07 August 2017

La miniera e la moneta

Miniera

Verso la fine del pomeriggio siamo saliti con un Didi fino alla miniera, sì proprio una miniera! Alla periferia di Guiyang c'è un giacimento di piombo, zinco e argento. La miniera è ancora attiva, e anzi lavorare qui è considerato un privilegio. Mi dicono in famiglia che tanti sono disposti a pagare "mazzette" per avere un posto in miniera per un figlio maschio: stipendio relativamente alto e garantito, ferie pagate, assistenza sanitaria. Tutte cose che in Cina non sono affatto scontate.

Ci accoglie un minatore in pausa, sta seduto in un gabbiotto che fa da portineria e beve tè caldissimo. Ci dice che possiamo dare un'occhiata in giro ma non ci può autorizzare a scendere sottoterra, dove si estraggono i minerali. Mentre chiacchieriamo e ci facciamo qualche fotografia si sente il rumore di un ascensore che sorge dalle viscere della terra per riportare in superficie un gruppetto di una mezza dozzina di minatori. Tute di lavoro gialle sporchissime, visi scuri di polvere ma sorridenti. Ci salutiamo prima che anche loro prendano una tazza di tè mentre qualcuno accende una sigaretta. pochi secondi ed un'altr squadra entra nell'ascensore e sparisce nel buio della terra.

Tra il 2008 ed il 2010 ci sono stati molti casi di avvelenamento da piombo nella zona, di cui sono state vittime soprattutto bambini, anche se non è facile controllare i dati reali in Cina. Le autorità però avevano provveduto a fornire medicine tradizionali cinesi ai malati, e latte gratis ai bambini, il che fa pensare che il problema fosse reale e piuttosto grave. Le autorità locali hanno iniziato scavi archeologici nel 2016, e hanno scoperto che miniere di svariati metalli sono state attive qui da secoli, un'importante fonte di lavoro e ricchezza per la provincia. 

Moneta di Guiyang

Serata fresca, niente di meglio di una passeggiata alla collina del Parco Nazionale della Miniera di Baoshan, che commemora la lunga storia delle miniere della regione, che risale alla dinastia Han Dynasty (206 ac – 220 dc). Nel 2019 era in costruzione un nuovo museo multimediale che avrebbe illustrato al pubblico la storia della miniera, non vedo l'ora di andarlo a visitare quando sarà pronto!

Nel parco è possibile ammirare una moneta molto speciale, che detiene un record per Guiyang: è la moneta di rame più grande del mondo, come riconosciuto nel libro del Guinness dei Primati! Una moneta che ci porta molto indietro nel tempo.

Nell'anno 621dc l'imperatore Gaozu della dinastia Tang, da poco al potere, aveva introdotto un nuovo conio che portavano l'iscrizione di quattro caratteri: 開元通寶 (Kai Yuan Tong Bao) che vuol dire "Tesoro in circolazione per celebrare l'inaugurazione di una nuova epoca". Quest restò lo standard per la zecca imperiale cinese per i successivi 1200 anni, fino all'inaugurazione della repubblica nel XX secolo. L'artista delle monete originali era l'hunanese Ouyang Xun, uno dei più famosi dell'impero a quel tempo.  

La calligrafia sulle monete ha successivamente ispirato quelle di vari paesi, dall'Asia centrale, alla Corea, al Giappone, al Vietnam, che li ha usati fino agli anni quaranta del XX secolo al tempo della colonizzazione francese. 

Le monete erano coniate con il metodo a cera persa: calco in argilla e fusione di rame. Qui in Hunan, nei pressi della grande moneta, c'era una delle 22 zecche dell'impero cinese. Le monete coniate qui recavano l'iscrizione "gui" 桂 per poterle differenziare da quelle delle altre zecche. La zecca però fu chiusa poco tempo dopo e quelle monete oggi sono una rarità numismatica.

Quella che ammiriamo oggi ha un diametro di ben 24 metri e uno spessore di 3,8 metri (esattamente 1000 volte la dimensione della monetina originale Tang), e comprendendo la sua base di supporto in pietra raggiunge i 27 metri di altezza! L'hanno posta sul cocuzzolo di una collina, da cui si gode di un bel panorama sulla città. È tenuta in piedi da una struttura interna in acciaio.

Mentre stiamo seduti a rimirare l'enorme conio, e ci godiamo la brezzolina serale, si avvicina il signor Chen, un uomo un po’ tarchiato, sulla sessantina abbondante, dalla pelle scura. Comincia a chiacchierare (con Lifang, che traduce) e ci racconta che lui viene qui tutte le sere, da anni, è il suo posto preferito della città e lo trova magico, gli piace soprattutto d'estate quando in città il caldo è insopportabile (ha ragione) ma anche d'inverno, quando, la sera, si accendono le mille lampadine che illuminano la moneta gigante. E poi da qui si vedere il panorama della città intera. Gli piace parlare, racconta di tutto, è entusiasta di Guiyang. 

Dopo un po' Lifang mi fa capire che vorrebbe godersi anche lei la frescura in santa pace, ma sarebbe scortese lasciarlo lì, con la sua moto. E quindi restiamo con lui, mi fa qualche domanda sull'Italia ma è più interessato a parlare che ad ascoltare. Il tempo passa, la gente comincia ad andar via. Anche noi siamo pronti a rientrare, ma quando Lifang chiama Didi non ci sono auto disponibili. Non sappiamo come tornare a casa, e per fortuna il motociclista logorroico ci offre in passaggio!

Saliamo tutti e tre sulla sua moto vecchiotta e scoppiettante e via giù per la collina verso Guiyang. Fedele alla sua passione per la città, il signor Chen propone di farci fare un giretto prima di tornare a casa. E così ci porta al monumento eretto a Cai Lun, un inventore vissuto nel II secolo dc, tradizionalmente considerato l'inventore della carta, molto più economica e pratica delle stuoie di bambù o teli di seta usati in precedenza.



Monumento a Cai Lun

Iscrizione per Cai Lun




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