Cerimonie commemorative della vittoria della seconda guerra mondiale al parco Gorki. Decine di migliaia di veterani affluiscono da tutta la Russia. Stendardi con i nomi delle varie divisioni richiamano i commilitoni nei vari angoli del lungofiume dove si reincontrano vecchi amici con le famiglie.
Ci sono anche alcuni veterani dell'Afghanistan, serissimi, un paio sono intervistati da una troupe televisiva. Un ragazzo, sicuramente meno di venti anni, uniforme da campo, è visibilmente scosso, un ufficiale in alta uniforme gli cinge le spalle con il braccio. Il giovane porta una mostrina rossa al petto, che indica "ferita grave" (mostrina gialla per ferita lieve). Ci sono veterani con 3, 4 o anche 5 mostrine. Atmosfera austera. Interessante che la televisione (controllata dal partito comunista) mandi in onda queste interviste. L'avventura afghana è stata un disastro per il paese, e Gorbaciov sicuramente ha accumulato capitale politico per averla conclusa quest'anno. Ma l'immagine del PCUS ne soffre. Prima della glasnost' sarebbe stato impensabile vedere queste interviste!
Pranzo con Alexei, l'angelo custode. Pranziamo ad un ristorante statale su Kalinin prospekt. Ci mettono al tavolo una coppia di russi sui 25 anni. Lei parla inglese ed ascolta la conversazione tra me e Alexei, che in quel momento verteva sulla questione delle nazionalità dell'Urss, poi dice qualcosa ed allora le chiedo che ne pensa. Prima mi dice che lei di politica non ne sa niente, poi si allarga un po' e mi dice che le nazionalità sovietiche dovrebbero essere libere di usare le propria lingua ma mai di lasciare l'Urss, la secessione non è ammissibile. Quando le chiedo se lei sappia che nella costituzione sovietica questa eventualità è invece sancita espressamente, ride. Non so cosa ci sia da ridere visto l'andazzo...
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