24 August 2007

20° g - 24 AGO: trasferimento a Tongatapu e visite archeo

In mattinata Jürgen ci porta in aeroporto e dopo un po’ di ritardo si parte. Non aveva chiamato l’aeroporto per assicurarsi che il volo fosse in orario come gli avevo chiesto (tanto, diceva, siete metà dei passeggeri e se fa ritardo il direttore della torre che è mio amico mi chiama perché sa che state qui) ma una volta arrivati lì ci dicono che l’aereo è rotto e fermo a Tongatapu. Non si sa quando potrà venire a prenderci. Ora rischiamo di perdere la giornata in aeroporto senza poter fare nulla. Stavolta la precisione tedesca fa cilecca...

Stiamo per tornare al Sandy Beach disperati quando arriva la notizia che il volo da Vava’u a Tongatapu, che partiva mezzo vuoto, è stato dirottato qui da noi per prenderci e portarci nella capitale! Insomma tutto sistemato! Alle 13 siamo a Tongatapu dopo un volo di 45’ durante il quale possiamo salutare dall’alto queste lagune coloratissime!

Arriviamo a Tongatapu dove ci viene a prendere un taxi prenotato in precedenza tramite il Waterfront Lodge, sono in contatto con la proprietaria per passare la notte, quando saranno ripartiti i miei compagni di viaggio.  Lo guida Johnny, un simpatico tonganone di oltre 200kg con un bel minibus di lusso ed un rimorchio per i bagagli. Comunque ce ne sono molti all’aeroporto, ma cercano di approfittarsene sparando richieste iperboliche, quindi negoziare sul prezzo! Ho affittato il pullmino di Johnny per tutto il giorno per portarci in giro per l’isola di Tongatapu e poi la sera riportare in aeroporto quelli che partivano oggi per il viaggio di rientro. Per 80 TOP si può avere il transfer in aeroporto (A/R) ed il giro dell’isola così da poter vedere i vari siti archeologici e naturali a proprio ritmo. Johnny conosce l'isola come le sue tasche e ci porta in giro...

Ci porta a vedere le tombe reali, il punto dove il capitano Cook atterrò nel 1777, le rovine archeologiche del trilithon, le volpi volanti (pipistrelli) e i “blowholes” dove l’acqua spinta dalla marea crea spettacolari spruzzi verticali alti molti metri. Insomma un giretto turistico classico, due ore sono un po’ poche, sarebbe meglio gustarselo per tutta una giornata con calma, ma oggi il tempo stringe un po’ a causa del ritardo del volo.

Alle 7 di sera andiamo a Liku’alofa, a circa 30 min di taxi da Nuku’alofa, per una cena buffet tongana e spettacolo di musiche e danze. Lo organizzano qui ed in qualche altro locale di Tongatapu ogni venerdì, siamo fortunati. Consiglio lo spettacolo, il buffet è anche buono, la solita, semplice ma genuina cucina tongana. Saremo circa 200 persone, per metà tongani (famiglie, gente di tutte le età) e metà “palagi” (pronunciato "palangi". I palagi sono gli “uomini venuti dal cielo”, cioè con gli aerei o le navi, comunque da dietro l’orizzonte del mare, ed è il termine usato per tutti gli stranieri. O quasi tutti: infatti i cinesi non sono palagi, ma semplicemente cinesi. Qui i palagi siamo in minima parte turisti e molti residenti qui, commercianti, diplomatici, militari australiani e neozelandesi che assistono le forze di sicurezza locali, missionari di tutte le razze. Costo 30 TOP.

Alle 8 si apre il buffet, un lungo tavolone di una ventina di metri carico di ogno ben di dio, dal cetriolo di mare crudo (che non ho il coraggio di assaggiare) al pesce crudo al latte di cocco (di cui faccio strage) una mezza dozzina di tuberi vari, bianchi, gialli e viola, per finire con un grande maiale cotto all’umu e servito intero, con una matrona tongana armata di un lungo coltellaccio che comincia pazientemente ad affettarlo. A fine serata resteranno solo le ossa!!

Le danze sono vivaci, ragazzi e ragazze giovanissimi si alternato sul palco vestiti con costumi diversi a seconda del pezzo da interpretare. Danze di corteggiamento, di guerra, di sfoggio di abilità e forza, si susseguono sul sottofondo musicale di una piccola banda guidata da un cantante tastierista cieco. La musica è potente e ad alto volume, il che normalmente mi darebbe fastidio ma in questo caso invece accompagna gradevolmente lo scorrere delle libagioni e della birra “Bitter Tonga” sul nostro tavolo. Le chiacchiere sono ridotte, il che stavolta devo dire non guasta.

Invitiamo a tavola Moses, l’autista collega di John che ci ha portati qui da Nuku ‘alofa, che accetta e apprezza anche se è di poche parole. Bambini dappertutto, giocano anche accanto al mio tavolo e tutti ci alterniamo ad appiccicare, com’è d’uso, banconote stropicciate sulla pelle oleata degli artisti, e soprattutto delle artiste. Molte banconote cascano per terra, gli artisti le raccolgono...

Il tutto finisce alle 22, con il presentatore che saluta le varie personalità presenti, soprattutto straniere, ambasciatori, ufficiali... Vengono portate in scena alcune torte per dei bambini che festeggiano il loro compleanno e con un corale Happy Birthday un po’ sgangherato ce ne andiamo via.

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