21 August 2007

17° g - 21 AGO: kayak a Nukunamo, giro a cavallo

Mattinata in kayak, ce ne sono di singoli e di doppi, fino a Nukunamo, dove c’è un sito archeologico. Jürgen viene con noi, a 70 anni pagaia come un furetto, e ci spiega tutto. Visitiamo una piattaforma cerimoniale, una grande piramide mozzata di una cinquanina di metri di lato dove banchettavano i capi tribali per negoziare accordi tra le tribù delle varie isole. Il tutto è abbastanza trascurato, pieno di erbacce, non c’è nessuna manutenzione. Jürgen dice che sta cercando di convincere le autorità a fare un po’ di pulizia e valorizzare il sito, ma finora senza successo.

Jürgen ci racconta che l’isola era considerata territorio neutrale disabitata normalmente, ci si andava solo per negoziare. Prima the Tonga si unificasse ogni isola aveva il suo capo indipendente. Quando si facevano guerra, le battaglie erano spesso solo rappresentazioni di forza, senza violenza, oppure con combattmenti limitati e il vinto veniva preso schiavo e non ucciso.

Nel pomeriggio un po’ in spiaggia, la sabbia è stata perfettamente allisciata dai tedeschi, non fa una grinza per tutta la lungheza del resort. Hanno anche piantato una doppia fila di alberi, pure loro millimetricamente allineati davanti alle 12 casette per gli ospiti. Unica pecca, mozziconi di sigarette davanti alla terrazza di qualche casa, difficile dire se buttate lì da turisti maleducati o dal personale noncurante.

A Tonga, in generale, la pulizia di strade, giardini, cortili, non è considerata una virtù. L’immondizia è dappertutto in certi posti altrimenti paradisiaci, ed è veramente penoso vedere lattine e bottiglie di plastica per terra. Ma Sandy Beach non è Tonga, è un’isola nell’isola e anche qualche cicca di sigaretta fa effetto, si fa notare, è fuori posto.

Alle 4 del pomeriggio quattro di noi partono per un giro a cavallo dell’isola. Ci guida Jürgen in persona, che dopo averci portato in auto presso un allevamento vicino ci aiuta a montare senza sella e senza staffe, solo una coperta in gruppa ai cavalli ed una semplice briglia di corda in mano. Lui ci porta gratis, ma per i cavalli si danno 40 Panga ai cavallanti che tengono la stalla.

Bel giro, dura circa un’ora e mezzo un po’ per tutta l’isola tra arbusti, coltivazioni, bananeti, macchia selvaggia, fino alla costa nord di Foa, da dove si vede il blu profondo della Fossa di Tonga, che comincia proprio lì ed è la seconda più profonda del mondo dopo quella delle Marianne. A fine giro le natiche risentono la mancanza di sella, ma Jürgen sostiene che per chi non sa cavalcare la sella e le staffe sono pericolose, si rischia di rimanere appesi al cavallo in corsa in caso di caduta! Ed io la mia bella caduta l'ho fatta: questi cavalli infatti se ne fregano delle istruzioni dei cavalieri, tantopiù di quelli inesperti come me: in pratica seguono il cavallo che sta davanti, in questo caso quello di Jürgen, e replicano ogni sua mossa. Quando Jürgen comincia a galoppare sulla lunga spiaggia libera, anche il mio gli va dietro e dopo qualche centinaio di metri volo via! Per fortuna la sabbia è morbida altrimenti ne avrei potuto soffrire, io o magari la mia Nikon che mi seguiva fedelmente a tracolla...

Consigliato! Resto della giornata tranquilla di riposo in spiaggia.

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