02 January 2006

6° g - 2 GEN: Ebla - Apamea - Sejilla - Hama, 190km, 5 ore

Partenza molto presto da Aleppo. L’albergatore fa storie sulla tariffa dell’albergo, vuole 16,5$ invece dei 14 pattuiti con l’agenzia. Dopo qualche discussione lascio perdere, il corrispondente non risponde neanche al telefono, è presto. È sconcertante come buona parte degli operatori del turismo che incontriamo siano così miopi da alienare la clientela, sapendo che altri verranno dopo di noi, per qualche spicciolo in più. Hashim è totalmente inutile anche in questa occasione.


Mosaici Maarat en Numan
Prima visita ad Ebla, di difficile interpretazione senza una buona spegazione, non molto spettacolare per i non addetti ai lavori. Poi interessante visita ai mosaici di Maarat-en-Numan.

Finita la visita ce ne andiamo in giro per le strade adiacenti, spiluccando spiedini, e terminando un pranzetto itinerante con dolci ottimi.

Le guide spesso vogliono portare i gruppi via da qui per infilarli nei ristoranti turistici più cari dove prendono la loro solita percentuale. Consiglio invece una bella pausa in questa piacevole strada antistante i mosaici. Cibi da strada e succhi di frutta freschi.

Infine Sejilla, città morta bizantina, bel tempo, passeggiata piacevolissima tra le case e le chiese abbandonate. Molte sono in discreto stato di conservazione.
Sejilla

La giornata molto intensa si conclude con un bel tramonto ad Apamea, il cui cardo romano di 1800 metri, in buona parte restaurato, per me è stato il punto culmine del viaggio.

Apamea


La notte stiamo all’Hotel Riad, sulla Kouatli. Abdullah, il gestore, è molto gentile. Consigliato. A cena al ristorante Al Atlal, £250 ottimo e porzioni abbondanti, 1 basta per due persone. Mi è stato consigliato dal gestore dell’albergo.

01 January 2006

5° g - 1 GEN 2006: escursione S. Simeone, Aleppo, 120km, 2 ore

San Simeone
Gita a S. Simeone per i più accaniti appassionati di arte, gli altri in giro per il bazar a far spese. Io sono andato a S. Simeone e lo raccomando fortemente. Ci siamo aggregati al gruppo di Basima che ci ha fatto ottimamente da guida.

San Simeone
Tornati in città per mezzogiorno, visita al quartiere armeno, alla cittadella ed al suk. Aleppo è gradevole, tranquilla ma allo stesso tempo ricca di spunti di interesse culturale, commerciale, umano.


Tè e bagno turco ad Aleppo
Nel tardo pomeriggio visita al grande hamam vicino alla cittadella (Yalbouga as Nasry), uomini e donne separati nella sala ma insieme nel salone di aspetto. Piacevolissimo, da non perdere, £450, essenziale prenotare, meglio di persona passandoci durante il giorno in occasione della visita della cittadella. Socializziamo con alcuni signori siriani, molto socievoli ed interessati all’Italia, all’Europa.

Cena al ristorante Nawaz, vicino l’albergo, sconsigliato. Era a buffet, ma i piatti di servizio si sono presto svuotati e non sono stati riempiti, triste. La sconsolata cena viene allietata dalla buffa presenza di un avventore giallo. Sì proprio così, un signore distinto, pulito, di aspetto autorevole, due grandi baffoni a manubrio, tutto giallo. Ha tutti i vestiti gialli, fino al cappello, ai guanti, calze, scarpe. Poi tira fuori un telefonino giallo, un libro giallo, un portafoglio giallo. E’ serissimo, mi vien voglia di fargli qualche domanda sulle sue preferenze cromatiche, ma lascio perdere dopo che Basima mi scoraggia. Pare un cliente abituale, se per caso qualcuno torna al Nawaz e lo rivede e magari ci parla, per favore fatemelo sapere...

31 December 2005

4° g - 31 DIC: Palmyra - Sergiopolis - Aleppo, 420km, 7 ore

Partenza presto per Sergiopolis. Ci fermiamo lungo la strada in un anonimo villaggio a comprare un po’ di frutta, e veniamo coinvolti un po’ nella vita locale dalla gente molto accogliente. Visitiamo una macelleria, dove hanno appena finito la macellazione di un agnello, la cui carcassa se ne sta appesa ancora sgocciolante, sopra ad un catino pieno di sangue. Un ragazzo di una quindicina d’anni gioca innocentemente con un altro agnellino, chissà se fra poco toccherà anche a questa bestiola passare sotto i coltelli del macellaio halal?

Ci invitano anche in qualche casa a prendere il tè. Una giovane mamma ci mostra il suo figlioletto con orgoglio ed è fiera di farlo fotografare. Lui sembra un po’ sorpreso ma molto curioso. Purtroppo non abbiamo tempo per approfondire un po' queste fugaci conoscenze di percorso.

Continuando verso Sergiopolis ci fermiamo in uno dei vari mercati itineranti che incontriamo, bancarelle di vestiti, scarpe, incontri casuali ma cordiali. Ne vale la pena.
Sergiopolis

Anche qui H. non voleva farci scendere, diceva che era pericoloso, ma voleva solo tirar dritto, non aveva voglia. O forse non voleva avere a che fare con i nomadi. Boh! Atteggiamento viscido e stupido il suo.

Arriviamo la sera ad Aleppo, una passeggiata per il centro e poi alcuni vanno ad un cenone di capodanno al ristorante Sissi, elgiato sulle guide, con spettacolino, che però poi mi diranno si rivelerà una “sòla”.

Io e Celina ce ne andiamo più tranquillamente in una trattoriola locale, dove con £150 mangiamo ottimo pollo e melanzane in mezzo alla clientela locale, ambiente accogliente anche se un po’ fatiscente, quasi solo uomini in giro la sera. Poi a letto presto, niente festeggiamenti di capodanno.

30 December 2005

3° g - 30 DIC: Damasco – Palmyra, 240 km, 4 ore

Partenza per Palmyra alle 8. Sosta sulla strada che conduce in Irak ad un “Baghdad Cafe". Nel bel mezzo del deserto ua struttura molto conveniente per il viaggiatore assetato. Proseguiamo quindi per Palmyra, e visitiamo con calma il sito, che da solo vale il viaggio.

teatro romano a Palmira

Scopro qui come il natale sia diventato festa a Roma prima del cristianesimo: era la festa del Sol Invictus, il sole invitto degli abitanti di Homs (Emesa), che fornirono ai Romani un aiuto decisivo nella vittoria contro la regina Zenobia Palmyra.

Secondo alcune fonti l’imperatore Aureliano, in segno di riconoscimento, adottò la festività degli alleati per tutto l’impero, innestandola in qualche modo nel precedente culto romano del sole a cui Eliogabalo aveva già dedicato un tempio cinquanta anni prima. Una delle tante varianti per cui in tante civiltà del mondo si festeggia il sole che rinasce, invincibile, a fine dicembre, quando le giornate cominciano ad allungarsi!



Torniamo a Palmyra la sera tardi, al buio, lo consiglio fortemente, per vedere il colonnato illuminato, cambia completamente l’impressione che se ne ha rispetto al giorno. Aria fredda pungente, fortissima escursione termica rispetto alle ore diurne.

C’è qualche negozietto vicino all’alergo, compro saponette di Aleppo. Un rigattiere mi vende una baionetta turca, ricordo un po’ lugubre del lungo periodo di occupazione ottomana. Starà bene insieme allo schioppo ottomano che ho comprato in Yemen.

Discussione più lunga del necessario in serata con la guida che non vuole andare a Sergiopolis il giorno dopo, ma tirare dritto per Aleppo; chissà perché, forse per fregare sul carburante d’accordo con l’autista, o solo per pigrizia. Gli dico che è nel programma, ma è necessario chiamare il corrispondente per chiarire tutto. Irritante.

29 December 2005

2° g - 29 DIC: Damasco

Benvenuti in Siria!
Visita di Damasco. In centro campeggiano enormi poster di Bashar Assad, l’attuale dittatore e qualche gigantografia del padre Hafez, morto del 2000.

Nel mercato coperto un’atmosfera tranquilla, negozzi ricchi e decoratissimi, mi colpiscono alcune vetrine di biancheria intima osé... accanto a veli copricapo. Evidentemente nelle mura domestiche si scatenano!
mercato di Damasco

28 December 2005

1° g - 28 Dicembre 2005, inizio del viaggio

Porto un gruppo di turisti italiani da Milano e da Roma via Istanbul con Turkish Airlines, ottimo servizio e scalo nella metropoli del Bosforo. Le hostess della Turkish sono spigliate, vezzose, europee 100%. Nessuna ha il velo in testa, e servono sorridenti bevande alcoliche gratuite. Ma il menu non prevede carne di maiale.

A Istanbul ci sono varie ore di attesa, alcuni vanno in centro, altri restiamo in aeroporto. Approfitto per leggere qualcosa sul paese. Ho preparato una piccola, anzi minuscola lista di letture per questo viaggio.

Per vedere una proiezione delle foto di questo viaggio clicca qui.

27 December 2005

Itinerario di un viaggio in Siria, 28 DIC 2005 / 5 GEN 2006





View Syria trip 2005 in a larger map

VIAGGIO IN SIRIA, 28 DIC 2005 / 5 GEN 2006

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Data
ITINERARIO
ARRIVO
KM
ore
1
DAMASCO
0
0
2
DAMASCO
0
0
3
PALMYRA
240
4
4
ALEPPO
420
7
5
ALEPPO
120
2
6
HAMA
190
5
7
DAMASCO
220
4
8
DAMASCO
280
4
9
Italia
0
0

Totale


1.470
26

17 December 2005

Book Review: Neutral Buoyancy: Adventures in a Liquid World, by Tim Ecott, *****

Synopsis
A brilliant mix of vivid reportage, history and science. Historical diving bells, greek sponge divers, world war two frogmen and record-setting breath hold divers compete for space with misunderstood sharks, weeping turtles, smiling dolphins and erotically shaped sea slugs. From Ireland to Florida, Papua New Guinea to Vienna and the Bahamas to Seychelles, Neutral Buoyancy is travel writing of the most fascinating, readable kind; providing a window - or a view from a glass bottomed boat - on a rich, unfamiliar and unique destination. Travel writing of this quality makes Neutral Buoyancy a must for all armchair travellers, not just divers.

03 December 2005

Book Review: Investment Biker, by Jim Rogers, *****

Synopsis

Wealth does strange things to people. It can either control them or set them free. Jim Rogers falls into the latter camp. Like an angst-free Marlon Brando, this Wild One quit his Quantum fund job alongside George Soros at the age of 37, saddled up a powerful BMW and revved his way into a personal dream.

02 December 2005

Book Review: Adventure Capitalist, by Jim Rogers, *****

Jim and wife Paige at the end of their tour in 2002.
Synopsis

The bestselling author of Investment Biker is back from the ultimate road trip: a three–year drive around the world that would ultimately set the Guinness record for the longest continuous car journey. In Adventure Capitalist, legendary investor Jim Rogers, dubbed "the Indiana Jones of finance" by Time magazine, proves that the best way to profit from the global situation is to see the world mile by mile. "While I have never patronized a prostitute," he writes, "I know that one can learn more about a country from speaking to the madam of a brothel or a black marketeer than from meeting a foreign minister."