25 September 2006

Recensione: Ladakh, di Marco Vasta, *****


L'unica guida completa in italiano sulla regione del Ladakh, comprese quelle adiacenti di Kashmir, Zanskar, Garwal, Spiti, Kinnaur, Lahul, Kumaon, e tutto l'Himachal Pradesh. Guida ai monasteri, ai percorsi di trekking, alla societò, storia e cultura di questa affascinante regione.

L'autore viaggia in Ladakh da oltre due decenni ed ha anche contribuito ad istituire una scuola nello Zanskar.

Il libro è disponibile direttamente dall'autore e si può ordinare online cliccando qui.

14 September 2006

Film Review: The Lives of Others (2006), by Florian Henckel von Donnersmarck, *****


Synopsis

In the former East Germany, no-one was above suspicion. Like George Orwell's vision of the future come to life, art and people and relationships were monitored obsessively; The Lives Of Others captures not only the paranoia and danger inherent in such a world, but also expresses hope that even in the most desperate situations, people can make a difference.

The story of The Lives Of Others unfolds mostly through the eyes of a secret service agent (Ulrich Mühe)who's been given the task of spying on an artistic couple who've attracted the attention of the Minister of Culture. Little by little, he's drawn into their lives even as we're drawn into his; and as he loses his faith in the government, he must decide whether or not to try to hide the transgressions of those he's watching. As the physical danger and emotional cost mounts, it's impossible not to become utterly engrossed; intelligent and well-written, The Lives Of Others is also deeply moving.


Review

A fictional account of real life under communism in East Germany. I studied pre-1989 Eastern Europe in depth and visited that particular country a number of times. This is really what was going on!

The film is a great mix of fiction (for the love story part) and reality (for the political part). As such, it is a brilliant piece of work that entertains and educates at the same time.

Addendum: Just a few weeks after this film came out, Markus Wolf, the long time chief of Stasi, died in his sleep, a free man. It was 9 November, quite appropriately the anniversary of the fall of the Berlin wall, and the national day of the unified Germany he tried to prevent from ever coming into existance.


You can get the DVD here:

18 August 2006

Book Review: Trekking in Ladakh, by Charlie Loram, *****

Synopsis
This is the fully revised third edition of Charlie Loram's practical guide to low-impact trekking in this high altitude region of northwest India. The spectacular natural landscape of immense mountains, wild deserts and deep gorges, combined with a thriving Tibetan-Buddhist culture makes Ladakh (Little Tibet) one of the most fascinating destinations in the Himalaya.

17 August 2006

Road safety signs in Ladakh and Zanskar

These are my top three favorites:

1st prize
LOVE THY NEIGHBOUR
BUT NOT WHILE YOU ARE DRIVING

2nd prize
A CAT HAS NINE LIVES YOU HAVE ONLY ONE

3rd prize
GOD MADE LADAKH, WE CONNECT IT TO THE REST OF THE WORLD (BORDER ROAD ORGANIZATION)

16 August 2006

24° g - 16 AGO: Agra – Delhi - rientro in Italia

Quasi tutto il gruppo va a Fatehpur Sikri, io ci sono già stato due volte e mi basta. Resto in piscina a nuotare e leggere. Nel pm ripartiamo per Delhi, fermandoci lungo la strada per bancarelle e spuntini, un assaggio dell’India profonda, così divers dal ladakh e lo Zanskar di questo viaggio. Assaggiamo i PALEIS, frittelle di patate con pomodoro, ceci e cipolla, ed i GULAAB, pastella dolce con miele, il tutto preparato lì per lì davanti a noi.

15 August 2006

23° g - 15 AGO: Leh – Delhi – Agra

Decidiamo di tornare a Delhi con un giorno di anticipo per evitare sorprese in caso di ritardi o annullamenti di voli interni. Nei giorni scorsi sono stati annullati molti voli per maltempo, Leh è piena di passeggeri che avrebbero dovuto essere partiti ma aspettano un volo utile. Si rischierebbe di perdere la coincidenza internazionale. In alternativa si può tornare da Leh a Delhi in auto, in 3-4 giorni, ma allora si deve accorciare la permanenza in Ladakh. Io l’ho fatto l’anno scorso, gran bel viaggio, ma prende tempo. E comunque anche per strada si può restare bloccati causa frane, valanghe ecc. Da considerare con il gruppo.

14 August 2006

22° g - 14 AGO: Sumur – Leh

Partiamo alle 7 sotto la pioggia. Ci fermiamo al gompa di Samathaling, ma non molto tempo, non è particolarmente interessante e cominciamo ad averne abbastanza di gompa. Lavori in corso per restaurarlo.

Con Elisabeth parto per 15 min a piedi fino ad un piccolo gompa un po’ diroccato lungo la strada, questo sì vale la pena. Bella atmosfera, un solo monaco prega. Larga vista sulla valle, le mura sono fatiscenti. Il cielo si apre di un bel blu.

Iniziamo il rientro, la strada è scassatissima. Vorremmo far di nuovo sosta per pranzo paratha al ristorantino di ieri, ma per rispettare gli orari del senso unico della strada stavolta mangiamo in macchina strada facendo.

Il paratha si sposa bene con il parmigiano di Marco e Florisa, ultimi residui delle scorte integrative che ci siamo portati dall’Italia. Molti camion precipitati dai tornanti punteggiano il paesaggio. Donne cariche di covoni di arbusti si arrampicano sul pendio.

13 August 2006

21° g - 13 AGO: Leh – Sumur (Nubra)

Partiamo alle 7, rapida salita verso il Khardung-la, secondo alcune fonti il passo carrozzabile più alto del mondo ad oltre 5600mslm. Dal passo saliamo a piedi sul cucuzzolo più alto, e lasciamo le bandierine votive con i mantra. Io ne lascio due, una per me ed una per conto del Sig. Karma del negozio di Leh che me lo ha chiesto. Al passo molti militari, non pochi di loro sono Sikh. Elisabeth sta un po’ male per l’altitudine dopo aver salito in fretta il cucuzzolo, ma si riprende subito. Molti turisti indiani. Un baretto sul passo serve un caffè e latte discreto, biscotti al cioccolato. La strada procede a senso alternato, bisogna rispettare gli orari e ci tocca aspettare. Ripartiamo dopo un po’ e ci fermiamo presso un bettolina più in basso, verso la Nubra, dove sgranocchiamo un po’ di parantha con legumi. Un albergo in costruzione lascia presagire un aumento dei flussi turistici, bene, vuol dire sviluppo e meno isolamento per questa gente. A Khalser, un paesino in fondo alla valle, si notano seri danni provocati da una recente alluvione con conseguenti frane e smottamenti di terra.

12 August 2006

20° g - 12 AGO: Leh – Chemrey – Tak Tok – Leh

Giornata libera, la maggior parte del gruppo resta a Leh per acquisti. Io vado con Luisa a Chemrey e Tak Tok. Qui assitiamo ad una specie di raduno di tutto il paese al tempio, ci sono uomini, donne (alcune allattano tranquillamente in pubblico) bambini e varie specie di animali domestici. Cibi non ben indentificabili cuociono in enormi pentoloni. Non riesco a fare indigestione di questi gompa... Poi rientriamo ed andiamo anche noi in giro per negozi.

11 August 2006

19° g - 11 AGO: Kargil – Leh

Partenza alle 7.30. Kargil è triste, tetra, un po’ sinistra direi. Non ci mancherà. Passiamo accanto ad innumerevoli campi militari, siamo a ridosso della “linea di controllo” che separa il Kashmir sotto controllo indiano dalla parte pakistana. Lavori stradali dovunque, non si capisce quanta terra tirino giù i bulldozers e quanta le frane che ad intermittenza vanificano lo sforzo un po’ da Sisifo degli operai.

Risaliamo verso il passo Namika, montagne deserte, strade percorsa da mezzi militari, camio (ne vediamo uno abbandonato in bilico sul precipizio di un tornante, fortunato l’autista!) e gruppi di scolaretti che raggiungono le loro scuole a piedi.

Ci fermiamo a Khalsi per un rapido spuntino in un ristorantino sulla strada. Arriviamo a Keh nel pm e resto della giornata libera.

10 August 2006

18° g - 10 AGO: Padum – Kargil

Partiamo alle 5 di mattina, il solito paio di ritardatari mi irrita un po’, sarebbe piaciuto a tutti restare a letto ancora... Risaliamo la Doda, Sani ci scorre sulla sinistra, spenta ed addormentata. Perfino le locuste tacciono. Il ghiacciaio Drun Drun ci appare ancora maestoso sulla sinistra in cima alla valle, ed incontriamo i famosi papaveri blu in due o tre posti diversi.

09 August 2006

17° g - 9 AGO: Padum – Sani Festival – Padum

Secondo giorno di festival, al contrario di Hemis (vedi post 2005) qui il secondo giorno è il più significativo. Arrivo sul presto e mi metto a meditare nel gompa con i monaci. La sala principale è incorniciata da 16 grandi colonne di legno addobbate di drappi colorati. Il pavimento di pietra è ruvido, grezzo. I monaci srotolano tappeti per i visitatori. Verso le 8 di mattina i locali cominciano ad allestire un mercatino sullo spiazzo antistante il gompa. Vendono di tutto, sia oggetti per i turisti sia merce per clienti locali (vestiti, utensili per la casa). Ad un certo punto noto un monaco che fuma che entra nel gompa... non è possibile! ed infatti poi ne esce subito. Oggi il nostro autista Zangpo è venuto con la figlia Lobsangol, che accompagno a posare una pietra votiva di Mani sul muro interno del gompa, lungo un corridoio che gira tutto intorno all’edificio.

08 August 2006

16° g - 8 AGO: Padum – scuola Lamdon – Sani Festival – Padum

 Oggi è la prima giornata del Festival che dà il nome al nostro viaggio, ma prima passiamo a visitare la scuola. Ci accoglie un’italiana che fa volontariato qui per l’estate. Non è pagata, anzi si è pagata le spese di alloggio (Rs 2000 al mese, circa 35€), le hanno solo rimborsato il viaggio.

Infatti la scuola è sostenuta da sponsor francesi (400) ed italiani (100). I soci pagano 38€ all’anno, e con 138€ possono adottare un alunno agli studi. Parlo un po’ con il vice preside, ci dice che i problemi principali sono i trasporti (mancano i bus per portare i bambini dai villaggi a scuola) e gli alloggi per ospitare gli alunni che vengono da lontano e non potrebbero tornare a casa ogni giorno. I versamenti italiani si fanno presso il conto della Banca Etica: non mi convince il nome, ma questo è un altro discorso...

07 August 2006

15° g - 7 AGO: Padum – Tongde – Zangla – Padum

In auto fino alla base della montagna del monastero di Tongde, poi 45 minuti a piedi fino al monastero lungo una rampa a gradoni abbastanza ripida. Ottima vista sulla valle, si vede la confluenza del Lunak e della Duda che forma lo Zanskar. Si vede anche Karsha in lontanza dall’altra parte del fiume. Terrazza del monastero con ambiente di massima suggestione, mi metto con alcuni amici a meditare e contemplare, disturbato solo dal cicaleccio di un paio di compagne di viaggio che non riescono mai a stare zitte. Da qui si vede il percorso a piedi che porta fino a Pukhtal, il monastero nella roccia che purtroppo non avremo tempo di andare a visitare. Ne scendono alcuni locali con un mulo. Un piccolo timido torrentino scende dal ghiacciaio ma si insabbia prima di raggiungere lo Zanskar. Mi immagino un viaggio in canotto... rafting da Bardan a Nemu, sull’Indo, chissà un altr’anno...

06 August 2006

14° g - 6 AGO: Padum – Karsha – Padum

In marcia attraverso la pianura dello Zanskar. Lungo il percorso attraversiamo molti campi coltivati ad orzo, dove le locuste stanno banchettando indisturbate. Non si curano molte neanche quando mi avvicino a pochi millimetri per fotografarle in macro. Incontriamo molti muri di mani, e Gyalpo ci porta anche nella casa di uno scultore che incide le pietre votive. Ovviamente a casa sua ne ha a centinaia, sono in vendita a 100 Rs le più piccoline e fino a 300 Rs le più grandi. Dopo due ore e siamo nel paese di Karsha alle pendici del monte sul quale è costruito il gompa di Karsha, anzi i due gompa, dato che sulla sinistra ce n’è un altro, più piccolo, femminile. Dalla piazza del paese si sale a piedi lungo una rampa a gradoni per circa 30 minuti fino al gompa vero e proprio. Durante la visita passo davanti ad una cucina e vedo Gyalpo, che sta già dentro masticando a quattro ganasce, e mi aiuta a chiedere ai monaci di assaggiare gli intrugli che stanno preparando. Buona minestra di verdure, non male anche il “timo”, una specie di cornetto di pasta, le solite lenticchie, ma mi accorgo con non poca sorpresa che ci sono anche pezzetti di carne di yak!! Ma come, non sono vegetariani nei monasteri??? Manco per niente... eppure i monaci qui sono i “berretti gialli” che in teoria sarebbero la setta, minoritaria rispetto ai “berretti rossi”, più ligia alle tradizioni e morigerata nei costumi.