04 August 2007

1° g - 4 AGO: In volo per Los Angeles, perché Tonga, icebergs

Viaggio alla scoperta del Regno di Tonga, archipelago polinesiano tra le Figi e Samoa ed unica nazione a non essere mai stata colonizzata nel Pacifico meridionale. Tonga è una destinazione spesso trascurata, o visitata magari in abbinamento alle Fiji. Invece vale la visita anche da sé: il mare con le balene che ti nuotano accanto, gli atolli paradisiaci, la cultura antica, la gente pacifica e i bizzarri stranieri che qui si sono installati... ce n'è per settimane!

Tappa in andata a Los Angeles, per spezzare il volo lunghissimo e per godere di quanto questa città a volte trascurata ha da offrire, con programma di visite a Hollywood Universal Studios, Getty Museum e Villa, passeggiate a Venice Beach.

Noi ci siamo limitati ai tre principali gruppi di Tongatapu, Vava’u e Ha’apai. A me piacerebbe tornarci per andare a Nord, alle Niuatoputapu, vicine a Samoa, praticamente inesplorate dal turismo e senza strutture ricettive ma di cui tutti i locali mi han parlato con entusiasmo.

Ovviamente la principale attrazione del viaggio è il mare. Spiaggie piacevolissime dove riposarsi, leggere, sognare a occhi aperti! Relativamente poca gente, basta poco per trovare isole dove il turismo di massa non è ancora arrivato, anche se i servizi sono generalmente buoni o ottimi. Ma c’è molto anche da fare, e non abbiamo mancato di organizzare escursioni in barca, immersioni subacquee, gite in kayak, escursioni a cavallo ed in bicicletta, lunghe camminate.

Lo specifico interesse in questa stagione è rappresentato dalla migrazione delle balene (le megattere), che vengono ogni anno a Tonga durante l’inverno australe per accoppiarsi e per partorire. Le abbiamo avvicinate a bordo di barche specializzate e abbiamo potuto nuotare con loro a pochi metri di distanza, emozionante! Nel mio viaggio ho organizzato tre uscite con le balene, ma consiglierei di prevederne anche di più, in caso qualcuna andasse “buca” per cattivo tempo o ritrosia delle balene, e di prenotarle prima di partire dato che spesso le barche si riempiono in alta stagione. Ci sono svariati operatori, basta googlare “whales tonga”! Li si può contattare prima di partire per email.

Abbiamo cercato anche il contatto con la gente locale, abbiamo abitato qualche volta nelle loro pensioni, mangiato il loro cibo (pesce e crostacei ovviamente, ma anche piatti tipici di pollo e maiale e molti tuberi), assistito alle loro funzioni religiose e partecipato alle loro famose feste e bevute di “kava”, il tutto molto coinvolgente. Il calore dei tongani che abbiamo incontrato non ha riscontro in altre isole pacifiche come Hawaii, la Polinesia francese o le Figi.

Ci sono poi tanti espatriati, europei, neozelandesi, australiani, anche qualche italiano, alcuni venuti qui in coppia ed altri sposati con tongane, che gestiscono locali, barche, alberghi. Nella loro diversità hanno in comune il desiderio della fuga mundi e sono generalmente contenti di averlo fatto, alcuni MOLTO contenti! Certo... non abbiamo incontrato quelli SCONTENTI che se ne sono tornati a casa!


Per questo viaggio si può prevedere un'estensione a Samoa, archipelago che con il volo diretto della Air New Zealand si trova sulla strada del ritorno in Europa. Io l'ho fatta, ma francamente Samoa non mi ha entusiasmato

Per andare a Tonga dall'Europa ho scelto New Zealand Airlines, che da Londra fa tappa a Los Angeles e poi non-stop su Tonga. Ottima linea aerea e comunque non ce ne sono tante che volano lì!

Partenza da Londra e comincia il lungo salto non-stop verso occidente, meta Los Angeles. In realtà la rotta lossodromica ci porta molto a nord, e dopo circa tre ore di volo uno spettacolo raro appare alla nostra destra. Una vista che mai, in decine di voli transatlantici che ho fatto in trent'anni, mi era capitata. Quasi sempre infinite nuvole bianche coprono l'oceano e lo nascondono alla vista. Quasi, appunto. Stavolta invece la coperta bianca si apre ed appare sotto di essa, la Groenlandia, roccia brulla imponente e maestosa, che data la stagione estiva lascia libera in mare quella che da 11.000 metri di altrezza ci appare come una spruzzata di granita: in realtà enormi iceberg. Facile immaginare come sotto di esse, la proverbiale punta dell'iceberg visibile in superficie, si nascondano enormi masse sommerse di chiaccio, una delle quali provocò proprio qui sotto l'affondamento del Titanic. Ma dal caldo della nostra cabina le montagne di ghiaccio alla deriva appaiono come dei grandi coriandoloni, candini ed innocenti. Il colore rosso acceso del tramonto artico accentua i profili delle rocce groenlandesi, ma dopo pochi minuti (troppo pochi per prendere la macchina fotografica ben sistemata nello zaino, in fondo alla cappelliera) l'ovatta bianca delle nuvole ricopre nuovamente tutto. Gli ultimi raggi di sole dipingono di rosa i grandi motori del Boeing-747. Fa buio. Mi è piaciuto iniziare il nostro viaggio ai tropici con gli iceberg artici!

Arriviamo a Los Angeles dopo una giornata infinita. Qui è sera ma per noi, con in corpo il fuso orario europeo, è già la mattina del 5 Agosto, e non abbiamo ovviamente dormito un granché. Ci dovremo abituare a questi scherzetti, anzi come racconterò arriverà di peggio, con intere giornate e nottate "saltate" a causa dal passaggio dalla linea internazionale della data...

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