14 November 2013

Recensione: Ombra Bianca (2013) di Cristiano Gentili, *****

Albino model in a Tanzanian blog
Sinossi


C'è un luogo nel cuore dell'Africa, dove non arrivano gli echi chiassosi del turismo, dove non ci sono resort né safari per viaggiatori in cerca di avventura, dove un giorno una giovane donna posa sulle ginocchia di un uomo europeo una neonata dai lineamenti africani ma dalla pelle bianca come il latte. Lui è un ricco proprietario di una miniera d'oro, discendente di coloni inglesi. Lei è una bambina africana albina, un'anomalia per i suoi conterranei. Entrambi lottano per sopravvivere in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s'intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa. È l'inizio di un'avventura in cui saranno messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede. Un viaggio nell'Africa misteriosa e nei meandri delle più intime emozioni umane, sullo sfondo di una cultura strangolata da un capitalismo senza morale che affonda le sue radici nel colonialismo moderno.


Albinos in Africa, read more here.
Recensione

Questo è un romanzo ma potrebbe essere considerato un saggio. Perché, oltre a raccontare, spiega. Spiega che non c'è solo la grande Africa nera ma anche quella bianca, piccola, nascosta, ostracizzata. L'Africa bianca non è quella dei colonialisti europei o dei mercenari, neanche quella dei missionari o degli esploratori. Invece è quella degli albini Bantu, quella che siamo abituati a considerare nera. Quella di cui era orgoglioso Senghor quando parlava di "negritude".



Si sa che in Africa il razzismo è sempre stato rampante. Degli invasori europei contro i neri, dei neri contro i boscimani, e dei neri contro i neri. Ma il paradosso è che c'è anche un razzismo dei neri contro i bianchi della propria etnia: gli albini. Sono vilipesi, emarginati, derisi, quando gli va bene. Quando invece gli va male sono ammazzati per gli stregoni, che ne usano varie parti del corpo per preparare pozioni molto ricercate e vendute a carissimo prezzo. Anche recentemente ci sono state condanne in Tanzania e Burundi per omicidi commessi a questo fine.

Questo libro ci rende testimoni di questa realtà e forse, facendola conoscere, può contribuire a ridimensionare il problema. Spero sarà tradotto in altre lingue, e specialmente in Swahili, per essere letto anche dagli africani. Chissà se Senghor avrebbe considerato gli albini come parte integrante della "negritude"? Credo di sì.


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