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14 November 2013

Recensione: Ombra Bianca (2013) di Cristiano Gentili, *****

Albino model in a Tanzanian blog
Sinossi


C'è un luogo nel cuore dell'Africa, dove non arrivano gli echi chiassosi del turismo, dove non ci sono resort né safari per viaggiatori in cerca di avventura, dove un giorno una giovane donna posa sulle ginocchia di un uomo europeo una neonata dai lineamenti africani ma dalla pelle bianca come il latte. Lui è un ricco proprietario di una miniera d'oro, discendente di coloni inglesi. Lei è una bambina africana albina, un'anomalia per i suoi conterranei. Entrambi lottano per sopravvivere in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s'intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa. È l'inizio di un'avventura in cui saranno messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede. Un viaggio nell'Africa misteriosa e nei meandri delle più intime emozioni umane, sullo sfondo di una cultura strangolata da un capitalismo senza morale che affonda le sue radici nel colonialismo moderno.


Albinos in Africa, read more here.
Recensione

Questo è un romanzo ma potrebbe essere considerato un saggio. Perché, oltre a raccontare, spiega. Spiega che non c'è solo la grande Africa nera ma anche quella bianca, piccola, nascosta, ostracizzata. L'Africa bianca non è quella dei colonialisti europei o dei mercenari, neanche quella dei missionari o degli esploratori. Invece è quella degli albini Bantu, quella che siamo abituati a considerare nera. Quella di cui era orgoglioso Senghor quando parlava di "negritude".

10 September 2005

23° g - 10 Sett: ritorno in Italia, fine del viaggio

Arriviamo in aeroporto con molto anticipo, ma non ci fanno entrare e bivacchiamo su alcune panchine davanti all’ingresso per qualche ora fino a che non aprono, verso le 6 di mattina.

09 September 2005

22° g - 9 Sett: Buwejuu – Dar es Salaam

Partenza in bus per Stone Town. Recuperiamo i bagagli che avevamo lasciato in albergo e facciamo ancora qualche giro per la città per acquisti. L’artigianato è mediamente piuttosto pacchiano e dozzinale, poche cose di qualità, e quando ci sono in genere sono molto costose.

08 September 2005

21° g - 8 Sett: Buwejuu

Giornata di riposo in spiaggia, francamente un po' noiosa. Non si può nuotare senza fare prima centinaia di metri a piedi sulle alghe ed arrivare dove l'acqua sia più profonda di 50cm.

Qualcuno va a fare l’escursione con la barca per vedere i delfini al sud dell’isola. Ne tornano contenti. Si può prenotare tramite l’albergo o basta chiedere in paese a Jambiani, lo fanno tante barche, basta chiedere.

07 September 2005

20° g - 7 Sett: Buwejuu

Giornata di riposo, letture, mare, passeggiate.

La sera grande strafogata di aragoste al ristorante Pingo di Jambiani, per 12.000 scellini (circa 8 euro)!

06 September 2005

19° g - 6 Sett: Nungwi – Buwejuu (Jambiani)

Trasferimento a Buwejuu (nord di jambiani) e spiaggia nel pm. Qui c’è la peculiarità che con ma marea l’acqua si ritira di centinaia di metri dalla battigia e quindi è praticamente impossibile nuotare. Molte donne vengono a raccogliere alghe che coltivano nell’acqua bassa, e che vengono esposte dalla bassa marea. Interessante...

05 September 2005

18° g - 5 Sett: Nungwi

Come giorno precedente, in quattro decidiamo di affittare una barca (11 USD/pax) e farci portare su un’isola di fronte, dove in realtà poi neanche sbarchiamo ma il mare al largo è notevole...

04 September 2005

17° g - 4 Sett: Nungwi

Giornata sulle spiaggie di Nungwi, passeggiate, riposo e nuotate, quelle più a sud sono meno trafficate.

03 September 2005

16° g - 3 Sett: Stone Town – tour spezie – Nungwi

Lasciamo ST con un bus fornito da Viviana e ci dirigiamo a nord verso Nungwi. Sulla strada sosta per una visita ad una piantagione di spezie, dove un ragazzo del posto ci fa da guida in discreto italiano.

02 September 2005

15° g - 2 Sett: Zanzibar, escursione alle isole vicino a Stone Town

Si parte verso le 10 con la barca di Viviana, una sarda che vive qui da anni con la figlioletta, per una interessante escursione. Prima approdiamo alla “lingua di sabbia”, un’isoletta che emerge la mattina con la bassa marea e poi viene sommersa nuovamente dall’alta marea verso le 4 di pomeriggio. In questo intervallo di tempo è una piacevolissima spiaggia dove sostare. Viviana è bravissima a preparare, con i suoi assistenti, un ottimo barbeque di pesce freschissimo, pensa alle bevande, prepara frutta e dolci, insomma offre un ottimo servizio per una idilliaca giornata di mare.

01 September 2005

14° g - 1 Sett: Arusha – Dar es Salaam – Zanzibar

Partenza prima dell’alba, alle 6. Il bus ci viene a prendere in Hotel, che è sulla strada. Il mezzo è ottimo, nuovo e pulito. L’autista, come tutti qui, corre come un forsennato, facciamo il pelo a passanti e ciclisti, per non parlare degli animali. Con primo chiarore dell’alba passiamo accanto al Kilimangiaro, che ci appare per un attimo in tutta la sua maestosità. Sul mezzo ci sono, oltre ovviamente a molti turisti, anche parecchi tanzaniani di classe media, che si possono permettere quello che qui è considerato un mezzo di lusso: costo 8000 scellini.

31 August 2005

13° g - 31 Ago: Natron – Arusha

Mattino prestissimo visita al lago Natron. Si arriva con le auto fino ad un certo punto, poi bisogna proseguire a piedi. Il paesaggio è indubbiamente unico nel suo genere, anche se a mio avviso non così spettacolare come ho letto in qualche relazione. Alcuni Masai vendono le loro cose dove si fermano le auto.

Ripartiamo e arriviamo ad Arusha nel pomeriggio. Qualche sosta ai negozi statali di artigianato, carissimi e di qualità generalmente mediocre. C'è bella roba al "Cultural heritage", gestito dallo stato mi dicono, ma a prezzi proibitivi. Sono tentato da una pelle di zebra intera, ma lascio perdere...

Arrivati ad Arusha ci sistemiamo in albergo, moderno e pulito ma non c'è acqua calda, che ci avrebbe fatto molto piacere dopo tanti giorni di campeggio. Scopro che l'acqua viene scandata su richiesta... c'è un enorme boiler in giardino alimentato da un fuoco a legna! E quando affittano...

Chiudo i conti con Don e vado a prenotare (e comprare) i biglietti del bus per il giorno dopo. I posti disponibili non sono poi tantissimi, se si è sicuri di volerne usufruire consiglierei di farli comprare da Don in anticipo.

Cena buffet in hotel. Atmosfera africana moderna, il bar del nostro albergo è un punto di ritrovo per molti giovani locali con qualche scellino in più da spendere, manco a dirlo soprattutto uomini. Ma è un’occasione per mischiarsi un po’ alla gente della città e far due chiacchiere.

30 August 2005

12° g - 30 Ago: Serengeti – lago Natron

Partenza all’alba anche se in albergo ci fan perdere tempo perché la colazione non è pronta. Qualche bel ghepardo nel parco prima di uscire, fantastica luce radente per le fotografie. Fastidiosissimo ed estenuante trasferimento su una pessima strada piena di polvere. Si fa veramente fatica a non respirarla, entra dovunque. I bei paesaggi del pendio di discesa verso il cratere del Natron ripagano la pena, ma siate preparati!

29 August 2005

11° g - 29 Ago: Lago Vittoria – Serengeti (Lobo)

Rientriamo nel parco, scarichiamo i bagagli al lodge e ripartiamo per un bel game drive (il “Lobo Circuit”), il paesaggio collinare lo rende diverso dagli altri. Devo faticare un po’ con Israel che non ha tanta voglia di lavorare oggi e voleva fare una pausa pranzo di 3 ore!

28 August 2005

10° g - 28 Ago: Mwanza, presso il Lago Vittoria

In mattinata andiamo in visita al villaggio tradizionale di Lamadi. Sulla strada ci fermiamo al paese moderno di Lamadi per qualche acquisto. Compriamo dei palloni con cui poi giocheremo con i locali. Io mi cimento in una partita a biliardo all’americana con dei ragazzi di un localino... riesco a vincere solo all’ultima pallina, pffiiùùù, atmosfera cordialissima e distesa. Si respira una vera atmosfera africana, frenetica, caotica, ritmata.

Arrivati al villaggio ci aggreghiamo ad una battuta di pesca del giorno. Si esce in grandi barche a remi, i marinai ci fanno sfoggio di canti di esortazione alla voga e poderose remate, poi si buttano le reti in mare, che vengono ritirate con una discreta pescata, soprattutto piccoli pesci che loro usano come mangime per i polli. Rientriamo lentamente al villaggio. La spiaggia è piena di enormi cicogne, bambini che giocano, adolescenti perdigiorno con le loro biciclette, tanti polli.

Quando rientriamo attraversiamo a piedi tutto il villaggio, incrociando una mandria di bovini dall’aspetto appetitoso, fino ad arrivare ad un gruppo di case dove ci stanno preparando il pranzo. Assistiamo alla cucina dello stesso in una casa, le mura sono di paglia e fango ma la padrona sfoggia un bel cellulare... a dispetto di qualcuno che si lagna di come la tecnologia stia “rovinando” il paese, a me fa piacere vedere come la comunicazione sia alla portata anche dei ceti meno abbienti e contribuisca a modernizzare la Tanzania. Pranzo luculliano, carne, pesce, riso, fagioli, l’”ugali” tipico. Ci vanno a prendere delle birre in un negozio (pagate ovviamente a parte).

Dopo pranzo, per aiutare la digestione, ci mettiamo a giocare a pallone con i bambini, e verso le 4 andiamo a visitare un guaritore tradizionale, tale Manembe, che ci accoglie con le sue due mogli. Questo è un ruolo ereditario, i segreti delle pozioni vengono tramandati di padre in figlio e gelosamente protetti perché danno status sociale e soldi al guaritore. Infatti i malati pagano con mucche o con lavoro (anche anni) se vengono guariti. La religione su cui si basano i loro riti è una specie di sincretismo, credono in Dio ma non passano per la Chiesa ed inoltre coltivano il rapporto con gli antenati, cui chiedono aiuto in caso di problemi seri o malattie gravi. Ci dicono che così ottengono circa il 50-60% di guarigioni... mah! Vai a sapere...

Tornando in albergo ci fermiamo ad una festa popolare religiosa nel villaggio di Lamadi moderno. Ci accolgono benissimo, siamo gli unici stranieri in mezzo a centinaia di persone, grandi cori “spiritual”. Ci invitano a ballare e cantare con loro, l’atmosfera è veramente coinvolgente.

Cena in hotel, lenti ma la cucina è buona.

27 August 2005

9° g - 27 Ago: Serengeti – Lago Vittoria

Arriviamo per l’ora di pranzo, sosta e poi visita al villaggio tradizionale dei Sukuma, dove il Sig. Jefta Kishosha (direttore del campo UTAMADUNI, email: kishoshajefta@yahoo.com, indirizzo postale Utamaduni Camp, PO Box 10356, Mwanza – Tanzania) sta cercando di mantener vive alcune tradizioni culturali di quella che è la più grande tribù del paese.

Concordiamo un programma di visite, gastronomia locale e rappresentazioni per la sera ed il giorno dopo: lezione sui Sukuma, battuta di pesca in barca, visita presso un guaritore tradizionale, visita al villaggio dei pescatori, visita ad un mercato locale, tutto per 15 dollari a testa, i soldi meglio spesi del viaggio!

La sera un gruppo di suonatori e di attori viene a recitare una leggenda della mitologia locale al nostro albergo. Molto interessante, la storia di due fratelli in competizione per la loro abilità come danzatori. Compro un piccolo tamburo da Kishosha, dice che è stato fatto da un certo Barnaba, che ora è morto, era un famoso artigiano, ed in effetti il tamburo suona molto bene.

Dormiamo allo Stopover Lodge di Mwanza, non male le camere e la cena anche se lentissimo il servizio.

26 August 2005

8° g - 26 Ago: Serengeti

Stamattina partiamo prestissimo, prima dell’alba, appena fa chiaro siamo già in strada, e ne vale veramente la pena, per i tanti animali e per la luce adattissima alle fotografie. Bisognerebbe fare sempre così, ma mi riesce difficile convincere il resto del gruppo...

25 August 2005

7° g - 25 Ago: Ngorongoro – Serengeti

Lasciamo il lodge sulla cima del cratere e ci fermiamo dopo neanche un’ora all’Olduvai Gorge, dove si visita un piccolo ma interessane museo geologico ed antropologico. Qui vicino sono stati ritrovati alcuni tra i più vecchi reperti di proto-ominidi. Poi proseguiamo verso il Serengeti.

24 August 2005

6° g - 24 Ago: Ngorongoro

Giornata intera nel cratere. Ho preferito passare due giorni qui, anche a costo di dover eliminare il parco di Terengire dal programma, e tutto sommato ne siamo stati soddisfatti per l’unicità del posto anche se a Terengire dicono che in questa stagione si possano trovare più specie di animali che non sono migrati verso nord – soprattutto gli gnu. Ma anche con la migrazione ce ne sono comunque tantissimi. Molti ghepardi ci arrivano fin sotto la macchina!

23 August 2005

5° g - 23 Ago: Keratu – Ngorongoro

Colazione africana (su mia esplicita richiesta, ne vale la pena, con porridge di mais, ottimo). Partenza presto, piccole spese al mercato di Keratu, frutta fresca, pane, qualche cassetta di musica africana, rifornimento diesel e alle 11 inizia il primo game drive nel cratere nel Ngorongoro, il cui fondo si trova a 2200 mslm).