24 August 2022

Recensione libro: Vivo Altrove (2010) by Claudia Cucchiarato, ****


Sinossi

Gabriele, ingegnere navale a Oslo, Davide che fa l'autore teatrale a Berlino, Giulia che sta a Barcellona, canta in una band, e ha avuto un colpo di fortuna... Sono l'Italia fuori dall'Italia. Sono i giovani, sempre più numerosi, che hanno scelto di vivere lontani da casa, alla ricerca di un lavoro che qui non hanno trovato, o di una vita diversa. Questo libro racconta le loro storie, che sono piene di vitalità e venate di malinconia, scanzonate, tenere, in fondo preoccupanti. Sono il ritratto di un paese virtuale, e di un futuro, forse, mancato: perché il paese che questi ragazzi hanno deciso di abbandonare continua a non ascoltarli.



Recensione

Una serie di storie personali di intraprendenti giovani italiani costretti ad emigrare per poter essere professionalmente apprezzati. Ci sono passato anche io, e molti miei amici. Una volta emigravano i braccianti con la valigia di cartone, oggi oltre i due terzi degli italiani che emigrano sono laureati. Scritto nel 2010 ma sempre valido!


21 August 2022

Book Review: The Good German of Nanking (1998) by John Rabe, edited by Erwin Wickert, *****

Synopsis

The personal journals of German businessman John Rabe describe the infamous 1937 Japanese siege of Nanking and his efforts to protect the Chinese from the massacre that followed, an endeavor that may have saved more than 250,000 lives.


Review

An essential reading to understand the tragedy of the Nanking massacre but also how the soul of a man can be divided between allegiance to a murderous dictator and attachment to the values of a most sublime humanity.







Schindler of Hollywood fame saved about 1,200 lives. Giorgio Perlasca, an Italian fascist bureaucrat working in Hungary, saved over 5,000. Rabe saved a number that is two orders of magnitude bigger than Schindler's, up to 200,000 depending on estimates, but died poor and forgotten.


 

You can watch a documentary on John Rabe here on Youtube.

16 August 2022

Poesia di Pablo Neruda per chi viaggia, chi ama la musica e chi sceglie la propria strada

Lentamente muore 


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
  giorno gli stessi percorsi,
  chi non cambia la marcia,
  chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
  chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
  chi preferisce il nero su bianco
  e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
  proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
  fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
  davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
  chi e' infelice sul lavoro,
  chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
  chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
  consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
  chi non legge,
  chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
  aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
  della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
  chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
  risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
  vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
  di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
  splendida felicità.