20 August 2018

Ancora a Singapore

Rieccomi a Singapore. Non mi ricordo più quante volte ci sono venuto, ma son passati sette anni dalla prima volta, nel 2011. Non posso certo dire di sentirmi a casa, però mi sento decisamente a mio agio. Come non mi capita in tanti posti dove pure amo andare e passare del tempo. Sarà la pulizia, la sicurezza, la cucina. 

Forse, semplicemente, vorrei sentirmi a casa qui, ci verrei a vivere domani se riuscissi ad organizzarmi la vita in quel senso. So che Lifang sarebbe d'accordo. Vicino alla famiglia in Cina, vicino a centomila posti dove andare a fare immersioni. Ottimi servizi, rispetto, educazione. Il clima perennemente caldo umido senza stagioni? Il paradiso non esiste, ma al clima mi abituo facilmente, ogni volta.

Oggi abbiamo un po’ di jet lag, ce la prendiamo comoda in piscina. La sera quattro passi a Chinatown, sempre piacevole soprattutto sul tardi quando sciamano i turisti. Che pure che male avranno mai fatto i turisti? I turisti in genere cercano di evitare i turisti. È così che li riconosci. Quando uno dice "io non sono un turista, sono un viaggiatore!", ecco avete trovato un turista. E io che sono? Un viaggiatore naturalmente, son qui sulla via dell'Indonesia e della Cina per andare a trovare la famiglia. Non sono un turista!

Lingue di anatra alla sichuanese










A cena in un ristorante di cucina Sichuan, piccante. Ordino lingue di anatra. Sono particolari perché hanno un osso all'interno! Il che facilita il compito dell'anatra quando deve acchiappare un pesce e trattenerlo nel becco fino ad ingoiarlo intero. Contorno di peperoni verdi e salsa piccante (naturalmente!) di peperoncino del Sichuan.

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