23 September 2010

Recensione: Filippo Tommaso Marinetti. Invenzioni, avventure e passioni di un rivoluzionario (2010), di Giordano Bruno Guerri, *****

Sinossi

Dopo il Rinascimento, la creazione culturale italiana più originale e importante è stata il futurismo: avanguardia di tutte le avanguardie del Novecento, ha cambiato per sempre il modo di intendere l'arte e il rapporto arte-società. Da non molto la critica ha cominciato a riconoscere la forza dirompente di questo movimento che nel 2009, centenario del Manifesto, ha avuto la sua apoteosi, in un diluvio di mostre, studi e celebrazioni. Eppure si continua a trascurare la figura e l'opera del geniale inventore del futurismo. Filippo Tommaso Marinetti ebbe una vita affascinante di artista e rivoluzionario.

Lancio del manifesto futurista su Le Figaro, 1909
Nato nel 1876 a Alessandria d'Egitto, fu poeta, editore, romanziere, saggista, oltre che uno straordinario provocatore, dissacratore e motore di cultura, in ogni ambito. La sua capacità di scoprire e suscitare talenti non ha pari. Per sostenere il futurismo, disperse il patrimonio di famiglia, ma una sua caratteristica peculiare fu essere un uomo felice, cui non venne mai meno l'entusiasmo. Seduttore dalle mille avventure, ebbe un lungo e appassionato matrimonio con Benedetta, pittrice e scrittrice futurista. Fra i tanti luoghi comuni che questo libro smentisce c'è quello del "disprezzo della donna", che in realtà Marinetti voleva emancipare fino a metterla alla pari dell'uomo. In politica fu sostanzialmente un anarchico: anche nello stesso pensiero anarchico, perché considerava la Patria più importante della libertà.


Recensione

Una vita geniale e rocambolesca! Guerri scrive una leggibilissima biografia di uno dei maggiori artisti, o poeti o geni (difficile trovare un'etichetta che calzi il personaggio!) italiani del XX secolo. Fascista ma indipendente e mai inquadrato, nemico di tanti gerarchi, si oppose alle leggi razziali del 1938. Patriottico fino all'esasperazione. Violento nella vita e sulla strada ma delicatissimo di pensiero.

Trovato strabiliante che abbia previsto tanto di quello che sarebbe accaduto molti decenni dopo: una per tutte, fu lui a preconizzare con quasi un secolo di anticipo l'uso della punteggiatura come linguaggio... gli emoticons che oggi sono diventati onnipresenti su internet!! E scrisse che un giorno libri di metallo avrebbero contenuto centinaia di migliaia di pagine al loro interno. Un genio solo, incompreso anche da chi lo appoggiava anche perché contraddittorio, egocentrico, imprevedibile. Sapeva che si sarebbe "potuto figliare senza la donna", o senza uomo, con la clonazione...

Antifemminista acceso ma vuole che la donna possa votare ed essere eletta in parlamento ed è favorevole al divorzio facile, cosa al tempo impensabile.

Il libro scorre via veloce, appassiona ma resta sufficientemente freddo nell'analisi del personaggio da mantenere alta la credibilità dell'autore.

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