16 February 2019

CKS Memorial and stroll around Taipei

CKS Memorial
Visit to an important landmark of the city of Taipei, whatever you think of the history behind the man.

The most obviously awesome sight is the change of the guard in front of the huge statue of CKS sitting between flags of the Republic of China. It takes over ten minutes for the procedure to complete, and there always are lots of people watching.

A highly controversial man he was: the museum takes you through the various phases of his life, from a traditional Chinese background to world leader dealing with Churchill and Roosevelt.

His father died when he was very young and he grew up attached to his mother.

He was married off to his first wife at age 14! Much later he met Soong Meili, the woman of his life..... but still had a concubine in traditional Chinese royal fashion!

CKS car


The exhibition lavishes praise on him but I would not say there is a
cult of personality. his political and military failures and defeats are also covered in text and photos.

There are other art exhibitions in the mausoleum, one about Andy Worhol and another by YawaiMeika, a young (born 1990) lady painter who belongs to an aboriginal tribe in Taiwan.

We also try our luck at the concert hall and theater but there is not much going on, the next concert is in a week's time! perhaps because of the New year celebrations, oh well.

A pleasant walk around the mausoleum, lots of people walking around, children playing, elderly watching on wheelchairs, it is a weekend family day out despite a cloudy and windy day. Many exotic plants, the grapefruit flowers gift us the most intense scent of the afternoon.

Lunch at a simple but friendly eatery just outside the memorial complex, Steamed chicken, pork intestines. Shared formica tables, paper napkins and metal chopsticks which I don't really like, too slippery. I later noticed packs of single-use wooden chopsticks but they are for takeout clients. As I was thinking to ask for permission to use them a Deliveroo driver came by to pick up an order.

pork intestines


On the way to the hotel, past lots of lit paper balloons for CNY,  a well-deserved foot and body massage, a popular feature of central Taipei, 1200 ntd, 1 hour foot and 1 hour body.


15 February 2019

National Palace Museum and Shilin night Market

Per la terza volta al National Palace Museum di Taipei. Mai abbastanza anche se certamente non c'è più l'effetto novità. Vero che le circa 700.000 opere delle collezioni imperiali sono esposte a rotazione (solo l’1% è visibile, il 99% sta negli scantinati) sono probabilmente diverse da quelle che ho visto nel 2002 e nel 2010. Non sono però in grado di ricordare, e tanto meno valutare, le differenze tra diversi capolavori.

Fa sempre impressione ricordare la storia di questa collezione. Per secoli a Pechino nella città proibita, poi portata via da Chiang Kai-shek in ritirata e trasportata a Taiwan quando i comunisti di Mao vinsero la guerra civile. C'erano molte più opere, ma i militari di Chiang non poterono portare via tutto. Alla fine comunque qualche migliaio di bauli sono adesso protetti nella motagna adiacente a Taipei, a prova di attacco nucleare!

Il possesso della collezione è vista, in sé, come una sorta di legittimazione del potere politico, per questo a Pechino sono così arrabbiati. Il direttore del museo che organizzò la prima esposizione è visto come una sorta di usurpatore, vilipeso quasi quanto Chiang. Molti a Taiwan pensano che sia un bene che le opere siano qui, avrebbero potuto essere distrutte durante la Rivoluzione Culturale di Mao.

Ottima audioguida multlingue, ma sono sorpreso che bisogni pagare in contanti, Taiwan dovrebbe essere all'avanguardia tecnologica ma invece no.

Nel museo i cartelli esplicativi sono in inglese e cinese, e anche traslitterati in Pinyin (il sistema inventato negli anni 50 in Cina e ora adottato in tutto il mondo) e Wade-Giles, il vecchio sistema della Cina imperiale.

C'è molta gente, soprattutto scolaresche, poi dopo le 5 tutto più calmo e ci possiamo godere le opere d'arte con calma.

Uber a Shilin in prima serata, il "mercato notturno" per antonomasia. Sicuramente un pochino turistico ma comunque interessante. Ci sono turisti ma anche molti locali.

Sauté di vongole, zuppa di costolette di maiale e poi ostriche e uova. Poi andando via siamo stati imbrogliati da una venditrice di frutta fresca. Ottimi prodotti ma prezzi triplicati rispetto agli altri mercati "normali" della città. Non era così quando ero venuto in passato, nel 2010 l'ultima volta, era più genuino!












Abbiam preferito un Uber, aspettanto qualche minuto, invece che prendere uno dei tanti taxi che aspettavano all'uscita del museo, perché TUTTI i tassisti erano incalliti fumatori e le auto puzzavano in modo indecente.

Qualche colpetto sulla app e mi arriva una email annunciando l'arrivo della macchina. Pulita e profumata. La cosa strana è che a Taiwan non è consentito lasciare una mancia agli autisti Uber, vai a capire.

14 February 2019

San Valentino a Taipei: pranzo e Sun Yatsen memorial

Avevo prenotato un pranzetto a sorpresa per la San Valentino, ristorante ad un piano altissimo del "Taipei 101", il grattacielo orgoglio della città. Lo avevo visto in costruzione già nel 2002, ci misero anni a finirlo ma ora è un centro di commercio, affari e attività culturali.

Arrivati alla base, vedo un uomo sulla sessantina solo, sta dimostrando di fronte all'ingresso del grattacielo. In una mano tiene un cartello giallo, con su scritto frasi di amicizia.

Nell'altra mano una bandiera cinese, della Repubblica Popolare della Cina (RPC). Ci parlo, mi dice che i suoi concittadini trattano male i "mainlanders", cioè i cinesi della RPC, che invece lui li vuol far sentire benvenuti a Taiwan, sono fratelli. Però non se lo fila nessuno. Lo ignorano.

Ma ovviamente è libero di dimostrare i suoi sentimenti, cosa che non sarebbe mai possibile ad un cinese della RPC che volesse sventolare una bandiera di Taiwan nel bel mezzo di una delle principali piazze di Pechino.

View from Taipei 101


















Saliamo al piano per il pranzo, che si rivela discreto, ma il motivo principale di scegliere questo ristorante sarebbe stata la vista. Devo usare il condizionale passato perché il piani alti dell'imponente edificio sono completamente circondati dalle nuvole! Non si vede proprio nulla di nulla! Sarà per un'altra volta.

Dopo pranzo passeggiata fino al non lontano mausoleo a Sun Yat-sen, il padre della patria per la Cina moderna, venerato sia qui che a Pechino. Fu lui a creare la repubblica dalle ceneri dell'impero Qing, nel 1912.


















Un momento spettacolare è il cambio della guardia.
Leggiamo che l'architetto dell'edificio ebbe il suo da fare a convincere Chiang Kai-shek ad approvare un progetto moderno anche se richiamante motivi tradizionali cinesi. Il Generalissimo voleva un edificio nello stile imperiale Qing. Forse per mania di grandezza, forse perché pensava che la repubblica non sarebbe stato il destino della Cina.

Alla fine il progetto fu ispirato a tre principi: economia, praticità e semplicità. Che poi, si potrebbe argomentare, erano tre principi a cui la vita stessa di Sun era stata ispirata. Ed un certo desiderio di voler essere più vicini alla gente, in un'epoca in cui il feudalesimo imperiale faceva ancora parte della memoria di tanti.

Oggi il mausoleo è utilizzato per mille scopi: mostre artistiche, attività di associazioni, manifestazioni culturali. E naturalmente per tener viva la memoria di Sun, con l'enorme statua ed il cambio della guardia ad ogni ora del giorno.

Anziani in sedia a rotelle vengono accompagnati, chissà forse sono veterani dell'esercito di Chiang. Due milioni di cinesi, in buona parte soldati, vennero qui dopo la disfatta del 1949, quando Mao prese il potere a Pechino. Anche molti bambini. Sun è morto da quasi un secolo ma è ancora vivo.

13 February 2019

Taipei tour, food and baths


Giro guidato con Chen (non il suo vero nome) una guida di "Toursbylocals", un'originale agenzia che mette in contatto turisti e guide locali. 

Spesso queste non sono professionisti, ma persone che conoscono la propria città e desiderano presentarla ai visitatori nel migliore dei modi. Non sono professionisti, a volte sono pensionati.

Con Chen abbiamo parlato un po' di tutto nel corso della giornata. Ci racconta come i taiwanesi si autodefiniscono "locali", per distinguersi non solo dai cinesi della repubblica popolare (la "terra madre") ma anche da quelli che da lì sono venuti qui con Chiang Kai-shek e nei decenni a seguire.

In effetti, dopo la morte del dittatore, con il consolidarsi della democrazia a Taiwan, i "locali", precedentemente sottoposti ai cinesi, hanno cominciato a far valere le loro ragioni culturali, politiche ed economiche.

I "cinesi" vengono in gran parte, per il 70 percento dice Chen, dalla provincia del Fujian. Invece ci sono 16 tribu aborigene di Taiwan.

Adesso il partito DPP (Partito Popolare Democratico) ha rallentato molto i contatti con la Repubblica Popolare, e di conseguenza il turismo dei cinesi a Taiwan, che negli anni precedenti era costantemente cresciuto, è crollato. Lui è un ex militare, in pensione da qualche anno e gli piace portare in giro i turisti. Parla un ottimo inglese. 

Dice che fa fatica a far capire ai suoi figli che le loro due generazioni sono state fortunate a godere di 70 anni di pace. I figli lo danno per scontato, e sbagliano. Naturalmente è preoccupato dalla possibilità di un conflitto con la Cina, l'unica possibile minaccia per Taiwan nel contesto geopolitico attuale.

A Taiwan esiste un problema demografico, si fanno pochi figli, ben al di sotto della soglia minima, necessaria a mantenere il livello della popolazione, di 2.1 bambini per ogni donna. Di conseguenza la popolazione si riduce di numero e invecchia.

Arrivano fortunatamente immigrati dal sud-est asiatico, dall'Indonesia e dalle Filippine. Molti sono preparati, studiano anche il cinese prima di venire, per non trovarsi spiazzati.

Visitiamo il ponte sospeso di Jiufen, dove ci fanno salire al massimo in 100 persone alla volta.


Mangiamo un curioso frutto, un misto tra una mela e una banana!

Poi un frutto Sakyamuni, molto dolce (metti foto)

A seguire una "giada dell'amore", della quale si mangiano solo i semi, e con cui si fa una gelatina quasi liquida, da bere. Gusto di limone un po’ acido per bilanciare il quale si aggiunge, a piacere, zucchero di canna integrale.

Il piatto principale oggi sono 5 polpette assortite, di maiale, pesce, calamaro, manzo e bamboo, grigliate sulla carbonella in un bugigattolo tra i tanti che ci capitano davanti. Chen lo conosce e ce lo consiglia, quindi noi ovviamente ci accomodiamo. Lui è molto gentile, ci consiglia e ci serve.




 

Today is the day when the locals send a paper balloon, kept aloft with a small fire, and inscribed with their wishes, up into the air, I wonder where do they all go and if any of them ever started a fire!



We also visit a Japanese movie theater, opened in 1930s, then closed then open again when the director of Sad City won golden lion in Venice 1989.

It is an old-fashioned cinema, it reminds me of the theatre of Nuovo Cinema Paradiso the Oscar-winning film by Tornatore.

There is no toilet paper in bathroom, I asked lady guardian and she said they took paper rolls out because there are too many Koreans! I looked at her slightly perplexed... She said they use too much and throw it all over the place and also steal rolls! To be honest I find it hard to believe her, but then who knows. 





 





La prossima tappa della giornata è al museo dell'oro. Furono i giapponesi a iniziare l'estrazione in grande scala dell'oro, anche se i locali avevano sfruttato le mine per secoli. Ci fanno anche visitare la casa del direttore dei tempi dell'occupazione giapponese, mezzo secolo giusto dal 1895 alla fine della guerra mondiale, nel 1945. 

In bella vista c'è un lingotto che ci dicono essere il più grande del mondo, e non faccio fatica a crederci dato che pesa 220 kg. La regola è che si può toccare, accarezzare e fotografare attraverso due grandi buchi sulla bacheca. E chi riesce a sollevarlo può portarselo a casa!

Chiang, oltre ai tanti reperti del National Palace Museum, portò via da Pechino anche tanto oro, che ora fa parte delle riserve della banca centrale di Taiwan.

Non lontano dal museo aureo il nostro Chen ci vuol far sostare alle cosiddetta "Cascate d'oro". No, non sono d'oro, solo la roccia è giallognola per sedimenti minerali che fuoriescono dalle falde, ma comunque spettacolare!










La giornata finisce nella zona di Beitou, famosa per le terme. Prima però facciamo una passeggiata nel bel giardino antistante le terme. Flora lussureggiante, bacino d’acqua con pesci, insomma un vero giardino tradizionale cinese. Ci voleva, rilassante dopo il trambusto di oggi.

Il punto di forza è la prima biblioteca "verde" di Taiwan, aperta nel 2006, opera speciale perché usa pannelli solari per l'elettricità e acqua piovana per i bagni. Legno sostenibile e molta luce naturale durante il giorno, cosa non sempre riscontrabile nelle biblioteche tradizionali, che spesso sono buie e pesanti.

Finiamo la giornata in una delle terme di Beitou, anche se il nostro obiettivo di visitare la più vecchia salta perché è chiusa il mercoledì. Così ci accontentiamo della "Gold bathhouse", dove ci danno una stanza con vasca, aromi e idromassaggi per 90 minuti al prezzo di 1198 NTD, circa 35 euro.

Notare sempre il finale 8 nei prezzi cinesi, di buon auspicio. In questo caso di buon auspicio soprattutto per loro, è piuttosto caro rispetto alla media locale, e sono molto severi in viso quando ci dicono che se staremo oltre i 90 minuti ci sarà addebitato il tempo extra.

Comunque la saletta è accogliente, una bella vasca con capiente e luci soffuse. C’è anche una teiera con due tazze per un'infusione di erbe che nel contesto ...ci sta! Dalla finestra, stando a mollo nella vasca di acque sulfuree, si vede il giardino della biblioteca. Piove.

Quando usciamo abbiamo fame! Per fortuna ha smesso di piovere e possiamo fare due passi in direzione della stazione della metropolitana, decideremo poi se prendere un Uber, ma intanto buttiamo un occhio nei mille ristorantini che ci si propongono davanti. Alla fine decidiamo per una zuppa di noodles e maiale!