26 August 2010

15° g - 26 AGO: Chandra Taal – Manali (2050 m) km 129

Colazione all'aperto contornati dalle montagne, molto suggestivo anche se fa freddo. Partiamo a piedi sulla strada del ritorno mentre l'equipaggio smonta il campo. Un'occasione per godersi il paesaggio con il silenzio e la luce del mattino, anche se per Luisa e Paola il motivo principale sembra essere quello di minimizzare il tempo a bordo dele Toyota su quelle strade strettissime e sgarrupate, con centinaia di metri di strapiombo sotto di noi...!

Attraverso a piedi nudi un paio di ruscelli che scendono dalla montagna e tagliano la strada. Poi ci recuperano con la macchine e partiamo per Manali. Tempo in peggioramento, in Ladakh ci sono state inondazioni che costringono tre di noi che avevamo programmato una estensione lì a rinunciare.

Al passo Rothang entriamo nel Kullu. La strada è in pessime condizioni, fango ovunque, colonne interminabili di camion e automobili ferme. Punar dice che con qualche gruppo non è riuscito ad arrivare a Manali ed hanno dovuto fare campo. Ci sono molti mezzi in azione per riaprire la strada, ma il lavoro è lento, bisogna stare attenti agli smottamenti. Paesaggio grigio, nuvolone grigie, strada grigia di fango, tutto è bagnato, scivoloso.

Incontriamo ancora Sebastien (vedi 19 agosto) la coppia franco-americana in bicicletta con bambine. Per me sono al limite dell'incoscienza, piove, fa freddo, c'e fango e frane da tutte le parti e loro portano in giro una bambina di due anni in un rimochietto da bicicletta. Vabbè che le famiglie italiane sono iperprotettive e spesso vengono su bambini imbranati, ma questi esagerano nel senso opposto!

Arrivati a Manali nel pomeriggio verso le 17 ci accoglie Thakur nel suo albergo. Personaggio notevole, nasce agricoltore, da una nota famiglia di possidenti locali. Poi apre un albergo, scrive su giornali locali, gestisce un'agenzia turistica, affitta le auto, non sta mai un momento fermo! Comunque efficace.

I miei compagni di viaggio vanno a cena in città, io non sto molto bene di stomaco e resto in albergo. Thakur insiste per offrirmi una cena in albergo, gli dico che vorrei stare leggero... manda un ragazzo a comprare riso, pollo, ortaggi vari, nan, insomma una cuccagna di roba! Lui sta con me e parliamo di tante cose, ma non mangia, dice che la moglie lo aspetta a casa per cenare insieme. Gentilissimo, pure troppo, alla fine mi sento in dovere di mangiare tutto quel ben di dio e pure di sbrigarmi per non far aspettare troppo la moglie.

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