23 August 2005

5° g - 23 Ago: Keratu – Ngorongoro

Colazione africana (su mia esplicita richiesta, ne vale la pena, con porridge di mais, ottimo). Partenza presto, piccole spese al mercato di Keratu, frutta fresca, pane, qualche cassetta di musica africana, rifornimento diesel e alle 11 inizia il primo game drive nel cratere nel Ngorongoro, il cui fondo si trova a 2200 mslm).

22 August 2005

4° g - 22 Ago: Eyasi, caccia con i Boscimani – Keratu

Partenza prima delle 6 per essere dai Boscimani, popolazione di raccoglitori e cacciatori presente un po' in tutta l'Africa meridionale ed orientale. Su questo sito si possono vedere alcuni interessanti video sui Boscimani. All’alba ed andare con loro a caccia, con arco e frecce! Li troviamo dopo un po’ (essendo nomadi non sono sempre facilmente reperibili) in un wadi (fiume in secca). Presentazioni di rito, sono socievoli anche se non abituati a vedere troppi turisti. Visita molto interessante anche se non si riesce a comunicare con i Boscimani, che non parlano neanche lo swahili per cui neanche le nostre guide possono fare da interpreti!

21 August 2005

3° g - 21 Ago: Arusha – parco Manyara

Ci vengono a prendere le jeep con i nostri autisti, capeggiati da Israel, un simpatico omone con molta esperienza anche se forse non altrettanto entusiasmo. Partiamo; ci fermiamo al supermarket Shopright, sul Sokoine Drive, per fare cambusa per il safari (spendiamo 170.000 Tzs, di cui 88.000 per acqua, calcolando una bottiglia da 1.5 litri al giorno a persona circa). Affittiamo anche il fornello a gas con relativa bombola dal nostro autista.


20 August 2005

2° g - 20 AGO: Arusha e villaggio dintorni

Arrivo ad Arusha molto presto, siamo a 1800mslm, ci vengono a prendere in aeroporto. Andiamo in albergo dove mi incontro con Don, il corrispondente, per fare i conti e confermare le prenotazioni per tutto il viaggio. Poi decidiamo, tra le varie possibilità offerteci per la prima giornata, di andare a visitare un villaggio nelle vicinanze, quello di Ng’iresi, a 7km dalla città. Il villaggio è diventato un emblema del turismo “culturale”.

19 August 2005

1° g - 19 Ago: Italia – Arusha

Partenza regolare con Ethiopian Airlines da Roma, sosta ad Addis Abeba e coincidenza per Arusha, la principale città del nord della Tanzania. Accompagno un gruppo di una dozzina di italiani, un misto di coppie e singles inveterati (come me) alla ricerca di Africa. L’aeroporto di Addis è moderno, pulito ed efficiente.

18 August 2005

Itinerario viaggio in Tanzania, 19 AGO - 10 SET 2005



Viaggio in Tanzania, 2005 - Itinerario

clicca su una data o un itinerario giornaliero per leggere il relativo post

DATA
Itinerario
Notte
1
in aereo
2
Arusha (Golden Rose)
3
Eyasi (camp)
4
Keratu (Kudu camp)
5
Ngorongoro (Lodge)
6
Ngorongoro (Lodge)
7
Serengeti (Ikoma camp)
8
Serengeti (Ikoma camp)
9
Lake Victoria (Stop Over)
10
Lake Victoria (Stop Over)
11
Serengeti
(Lobo, lodge)
12
Natron (campeggio)
13
Arusha (Golden Rose)
14
Stone
15
Stone
16
Nungwi (Jambo)
17
Nungwi (Jambo)
18
Nungwi (Jambo)
19
Buwejuu (Sun Sea)
20
Buwejuu (Sun Sea)
21
8 set, gio
Buwejuu (Sun Sea)
22
9 set, ven
In aeroporto
23
Italia

16 August 2005

Book Review: Longitude (2005), by Dava Sobel, *****

 (Testo italiano di seguito)

 Synopsis

Sobel has done the impossible and made horology sexy – no mean feat

New Scientist

Anyone alive in the 18th century would have known that ‘the longitude problem’ was the thorniest scientific dilemma of the day – and had been for centuries.

Lacking the ability to measure their longitude, sailors throughout the great ages of exploration had been literally lost at sea as soon as they lost sight of land. Thousands of lives, and the increasing fortunes of nations, hung on a resolution.


12 July 2005

Book Review: A Journey in Ladakh, by Andrew Harvey, ***

Synopsis
High up in the remote mountain passes on the Indian border with Tibet, China and Pakistan, Ladakh has been a centre for Buddhist meditation since three centuries before Christ and is one of the last places on earth where a Tibetan Buddhist community still survives. Arriving by rickety bus, Andrew Harvey was unprepared for the breathtaking splendour, colour and silence of the landscape, and was entranced by the simple way of life of its people, for whom the sacred and everyday merge into one. Frustrated by the spiritual poverty of his sophisticated, western, intellectual lifestyle, Andrew Harvey finds peace, hope and freedom in the Buddhist teachings of Thuksey Rinpoche at Shey monastery, and discovers spiritual strength.

11 July 2005

Book Review/Recensione: Ancient Futures, Learning from Ladakh, by Helena Norberg-Hodge, ***

Recensione in italiano alla fine di questo post

Synopsis

The swiftly evolving socioeconomic life of Ladakh, whose people struggle to balance growth and technology with cultural values, offers crucial lessons in sustainable development. This gripping portrait of the western Himalayan land known as “Little Tibet” moves from the author’s first visit to idyllic, nonindustrial Ladakh in 1974 to the present, tracking profound changes as the region was opened to foreign tourists, Western goods and technologies, and pressures for economic growth.

10 July 2005

Book Review: Ladakh - Crossroads of High Asia, by Janet Rizvi, *****

Synopsis
This highly readable volume offers the first authoritative account of the history, religions, culture, and social conditions of Ladakh, the land often celebrated as the last outpost of Tibetan civilization. Relatively isolated from the rest of India as well as from Tibet by the world's highest mountains, Ladakh stands at the crossroads where Islam and Buddhism met and blended to produce an entirely unique culture.

Writing with feeling and personal knowledge born out of years of study and years spent in the region, Janet Rizvi presents much more than a mere coffee-table pictorial guide.

01 July 2005

20° g - 1 Luglio: Amritsar – Delhi 470 KM ORE 5 (TRENO) – imbarco per l’Italia e fine del viaggio

Mattinata e primo pomeriggio in ordine sparso, chi torna in città, chi si riposa in albergo. Il monsone si fa sentire, piove, caldo umido, ma a suo modo l’atmosfera è suggestiva di un’India di cui finora non avevo fatto esperienza, essendo venuto sempre d’inverno. Eppure il monsone è la vita dell’India, senza di esso il paese non potrebbe sopravvivere, anzi non esisterebbe proprio come lo conosciamo. Ogni anno qui gli economisti aspettano il monsone per calcolare il prodotto interno lordo!

30 June 2005

18° g - 30 Giugno: Dharamshala – Waghan – Amritsar 200 KM ORE 6

Trasferimento per Amritsar, strada ottima, scorrevole, ma caldo umido, siamo ormai scesi dalle montagne ed è la stagione dei monsoni. Prese le camere al Royal Castle Hotel (castello reale di nome e di fatto, almeno paragonato alle altre sistemazioni di questo viaggio!!) e andiamo a Wagah per la famosa cerimonia quotidiana dell’ammainabandiera.

29 June 2005

17° g - 29 Giugno: Dharamshala

Giornata a zonzo per la città. Prima di tutto udienza dal Dalai Lama, che però consiste nell’assistere ad una sua lettura di brani sacri. A parte il fatto che legge i mantra in tibetano e rapidissimamente (ma sono disponibili radioline con le quali ascoltare la traduzione simultanea in inglese trasmessa da una stazione FM!) è difficile capire molto dalla sua giaculatoria, che assomiglia molto alle puja...

28 June 2005

16° g - 28 Giugno: Manali – Dharamsala 230 KM ORE 8

Più ci allontaniamo dalle montagne e più migliora la strada, si alza la media di percorrenza. Incontriamo un matrimonio, ci invitano alla festa ma purtroppo non abbiamo tempo per fermarci, peccato. Breve sosta ad un mercato di frutta per strada, compriamo ottime albicocche. Pranzetto volante in un ristorantino da camionisti, ci preparano la “aloo parantha” il pane con patate e “pickles” (sott’aceti piccanti), divertenti e saporitissimi!

27 June 2005

15° g - 27 GIU: Sarchu – Manali 220 KM ORE 8

Attraversamento di varie vallate, incontri con tribù nomadi che ci invitano nelle loro tende. Li vediamo cucinare ed anche lavorare la lana. Alcuni pastori tosano le capre Pashm, per ricavarne la famosa lana pashmina. Ci offrono il thè salato con burro ed orzo. Continuiamo il tortuosissimo cammino giù per le valli fino ad arrivare a Manali in prima serata.

Manali è una destinazione di turismo indiano ma non offre grandi spunti di interesse culturale. Col bel tempo ci sono montagne stupende per camminate, giri in bicicletta, ma in questa stagione piove! C’è uno spettacolo musicale in albergo, frequentato da molti turisti indiani, noi siamo gli unici occidentali. Ottima cena buffet sempre in albergo, lo Snow Crest Manor.

26 June 2005

14° g - 26 GIU: Tso Moriri – Debring (cambio automezzi) – Sarchu 180 KM ORE 7

Lungo trasferimento attraverso le montagne verso il Himachal Pradesh. A Debring incontriamo il minibus mandatoci da Delhi e lasciamo i nostri due autisti con le Toyota. Spazi enormi, infiniti, terra brulla, quasi desertica. Silenzio interrotto solo dai diesel delle jeep.

Proseguiamo fino al campeggio attrezzato di Sarchu, dove passiamo la notte. Un posto piacevole in una verde vallata, apprezzo particolarmente i colori crepuscolari dell’ora blu. Dormiamo al campeggio “Sarchu Height Adventure India Camp” ;600 Rps cena un po’ scarsa.

25 June 2005

13° g - 25 GIU: trasferimento x lago Tsomoriri 220 KM ORE 7

Partenza presto. Alle 6.30 siamo già per strada. Lungo trasferimento su per le montagne. An un certo punto troviamo un interessante cimitero con tombe di soldati cristiani e musulmani morti nei frequenti conflitti con il Pakistan, questa è stata zona di bombardamenti, l’ultima volta nel 1999. Incontriamo vari gruppi di nomadi, che ci accolgono nelle loro tende. Tessono tappeti, producono lana pashmina, ci fanno vedere come cucinano – il combustibile più comune è lo sterco di capra.

24 June 2005

12° g - 24 Giugno: Valle NUBRA, ritorno a Leh 180 KM ORE 6

Rientro verso Leh, risaliamo verso il passo di Khardung-la, ma ci fermano per aspettare l’orario di percorrimento nel nostro senso previsto per le 13 (poi ci faranno lo sconto e a mezzogiorno siamo in strada). Il posto di blocco comunque si trova presso un ameno praticello, con torrente glaciale adiacente, vari baretti, sedie, tavoli... tutto sommato un bel posto dove fermarsi a godere del panorama himalayano.

23 June 2005

11° g - 23 Giugno: Leh – Valle di NUBRA , Diskit, Hunder 150 KM ORE 5

Partenza da Leh per il passo di Khardung-la, forse il più alto passo carrozzabile del mondo a oltre 5600mlsm. Attenzione alla programmazione di questo trasferimento, perché la strada non è aperta tutti i giorni, o lo è ma a sensi alternati (giorni pari o dispari, mattina/pomeriggio) e non sempre prevedibili, in quanto decidono anche da un giorno all’altro in base alla situazione neve.

22 June 2005

10° g - 22 Giugno: Valle INDO NORD, da Alchi a Likir, Phyiang, Spitok, e ritorno a Leh, 80 KM ORE 3

Altra giornata in giro per manasteri. Cominciamo da Likir, con un grandissimo Budda seduto dorato. Gruppo in ordine sparso in giro per il monastero. Passo una buona ora da solo in compagnia di un monaco e mi immedesimo alquanto nella sua meditazione. Ripresa la strada, ci fermiamo per un pranzetto sul presto in un tipico ristorantino indiano, mangiamo il “puri”, simile ad una crescentina bolognese (a detta dei bolognesi del gruppo!), però non lievitata, solo farina integrale e acqua impastata e fritta in olio vegetale, va mangiata calda appena fatta, ottima! Poi somoza, frittelle varie... e santa Coca Cola che ci salva sempre dalla sete nelle situazioni più inverosimili. Io non capisco come possano tanti ideologizzati anti-globalizzazionisti ad avercela tanto con la Coca Cola (poi però se la bevono). Mi ricordano tanto gli animalisti che poi non sono vegetariani e si vestono con indumenti di pelle.

21 June 2005

9° g - 21 Giugno: Valle INDO NORD da Dha Hanu fino ad Alchi 150 KM ORE 4

Lungo trasferimento per Alchi, tante soste per foto sulla strada e arrivo nel primo pm. Visita al monastero, diverso dagli altri, oggi è solo un museo e non è più utilizzato per la pratica religiosa. Interessantissimi i dipinti murali, e qualche statua, meno le architetture. Alchi è speciale rispetto agli altri gompa, e non solo perché non è più in uso. Rappresenta infatti una tipologia architettonica unica ed è ricco di affreschi eccezionalmente conservati.

Ottima cena al ristorante adiacente l’albergo, Lo Zimskhang, costa 300 rupie.

Oggi qui ad Alchi, sotto suggerimento di PG, cinquantenne calvo come una palla di biliardo, per la prima volta mi sono rasato a zero! Via barba e capelli, mi sento tutto nuovo!!

20 June 2005

8° g - 20 Giugno: Valle INDO NORD, da Lamayuru a Dah, via Khalsi 120 KM ORE 4

Partenza da Lamayuru sul presto. Arriviamo in tarda mattinata al campeggio di Dha Hanu, ci sistemiamo e proseguiamo per il villaggio di Dha, abitato dai Brokpa, a volte scritto "Drok Pa", una etnia indoeuropea dalle origini non certe ma probabilmente ex nomadi del Caucaso. Non ci sono gli uomini, che sono andati a lavorare nei campi, e neanche tante donne, ma in compenso in cima al villaggio c’è la scuola, ben sistemata proprio accanto ad una enorme antenna parabilica.

Spontanea fraternizzazione, insegnamo a cantare canzoncine italiane dello zecchino d’oro (tra i partecipanti c’era una ragazza che effettivamente vi aveva cantato!) e naturalmente tante foto, tè, ecc Vale la pena!

La sera un gruppo di Brokpa ci fanno uno spettacolo di danze, sempliciotto assai, secondo me erano un gruppo di passanti più o meno raccogliticci che si sono messi i costumi da festa per noi (2500 Rs per tutto il gruppo dopo quache trattativa). D’altra parte qui arriva ancora poca gente, e per loro è un’occasione di sfoggiare... e guadagnare.

19 June 2005

7° g - 19 Giugno: Valle INDO NORD, Rizong, Julichen, Lamayuru 120 KM ORE 4

Si parte alle 7, percorriamo la valle dell’Indo fino alla spettacolare confluenza dello stesso con lo Zanskar. Paesaggio brullo. Arriviamo al monastero di Rizong, abbarbicato sul costone di una montagna, ci vogliono circa 15 min per salir su.

Riscesi andiamo all’adiacente Julichen, l’unico monastero femminile della regione. Ci accolgono calorosamente, ci fanno vedere le aule della scuola e ci preparano un thè salato, la tsampa, fatto con tè, farina di orzo, burro e sale. All’inizio siamo tutti un po’ esitanti, io poi finisce che me ne faccio una bella scorpacciata, e vi assicuro che è ottimo e nutriente, praticamente ci ha quasi fatto da pranzo. Volendo contattarli si può scrivere a rizongnunnery@yhaoo.com.

Arriviamo quindi a Lamayuru, dove dormiamo all’Hotel “Niranjana”, adiacente al monastero, camere senza bagno ma ottima posizione panoramica. Discreta vegetariana cena in hotel, integrata dai nostri insaccati e formaggi.

18 June 2005

6° g - 18 Giugno: Festival di Hemis 90 KM ORE 3

La seconda giornata del festival di Hemis è stata un po’ in tono minore. Se doveste decidere di assistere solo ad una delle due, certamente andate alla prima.

Oggi incontro Albertina D’Urso, una simpatica fotografa milanese che gira l’India per i suoi reportage, un bell’esempio di intraprendenza e capacità realizzativa abbinata ad una passione per il mondo che ci trasmette con le sue fotografie.

Per chi ne avesse abbastanza di danze sacre e volesse effettuare una variante di camminata, si può percorrere un sentiero/scalinata che da dietro il monastero porta su per circa 2 km fino ad una fonte di acqua con vicino villaggio.

17 June 2005

5° g - 17 Giugno: Festival di Hemis 90 KM ORE 3

E’ il punto culminante del viaggio, il più importante festival buddista della valle. Mehraj ci ha riservato dei posti. Ce li dà gratis, avevano rinunciato altri clienti che avevano pagato, mi ha detto, gentile da parte sua, sul tetto del monastero. Sono utili per fare una base, ma poi è meglio (ed è indispensabile per le foto) spostarsi, a secondo della luce, delle coreografie e dell’affollamento. Può essere utile bloccare presto la mattina i posti intorno al recinto per essere più vicini. Interessantissimo anche assistere alla recitazione dei mantra prima delle danze e negli intervalli, nella sala da preghiera. Si può anche fotografare, anche con il flash (che però consiglio di limitare al minimo, sia per non disturbare, sia perché con la luce radente che entra dalle finestre le foto vengono meglio).

Il festival è il più famoso della regione, si svolge con regolarità da tempo immemorabile anche se in passato ci dicono fosse in inverno, ed è poi stato spostato dai monaci all’estate per facilitare l’accesso ai turisti. Forse un peccato di avidità economica, ma non mi sento di criticarli per questo. Il turismo porta il Ladakh nel XXI secolo ed io non sono tra quelli che ritengono di dover impedire la comunicazione mondiale per preservare tradizioni isolate. Certo il turismo può anche essere deleterio, e qui come altrove dipenderà da come sarà gestito. Le coreografie rappresentano la perenne lotta tra il bene ed il male, con la luce che alla fine, naturalmente, prevale sulle tenebre.

Comunque accanto ai turisti che si accalcano fugacemente ai bordi del cortile dove si svolgono le cerimonie (la maggior parte si ferma solo qualche ora, il tempo di fare qualche foto) è molto coinvolgente la partecipazione dei locali, che affluiscono da tutti i villaggi circostanti per l’evento.

16 June 2005

4° g - 16 Giugno: Valle INDO: Takthok, Hemis, Stakna (restauro), Chemrey, 145 KM 5 ORE

Cominciamo con il monastero di Takthok, e visitiamo l’adiacente Lamdon School, dove assistiamo ad un saggio ginnico. Quindi ad Hemis, dove fervono i preparativi per il festival che comincia domani. Per noi era il punto cruciale di tutto il viaggio, luogo del festival. E’ possibile avere ospitalità chiedendo ad un monaco in cameroni con uomini e donne separati, donazione 100 rs. a testa ma per noi non c’era posto a causa del festival.

15 June 2005

3° g - 15 Giugno: Valle INDO: Thiksey, Shey, Matho, Stok, 90 KM, 3 ORE

Partenza alle 6, è importante andare presto prima di tutto a Thiksey per assistere alla puja mattutina, dove i visitatori sono ammessi. Dura fino alle 8.30 circa. Atmosfera suggestiva. Si visita poi il monastero, biglietto di 25 Rs, come per tutti quelli a venire, con qualche dicrepanza di poche rupie in più o in meno.

14 June 2005

2° g - 14 Giugno: volo Delhi – Leh

Sveglia alle 3 di mattina, gentili in albergo, ci preparano la colazione e alle 4 partiamo per l’aeroporto. I controlli di sicurezza sono formalmente accurati, metal detectors ecc, ma i bagagli a mano non sono ispezionati. Secondo me è solo questione di tempo prima che qualche estremista gliene combini qualcuna. Volo regolare, atterraggio spettacolare nella valle di Leh, consiglio di prendere posto al finentrino, meglio sulla destra, per godere meglio della vista sulle montagne innevate che si colorano di rosa al sorgere del sole.

13 June 2005

1° g - 13 Giugno 2005: Arrivo a Delhi, India, inizio del viaggio

Riparto per il mio quinto viaggio in India, ancora come capogruppo di una decina di italiani curiosi di Himalaya e buddismo. Infatti questo viaggio si svolge su due temi costanti: montagne e monasteri buddisti. Non c’è quasi altro, eccezion fatta per il rientro facoltativo a Delhi via terra attraverso l’Himachal ed il Punjab, che io ho inserito in questo viaggio ma può essere evitato rientrando a Delhi in aereo. Interesse culturale focalizzato per il Ladakh, a maggioranza buddista, stretto tra il Kashmir islamico ed il Garwal induista. Dal punto di vista naturalistico, le montagne himalayane sono sempre foriere di forti impressioni, e così pure la fauna che vi si incontra.

11 June 2005

Itinerario di viaggio in Ladakh, India, 12 Giugno / 2 Luglio 2005





Viaggio Hemis Ladakh, 12 Giugno / 2 Luglio 2005

ITINERARIO SCHEMATICO

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Data
Itinerario
Arrivo / Notte
KM
H

12/7

volo via Amman
aereo
0
0
1
Delhi
0
0
2
Leh
0
0
3
Leh
90
3
4
Leh
145
5
5
Leh
90
3
6
Leh
90
3
7
Lamayuru
120
4
8
Dha Hanu
120
4
9
Alchi
80
3
10
Leh
80
3
11
Sumur
180
6
12
Leh
150
5
13
Tsomoriri
220
7
14
Sarchu
180
7
15
Manali
220
8
16
Dharamsala
230
8
17
Dharamsala
0
0
18
Amritsar
200
6
19
Delhi
470
5
20
2 lug
sab
partenza alle 6:35, in volo
CASA
0
0


H = ore di percorrenza approssimate
TOTALE
2665
80


10 May 2005

Book Review: Dear Mom, a Sniper's Vietnam, by Joseph T. Ward, ***

Synopsis
The letters Joseph Ward, one of the elite Marine Scout Snipers, wrote home reveal a side of the Vietnam war seldom seen. Whether under nigthly mortar attack in An Hoa, with a Marine company in the bullet-scarred jungle, on secret missions to Laos, or on dangerous two-man hunter-kills, Ward lived the war in a way few men did. And he fought the enemy as few men did--up close and personal.

05 April 2005

Viaggio in egitto 5-12 aprile 2005

QUESTA VOLTA NIENTE MACCHINA FOTOGRAFICA (SOLO UN BINOCOLO PER VEDERE DA VICINO I DETTAGLI DEI TEMPLI) E NIENTE APPUNTI, SOLO RELAX. ECCO UN BREVE PROMEMORIA CHE MAGARI POTREBBE SERVIRE PER STRUTTURARE UN VIAGGIO IN FUTURO.

1^ GIORNO MARTEDI’: ITALIA - CAIRO
Partenza con volo speciale per il Cairo. Arrivo dopo circa tre ore di volo e trasferimento in albergo. Cena e pernottamento.

2^ GIORNO MERCOLEDI’: CAIRO
Prima colazione in albergo. In mattinata visita del Museo Egizio con le sue ricchissime collezioni di arte faraonica, il tesoro della tomba di Tutankamon e la sala dedicata ai meravigliosi gioielli che gli antichi egizi portavano come talismani. Ingresso facoltativo alla Sala delle Mummie. Pranzo in ristorante. Pomeriggio dedicato alla visita della Cittadella e delle Moschee con sosta al Bazar di Kahan El Khalili. Cena e pernottamento in albergo.

3^ GIORNO GIOVEDI’: CAIRO
Prima colazione in albergo. Mattinata dedicata alla visita di Giza e della Sfinge con ingresso facoltativo alle Piramidi di Micerino e Chefren e alla Barca Solare. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita dell'antica capitale Menfi e della necropoli di Sakkara. Cena e pernottamento in albergo.

4^ GIORNO VENERDI’: CAIRO - ABU SIMBEL - ASWAN
Prima colazione in albergo. In mattinata trasferimento in aeroporto e partenza con volo speciale diretto o volo di linea via Aswan per Abu Simbel. Sosta di due ore per la visita dei templi e pranzo con cestino da viaggio. Trasferimento in aeroporto e partenza per Aswan. Trasferimento a bordo e sistemazione nelle cabine. Nel pomeriggio visita della grande diga e del tempio di Philae.
Cena e pernottamento.

5^ GIORNO SABATO: ASWAN – KOMOMBO - EDFU
Pensione completa a bordo. In mattinata suggestivo giro in barca a motore attorno all’isola Elefantina e visita al giardino botanico. Nel primo pomeriggio inizio della navigazione verso Komombo. Arrivo a Komombo e visita del tempio dedicato alle due divinità: Sobek, il dio coccodrillo e Haroeris, il dio falco. Proseguimento della navigazione verso Edfu.

6^ GIORNO DOMENICA: EDFU – ESNA - LUXOR
Pensione completa a bordo. Al mattino visita in carrozzella del tempio del dio falco Horus, uno dei templi meglio conservati d'Egitto. Proseguimento verso la chiusa di Esna. In tarda serata arrivo a Luxor. Pernottamento a bordo.

7^ GIORNO LUNEDI’: LUXOR
Pensione completa. Mattinata dedicata alla visita della necropoli di Tebe con la visita della Valle dei Re (ingresso facoltativo alla Tomba di Tutankamon), il Tempio di Medinet Habu, dei colossi di Memnon e del tempio della Regina Hatchepsut. Proseguimento e visita ai templi di Karnak e Luxor. Trasferimento in albergo a Luxor e sistemazione nelle camere riservate.

8^ GIORNO MARTEDI’: LUXOR - ITALIA
Prima colazione in albergo. Trasferimento in aeroporto e partenza con volo speciale per l'Italia.

31 January 2005

Risquer

Rire, c'est risquer de paraître idiot.
Pleurer, c'est risquer de paraître sentimental.
Aller vers quelqu'un, c'est risquer de s'engager.
Exposer ses sentiments, c'est risquer d'exposer son moi profond.
Présenter ses idées, ses rêves à la foule, c'est risquer de les perdre.
Aimer, c'est risquer de ne pas être aimé en retour.

Vivre, c'est risquer de mourir.
Espérer, c'est risquer de désespérer.
Essayer, c'est risquer d'échouer.

Mais il faut prendre des risques car le plus grand danger de la vie, c'est de ne rien risquer du tout.

Celui qui ne risque rien, ne fait rien, n'est rien ! Il peut éviter la souffrance et la tristesse, mais il n'apprend rien, ne ressent rien, ne peut ni changer, ni se développer, ne peut aimer, ni vivre. Enchaîné par sa certitude, il devient esclave, il abandonne la liberté.

Seuls ceux qui risquent sont libres.

**************************

J'ai reçu cette poème de Annick, la mère de Brigitte de Clercq, fondatrice du Cercle des Voyageurs à Bruxelles, et décédée il y a quelques jours en Afrique.

05 January 2005

Book Review: Against All Enemies: Inside America's War on Terror, by Richard Clarke, *****

Synopsis
Few political memoirs have made such a dramatic entrance as that by Richard A. Clarke. During the week of the initial publication of Against All Enemies, Clarke was featured on 60 Minutes, testified before the 9/11 commission, and touched off a raging controversy over how the presidential administration handled the threat of terrorism and the post-9/11 geopolitical landscape. Clarke, a veteran Washington insider who had advised presidents Reagan, George H.W. Bush, Clinton, and George W. Bush, dissects each man's approach to terrorism but levels the harshest criticism at the latter Bush and his advisors who, Clarke asserts, failed to take terrorism and Al-Qaeda seriously. Clarke details how, in light of mounting intelligence of the danger Al-Qaeda presented, his urgent requests to move terrorism up the list of priorities in the early days of the administration were met with apathy and procrastination and how, after the attacks took place, Bush and key figures such as Donald Rumsfeld, Paul Wolfowitz, and Dick Cheney turned their attention almost immediately to Iraq, a nation not involved in the attacks. Against All Enemies takes the reader inside the Beltway beginning with the Reagan administration, who failed to retaliate against the 1982 Beirut bombings, fueling the perception around the world that the United States was vulnerable to such attacks. Terrorism becomes a growing but largely ignored threat under the first President Bush, whom Clarke cites for his failure to eliminate Saddam Hussein, thereby necessitating a continued American presence in Saudi Arabia that further inflamed anti-American sentiment. Clinton, according to Clarke, understood the gravity of the situation and became increasingly obsessed with stopping Al-Qaeda. He had developed workable plans but was hamstrung by political infighting and the sex scandal that led to his impeachment. But Bush and his advisers, Clarke says, didn't get it before 9/11 and they didn't get it after, taking a unilateral approach that seemed destined to lead to more attacks on Americans and American interests around the world. Clarke's inside accounts of what happens in the corridors of power are fascinating and the book, written in a compelling, highly readable style, at times almost seems like a fiction thriller. But the threat of terrorism and the consequences of Bush's approach to it feel very sobering and very real. --John Moe for Amazon.com

04 January 2005

Discorso di fine anno del presidente Ciampi

Lettera inviata a Sergio Romano e pubblicata dal Corriere della Sera il 4 Gennaio 2005.

Sono un italiano che vive da anni all'estero e pur essendo disgustato dalla nostra politica interna ogni 31 dicembre ascolto il discorso del presidente della Repubblica, il mio presidente, per sentire il polso della situazione del mio Paese.

Sono rimasto deluso quest'anno nell'ascoltare il presidente Ciampi augurare buon anno prima di tutto con grande enfasi al Papa e solo dopo agli italiani. Mi ha irritato essere messo in secondo piano, dal capo del mio Stato, per dare la precedenza a un capo di Stato straniero, per quanto autorevole.

Ma allora, come disse il titolo di un bel libro di Giordano Bruno Guerri, gli italiani sono sempre sotto la Chiesa?

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