01 September 2005

14° g - 1 Sett: Arusha – Dar es Salaam – Zanzibar

Partenza prima dell’alba, alle 6. Il bus ci viene a prendere in Hotel, che è sulla strada. Il mezzo è ottimo, nuovo e pulito. L’autista, come tutti qui, corre come un forsennato, facciamo il pelo a passanti e ciclisti, per non parlare degli animali. Con primo chiarore dell’alba passiamo accanto al Kilimangiaro, che ci appare per un attimo in tutta la sua maestosità. Sul mezzo ci sono, oltre ovviamente a molti turisti, anche parecchi tanzaniani di classe media, che si possono permettere quello che qui è considerato un mezzo di lusso: costo 8000 scellini.

Facciamo un paio di soste lungo la strada per toilette e rifocillo. Bisogna stare attenti perché ci sono ladri che approfittano della pausa per rubare i bagagli dalla stiva del bus. Facciamo i turni con i compagni di viaggio e va tutto bene.

Arrivati a Dar sono le 14.30, ci abbiamo messo otto ore e chiediamo all all’autista del bus di portarci fino al porto, onde evitare di scendere alla stazione dei bus e di dover prendere dei taxi con tutti i bagagli. Per una mancia di 10.000 scellini non c’è problema...

Lasciato il bus ci avviamo a piedi per l’imbarco per Zanzibar. Rashid e Suleyman, due sedicenti “corrispondenti” di Avventure, cui sulla base delle indicazioni negative delle relazioni precedenti non avevo chiesto alcun servizio, mi hanno letteralmente preso d’assalto quando sono arrivato al porto. Hanno cercato di depistarmi, di imbrogliarmi ed anche di minacciarmi quando ho detto che avevo già preso altri accordi con l'agenzia di Zanzibar di Viviana – la quale, peraltro, li aveva comunque coinvolti nella cosa per fargli guadagnare la loro percentuale. Unico momento in tutto il viaggio in cui mi sono sentito un po’ in pericolo. Quando sono andato a ritirare i biglietti ho chiesto ai ragazzoni del gruppo di accompagnarmi... just in case!

Il traghetto è comodo, moderno e funzionale. Arriviamo a Zanzibar e prendiamo le camere al Malindi guest house ma sono umide e sporchine e quindi decidiamo di lasciar perdere. Faccio un rapido giro del centro e trovo posto all’Hotel Marine, un po’ vecchiotto, stile coloniale, gestito da un simpatico Sikh molto collaborativo, doppie per 35 dollari.

Serata a spasso per la città, mangiamo anche ai banchetti del lungomare Forodhani che offrono crostacei e pesci vari alla griglia. Mi sembra tutto fresco anche se non saporitissimo, e non ho problemi, ma non va così bene a D. una simpatica ragazza del mio gruppo che tra l’altro è anche medico... si sentirà male e dovrà essere ricoverata in ospedale. Niente di grave, c’era qualche preoccupazione per l’igiene delle strutture ma non erano poi così male, ed inoltre lei, da brava professionista, si era portata dietro aghi sterili! Che ha prontamente usato su se stessa!!

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