25 September 2016

Zhangjiajie: caverne e gamberi di fiume

Oggi giornata sulle montagne di Zhangjiajie, con imponenti strapiombi e drammatiche caverne carsiche. Ci avviciniamo al sito a piedi sotto un sole a piombo, e pagato il biglietto ci fanno salire su un pullmino che ci porta all'entrata delle caverne. Percorso di curve a gomito su per la montagna. Ad ogni curva parte un avviso in cinese e inglese: "stiamo per entrare in una curva, State seduti e aggrappatevi ai braccioli", così per decine di volte fino a che arriviamo a destinazione!

Sul piazzale antistante l'entrata delle caverne vedo un cartello, sempre cinese ed inglese, che legge così:

Tourism Etiquette Rules for Chinese Citizens

The cultivation of a congenial and harmonious travel environment benefits every tourist. it is our burden to be a tourist with refined manners and to observe the following tourism etiquette rules.

1. Keep the environment clean and tidy. Don't spit about or spit chewing-gum. Don't litter and don't smoke except in designated areas.

2. Observe public order. Don't yell or shout out loud and always join in a public queue for good order. Don't walk abreast on a sidewalk. Don't talk loudly.

3.Preserve the ecological environment. Stay off public lawns and refrain from picking flowers or fruits. Don't chase or catch animals or feed them irresponsibly.

4. Protect historical sites and cultural relics. Don't inscribe anything or scrawl graffiti on them. Don't touch or climb on top of them and observe restrictions when taking photos with them.

5. Be respectful to the people around you. Don't try to snapshoot pictures with foreign friends without their permission. Don't sneeze onto them.

6. Don't occupy public facilities for too long. Esteem the work of the service staff. And respect the local religious customs.

7. Show courtesy to others. be dressed appropriately. Don't go barebacked in public places. be considerate toward the aged, the disabled and give them priority. Be chivalrous to the female by allowing them first. Never use vulgar language.

8. Take part in healthy entertainments. Say no to feudal superstitious activities. Stay away from pornography, gambling and drugs.

Mi sembrano buoni principi, saggi insegnamenti. Chissà perché quanto appena riportato dovrebbe essere applicabile solo ai cinesi. Forse perché le autorità sono al corrente che, per tanti turisti cinesi, anche se non per tutti, i soldi sono arrivati prima dell'educazione, della cultura delle buone maniere. E poi chissà perché hanno sentito il bisogno di tradurre in inglese se i destinatari del messaggio sono i cinesi.

Poi c'è un altro cartello, questo rivolto a tutti indistintamente, che legge: 

Le buone maniere delle persone sono apprezzate tanto quanto le bellezze della natura

Le caverne sono impressionanti, si cammina per 15 chilometri sottoterra, in enormi volumi che ti fanno sentire piccolo. Ci sono anche cascate, la più alta misura oltre 50 metri di altezza.

Si paga un biglietto di 100 RMB. Entriamo con un gruppone, è obbligatorio. Ma appena dentro il nostro spirito libero ce li fa seminare e ci troviamo da soli, molto meglio per godersi le caverne!

C'è anche un giro in barca compreso nel biglietto. Le caverne infatti nascondono un lago sotterraneo che gira intorno agli anfratti più nascosti. C'è una lunga fila per salire a bordo ma fortunatamente ci sono due file: una per i gruppi, con centinaia di persone ad aspettare, ed una per i turisti individuali, con UNA persona che aspetta. Chissà perché? Naturalmente ci uniamo a lui e dopo pochi minuti siamo sul barchino. Ci viene fatto segno di sederci davanti così abbiamo il miglior posto per gustarci i colori delle luci che dipingono le pareti delle grotte.






Quando usciamo dalle caverne di Huanglongdong, la più impressionante, ci aspetta una sorpresa. C'è una manifestazione canora in corso una sorta di competizione per cori femminili. Tante signore sfoggiano colori sgargianti, eleganti, e sono piene di entusiasmo mentre posano per i fotografi. Purtroppo la competizione canora è già finita. Peccato mi sarebbe piaciuto assistere.



È stata una giornata lunga, siamo stanchi ed anche abbastanza affamati quando usciamo dal parco. Riprendiamo il bus che ci riporta in città, naturalmente stando attenti a restare seduti e ad aggrapparci ai braccioli ad ogni curva e poi a piedi verso l'albergo.

Sulla strada mi cade lo sguardo su un cartellone, oggi è giornata:

Combatti il male della religione
credi nella scienza

Io non sono religioso, anzi, piuttosto tendente all'anticlericale, se potessi tornare indietro nel tempo vorrei essere un liberale del risorgimento italiano, quando si lottava per fare Roma capitale d'Italia. Liberale politico ed economico, e libertario di vedute sociali. Ma penso che la religione dovrebbe restare un fatto rigorosamente personale, e che lo stato debba intervenire solo quando il fanatismo religioso disturba la quiete civile.

E comunque sostenere nella stessa frase di combattere la religione (oggetto di "credo" per antonomasia) e poi esortare a "credere" nella scienza mi pare contraddittorio. Non si “crede” nella scienza, e la scienza non ce lo chiede. Ci fornisce informazioni, conoscenze, non credenze. O una cosa la sappiamo se abbiamo prove scientifiche che sia vera, o non la sappiamo, forse non ancora. Ma non si può "credere" nella scienza.

Poco più avanti vediamo un ristorantino dall'aria invitante. Lifang mi dice che si tratta di pesce e frutti di mare. O meglio frutti di fiume, difficile che arrivi pesce dal mare sulle montagne dello Hunan. Decidiamo di dare un'occhiata.

Ci accoglie con grande simpatia il gestore, un ragazzo spigliato sulla trentina, che assicura Lifang di avere ottimi gamberi di fiume. Non c'è altro da dire, dopo un secondo siamo seduti.

Si chiamano gamberi ma in realtà assomigliano molto più a degli astici in miniatura, sia per forma, sia per sapore. Il signor Wu ci racconta che fino all'anno scorso lavorava nella provincia della Zhejiang (vicino Shanghai) ma poi è voluto tornare a casa qui in Hunan. L'occasione è stata la conoscenza di un ottimo fornitore di gamberi di fiume, per cui era sicuro che avrebbe avuto materia prima di ottima qualità.
gamberi di fiume


Dopo averci servito una cena luculliana torna a sedersi con noi a chiacchierare un po’. Dice che non gli capita spesso, anzi praticamente mai, di avere stranieri nel locale. Lui è interessato a parlare con tutti, tranne che con i giapponesi. Non può dimenticare la storia. È abbastanza sorprendente come ci sia ancora così tanto astio verso il Giappone. Senza dimenticare gli orrori dell'occupazione nipponica, e le atrocità commesse, sono comunque passati oltre 70 anni. Anche in Europa le atrocità naziste non sono state da meno, anzi, ma adesso il risentimento verso la Germania è limitato.

Forse una ragione è che il Giappone non ha fatto quanto ha fatto la Germania per recuperare. E la propaganda cinese non perde occasione per ricordare al popolo i fatti degli anni venti e trenta del secolo scorso. Anche se non capisco il cinese, gli sceneggiati televisivi che ogni giorno ripropongono la guerra con il giappone, la resistenza dei partigiani (di quelli comunisti, non dei nazionalisti di Chiang) sono chiaramente mirati a tenere accesa la fiamma dell'odio. Eppure con il Giappone c'è un legame economico stretto, la Cina esporta tutto e importa tecnologia. E i cittadini giapponesi possono venire in Cina senza visto, privilegio che non è concesso a noi europei o agli americani.

E veramente non vengono neanche molti cinesi, infatti stasera siamo forse, sì e no, una quindicina di avventori. Stranieri qui ne vengono pochi, e i cinesi sono in grande maggioranza inquadrati in viaggi di gruppo e mangiano negli alberghi dove dormono, tutto organizzato dalle agenzie.

Ci regala un bicchierino di liquore di riso. A Roma ti darebbero un amaro (che poi è sempre dolce) offerto dalla casa,  ma il concetto è lo stesso. Ci recita un proverbio cinese, i cinesi hanno sempre un proverbio pronto a tutte le situazioni: "se sei con un amico, bevi fino a che sanguini".

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