Arrivo ad Arusha molto presto, siamo a 1800mslm, ci vengono a prendere in aeroporto. Andiamo in albergo dove mi incontro con Don, il corrispondente, per fare i conti e confermare le prenotazioni per tutto il viaggio. Poi decidiamo, tra le varie possibilità offerteci per la prima giornata, di andare a visitare un villaggio nelle vicinanze, quello di Ng’iresi, a 7km dalla città. Il villaggio è diventato un emblema del turismo “culturale”.
Ci riceve il “sindaco”, Sig. Sareyo Loti, che ci spiega come funziona la vita nel villaggio. La terra appartiene ai contadini, chi di più (fino a 5 acri) chi di meno (mezzo acro) ma tutti hanno qualcosa. Ci vivono circa 3000 persone, di cui 1150 adulti. Il governo olandese nel 1996-2001 ha finanziato un progetto di sviluppo che ha permesso di costruire anche una scuola. Per il futuro, se altri gruppi fossero interessati, Sareyo mi ha detto che lì da loro si può anche campeggiare e cucinare per 20$ al giorno a persona. (Sareyo Loti, PO Box 14870, Arusha, Tanzania, contattarlo all’indirizzo email: lotisareyo@yahoo.com
Passiamo varie ore a visitare il villaggio, sono tutti molto gentili, ci fanno vedere le case, scuola, campi, coltivazioni. Pranziamo anche dal sindaco, tutto compreso nella quota di 10 dollari a persona versati per il giro, fondi che, almeno così ci dicono, vanno alla comunità.
Rientrando, spuntino per strada a base di “Kitumbua”, frittelle di farina di riso, ottime! Poi a cena da Khan’s barbeque, ottima carne alla griglia, un locale particolarissimo che di giorno è un’officina meccanica e la sera diventa ristorante. Speriamo che non usino lo stesso olio...
Una cosa da fare ad Arusha è la visita al tribunale internazionale per il Ruanda (sarebbe interessante assistere qualche ora ai processi per il genocidio del 1994, informarsi degli orari), purtroppo nei giorni che c’eravamo noi non c’era sessione.
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