29 August 2010

18° g - 29 AGO: Delhi, tempio Sikh e partenza per l'Europa

Ultimo giorno di viaggio. Ancora una volta, molto a malincuore, lascio l’India. Ma so che tornerò presto. Quasi non mi sembra più di essere in viaggio quando vengo in India....


Prima però un bel tuffo nell’indianità del Gurdwara principale tempio Sikh di Delhi. Arrivo con Gianni e Aleardo in rickshaw a motore dall’albergo, fa un caldo umido opprimente. Appena entrati siamo accolti nell’ufficio apposito che spiega il sikhismo ai visitatori di altre religioni. Due volontari che parlano perfetto inglese ci fanno accomodare, togliere le scarpe e rispondono a tutte le nostre domande. Molto interessanti le loro spiegazioni sulla nascita di questa religione sincretica, costola dell’induismo ed allo stesso tempo dell’islam che si contendevano il Punjab nel XV secolo. Religione monoteistica (come l’islam) ma senza promessa di vita in paradiso dopo quella sulla terra (come l’induismo). Non pensano che l’ascetismo sia un aspetto fondamentale anche se predicano la vita sana nella famiglia.

Il posto è suggestivo, pieno di gente (è domenica) e tenuto strapulito: a parte il fatto di far togliere le scarpe, che non vuol dire molto data l’esperienza di tanti altri templi in India, c’è una frotta di volontari che continuano a rovesciare secchi d’acqua sui pavimenti di marmo bianchissimo.

Entriamo nella sala principale, dove si svolge una funzione, e cercando di non disturbare assorbiamo un po’ dell’atmosfera mistica. Dal piano superiori, cui si accede con alcune scalinate ai lati, si vede un colpo d’occhio abbastanza impressionante sulla sala, gli officianti, i fedeli per terra e l’architettura un po’ baroccheggiante.

Dopo un po’ faccio il giro della grande vasca al centro della corte, nella quale decine di fedeli si fanno il bagno rituale. Un nonnino gioca con i nipotini nell’acqua, spiegando loro, mi pare di capire, il significato del bagno sacro, e raccogliendosi in preghiera con ampi gesti delle mani congiunte.

Contenti di vedere stranieri, ci fanno veramente sentire benvenuti! Pure troppo... passo per la grandi cucine (in ogni tempio Sikh ce n’è una, per dare da mangiare gratis a chiunque lo chieda) e vengo accolto da un cuoco zelantissimo che mi vuole a tutti i costi far assaggiare una specie di zuppone di lenticchie che ha preparato in un pentolone tanto grande che potrebbe cucinare me tutto intero, con pure le macchine fotografiche! In realtà non ho fame, abbiamo appena finito di pranzare un paio di ore fa, ma un po’ per gentilezza ed un po’ per curiosità, assaggio un po’ delle ottime lenticchie! La prossima volta bisogna ricordarsi di venire qui prima dei pasti!!!

Finisce il tempo, bisogna tornare in albergo, caricare tutto e partire per l’aeroporto. A causa dell’annullamento del giro in Ladakh siamo costretti a rientrare in Italia con aerei diversi, quindi ci salutiamo con Gianni dopo aver brindato con una bella birra gelata in un locale vicino all’albergo e speriamo di tornare presto in India insieme!

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1 comment:

  1. nostalgia d'india..bel viaggio sembra di starci dentro..

    se non lo hai ancora letto e per il prossimo viaggio "the difficulty of being good" di gurcharan das - un'interessante lettura del mahabharata e dell'etica del mondo contemporaneo e del dharma indiano, notevole

    anche interessante è pankaj mishra "an end to suffering"

    Giulia

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