Sveglia tardi, forse ancora un po’ di jet lag. E poi siamo stati in piedi sempre fino a tardi in questi giorni, io a scrivere il mio libro sulla Polonia e Lifang a far post-produzione dei suoi video per il sito cinese. Coppia molto attiva.
Piscina e relax fino al primo pomeriggio, poi in visita al Thian Hock Keng Temple, uno dei più venerati a Singapore, dedicato alla dea del mare, Mazu. Simbolo della tradizione Hokkien tramandata qui dai tanti immigrati che sono venuti a cercare fortuna nel corso dei secoli.
Prima però un rapido pranzetto in un ristorante che ci era stato consigliato ieri dalla guida del museo delle music boxes, proprio davanti all'entrata del museo. Scegliamo una zuppa di pesce agrodolce e due enormi gamberoni leggermente piccanti. Le possibilità di ristorazione a Singapore si confermano infinite, si mangia quasi sempre benissimo e si spende quasi sempre poco.
Dopo la zuppa, mentre aspettiamo che siano pronti i gamberi, notiamo un piccolo museo della ceramica affianco al ristorante. Anzi, fa parte del ristorante, stessi proprietari. Strana combinazione, ma ci alziamo a dare un'occhiata. Ci sono maioliche antiche di molti paesi, specialmente giapponesi, belghe e inglesi. Stranamente mancano quelle italiane e olandesi.
Il proprietario dice che è il suo hobby, quando viaggia per il mondo compra maioliche e poi le rivende qui a Singapore dove sono una vera rarità. Ingegnoso.
Serata al MBS, vediamo lo spettacolo suoni e luci alle 8. C'è molta gente, peccato per un gruppo di russi maleducati che fanno chiasso, rovinano un po’ l'atmosfera.
Cena per un tradizionalissimo "black crab" ad uno dei tanti ristoranti sul lungofiume a Clark Quay: 1,5 kg di crostaceo per 98 dollari. Un cartello avverte che non è educato chiedere il peso delle signore, ma è necessario chiedere il peso dei granchi quando si ordina, per evitare sorprese al momento del conto!
Buffo finale. È quasi mezzanotte, stanno per chiudere. Arriva una coppia asiatica, forse malese non sono sicuro, e chiedono di essere serviti nonostante l'ora tarda. Lui in T-shirt, quasi trasandato, lei con un grazioso vestitino rosso, chiaramente in ghingheri per la serata romantica, mentre lui quasi pare pronto per andare a giocare a pallone. La cameriera esita, hanno già cominciato a pulire i tavoli e ammucchiare le sedie. Poi parla con il capo e annuisce, gli porta due menù e gli lascia qualche minuto per decidere l'ordine. Quando torna il maschione della coppia (molto corpulento, mentre lei è una mingherlina quasi fragile) ordina due ciotole di riso. Ue ciotole di riso! E basta.
La cameriera è visibilmente delusa ma dopo un paio di minuti torna con le ciotole e le mette sul tavolo, e intanto allunga il conto all'imponente ragazzotto. Passano i minuti, noi abiamo finito il granchione nero e ce ne stiamo per andare, la cameriera torna per ricevere il pagamento dell'omone ma lui, con gran faccia tosta, chiede di poter restare ancora al tavolo! Ristorante chiuso, sei arrivato tardi, ordini una ciotola di riso in bianco e vuoi restare con la pupa a chiacchierare davanti alle luci si Singapore fino all'alba?!?