13 September 2016

Fotografie pre-matrimoniali!

Sveglia prestissimo e alle 7 ci vengono a prendere, sarà una giornata faticosissima: ci aspettano le foto pre-matrimoniali! Questa è una consuetudine molto cinese che viene presa con estrema serietà da tutti i promessi sposi del regno di mezzo.Purtroppo piove a dirotto, il programma potrebbe essere fatalmente compromesso! Ma per fortuna l'acquazzone tropicale smette, come di solito, verso le 10, per lasciare il posto ad un bel cielo blu.

Arriviamo presso gli studi fotografici in un minivan, siamo una decina di coppie raccolte in giro per Sanya dai vari alberghi dove alloggiamo. Molte hanno comprato un pacchetto completo dallo studio fotografico o da qualche agenzia collegata: biglietto aereo, albergo, servizio fotografico, cerimonia di nozze. La cerimonia è celebrativa, ma non ha valore legale, la firma si appone presso gli uffici del registro ed è considerata quasi un dettaglio. Noi, tanto per fare un esempio, non abbiamo ancora firmato nulla e non so se mai ci registreremo in Cina. Quello che conta in Cina è la cerimonia, davanti ad amici e parenti.

Il lavoro in verità era cominciato ieri, quando abbiamo passato il pomeriggio a provare i vestiti. Infatti per lo shooting io e Lifang dovremo cambiare una mezza dozzina di vestiti ciascuno. Nello studio fotografico c'è una enorme zona, centinaia di metri quadrati, con enormi guardaroba pieni zeppi di vestiti da uomo e da donna. Per noi maschietti completi di ogni taglia e colore e naturalmente camicie e cravatte in armonia di colore. Almeno per certi gusti: i colori sono generalmente molto vivaci, direi sgargianti, non proprio quello che uno si aspetterebbe per un matrimonio. Ed infatti non servono per l matrimonio, ma per le foto PRE-matrimoniali!

Lo scopo di questo esercizio è di ricreare una serie di situazioni da sogno, alcune relativamente realistiche, tipo un cavallo sulla spiaggia, ed altre totalmente surreali, come finte chiese e riproduzioni di casette bianche con finestre blu in stile isola greca. 

Ma andiamo per ordine. Prima di iniziare a fotografare bisogna che le ragazze si trucchino. Anzi che vengano truccate da artiste del make-up su apposite sedie con davanti un grande specchio. Noi maschietti dobbiamo aspettare. Avrebbero potuto dircelo prima, il trucco è andato avanti per due ore buone, avrei potuto dormire e venire dopo! Le truccatrici sono attentissime certosine, lavorano con precisione micro-millimetrica su palpebre e sopracciglia, su gote e labbra e naturalmente anche sulle unghie e i capelli. Le promesse spose con il passare del tempo diventano sempre più tese, preoccupate, qualcuna bisbiglia i propri desiderata alla truccatrice. Nessuna sorride.

Le ragazze sono tutte serissime in volto, non sembrano divertirsi in quella che dovrebbe essere un'occasione gaia, per prepararsi alla grande festa ormai imminente e per creare un ricordo iconografico che serberanno per tutta la vita. Una volta, durante il periodo maoista, questo genere di attività preparatorie al matrimonio era vietato, considerato borghese e decadente. Dagli anni novanta si è sviluppata una nuova opportunità di far soldi per i fotografi di matrimoni: produrre un servizio fotografico per le coppie, magari sposate da 30 anni, che non avevano avuto l'opportunità di farlo a suo tempo. 

Nel frattempo noi maschietti siamo abbastanza annoiati. Non riesco a far partire una conversazione con nessuno dei miei colleghi promessi sposi. Intanto nessuno sembra masticare due parole di inglese, e il mio cinese è assolutamente primitivo allo scopo. (Dovrò rimediare, mi riprometto di cominciare a studiare cinese quando torno.) E poi sono tutti presissimi con i loro cellulari, occhi fissati allo schermino. Immagino stiano seguendo le prenotazioni della cerimonia, l'arrivo dei parenti, ma forse sono semplicemente chat-dipendenti come tanti loro coetanei in tutto il mondo.

Quando le donzelle sono truccate a punto partiamo, sempre con il minivan, verso la location per il servizio. Una ventina di minuti e ci fanno scendere vicino al mare, alla periferia di Sanya. È un posto singolare: una specie di misto tra un giardino ed un luna park. 

la finta chiesa

Il ritmo diventa subito febbrile. Abbiamo soltanto una giornata a disposizione e dobbiamo fare foto in almeno 5 corredi diversi, in cinque posti diversi: piscina, aiuola con fiori, casetta greca, villa di stile italiano, un paio di chiese, spiaggia con scogli su cui arrampicarsi e un vero cavallo sul quale posare, e persino una finta mongolfiera per portare gli sposini nel blu dipinto di blu. Ogni volta con un vestito diverso. Nel frattempo dobbiamo anche bere (comincia a far caldo) e mangiare qualcosa. 


Poi dobbiamo andar via prima del tramonto, che ci deve vedere per le ultime foto del giorno su uno yacht di lusso affittato dall'agenzia nella baia di Sanya, per qualche foto glamour sul mare. Siamo sempre le solite coppie, che abbiamo passato la giornata insieme anche se non abbiamo scambiato neanche una parola, stavolta ci avvicendiamo sul ponte dello yacht, poppa e prua, con lo stesso impegno di Leonardo Di Caprio e Kate Winslet sul set di Titanic.

Sbarcati dall yacht ci riportano in albergo, con preghiera di essere puntuali domani mattina: ci aspetta ancora una sessione di posa bagnata! Andremo in una piscina, io con un completo bianco e Lifang con vestito da sposa e ci butteremo in acqua, anzi sott'acqua, dove il fotografo ci immortalerà con la sua Canon impermeabilizzata. Io non ho problemi in acqua ma mia moglie ha imparato a nuotare da poco, anche se è coraggiosa e ha preso anche il brevetto PADI per immersioni con autorespiratore. ma domani non avremo l'autorespiratore. (Andrà tutto bene, la motivazione di avere un buon servizio fotografico del matrimonio le farà superare ogni paura! Non credo rimetterà mai la testa sott'acqua senza maschera e boccaglio per nessun altro motivo.)

Io son tranquillo, da come la vedo non può andar male. Siamo nelle mani di un buon fotografo, chiaramente molto esperto di questo tipo di lavoro. Ci fa segno di come dobbiamo metterci in posa e continua a ripetere "kan wo, kan wo" (guarda me!). Veramente dice anche tante altre frasi concitate, ma "kan wo" è l'unica cosa che capisco. Scatta centinaia di foto, non saranno tutte capolavori ma sono sicuro ce ne saranno di ottime in gran numero.

Vedremo dopodomani, quando siamo convocati nello studio per visionare le foto e scegliere quelle da stampare nell'album. Anzi negli album. Il lavoro non è finito. Il matrimonio in sé sarà molto più facile del servizio di foto prematrimoniali.






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