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22 August 2008

Recensione: La Quarta Sponda - La Guerra di Libia 1911-1912 (ed. 2007), di Sergio Romano, *****

Nascita e crescita dell'occupazione italiana in Libia
Sinossi

Considerata a lungo un episodio poco luminoso del nostro nazionalismo, la guerra italo-turca fu in realtà molto più complessa, e meno provinciale, di quanto possa sembrare. La vollero non solo i nazionalisti, ma anche i cattolici, buona parte dei democratici e persino alcuni socialisti. Per ragioni diverse suscitò consensi nella borghesia del Nord e fra i contadini del Sud. Giovanni Giolitti, allora primo ministro, la preparò forse controvoglia perché il Paese gliela chiedeva.

L'Italia che guardava alla "quarta sponda" come alla terra promessa andò alla conquista della Libia per ansia di riscatto, ma, attaccando l'impero ottomano, rischiava di riaccendere un braciere tutt'altro che spento, con focolai prossimi a nuove scintille (crisi marocchina e guerre balcaniche) e che sarebbe esploso, due anni dopo, nel primo conflitto mondiale.

Ho letto l'edizione del 2007 ma il libro è di esattamente 30 anni prima.


Recensione

L'Italia il primo paese ad effettuare un bombardamento aereo
Il libro è una descrizione puntuale degli avvenimenti che portarono alla conquista italiana della Libia, della campagna militare che ne seguì, e degli strascichi fino alla Grande Guerra, dove Italia e Turchia si ritrovarono di nuovo una contro l'altra. Il facile sbarco delle prime truppe, le alterne vicende dei combattimenti a terra, i negoziati di pace, il tutto viene trattato da Romano con la necessaria freddezza dello storico e con la meticolosità del ricercatore scrupoloso. Tantissimi i dettagli forniti, forse anche troppi da digerire per il lettore medio. Ma consola sapere che c'è tutto, o quasi, nel libro, che si legge con piacere ma serve anche da opera di riferimento cui tornare per rinfrescare la memoria.

Lettura piacevole ma che richiede un certo impegno e concentrazione, molto stimolante. Non molto utile invece il capitolo finale su Gheddafi, e destinato ad diventare obsoleto in breve tempo, al contrario del libro che probabilmente resterà valido nel tempo.

Utile anche un breve glossario alla fine, mentre come quasi sempre per i libri italiani manca un vero indice, c'è solo un indice dei nomi ed un sommario con titoli dei capitoli che comunque ne svelano il contenuto e facilitano la ricerca.