itinerante con dolci ottimi.

Le guide spesso vogliono portare i gruppi via da qui per infilarli nei ristoranti turistici più cari dove prendono la loro solita percentuale. Consiglio invece una bella pausa in questa piacevole strada antistante i mosaici. Cibi da strada e succhi di frutta freschi.

Infine Sejilla, città morta bizantina, bel tempo, passeggiata piacevolissima tra le case e le chiese abbandonate. Molte sono in discreto stato di conservazione.
Sejilla

La giornata molto intensa si conclude con un bel tramonto ad Apamea, il cui cardo romano di 1800 metri, in buona parte restaurato, per me è stato il punto culmine del viaggio.

Apamea


La notte stiamo all’Hotel Riad, sulla Kouatli. Abdullah, il gestore, è molto gentile. Consigliato. A cena al ristorante Al Atlal, £250 ottimo e porzioni abbondanti, 1 basta per due persone. Mi è stato consigliato dal gestore dell’albergo.

01 January 2006

5° g - 1 GEN 2006: escursione S. Simeone, Aleppo, 120km, 2 ore

San Simeone
Gita a S. Simeone per i più accaniti appassionati di arte, gli altri in giro per il bazar a far spese. Io sono andato a S. Simeone e lo raccomando fortemente. Ci siamo aggregati al gruppo di Basima che ci ha fatto ottimamente da guida.

San Simeone
Tornati in città per mezzogiorno, visita al quartiere armeno, alla cittadella ed al suk. Aleppo è gradevole, tranquilla ma allo stesso tempo ricca di spunti di interesse culturale, commerciale, umano.


Tè e bagno turco ad Aleppo
Nel tardo pomeriggio visita al grande hamam vicino alla cittadella (Yalbouga as Nasry), uomini e donne separati nella sala ma insieme nel salone di aspetto. Piacevolissimo, da non perdere, £450, essenziale prenotare, meglio di persona passandoci durante il giorno in occasione della visita della cittadella. Socializziamo con alcuni signori siriani, molto socievoli ed interessati all’Italia, all’Europa.

Cena al ristorante Nawaz, vicino l’albergo, sconsigliato. Era a buffet, ma i piatti di servizio si sono presto svuotati e non sono stati riempiti, triste. La sconsolata cena viene allietata dalla buffa presenza di un avventore giallo. Sì proprio così, un signore distinto, pulito, di aspetto autorevole, due grandi baffoni a manubrio, tutto giallo. Ha tutti i vestiti gialli, fino al cappello, ai guanti, calze, scarpe. Poi tira fuori un telefonino giallo, un libro giallo, un portafoglio giallo. E’ serissimo, mi vien voglia di fargli qualche domanda sulle sue preferenze cromatiche, ma lascio perdere dopo che Basima mi scoraggia. Pare un cliente abituale, se per caso qualcuno torna al Nawaz e lo rivede e magari ci parla, per favore fatemelo sapere...

31 December 2005

4° g - 31 DIC: Palmyra - Sergiopolis - Aleppo, 420km, 7 ore

Partenza presto per Sergiopolis. Ci fermiamo lungo la strada in un anonimo villaggio a comprare un po’ di frutta, e veniamo coinvolti un po’ nella vita locale dalla gente molto accogliente. Visitiamo una macelleria, dove hanno appena finito la macellazione di un agnello, la cui carcassa se ne sta appesa ancora sgocciolante, sopra ad un catino pieno di sangue. Un ragazzo di una quindicina d’anni gioca innocentemente con un altro agnellino, chissà se fra poco toccherà anche a questa bestiola passare sotto i coltelli del macellaio halal?

Ci invitano anche in qualche casa a prendere il tè. Una giovane mamma ci mostra il suo figlioletto con orgoglio ed è fiera di farlo fotografare. Lui sembra un po’ sorpreso ma molto curioso. Purtroppo non abbiamo tempo per approfondire un po' queste fugaci conoscenze di percorso.

Continuando verso Sergiopolis ci fermiamo in uno dei vari mercati itineranti che incontriamo, bancarelle di vestiti, scarpe, incontri casuali ma cordiali. Ne vale la pena.
Sergiopolis

Anche qui H. non voleva farci scendere, diceva che era pericoloso, ma voleva solo tirar dritto, non aveva voglia. O forse non voleva avere a che fare con i nomadi. Boh! Atteggiamento viscido e stupido il suo.

Arriviamo la sera ad Aleppo, una passeggiata per il centro e poi alcuni vanno ad un cenone di capodanno al ristorante Sissi, elgiato sulle guide, con spettacolino, che però poi mi diranno si rivelerà una “sòla”.

Io e Celina ce ne andiamo più tranquillamente in una trattoriola locale, dove con £150 mangiamo ottimo pollo e melanzane in mezzo alla clientela locale, ambiente accogliente anche se un po’ fatiscente, quasi solo uomini in giro la sera. Poi a letto presto, niente festeggiamenti di capodanno.

30 December 2005

3° g - 30 DIC: Damasco – Palmyra, 240 km, 4 ore

Partenza per Palmyra alle 8. Sosta sulla strada che conduce in Irak ad un “Baghdad Cafe". Nel bel mezzo del deserto ua struttura molto conveniente per il viaggiatore assetato. Proseguiamo quindi per Palmyra, e visitiamo con calma il sito, che da solo vale il viaggio.

teatro romano a Palmira

Scopro qui come il natale sia diventato festa a Roma prima del cristianesimo: era la festa del Sol Invictus, il sole invitto degli abitanti di Homs (Emesa), che fornirono ai Romani un aiuto decisivo nella vittoria contro la regina Zenobia Palmyra.

Secondo alcune fonti l’imperatore Aureliano, in segno di riconoscimento, adottò la festività degli alleati per tutto l’impero, innestandola in qualche modo nel precedente culto romano del sole a cui Eliogabalo aveva già dedicato un tempio cinquanta anni prima. Una delle tante varianti per cui in tante civiltà del mondo si festeggia il sole che rinasce, invincibile, a fine dicembre, quando le giornate cominciano ad allungarsi!



Torniamo a Palmyra la sera tardi, al buio, lo consiglio fortemente, per vedere il colonnato illuminato, cambia completamente l’impressione che se ne ha rispetto al giorno. Aria fredda pungente, fortissima escursione termica rispetto alle ore diurne.

C’è qualche negozietto vicino all’alergo, compro saponette di Aleppo. Un rigattiere mi vende una baionetta turca, ricordo un po’ lugubre del lungo periodo di occupazione ottomana. Starà bene insieme allo schioppo ottomano che ho comprato in Yemen.

Discussione più lunga del necessario in serata con la guida che non vuole andare a Sergiopolis il giorno dopo, ma tirare dritto per Aleppo; chissà perché, forse per fregare sul carburante d’accordo con l’autista, o solo per pigrizia. Gli dico che è nel programma, ma è necessario chiamare il corrispondente per chiarire tutto. Irritante.

29 December 2005

2° g - 29 DIC: Damasco

Benvenuti in Siria!
Visita di Damasco. In centro campeggiano enormi poster di Bashar Assad, l’attuale dittatore e qualche gigantografia del padre Hafez, morto del 2000.

Nel mercato coperto un’atmosfera tranquilla, negozzi ricchi e decoratissimi, mi colpiscono alcune vetrine di biancheria intima osé... accanto a veli copricapo. Evidentemente nelle mura domestiche si scatenano!
mercato di Damasco

28 December 2005

1° g - 28 Dicembre 2005, inizio del viaggio

Porto un gruppo di turisti italiani da Milano e da Roma via Istanbul con Turkish Airlines, ottimo servizio e scalo nella metropoli del Bosforo. Le hostess della Turkish sono spigliate, vezzose, europee 100%. Nessuna ha il velo in testa, e servono sorridenti bevande alcoliche gratuite. Ma il menu non prevede carne di maiale.

A Istanbul ci sono varie ore di attesa, alcuni vanno in centro, altri restiamo in aeroporto. Approfitto per leggere qualcosa sul paese. Ho preparato una piccola, anzi minuscola lista di letture per questo viaggio.

Per vedere una proiezione delle foto di questo viaggio clicca qui.

27 December 2005

Itinerario di un viaggio in Siria, 28 DIC 2005 / 5 GEN 2006





View Syria trip 2005 in a larger map

VIAGGIO IN SIRIA, 28 DIC 2005 / 5 GEN 2006

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Data
ITINERARIO
ARRIVO
KM
ore
1
DAMASCO
0
0
2
DAMASCO
0
0
3
PALMYRA
240
4
4
ALEPPO
420
7
5
ALEPPO
120
2
6
HAMA
190
5
7
DAMASCO
220
4
8
DAMASCO
280
4
9
Italia
0
0

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