21 May 2018
Giant's Causeway at Cobh, Northern Ireland
Stop at the Giant's Causeway, Northern Ireland's only Unesco WHS. Rainy day but fun to see this unusual site and waves crashing on the shore!
12 August 2017
Esercito di terracotta
Torno a ispezionare l'esercito di terracotta di Xian, venti anni dopo la prima visita. Molto è cambiato. Non l'esercito, che sta sempre fermo lì, da 2000 anni, protetto dallo stesso capannone di venti anni fa. Ma c'è molta più gente, molta di più. L'ingresso/biglietteria è una specie di tritacarne con un'infinità di botteghini dietro i quali si allineano migliaia di persone con biglietto prenotato online. Per noi lo ha preso la nostra amica Fang, che ci accompagna molto gentilmente in auto ma poi ci dice che ci aspetterà fuori, ha visto l'esercito tante volte e potrà fare un po’ di telefonate mentre noi visitiamo.
Mentre siamo pazientemente in fila aspettando di obliterare il biglietto per accedere al primo dei tre capannoni mi passa davanti una vecchietta, una delle tante persone che cercano di tagliare la fila. Ci opponiamo con energia, dobbiamo difendere la posizione altrimenti non entreremo mai. Il concetto di fare la fila per entrare in qualunque posto, per fare un biglietto, per andare al bagno, è un concetto che in Cina, diciamo così, si deve ancora consolidare.
Una volta dentro mi torna alla memoria l'ammirazione per la gigantesca opera che già mi aveva compreso l'animo la prima volta. Un esercito di terracotta per accompagnare il primo imperatore che unificò la Cina. C'è chi dice che era un progressista, altri prima di lui si erano fatti seppellire con soldati vivi, in carne ed ossa, oltre a mogli e animali.
Negli enormi capannoni possiamo anche vedere archeologi all'opera, puliscono, disegnano, compilano dati, fotografano l'infinità di reperti che gli sono stati affidati.
![]() |
Yang Zhifa nel 1998 |
Venti anni fa lo avevo incontrato, e conservo con gelosia il libro che mi firmò di persona. Aveva appeso la vanga al chiodo, adesso il suo lavoro era di pennarello, per firmare ogni giorno centinaia di copie del libro in vendita al negozio del museo, con le fotografie e la storia della sua scoperta.
Gli scavi continuano, dicevo, ma la cosa che mi piacerebbe vivere abbastanza a lungo per poter vedere non tanto altre centinaia di soldati, bensì la tomba dell'imperatore Qin Shihuang, che si trova sotto una collina qui vicino. Ma i tecnici hanno paura che, aprendola senza le dovute attenzioni, si potrebbero irreparabilmente danneggiare i reperti, forse anche la salma imperiale. Meglio aspettare di avere tecnologie sicure, magari facendo prima scendere un robot, senza far entrare aria esterna.
Il sito è impressionante ma i soldati si vedono da una certa distanza. Ci sono tre livelli di balconata concentrici, come le tribune di uno stadio. Il primo, più in alto e più lontano dai soldati, è per il popolino, come me. Il secondo, più in basso, è per dignitari e ospiti d'onore.
Venti anni fa, quando ero qui, vidi arrivare una macchinona presidenziale e ne uscì fuori Massimo d'Alema, allora presidente del consiglio dei ministri italiano. Accompagnato da qualche funzionario, scese al secondo livello. Ero abbastanza geloso, ma in fondo lui era stato comunista, quindi è giusto che fosse premiato dal partito fratello cinese, mentre io lavoravo alla NATO, l'alleanza dei capitalisti! Il terzo livello è il piano dove sono i soldati, e vi sono ammessi soltanto pochissimi eletti, la crème de la crème nazionale e internazionale. Uno fu il presidente americano Ronald Reagan, che peraltro è stato un nemico giurato del comunismo fino alla fine dei suoi giorni.
Comunque per noi mortali il modo per avvicinarsi a soldati è il museo, dove alcuni esemplari sono esposti in bacheche di vetro.
![]() |
cavaliere di terracotta |
![]() |
arciere in ginocchio |
Finita la visita ritroviamo Fang e, sulla strada del ritorno verso la città, ci fermiamo a pranzo in un ristorantino locale, dove Fang insiste che proviamo quelli che chiama gli "hamburger cinesi": hamburger di carne di maiale serviti in piccoli panini rotondi. Niente male!
Ultima tappa il museo della civiltà Banpo, una civilizzazione neolitica di questa regione. Vediamo i loro strumenti, i resti delle abitazioni, pannelli illustrativi, tutto molto interessante. Strano, ma con una famigliola cinese siamo i soli turisti nel sito, ce l'abbiamo tutto per noi. Fortemente consigliato.
![]() |
in compagnia di una coppia Banpo |
23 December 2012
Mithraeum of Santa Prisca in Rome
Una descrizione in italiano e istruzioni per la visita sono presenti su questo sito. Consiglio anche un sito completo su Roma antica sotterranea.
Description
In 1934 the Augustinian Fathers accidentally discovered a Mithreum, a place of cult consecrated to the God Mithra, under the Church of Santa Prisca. The Mithreum was built using the walls of a house dating back to the first century A.D. and of a building of the second century with two naves on which the church was built later.
There is a niche in the rear wall bearing an inscription in the vault that proves the Mithreum was already in use in the year 202 A.D.. The statue of the cult representing Mithra killing a bull and a Saturn lying down built with fragments of amphorae covered with stucco are placed in the niche. The Mithreum was destroyed violently around 400 A.D., probably by the Christians before the Church of Santa Prisca was built. (From Romacapitale)
![]() |
The Mithraeum later became a Christian church |
My visit
Very appropriately I visited on 23rd December, which is when the Romans celebrated the cult of the sun god venerated in Mithraism. We were a small group of six and were led into the chamber by our tour guide and a custodian.
![]() |
Statue of Coates symbolizing the dawn of the sun |
29 July 2012
Film review: Egypt, Rediscovering a Lost World (2006), BBC, ****

Focusing on three of the most important discoveries from the world of the ancient Egyptians, this series journeys back in time to explore Howard Carter's discovery of the tomb of Tutankhamun, the Great Giovanni Belzoni's finds from the reign of Ramesses II and Jean-François Champollion's deciphering of the hieroglyphs. Join Carter, Belzoni and Champollion as they overcome immense obstacles to unlock the secrets of an as-yet undiscovered world and reveal their seminal finds. Then travel even further back, to the amazing period of Egyptian history unveiled by their astounding work.
Disc 1:
Episode 1 and 2 : Carter and Tutankhamon
Episode 3: Belzoni and Ramses, first part
Disc 2:
Episode 4: Belzoni and Ramses, second part
Episode 5 and 6: Champollion and the hieroglyphs
Disc 3:
The making of the pyramids
Extras: trailers, photo gallery, fact files, visual effects
Review
![]() |
Tut Ankh Amun funeral mask, Cairo Museum |
I am not sure why the authors chose this particular order of the episodes, in that Belzoni should come first, as his discoveries preceded the work of the two others. Carter's episodes should be the last: not only did he work a century after Belzoni and Champollion, but his subject, Tutankhamun, lived a thousand years after Ramses and the inventors of the hieroglyphs. The viewer might want to watch episodes 3 and 4 first, then 5 and 6, and finally 1 and 2.
![]() |
Abu Simbel before restoration |
You can read my review of the book on Giovanni Belzoni by Marco Zatterin (in Italian) here on this blog.
Buy the European DVD set here:
In the US you can buy it here:
10 August 2011
Book Review: Maldives Mistery, by Thor Heyerdahl, ***
![]() |
From the museum of Malè, 2009 |
When the Maldive Islanders converted to Islam in the 12th century, they discarded or destroyed all traces of earlier cultures, thus denying their past. Recent archeological discoveries prompted the government to invite Heyerdahl to examine the artifacts and attempt a reconstruction of pre-Islamic history.
Located in the Indian Ocean southwest of India and west of Sri Lanka, the Maldives encompass two broad, reefless sea passages ("One-and-Half" and Equatorial Channels) well-known to ancient mariners. Heyerdahl, an authority on primitive sea travel (Kon-Tiki, The Ra Expeditions, unravels a mystery that reaches into the vanished civilizations of Sumer and the Indus Valley. The Maldivan artifacts showed that temples were built around A.D. 550; that the original settlers had been sun-worshipers. (Reed Business, 1986).
30 August 2010
Book Review: Buddhist Monasteries of Himachal Pradesh, by O.C. Handa, *****
This book is a priceless resource for anyone interested in a concise account of all Buddhist monasteries in the Indian state of Himachal. There are several introductory chapters on geography, the cultural background of the region, che concept of monasticism and the arrival of Buddhism in Himachal from Tibet.
The main body of the book is a catalog of all major and most minor monasteries and other votive structures. Further chapters deal with the architectural and artistic features of these buildings.
Finally, some photographs and drawings provide a pictorial complement to the text. A reference work not to be missed by anyone interested in the region.
28 February 2009
Recensione: Il Gigante del Nilo, di Marco Zatterin, ****
Era un omone di quasi due metri, e aveva un curriculum di studi non propriamente impeccabile: aveva fatto il barbiere, il fenomeno da baraccone e l'attore. Ma il padovano Giovanni Battista Belzoni (1778-1823) è diventato una figura leggendaria, l'avventuroso pioniere che all'inizio dell'Ottocento ha dato il primo grande impulso alla scoperta dell'antico Egitto e dei suoi monumenti. Il "Grande Belzoni" ha legato il suo nome al dissabbiamento del tempio di Abu Simbel, alla soluzione dell'enigma della piramide di Chefrem, in cui fu il primo ad entrare, e a una quantità di scoperte ed esplorazioni che lo rendono ai nostri occhi una specie di Indiana Jones dell'egittologia. Sulla base di ricerche approfondite e originali, anche su documenti sinora sconosciuti, Zatterin ha ricostruito con precisione e passione la vita e le avventure del Grande Belzoni in una biografia.
07 September 2008
Visita a Aidone e Morgantina, Sicilia
Arriviamo con la mia amica L. a Piazza Armerina per ammirare i famosi mosaici della villa romana. Qui sono testimone del fatto che i mosaici delle sale accessibili erano resi quasi invisibili dalla polvere: i colori vivissimi delle tessere erano tutti di un beige smunto ed uniforme. Le guide autorizzate, alla testa di plotoni di giapponesi e altri turisti stranieri, si adoperavano come potevano per far venire fuori questi colori, per esempio gettandovi dall'alto dei camminamenti acqua minerale dalle loro bottiglie. Cadendo l'acqua umidificava, a chiazze irregolari, le maioliche, evidenziandone per alcuni secondi i colori... Uno spettacolo patetico.
24 August 2007
20° g - 24 AGO: trasferimento a Tongatapu e visite archeo
21 August 2007
17° g - 21 AGO: kayak a Nukunamo, giro a cavallo
04 January 2006
8° g - 4 GEN: gita a Bosra, (280km 4 ore) museo di Damasco
![]() |
Teatro romano a Bosra |
![]() |
Romani al museo di Damasco |
Torniamo a Damasco nel PM, tutti liberi. Alcuni di noi vanno vado al Museo Nazionale, è veramente molto ricco e completa a dovere il viaggio. Fa sempre piacere trovare importanti reperti dei Romani e qui ce ne sono di eccezionali. Dopo Bosra, si può dire sia stata una giornata all'insegna dell'antica Roma.
Cena con Rick, mio collega canadese dei tempi della NATO, al ristorante Baituna, £500, ottimo, vale la spesa.
02 January 2006
6° g - 2 GEN: Ebla - Apamea - Sejilla - Hama, 190km, 5 ore
![]() |
Mosaici Maarat en Numan |
Finita la visita ce ne andiamo in giro per le strade adiacenti, spiluccando spiedini, e terminando un pranzetto itinerante con dolci ottimi.
Le guide spesso vogliono portare i gruppi via da qui per infilarli nei ristoranti turistici più cari dove prendono la loro solita percentuale. Consiglio invece una bella pausa in questa piacevole strada antistante i mosaici. Cibi da strada e succhi di frutta freschi.
Infine Sejilla, città morta bizantina, bel tempo, passeggiata piacevolissima tra le case e le chiese abbandonate. Molte sono in discreto stato di conservazione.
![]() |
Sejilla |
La giornata molto intensa si conclude con un bel tramonto ad Apamea, il cui cardo romano di 1800 metri, in buona parte restaurato, per me è stato il punto culmine del viaggio.
![]() |
Apamea |
La notte stiamo all’Hotel Riad, sulla Kouatli. Abdullah, il gestore, è molto gentile. Consigliato. A cena al ristorante Al Atlal, £250 ottimo e porzioni abbondanti, 1 basta per due persone. Mi è stato consigliato dal gestore dell’albergo.
31 December 2005
4° g - 31 DIC: Palmyra - Sergiopolis - Aleppo, 420km, 7 ore
Ci invitano anche in qualche casa a prendere il tè. Una giovane mamma ci mostra il suo figlioletto con orgoglio ed è fiera di farlo fotografare. Lui sembra un po’ sorpreso ma molto curioso. Purtroppo non abbiamo tempo per approfondire un po' queste fugaci conoscenze di percorso.
Continuando verso Sergiopolis ci fermiamo in uno dei vari mercati itineranti che incontriamo, bancarelle di vestiti, scarpe, incontri casuali ma cordiali. Ne vale la pena.
![]() |
Sergiopolis |
Anche qui H. non voleva farci scendere, diceva che era pericoloso, ma voleva solo tirar dritto, non aveva voglia. O forse non voleva avere a che fare con i nomadi. Boh! Atteggiamento viscido e stupido il suo.
Arriviamo la sera ad Aleppo, una passeggiata per il centro e poi alcuni vanno ad un cenone di capodanno al ristorante Sissi, elgiato sulle guide, con spettacolino, che però poi mi diranno si rivelerà una “sòla”.
Io e Celina ce ne andiamo più tranquillamente in una trattoriola locale, dove con £150 mangiamo ottimo pollo e melanzane in mezzo alla clientela locale, ambiente accogliente anche se un po’ fatiscente, quasi solo uomini in giro la sera. Poi a letto presto, niente festeggiamenti di capodanno.
30 December 2005
3° g - 30 DIC: Damasco – Palmyra, 240 km, 4 ore
![]() |
teatro romano a Palmira |
Scopro qui come il natale sia diventato festa a Roma prima del cristianesimo: era la festa del Sol Invictus, il sole invitto degli abitanti di Homs (Emesa), che fornirono ai Romani un aiuto decisivo nella vittoria contro la regina Zenobia Palmyra.
Secondo alcune fonti l’imperatore Aureliano, in segno di riconoscimento, adottò la festività degli alleati per tutto l’impero, innestandola in qualche modo nel precedente culto romano del sole a cui Eliogabalo aveva già dedicato un tempio cinquanta anni prima. Una delle tante varianti per cui in tante civiltà del mondo si festeggia il sole che rinasce, invincibile, a fine dicembre, quando le giornate cominciano ad allungarsi!
Torniamo a Palmyra la sera tardi, al buio, lo consiglio fortemente, per vedere il colonnato illuminato, cambia completamente l’impressione che se ne ha rispetto al giorno. Aria fredda pungente, fortissima escursione termica rispetto alle ore diurne.
C’è qualche negozietto vicino all’alergo, compro saponette di Aleppo. Un rigattiere mi vende una baionetta turca, ricordo un po’ lugubre del lungo periodo di occupazione ottomana. Starà bene insieme allo schioppo ottomano che ho comprato in Yemen.
Discussione più lunga del necessario in serata con la guida che non vuole andare a Sergiopolis il giorno dopo, ma tirare dritto per Aleppo; chissà perché, forse per fregare sul carburante d’accordo con l’autista, o solo per pigrizia. Gli dico che è nel programma, ma è necessario chiamare il corrispondente per chiarire tutto. Irritante.
22 August 2004
27° g - 22 AGO: Hiva Oa, escursione in auto a Lipona
Il sito di Lipona però ripaga della fatica, impressionante, suggestivo, mistico direi. I tiki li ha descritti bene Ambrogio Borsani nel suo libro Addio Eden. Le isole Marchesi in un viaggio alla ricerca di Melville, Stevenson, Gauguin, London, Brel e altri
Anche la spiaggia di Puamau, con sabbia nera, è piacevole per un bagno ristoratore prima di intraprendere la via del ritorno, un po' meno paurosa dell'andata perché la parte più ripida stavolta è in salita.
Cena da Snack Kaupe (2000 f) in centro, discreto.
01 January 2004
9° g - 1 GEN: WADI MUSA – MAR MORTO – UM-AR-RASAS – AMMAN 300KM ORE 5
Passiamo poi a Um Rasas, sito notevole ma di solito trascurato, siamo i soli visitatori. Magnifici mosaici. [Nel 2004, pochi mesi dopo la nostra visita, Um Rasas sarà designato patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO.] Consiglio senz’altro la sosta. In serata alcuni vanno a fare qualche acquisto per Amman, qualcuno torna ai bagni turchi, sempre molto piacevoli. Nella vasca faccio due chiacchiere con un rotondo palestinese cittadino di Israele, chiaramente molto benestante. Mi dice che naturalmente vorrebbe uno stato palestinese ma in Israele ci sta bene, può lavorare senza problemi, ha una piccola impresa e fa affari con tutti.
31 December 2003
8° g - 31 DIC: VISITA DI PETRA
Mi è piaciuto visitare Petra da solo, o con uno o due compagni di viaggio al massimo, soffermandosi a contemplare i mille scorci che offre questa incredibile sistemazione urbanistica, ad assaporarne i colori ed a meditare sulla sua sfortunata storia.
Inutile affannarsi a vedere ogni tomba ed ogni pietruzza (servirebbero settimane) meglio concentrarsi su una selezione si siti e goderseli a fondo, respirando l’atmosfera del passato, immaginandosi come i Nabatei abbiano potuto vivere in questi spazi mistici.
30 December 2003
7° g - 30 DIC: WADI MUSA – PICCOLA PETRA 10KM ORE 0,50
Ho scelto questo itinerario per “arrivare” a Petra in crescendo, come ci sono arrivati tanti nell’antichità. Però poi, ripensandoci, penso sarebbe stato meglio tralasciare ed allungare il tempo di permanenza a Petra stessa, che necessita di molte ore per essere assaporata appropriatamente. Pomeriggio in giro per Petra, ci disperdiamo a fare foto, arrampicarsi sulle rocce ecc ecc.
29 December 2003
6° g - 29 DIC Wadi Rum, Petra by Night – 100KM ORE 2
Peccato che i pick-up siano abbastanza scassati, ci fanno perdere molto tempo per continue riparazioni improvvisate e precarie, ma in fondo siamo in pieno deserto e anche queste pause forzate fanno parte del viaggio.
Alle 4 del pm siamo di nuovo al campo e ripartiamo per Wadi Rum dove puntuale ci viene a prendere il bus dell’albergo di Petra. Dopo 4 ore siamo a Wadi Musa, il paesino adiacente a Petra. Cena buffet in albergo e uscita (12 JD, no TLF) per Petra by night, che consiglio, ma attenzione perché non c’è tutti i giorni. Per arrivarci c’è la navetta gratuita dell’hotel. AL ALAMBATI, niente ci ché, anonimo e FREDDO!! Io mi sono preso un brutto raffreddore perché la camera non era riscaldata, lo stesso era successo ad altri gruppi, esigete dal proprietario che accenda bene il riscaldamento, prima che voi arriviate in albergo. Altrimenti lui l’accende solo quando arrivate, e ci vogliono ore prima che la stanza sia calda! A parte questo, si sta bene, e il buffet è soddisfacente.
26 December 2003
3° g - 26 DIC: AMMAN – CASTELLI DESERTO – AMMAN, 300KM ORE 5
Rientriamo in tempo per visitare il teatro romano di Amman, molto ben preservato, il sito più importante della città, e la cittadella in cima alla collina. Girando vediamo anche alcune chiese, non ci sono problemi in questo paese per la comunità cristiana.
In serata andiamo a fare sauna e massaggi da “Al Pasha Turkish Bath” 15 JD per il trattamento completo, fantastico, rilassante, molto piacevole ed è anche interessante l’ambiente (un vero Hammam turco!) e gli incontri che ci si possono fare. Uomini e donne separati ma possono andare insieme se siete un gruppo consistente e prenotate tutto il locale, mettersi d’accordo con Ammar e riconfermare le prenotazioni.