17 August 2017

A spasso per Dalian: auto, museo e frutti di mare

Appena usciti dal nostro albergo ci imbattiamo in una estesissima fiera automobilistica all'aperto. Auto di tutti i generi, da piccole Volkswagen a mirabolanti Lamborghini. Non c'è la FIAT, anche se Fiat-Chrysler è rappresentata da alcune Jeep. Anche Maserati in bella mostra.

Piove a dirotto, si fa fatica a muoversi tra la folla per ammirare i modelli di automobili. La cosa più interessante per me però non sono le macchine, ma le persone. Migliaia e migliaia di cinesi che guardano, toccano, sognano e... comprano! Il paese delle biciclette è diventato il paese delle auto. E delle belle auto, nuove, efficienti, belle. Si vedono tante belle auto a Dalian. Mi veniva da pensare che per un paese di recente sviluppo, che fino a 30 anni fa nelle strade mostrava solo biciclette agli stranieri che alzavano il sopracciglio, sarebbe stato normale vedere auto economiche, usate, vecchiotte. E poi magari dopo un po’ di tempo auto più costose. Ma l'impressione è che la Cina abbia fatto un "grande balzo in avanti" come avrebbe detto Mao: dalle biciclette alle automobili di prima scelta.

I soldi non mancano. Camminando passo davanti ad una banca e ne vedo uscire una mezza dozzina di militari in tenuta da combattimento, forse sono guardie della sicurezza ma le uniformi sembrano militari. Circondano un paio di inservienti che trasportano alcuni sacchi su una camionetta blindata, forse denaro contante, chissà? Un paio di secondi e la camionetta sfreccia via, seguita dagli armati in moto. Scena impensabile un paio di decenni fa.

E le motociclette elettriche, se ne vedono dappertutto, sfrecciano silenziose. Un paio di volte ho rischiato di essere investito perché non le senti arrivare! Sogno a occhi aperti il giorno in cui anche a Roma, o a Londra, o a Bruxelles, spariranno gli scoppiettanti motori 2-tempi, rumorosi ed inquinanti, per far spazio all'elettrico. Penso dovrò ancora sognare per un bel po’. Che tristezza.

Breve passeggiata fino al museo di Dalian. Molta arte tibetana, tangka, e molte fotografie storiche. Grandi manifesti con didascalie in cinese ed in inglese spiegano con meticolosità che i tibetani sono parte della grande famiglia della nazione cinese... of course.

La cosa che più mi incuriosisce nel museo è una grande collezione di pacchetti di sigarette degli anni 30 del XX secolo. Bella grafica e originale l'idea di esporli.

Un po' lugubri alcune grandi sculture sulle invasioni russa e giapponese di questa regione. Ne ho scritto a proposito della prigione di Lushun. 

Cena sul presto sul lungomare, a base di frutti di mare per i quali Dalian è giustamente famosa.  Lumachine di mare in agrodolce e spaghettini con cappesante sono i miei piatti preferiti di oggi, tra i tanti! La cucina qui offre sapori più moderati del sud, in Hunan, a casa. Poco piccante, anzi quasi mai. Combinazioni organolettiche in qualche modo più familiari per un italiano. Molto più grano per fare gli spaghetti e poco riso.

Shellfish noodles

Sea snails


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