22 August 2007

18° g - 22 AGO: Foa, escursione in barca con le balene

Oggi è il giorno più entusiasmante del viaggio. Usciamo con il catamarano di Glenn, un neozelandese che gestisce varie barche in un diving/whale swimming club qui. Si parte la mattina e si torna verso le 15, si paga 90 dollari a testa. Subito dopo la partenza briefing di sicurezza e sulla tattica di avvicinamento alle balene. Si entra in acqua in piccoli gruppi, 4 al massimo, lentamente e senza fare rumore, e soprattutto senza nuotare verso le balene, lasciando invece che siano loro ad incuriosirsi ed avvicinarsi se lo ritengono interessante.

Il catamarano si chiama “Cat Knapp” - Knapp è il nome di chi l’ha costruita! Gioco di parole: Cat...amaran, Knap=nap, “il sonnellino del gatto” insomma! Bellissimo e ottimale per avvicinarsi alle balene senza disturbarle. Siamo in 12 con tre membri di equipaggio. Tale è un mozzo tongano, siimpatico e bonaccione, fa un po’ di tutto a bordo, ci prepara anche il pranzetto verso mezzogiorno.

Hemi (James) è un maltese di 31 anni con un megatatuaggio di una manta sulla schiena. Mi racconta che tre anni fa p andato in Nuova Zelanda in cerca di lavoro come istruttore sub, poi Glenn gli ha offerto di venire a Tonga e lui si è buttato sull’occasione. Dopo questa stagione tornerà a Malta, lo ha promesso alla famiglia. Poi ha detto a Laura (la sua fidanzata, una giovanissima irlandese) di scegliere un posto del mondo dove andare a lavorare insieme, lei non ha ancora deciso ma è questione di mesi, poi partiranno a costruire un sogno insieme. “I love my job” lo sento esclamare ad un certo punto, sul finire di una nuotata con una balena, mentre sistema la piattaforma mobile tramite la quale scendiamo in acqua dalla barca. Sono molto contento per lui: fa un lavoro semplice, probabilmente non è pagato moltissimo, grande fatica, ma è come se fosse in paradiso, non sono in molti a poterlo dire.

Noi siamo stati fortunati, dopo solo un’oretta di navigazione in giro per l’oceano, spinti da un piccolo fuoribordo (a vela sarebbe troppo complicato manovrare con le balene sottobordo!) incontriamo due balene di piccola taglia, sui nove metri di lunghezza, circa sette tonnellate! Sono chiaramente incuriosite dalla barca e sembrano giocare fra di loro. Visto che non hanno paura, Glenn spegne il motorino e lasca che la barca scarrocci. I due ci seguono e allora vuol dire che è arrivato il momento di andare in acqua. Sono nel 1° gruppo di quattro persone con Glenn.

Ci caliamo delicatamente in acqua dalla piattaforma senza fare alcun rumore, maschera, boccaglio e pinne che usiamo solo minimamente per non farci portar via dalla corrente. I due cetacei ci girano intorno e si avvicinano a loro volta, offrendoci uno spettacolo ceramente indimenticabile di un duetto danzato, al pelo della superficie dell’acqua, con la delicatezza quasi eterea di due ballerini classici. Dopo un po’ noi quattro ci allontaniamo per far avvicinare il 2° gruppo, e poi il 3°, i due cetacei sono sempre lì e noi tutti siamo in visibilio!

Scatto un sacco di foto con la mia Nikonos (sono ancora a pellicola in questo viaggio!) e siamo così vicini che nonostante abbia montato il 15mm (95° di copertura) faccio fatica a non tagliare parti degli animali dall’inquadratura. Il sole delle 11 di mattina, quasi a picco sul mare, che di solito i fotografi rifuggono perché schiaccia le ombre sui soggetti, in questo caso aiuta non poco ad illuminare la scena, e l’acqua cristallina, avremo una visibilità di 50 metri e oltre, promette immagini perfette.

Quando i due cetacei ci lasciano ripartiamo. Euforia a bordo! Dopo poco incontriamo un’altra balena, da sola stavolta, molto grande, forse sui 12-14 metri. Al nostro avvicinamento la bestia si gira e se ne va, e ce ne rammarichiamo, ma non ci resta che tirare avanti e coninuare a cercare. Poi però, all’improvviso, ci riappare ad una cinquantina di metri ad “ore sei” (cioè dritto a poppa), si è evidentemente incuriosita ed è venuta a cercarci. Immediato stop al motore e gruppo 1 in acqua. Fantastico! La balena ci si avvicina, gira più volte intorno alla barca, si mostra in mille pose.

Si tuffa quindi in profondità, causando un paio di minuti di delusione in tutti noi, ma poi ritorna dagli abissi puntando dritto sulla barca attorno alla quale una mezza dozzina di umani pinnati fanno fatica a contenere la loro esuberanza! Poi si riallontana ma ritorna ancora, quattro o cinque volte, tira anche fuori la testa dall’acqua, in verticale, guardandoci con i grandi occhi che emergono appena dalla superficie. Lo spettacolo è adrenalinico al massimo, e la balena resta con noi per oltre un’ora e mezzo prima di mostrarci la grande coda ed allontanarsi per sempre. Un’ora di quelle giornate per cui vale la pena di vivere.

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