Rientro verso Leh, risaliamo verso il passo di Khardung-la, ma ci fermano per aspettare l’orario di percorrimento nel nostro senso previsto per le 13 (poi ci faranno lo sconto e a mezzogiorno siamo in strada). Il posto di blocco comunque si trova presso un ameno praticello, con torrente glaciale adiacente, vari baretti, sedie, tavoli... tutto sommato un bel posto dove fermarsi a godere del panorama himalayano.
Arriviamo a Leh nel primo pomeriggio e dato che questa è l’ultima occasione ci sparpagliamo per far acquisti presso i negozi di artigianato, tessuti, ecc. Io faccio il giro di tre tre: il Kharma Shop, vicino al Soma Gompa, gestito dall’omonino Sig Kharma, un simpatico vecchietto che non fa sconti manco a morire però ha prezzi onestissimi ed inoltre è ben fornito di articoli originali dato che lavora anche come restauratore per i monasteri... mi aveva quasi venduto due trombe quando si è accorto che non erano in vendita perché appartenenti a dei monaci che poi infatti sono arrivati a ritirarle!
Inoltre la Sig.ra Sonam del Thokmey Art (nata in Ladakh da genitori tibetani che sono scappati a piedi attraversando in 4 anni – abitavano nella parte orientale del Tibet – il Tibet invaso dai cinesi) and Jewellery ha belle cose a prezzi competitivi, soprattutto gioielli, conchiglie musicali, argento. Infine il negozio Tribal Carpets, gestito da Nazir, ha ottimi tappeti, è gentilissimo e parla bene italiano. Prepararsi ad una piacevole ora di tè, negoziato sul prezzo, chiacchiere varie sul Ladakh e sul Kashmir... Invece i negozianti ladakhiani e i tibetani non usano tirarla troppo a lungo.
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