città vecchia |
Farmacia tradizionale |
sapone italiano, di Pesaro |
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Io ne approfitto per una lunga passeggiata sul lungolago, che sarà pure considerato un posto turistico ma è piacevole, tenuto bene e comunque frequentato anche da tanti locali.
Che poi non ho mai capito quelli che dicono che quando viaggiano non vogliono andare dove vanno i turisti, come se loro fossero esploratori. I turisti fanno parte del paese che visitano per il tempo che ci si soffermano, dunque stare in mezzo ai turisti è comunque visitare il paese. Anzi, evitare i turisti è una finzione, come quelli che quando fotografano cercano sempre di inquadrare come se non ci fosse nessuno intorno a loro. Sono foto false.
Una volta ho discusso con un sedicente fotografo viaggiatore che a chiamarlo turista si offendeva. Andava a Roma per la prima volta ed era fiero di dirmi che avrebbe evitato il Colosseo, San Pietro, la fontana di Trevi ecc. Mi disse che voleva vedere la "vera" Roma. Gli dissi che quei luoghi erano la vera Roma da secoli. Se poi avesse avuto tempo anche per andare a fotografare le borgate, i quartieri popolari, gli angoli nascosti, , benissimo. Ma se fosse ripartito senza aver messo piede a Piazza di Spagna non avrebbe potuto dire di aver visto Roma.
Per tornare al Lago Occidentale, col buio si accendono le luci e l'atmosfera si fa tiepida, un po' umida, ma una lievissima brezza rende l'aria piacevole ed invitante alla camminata. Per me come per migliaia di locali e di turisti cinesi provenienti da tutto il paese-continente.
Dopo un po’ mi siedo su una panchina e guardo il flusso ininterrotto di umanità che scorre liscio lungo l'acqua nera, disordinato ma disciplinato. Nessuno parla a voce alta, nessuno butta niente per terra.
Ci sono alcuni ristoranti dall'apparenza piuttosto tristanzuola, menù striminziti, aspetto sciatto e qualche cantante con le cosce bene in vista ma la voce stonata che in teoria dovrebbe attirare clienti. Senza molto successo, i locali sono vuoti. Evito. Torno invece da Grandma, una sicurezza, do mangio ancora benissimo e sono sempre l'unico a pagare con i soldi, tutti gli altri con il telefonino e WeChat.
Ci sono tanti negozi di lusso: Cartier, Rolex, Hermes. Grandi negozi sfavillanti. E pieni di gente. Non so quanti di loro poi effettivamente comprino, ma è chiaro che di denaro ne gira. Entro da Cartier e faccio finta di voler comprare un anello per mia moglie, tanto per farmi dire i prezzi da una delle commesse tirate a lucido. Prendo nota e dopo, online, verificherò che i prezzi sono anche più alti che in Europa. Ma i cinesi comprano.
Ammiro alcuni padiglioni sul bordo dell'acqua. Ci sono sempre le "coppiette" di versi scritte sulle colonne. Scatto qualche foto per potermi poi far tradurre i caratteri da Lifang. Una recita:
The Spring is long on the lake with the greenery and the plans you get drunk
Un'altra:
Everybody is saying that this pavilion is beautiful and when you stand in front of it you can feel it energy right away
Mattinata al famoso Giardino dell'umile amministratore. Sito Unesco come patrimonio dell'umanità, è un immancabile punto di riferimento di ogni visitatore della città. Architetture tradizionali perfettamente restaurate, bacini d'acqua con pesci rossi enormi, verde lussureggiante ovunque.
Un cartellone ci informa che ci sono state anche 9000 persone qui dentro a visitare questa enorme casa che proprio tanto umile non sembra. Oggi però siamo solo 1600. Nonostante l'affollamento si respira un'aria pacifica, l'atmosfera resta serena. Fa molto caldo. La prossima volta spero di venirci la mattina presto, appena apre, con meno gente e aria fresca.
Quando abbiamo finito chiamiamo un Didi per andare a casa. Didi è l'equivalente cinese di Uber, anzi ha rilevato Uber in Cina due anni fa, pagando con azioni. Pare anche sotto pressione politica, infatti in queste settimane Didi ha annunciato un programma chiamato "Volante della bandiera rossa", che vuol dire promessa di assumere qualche migliaio di autisti membri del partito comunista. Non solo, ha promesso anche di metterli in evidenza nella fila per l'assegnazione delle corse, dando priorità rispetto agli autisti che non hanno la tessera del partito. Non proprio un criterio meritocratico. Ma per ora funziona benissimo, lo usiamo spesso. Costa poco, sono di solito puntuali e gentili, o almeno più gentili degli autisti dei taxi. Per esempio aiutano con le valigie.
A quel punto si avvicina un taxi e ci chiede dove vogliamo andare. Al che ci offre la stessa tariffa di Didi, quindi accettiamo e cancelliamo la prenotazione Didi. Mentre ci porta in albergo si lamenta della concorrenza di Didi, proprio come i tassisti romani si lamentano di quella di Uber. Però, a differenza dei colleghi romani, i tassisti cinesi si rimboccano le maniche e affrontano il mercato che cambia. E soprattutto, a differenza dei tassisti romani, conoscono le strade e sanno usare il navigatore.
La sera, dopo cena, a spasso per gli ampi spazi dell'albergo. C'è un grande negozio di giada e antichità, il proprietario ci offre forti sconti, dice che vuole liquidare tutto e aprire un ristorante di "noodles", si fanno più soldi. Per finire la serata andiamo a fare una passeggiata per una delle vecchie strade "hutong" restate a Suzhou. Anche qui entriamo in un negozio di giada e antichità e, sorpresa: il proprietario ci offre forti sconti, dice che vuole liquidare tutto e aprire un ristorante di "noodles", si fanno più soldi!
Al nostro albergo scendiamo per colazione ed un bel tavolo accanto ad una luminosissima finestra sul giardino è libero. Facciamo per prendere posto ma arriva un cameriere che ci dice che il tavolo è riservato, così come un altro tavolo accanto. Sono i due più bei tavoli del ristorante. Io/ mi sarei pure accomodato altrove, ma naturalmente Lifang non accetta la spiegazione, insiste e alla fine il manager cede e ci fa accomodare al tavolo.
Mentre facciamo colazione noto che almeno una dozzina di altri clienti dell'albergo provano a sedersi al tavolo con vista n.2, accanto al nostro, ma vengono tutti cortesemente allontanati dal manager. Nessuno osa contraddirlo come ha fatto Lifang. Sono fortunato ad averla come moglie, per tanti motivi, cui oggi si aggiunge quello di poter fare colazione al miglior tavolo dell'albergo! E comunque, durante l'ora abbondante in cui ci siamo gustati l'ottima colazione al buffet, nessun cliente con la "prenotazione" si è presentato al tavolo accanto al nostro, che è rimasto vuoto. E nessuno, manco a dirlo, ha reclamato una prenotazione per il nostro, di tavolo! Chiaramente era una finzione, non c'erano prenotazioni.
Probabilmente il manager tiene i due migliori tavoli liberi senza prenotazione, in caso si presentasse qualche cliente notabile, qualche suo superiore, oppure, verosimilmente, un dirigente del partito comunista. Non ho prove di questo, ma so che succedeva spesso nei paesi comunisti dell'Europa orientale. Ai ristoranti come al teatro, qualche posto veniva tenuto libero per i grandi capi, just in case...
Solo vero la fine dell'orario di colazione, mi pare fossero le 10.30, quando il buffet stava per chiudere, ad una coppia di tedeschi ritardatari fu acconsentito di sedersi all'agognato tavolo con vista vicino alla finestra!
Oggi saliamo su un piccolo bus per fare un giro guidato della città. Non è il mio modo preferito di viaggiare ma abbiamo poco tempo e per una prima infarinata della città si può fare.
Prima fermata al "Lingering Garden". Giardino tradizionale cinese ben curato e preservato con strutture in legno e sculture in bronzo di notevole interesse.
Ripartiamo per il fiume e sul bus la guida parla ininterrottamente per 45 minuti. Nessuno lo ascolta, tutto sono presi a chiacchierare o guardare i loro telefonini, ma pare qui sia usanza - mi è capitato varie volte - che la guida comunque parli senza pause, soprattutto per fare pubblicità a prodotti commerciali. Ogni tanto fa qualche osservazione sulla vita di coppia (mi traduce Lifang) si come vivere serenamente insieme per tanti anni. Non so come faccia, quasi non respira, parla velocissimo senza pause per tre quarti d'ora.
Anche sulla barca, stessa cosa. Una guida che accende la bocca e non la spegne per tutto il tragitto, cercando di vendere qualche cartolina o souvenir che fa vedere e poi lanciando qua e là alcuni patetici aneddoti sulla città, che Lifang mi traduce ma che risparmio al lettore! Qualche volta fa una risatina per le sue proprie battutine, ma nessuno dei passeggeri reagisce in alcun modo.
Mentre scendiamo un funzionario della compagnia di navigazione, con tanto di mostrina che legge, a scanso di equivoci in inglese, "Chinese Crew", come se qualcuno potesse avere dubbi, cerca di venderci mazzi di carte da poker. Vai a capire.
Ci fermiamo per pranzo in un ristorante sulla strada. Un grande locale pieno di locali e turisti cinesi, mentre non si vedono stranieri. A giudicare dai profumi che provengono dalle cucine dovremmo mangiar bene. Ordiniamo un menù completo da 35 Rmb, ma la cameriera ci dice che non c'è più, esaurito. Invece ce ne propone un altro da 108 Rmb. Lifang naturalmente sente puzza di bruciato, ci sono quintali di cibo ti tutti i tipi che escono dai pentoloni, stanno solo cercando di farci spendere di più, e ce ne andiamo. A pochi passi c'è un altro ristorante, simile, e qui prendiamo un menù da 35 Rmb. Infatti i cibi sono identici al precedente, forse sono la stessa azienda. Riso con ortaggi vari ripassati al wok e un pezzo di maiale all'osso in salsa appena piccante, ottimi!
Il "museo" della seta in realtà, manco a dirlo, è un meganegozio. Ci fanno una dimostrazione di alcuni minuti su come si coltivano i bachi e su come si tesse la seta, e poi via al negozio a cercare di vendere. Bellissimi Copri-piumino, lenzuola e federe per cuscino in seta liscissima, molto invitanti, tra i 4.000 e gli 8.000 Rmb. Se compri il copri-piumino ti regalano il piumino!
I prezzi non sarebbero male se confrontati all'Europa, ma Lifang decide di non comprare. Potremo acquistare online, sui siti per grossisti, risparmiando e con consegna a casa nostra! Il commercio online ha decollato alla grande in Cina, anche se i siti sono spesso solo in cinese d dunque non ancora mirati ad una clientela straniera.
Stessa cosa alla vicina "fabbrica" di perle. Cinque minuti di presentazione dell'allevamento delle ostriche perlifere e della loro lavorazione e poi via ai banchi dell'immenso negozio, che si sviluppa su vari piani.
Perle per gioielli di colore bianco, grigio e persino oro. Poi creme di perla per la pelle, maschere facciali per rendere liscia la pelle a base di perla, polvere di perla (non mi ricordo a che serviva) e per finire... dentifricio di pasta di perla! Con la madreperla invece tanti oggetti, quello che più mi ha colpito è un cucchiaio per massaggiare.
Oggi ce ne andiamo a Suzhou in treno.
Stazione nuova e ben organizzata, tranne che per i controlli di sicurezza, che sono organizzati qui, come in tutte le stazioni ferroviarie cinesi, e persino in molte stazioni della metropolitana delle grandi città, sul modello di quelli degli aeroporti.
Solo che a differenza di quelli degli aeroporti qui a Suzhou le guardie non prestano alcuna attenzione a quello che passa. La suoneria non scatta mai quando un passeggero che attraversa il cancelletto a rilevatore magnetico, nonostante non ci abbiano chiesto di toglierci le cinte o le scarpe, o di levare dalle tasche oggetti metallici. Anche i bagagli vengono infilati in una grande macchina a raggi X e qualcuno butta un occhio stanco sui monitor, ma nessun bagaglio viene controllato. Speriamo bene.
La novità oggi sono i massaggi automatici in sala l'attesa, 20 Rmb per 20 minuti su una comoda poltrona nera dentro alla quale si agitano meccanismi misteriosi che producono colpetti di piacevole pressione, a sorpresa, su varie parti del corpo, soprattutto schiena e gambe.
Ma sono i treni che sono impressionanti. Arrivano puntuali, a pochissimi minuti l'uno dall'altro, e all'avvicinamento di ogni convoglio il relativo numerino sul tabellone diventa prima giallo poi verde e via giù tutti al binario a mettersi in fila ordinata davanti al punto, preciso al centimetro, dove è indicato che ci saranno le porte quando il missile si sarà fermato.
All'arrivo prendiamo le camere nel bell'albergo Pan Pacific costruito nelle mura della città vecchia, fa parte dell'antica muraglia adesso, dormiamo dentro un pezzo di storia.
E poi via nel giardino/museo Pan con la torre di Ruiguang, adiacente, con la carta magnetica della stanza l'ingresso è gratuito. Tipico giardino cinese, rigorosamente dotato degli elementi essenziali che ogni giardino deve avere: uno o più ponti, una pagoda o a volta una struttura architettonica alternativa, una roccia con cascata d'acqua in un lago, (i pesci rossi nel lago sono un optional quasi obbligatorio) e molti fiori, tra i quali non manca mai il loto nel lago.
A remarkable personal collection, about 120 years old, now open to the public.
It is not among the most widely advertised attractions of this megacity, but it is well worth looking for in the Science and Technology Museum in Pudong.
music box museum we'd been told in Singapore, similar size but the experience is not as good. the young lady doing hourly tours does not know much, looks bored and cuts corners in her presentation. Here is a video of our visit.
We can also admire a 1750 "first": a singing birdcage, where an air pump pushes air through a flute to imitate a bird's singing. The bird has been constructed accurately, 250 parts in all, and covered in real feathers!
Some drawings and projects of music boxes complete the collection.
Too bad the museum is left in the hands of a bored and boring girl who makes a dull presentation, what a contrast with the enthusiastic older man who showed us the Singapore museum!
Today's lunch is at the "Ark" restaurant 2nd floor of a grey concrete building, like many others. Restaurants in China are often not at the ground level, like in Europe, but higher up. Someone told me it is because Chinese patrons like having their own private room, only for themselves and their friends, away from the prying eyes of others. And of course no windows on the streetside!
(On the other hand, doctors’ and dentists’ practices are often at the ground level, with large windows so that anyone passing by can almost literally look straight into the mouth of a patient while a tooth is being drilled.)
Large samples of Shanghainese cuisine, meat, and seafood, not spicy but intense flavors.
A few memories from the huge menu ordered by Qinlong: Shanghai baby eels, garlic oil pepper spring onion, fried fish, turnip, pork ribs, crab meet with crab roe, in whole orange with orange pulp and prawn,The Chinese planners are pretty good at building lots of cement, steel, and glass structures in their new cities but also much green space, and plant many trees all over the place.
Quite a few dogs without a leash, the Chinese are picking up a bad western habit.
Evening at the hotel's spa, we are not hungry after Qinglong's huge lunch and so skip dinner. In the pool, a child is learning to swim, still unusual in China, where most people, including divers, do not know how to swim.
Then we go to the famous Peace Hotel jazz bar and drink a good Belgian beer ! It is an old group made up of old players. They have been playing for 38 years, ie ever since they were allowed to play again after the death of Mao in 1978!
They play tunes from 1920 and 1930s, with a female vocalist for most of the program. Their sax player is the best, the others look tired, even bored. Some of the music we hear still got energy to it, some less. The bass player is 87 years-old. I am thinking: on one hand it's great he's still got energy but he's really just pinching one or two strings, not moving either hand, his notes are almost imperceptible. Maybe it's time he gave room to a younger player