Coscia di anatra |
Dopo pranzo prendiamo un Didi per la stazione ferroviaria di Chenzhou Ovest. La conducente (una donna, per la prima volta!) è molto gentile, parla a bassa voce, ha un portamento elegante, viso rubicondo leggermente truccato e qualche gioiellino d'oro.
L'auto, bianca e pulitissima, è di una marca cinese che non ho riconosciuto, solida, silenziosa, ben rifinita. Noto che ha una guida al limite dell'aggressivo, diciamo così che è chiaramente appassionata del suo lavoro. Mi sottolinea che le piace il cambio automatico, vuole essere avere il controllo assoluto della macchina in ogni fase di traffico.
Il suo stile di guida mi ricorda Roma: sta spesso in mezzo a due corsie, non si fa problemi di parlare al telefono mentre sorpassa. Ma almeno, a differenza dei romani, si ferma sempre ai semafori rossi e non si incavola con gli altri autisti.
Alla stazione piccola sosta al negozio di Shunhua, specializzato in parti di anatra leggermente piccante sottovuoto. Ogni volta i prezzi aumentano, e c'è sempre fila, sono spuntini ideali per il viaggio. Non credo siano il massimo del salutare ma sono buoni!
Poi l'ormai solito treno superveloce per Changsha, 300km e spicci all'ora, viaggiatori tutti rigorosamente tengono stretto il telefonino con il volume a palla, a giocare schizofrenici videogiochi o guardare video punteggiati di accese battaglie piuttosto che alterchi tra bellissimi attori di commedie romantiche.
Una volta arrivati nella capitale provinciale qualche minuto a piedi per prendere il trenino a levitazione magnetica che in una ventina di minuti ci porta all'aeroporto, e poi via in volo per Xi'an.
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