Sveglia all’alba, gli altri ancora dormono ed io vado a meditare con due monaci che fanno la puja armati di tutto l’arsenale: tamburi, cembali, campanelle, ecc ecc. Poi colazione con i monaci, ancora la tsampa, ottima!! Per fortuna non sono il solo occidentale che la ama!
Problemi alla partenza. Durante la notte gli autisti hanno rotto una della jeep perché sono andati a far baldoria a Juldo (chissà che si sono inventati) e per fare una scorciatoia sono finiti nell’acqua, mandando in corto il sistema di alimentazione della ventola di raffreddamento. Proviamo a partire e rabboccare l’acqua ma niente da fare, si sta fondendo il motore. Non c’è modo di effettuare la riparazione qui e soprattutto non subito. Bisognerà continuare con due auto. Mi arrabbio un po’ per obbligare l’autista più imbranato ad aspettare i soccorsi con l’auto rotta e tenere i due meno peggio per continuare il viaggio.
Sosta pranzo presso un monastero sulla strada, vicino al Pensi-la. Dopo il passo inizia la parte più bella dello Zanskar, sia come paesaggi, sia come flora e fauna. Vediamo i famosi papaveri blu in almeno tre posti diversi, yak, marmotte. Passiamo vicino al ghiacciaio Drun Drun, spettacolare lingua di ghiaccio che si snoda alla nostra destra.
Arriviamo a Padum nel primo pomeriggio. Aspetto direi sgarrupato! Non ci sono le camere tutte in un albergo per una notte, staremo in due alberghetti affiancati. Molti edifici in costruzione. C’è anche un internet cafè, che funziona molto bene anche senza corrente grazie ad un generatore, ma non si può telefonare. Mi dicono che si poteva telefonare da una cabina vicino ad una base militare a pochi km dal paese, ma siccome non sono state pagate le bollette per il satellite gli hanno tagliato la comunicazione, chissà se è proprio così...
Gli alberghi sono molto semplici ma abbastanza puliti, la corrente c’è dalle 19.30 alle 22.30 circa, l’acqua calda ce la portano con dei secchi.
Cena al ristorante KAILASH, assaggiamo lo “sku”, un piatto zanskaro che consiste in una zuppa con ortaggi e striscie di carne di agnello, non male.
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