Partenza prima delle 6 per essere dai Boscimani, popolazione di raccoglitori e cacciatori presente un po' in tutta l'Africa meridionale ed orientale. Su questo sito si possono vedere alcuni interessanti video sui Boscimani. All’alba ed andare con loro a caccia, con arco e frecce! Li troviamo dopo un po’ (essendo nomadi non sono sempre facilmente reperibili) in un wadi (fiume in secca). Presentazioni di rito, sono socievoli anche se non abituati a vedere troppi turisti. Visita molto interessante anche se non si riesce a comunicare con i Boscimani, che non parlano neanche lo swahili per cui neanche le nostre guide possono fare da interpreti!
Partiamo per la caccia che sta albeggiando. (Puoi vedere qui un video di una battuta di caccia come è stata la nostra.) Una fredda luce azzurrina disegna lunghe ombre di baobab sulla sabbia. Loro, i cacciatori, sono una mezza dozzina di adolescenti, naturalmente camminano come furetti a piedi scalzi sul wadi. Facciamo un po’ fatica a stargli dietro.... Dopo poco il primo appostamento, vedono un uccello su un albero e gli tirano una freccia, ma falliscono il bersaglio :-(
Dopo qualche ora (io sono abbastanza stremato!) prendono, anche con l’aiuto di alcuni cani da caccia, che sono stati anche feriti nel combattimento con la preda, un caracal (tipo di lince). Questa è stata poi cucinata sul posto e mi hanno offerto, come capogruppo, un pezzo del fegato (che è considerato una prelibatezza ed in effetti è ottimo). Comunque ci si capisce per quel che serve a gesti e sorrisi.
Alla fine della battuta di caccia ci incamminiamo tranquillamente sulla strada del ritorno ed in un’oretta siamo al campo della tribu. Le nostre donne si danno da fare a comprare qualche gioiellino, intanto noi maschietti (ma anche un paio delle pulzelle) chiediamo se ci possono fare lezione di tiro con l’arco, e volendo si potevano anche comprare gli archi e le frecce da loro usati per la caccia. Nel mio salotto oggi campeggia orgoglioso l'arco della battuta di oggi, con tre frecce: una di tutta di legno per gli uccelli, una con una piccola punta di metallo (credo stagno) per le prede piccole ed una con una punta più grande per le prede più importanti.
Tornando verso la strada principale, proprio nel bel mezzo del wadi, ci si è rotta una jeep, meno male che avevamo il cavo di traino oppure avremmo dovuto lasciarla là! Proseguendo visita al villaggio Tatoga, gentili, ci fanno vedere case, cucina, stalle. Sono poligami, il capo della famiglia che visitiamo ha 5 mogli. Ci fanno visitare le loro case di fango, e gli compro una zucca che loro usano come recipiente per conservare il latte.
Tornati nel tardo pomeriggio al campo ci siamo riposati mentre gli autisti provvedevano alla riparazione. Piacevolissima atmosfera, caldo, sole, letture. Poi in serata trasferimento a Keratu, dove installiamo le tende all’imbrunire. La sera cena al ristorante del camping, ottima cucina africana, molta carne, ma anche riso e ortaggi.
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