30 November 2019

Around Forter Castle, Glenisla, Highlands, Scotland

River Isla near Castle, this is what we learn from a local signpost: According to the legend, two giants, a husband and a wife lived in this area. The husband Cally Camb was believed to be one of the last descendants of the giant Fingal best known for building Fingal's cave in the Giant's Causeway. 

Colly Camb Lived in a cave among the boulders on the slopes of mound Blair. Because of his habit of throwing stones from the top of the hill, He was feared by local people.

On one occasion, for some reason, he flew into a rage with the inhabitants of West Mill and hurled a massive bolder after Homestead intending to demolish it.

Considering the size of the stone and the distance it was thrown it was a good shot, but fortunately, he missed. You can still see the Gled Stone where it landed by the road further down the Glenn.

We are at Glenisla, which means the valley of the river isla.

Our guide today is John, a retired politician who was also a Town Councillor for 22 years. Maybe 75 years old, designed path for walking trail around the area. he is a sociable man, who makes it a point to stress to us, as if we would be responsible for this, that he wants to be cremated and ashes dispersed from the highest point of the trail.

No animals today though yesterday we saw deer. Hunters are allowed to shoot deer, grouse, to keep their population under control.

We walk by a private cottage by the waterfront. It is securely locked up with no one home. John says it must have been there a long time, it would not get a permit today!

Walk 6.1 km in three hours. The whole Cateran Trail would be 64miles (103km) along a circular route. It can be waled in 4 to 5 days and accommodation with a hot bath and a dram of whisky is available every 12 miles or so. Maybe next time?

Cold below zero but crisp sunny day, actually feel warm after some walking to peel off layers of clothing.




Evening at home in Forter Castle with two Scottish musicians, they play the guitar and harmonica and teach us how to dance folk music.

12 November 2019

Magnolia, a Chinese Poem


作者:睦石 (Author: Mu Shi)
朝代:明朝 (Dynasty: Ming Dynasty)

玉兰原文:Original Magnolia

霓裳片片晚妆新,束素亭亭玉殿春。
已向丹霞生浅晕,故将清露作芳尘。

Pinyin:
ní shang piàn piàn wǎn zhuāng xīn ,shù sù tíng tíng yù diàn chūn 。
yǐ xiàng dān xiá shēng qiǎn yūn ,gù jiāng qīng lù zuò fāng chén 。


一片片花瓣犹如飘拂轻柔的舞衣,
颜色像新装扮的晚宴妆容,
细细的枝桠像女子纤细的腰肢。
花瓣的颜色由浅至深,
已近凋落,
落花上沾染了清晨的露水。


Magnolia

Your petals pretty and light
Like the evening makeup fresh and bright

Your twigs and branches slim and slender
Like girls waists graceful and tender

Your pink petals of various shades
falling and drifting at its own pace

Hugged and kissed by morning dew
Like Spring embracing you

Poetic translation by Lifang Yan

11 November 2019

Chenzhou west railway station

Want to talk about water?
Time to catch a train back to Hong Kong and return to Europe. The station at Chenzou is impressive as ever.

Or maybe it is normal for a city of 4 million to have a modern railway station with fast trains and proper facilities.

Like wifi. There is free wifi everywhere in the station, though it is not super fast and at times a bit erratic.

Several shops sell food, drinks, small stuff.

Everything is payable electronically with Wechat or Alipay. I am, again, one of the few, maybe the only, customer using cash. Oh wait, this really old man is another one I feel less lonely! Not that I did not try.

Vacuum packed duck meat
But I have not been able to use WeChat pay as I do not have a Chinese credit card. The app allowed me to register a European Mastercard, but when I try to use it to pay it tells me I have no funds. When I try to add funds, for example, my wife tried to send me money from her Wechat, I get a message I am not allowed to receive funds either. So I am stuck, though I can still use the app to communicate with my friends!

As for paying, I am resigned to always be the only one using cash in the supermarket, in the farmer's market, restaurant, everywhere really, though my Mao portraits banknotes have never been rejected. At the station's toilet dispenser I was saved as I had paper tissues in my handbag!

Something which is advertised here though you can not just buy it on the spot and take it away is a Japanese style WC, with all the bell and whistles they come with. All kinds of buttons, to wash, dry and even a "lady function" as the ad says (in English), who knows perhaps it is a front-toward-the-back water jet? Arab toilets have it the other way, back-to-front, to wash the rear of either gender. This is new to me. I am convinced that the first person to import bidets to China will get rich quickly. This high-tech gadget is manufactured in Italy by a company called Faenza.

Strangely empty station in Chenzhou
The fast trains come and go every 6-10 minutes. They are marked white on a large electronic board when they are still far away, then become green when it is time to board, usually 10 minutes or so before they arrive at the platform. This way only passengers for the next departing train can be on the platform at any given time. The train numbers become red when boarding is closed! It's my turn soon, got to gather my stuff and get ready to sprint!

Siedo accanto a due signore che parlano cantonese, non capisco una parola ma riconosco l'accento, che subito tirano fuori pezzi di frutta esotica che non riconosco e uova sode.

Buona parte dei passeggeri mangia roba che si è portata da casa. Mi ricorda i treni che prendevo da bambino in Italia, dove le mamme avevano sempre panini pronti, di solito con prosciutto o salame, prima di tutto per i bambini e per se stesse pure

Filiamo via sui lucidi binari lisci come velluto e arriviamo puntualissimi dopo due ore e mezzo a 300 kmh. Controllo passaporti (ancora necessario per accedere al territorio di Hong Kong dalla Cina) e dogana e poi attraverso ancora una volta la larga striscia gialla che indica il "confine" tra quella che convenzionalmente tutti chiamano "mainland" e la "regione autonoma speciale" che è Hong Kong.

Arrivo a Hong Kong in una splendida giornata di sole, e dopo aver fatto chek-in alla Finnair a Kowloon (a Hong Kong si fa check-in in città e si mollano i bagagli prima di andare in aeroporto) mi accingo a fare un giro per la città quando noto televisori della MTR la metropolitana) che avvisano di disturbi al servizio dovuti a dimostrazioni degli attivisti pro-democrazia.

Rapido controllo sul mio telefono (finalmente posso accedere a tutti i siti e il wifi gratuito dell'aeroporto è velocissimo) e apprendo che ci sono sommosse significative un po’ dappertutto, con anche un ferito grave colpito dalla polizia. È la terza volta che si spara da giugno. Decido che forse il giro in città lo farò un'altra volta.



09 November 2019

Gita intorno a Guiyang

Gran bella giornata di sole oggi. Decidiamo di portare Cindy a fare una passeggiata in campagna intorno a Guiyang.

Prendiamo un Didi (la compagnia concorrente di Uber, di cui ora Uber è uno dei principali azionisti dopo aver venduto loro le operazioni in Cina) e andiamo in un parco ad una quindicina di chilometri. Siccome siamo  in periferia l'autista chiede 5 rmb extra rispetto al tassametro, perché probabilmente dovrà tornare indietro vuoto. Non so se è consentito dalle regole, ma non vogliamo perdere tempo e la cifra  non è eccessiva, quindi accettiamo.

Prima cosa che ci si presenta in quello che doveva essere un parco fiorito? Una porcilaia in disuso! Però, interessante. Si avvicina un signore vuole che vuole farsi una foto con me, sono chiaramente lo spettacolo del giorno oggi!



Bel giro, Cindy è felice, scorrazza in lungo e in largo, non ne poteva più di stare nell'appartamento di Guiyang tutto il tempo con questo sole!

Dopo un po’ abbiamo fame e ci avviamo verso una costruzione con su scritto "Ristorante". Solo che non c'è nessuno, né personale né avventori. Stagione finita. Dopo qualche minuto esce una simpatica ragazza che dice di non poterci cucinare nulla ma se vogliamo cogliere dei mandarini nel loro campo siamo benvenuti.

Cosa che facciamo con grande divertimento, i mandarini sono buonissimi, ne buttiamo giù un bel po' durante la raccolta (con il permesso, anzi l'incoraggiamento dei padroni di casa!). Alla fine ne compriamo 3 chili. Anzi 6 jin come si dice qui, un jn è circa mezzo chilo. Dunque il prezzo è sempre proposto in jin: 4 rmb al jin.

(Tradizionalmente un jin era uguale a 604.79 grammi, non so perché, ed era diviso in 16 liang. Poi c'erano anche altri jin di vario peso a secondo del materiale che si voleva pesare! Oggi però la Cina ha adottato il sistema metrico e un jin vale 500 grammi, meno male che ci semplifica la vita!)

Continuiamo la scampagnata in un campo di fiori. In stagione si paga il biglietto per entrare, ma adesso siamo alla fine e si entra gratis. Fortunatamente ci sono ancora un sacco di fiori per il nostro godimento e le nostre fotografie!


In un laghetto adiacente una contadina o raccoglie molluschi dal fango, sono delle conchigliette a spirale tipo lumachine, di color grigio molto scuro, e sono ottime!



Infine prima di tornare a casa passiamo per una foresta di acacie, un'attrazione turistica della zona. Arrivano gruppi per vedere le foglie che diventano rosse ma in realtà sono ancora verdi, o quasi, sui rami. Lifang mi riferisce di signore dal Guandong che parlano cantonese che sono un pochino deluse. Non so perché, è una bella foresta di acacie, se vai a visitare una foresta di acacie che ti aspetti se non molti alberi di acacia? Qui ce ne sono a migliaia.

Cindy corre irrefrenabile in tutte le direzioni, vuole che la prenda e la faccia roteare in aria senza fine.

Facciamo fatica a trovare un Didi per tornare a casa, siamo abbastanza fuori. Ci preoccupiamo un po' perché comincia a far buio e anche un po' freschetto, non tanto per noi ma la bambina non è abituata ad avventure!

Poi troviamo un parcheggio e  vediamo un'auto con una coppia che sta per partire, ci avviciniamo e chiediamo un passaggio che gentilmente ci concedono. Due giovani simpatici, non parlano inglese ma ci scambiamo un po’ di convenevoli tramite Lifang. Avevamo chiesto di portarci ai margini della città per continuare a piedi, anche perché loro vanno da un'altra parte, ma gentilmente ci portano fino a casa.

Cena al nostro preferito ristorantino di quartiere, il "claypot rice" che serve solo riso cucinato in cocci su fornelli alimentati a mattoncini cilindrici di carbone sulla strada. Semplice e genuino, vera cucina locale.


08 November 2019

Vecchio denaro in contanti e nonnine al Parco della Cultura

Al supermercato da solo, per fare la mia solita spesuccia personale di insalata che fa un po’ sorridere i miei suoceri: mi dicono che loro questa roba cruda la danno da mangiare ai maiali, non capiscono come faccia un essere umano a preferirla al cibo cotto. 

Ma dopo tanto mangiare cinese (che pur continuo ad amare moltissimo) per settimane e settimane, un'insalata verde a pranzo, cruda, croccante, possibilmente fresca di frigorifero (altra cosa che ho rinunciato a spiegare), con olio di oliva crudo, e pomodorini pure crudi, sale e pepe... ci vuole.

Oggi vedo una cosa che non c'era prima, o almeno non l'avevo notata: un bancone con un mucchio di mucchio di anatre affumicate, intere. Faccio in tempo a fare una foto poi si avvicina un'inserviente che mi dice non essere consentito fotografare le anatre. Tutto il resto della roba in vendita al supermercato sì, animali vivi compresi, ma anatre affumicate no. Inutile cercare di  capire il perché.

Compro la mia lattuga e pomodorini pachino (tipo) per la mia quasi quotidiana insalata ormai vado in automatico come un locale solo che sono sempre l'unico a pagare in contanti e non con il telefono come fanno tutti, ma dico tutti gli altri clienti. Mi sono anche iscritto a WeChat, la piattaforma di chat su telefono cellulare che consente anche di pagare, una specie di WhatsApp e GooglePay tutto in uno. Ho anche registrato la mia carta di credito acconsentendo all'uso dei miei dati personali secondo le leggi in vigore nella Repubblica Popolare Cinese (speriamo bene) ma non mi autorizza a pagare, è richiesta una carta di credito emessa da banca cinese.

Dovrò continuare a pagare con i soldi.

Pomeriggio a passeggiare per il Parco della Cultura. C'è poca gente, un lieve venticello autunnale mi accompagna mentre seguo il lungolago fino ad una pagoda dove mi siedo a leggere il mio kindle.

Qualche ragazzino si avvicina a osservarmi in dettaglio, ancora dopo tre anni che vengo a Guiyang, con vari mesi di permanenza accumulata, non ho visto uno straniero in giro, salvo un paio di amici italiani che ci sono venuti a trovare lo scorso febbraio.

Molte nonne con nipotini li sorvegliano attentamente. Anche alcune madri, poche per la verità, la maggior parte sono al lavoro. mentre le nonne però sono attente ai ragazzini, le madri (giovani e tecnologizzate) hanno gli occhi fissi sui telefonini, messaggiando amici o guardando video.

06 November 2019

Centro d'incontro per anziani

Oggi seguo mia suocera al suo incontro giornaliero con presso un circolo pubblico dove si organizzano attività collettive, soprattutto per anziani. Sono un paio di grandi locali a margine viale Ouyanghai, al piano terra.

All'ingresso ci sono macchinette per massaggio automatico ai piedi e al collo, sembra molto piacevole!



Ci soprattutto signore, direi tutte o quasi oltre i 60 anni, forse un paio di gentlemen nella sala che è strapiena e contiene un centinaio di persone.

Mentre tutti prendono posto, due schermi proiettano immagini di Mao Zedong su sottofondo musica esaltante, tra una marcia e un inno alla vittoria direi, ma non esageratamente marziale.


I partecipanti si accomodano su sedie di plastica a forma di uovo schiacciato in testa, sono bianche e viola di con riscaldamento aromatizzato incorporato. Molto piacevole data la temperatura sul freschetto, arriva l'inverno ed il clima continentale del Hunan non perdona!

Mi siedo ma mano mano che la sala si riempie mi rendo conto che ho preso la sedia di un arzillo vecchietto. Mi alzo subito per cedergli il suo legittimo posto e andare in fondo alla sala, oppure stare in piedi, ma il direttore ed il vecchietto mi fanno cenno di restare dove sono, si trova lui un altro posto, Molto gentili!

All'1.30 in punto comincia il programma di attività, proprio mentre il giovane direttore mi porta un bicchiere di plastica pieno d'acqua bollente che faccio fatica a tenerlo in mano tanto scotta! L'acqua in Cina è di solito servita calda, a meno di non chiederla specificatamente fredda.

Cantano battono le mani a ritmo con vari video di scene di danza e qualche paesaggio bucolico. Per qualche secondo appare un grande ritratto di Xi Jinping ma non mi pare ci sia un tema politico. All'immagine del leader segue quella di un pollo infilzato con siringhe e circondato da immagini di prodotti chimici. Mi spiegherà poi mia suocera che il tema di oggi era il mangiare in modo salutare, una bio-pubblicità insomma.

Una presentatrice con microfono dirige tutti, cantano, battono le mani a ritmo della musica e fanno una leggera ginnastica con le braccia. Mi pare un'ottima iniziativa per tenere questi anziani attivi fisicamente e socialmente.

Dopo un po' mi bolle il deretano, il caldo emesso dalla mia sedia ha raggiunto livelli oltre il comfort iniziale. La sala tutta è sui 28-30 gradi e infatti hanno acceso sei ventilatori che sono appesi al soffitto.

Alla fine mi si avvicina il direttore del centro e mi chiede a gesti se possiamo farci una fotografia insieme. Sono onorato e acconsento senz'altro, accomodandomi davanti al grande cartellone all'ingresso con posa un po’ pavoneggiante.

04 November 2019

Ci qo kou, "città vecchia" di Chongqing

Piccola zona di Chongqing, preservata più o meno come era prima della modernizzazione della Cina, una specie di museo a cielo aperto.

Non c'è moltissimo, se non un piacevole passeggio con tanti turisti cinesi e un sacco di leccornie da mangiare, cucinate e servite in banconi e ristorantini lungo la strada.

Quasi tutti i cuochi dimostrano dal vivo come si preparano le specialità che hanno da offrire.

Mi piacciono molto i torroni con arachidi e tè verde.

Si vendono anche strani (per me!) impasti piccanti che servono per condire la cucina del Sichuan, nota per essere tra le più piccanti di tutta la Cina.



Tè di tutti i colori letteralmente!

Spezie in polvere macinate al momento da graziose ragazze.



Qualche negozio vende peperoncino, che qui si consuma in quantità industriali, e lo preparano davanti a tutti in enormi wok in cui lo girano usando delle vanghe da giardino al posto dei mestoli!



Mi incuriosisce una piccola libreria di fumetti dell'epoca maoista, molti sono di storie della guerra contro i giapponesi, ne compro qualcuno.

Nel negozio anche molte illustrazioni di Mao, manifesti, riviste un po' dovunque, compro un manifesto con Mao e il Dalai Lama, quando si parlavano, in effetti sono immagini di quando erano molto giovani, ne è passato di tempo...

Moltissima gente in giro anche se oggi è giorno lavorativo, non posso pensare ad un fine settimana.

C'è anche un tempio buddhista, si salgono un bel po’ di scale per arrivarci, ma non c'è quasi nessuno. Molte sale di preghiera, c'è sempre un monaco o monaca in attesa di offerte o comunque a far da guardia alle sale del tempio.

Stranamente ci sono cartelli di divieto di fotografare un po' ovunque. Facciamo qualche piccolo voto e lasciamo delle offerte.

In cima alla collinetta del tempio c'è una sala da tè con un bel terrazzo, ci sediamo a idratarci con un tè verde e uno rosso, fermentato?, noccioline e semi di girasole. Difficili da mangiare, bisogna sbucciarli con i denti e far cadere il seme in bocca per poi buttar via la buccia. Lifang ha cercato di insegnarmi tante volte ma non ci riesco, quindi me li mangio interi, con tutta la buccia, non è male soprattutto quando è speziata.

Ci sono molte zanzare e la barista ci porta uno zampirone, che ci permette di restare un po’ a goderci il tè e il panorama senza essere massacrati dagli insetti.

03 November 2019

Dazu caves

 I have been here before, see my post of 2011 in this blog.

Dazu, Niche of Sakyamuni Entering Nirvana, end XII cent. AD

01 November 2019

Apple maps of the world

This is an Apple map of the world I saw on my Macbook while in China. Interesting that there are no names of countries, except for China. For all other countries, you can only see the names of the capital cities. In the South China Sea, the Nine-Dash Line is clearly visible.


And this is the Apple map of the world I could see on my same Macbook while in Europe. You can read the names of all countries and territories as well as their capital cities. And the nine-dash line is nowhere to be seen.



And this is the coffee mug I bought in Guiyang and use every day...




31 October 2019

Condominio a Chongqing

Oggi passa da casa la nostra donna delle pulizie, una ragazza semplice e gentile. Non è proprio una specialista, anzi abbastanza approssimativa nelle pulizie, specialmente bagno e cucina, ma per un mese va bene così. Mentre lavora non si fa scrupolo di scatarrare e sputazzare. Io sto lavorando nel salotto, la sento ma non la vedo, immagino sputi nel cesso o almeno nel lavandino, chissà. Occhio non vede...

Esco a fare una passeggiata, il quartiere non è il massimo del fascino ma mi piace immergermi nella megalopoli cinese come un locale e non come un turista.

Al piano terra c'è una guardia per la sicurezza del condominio, cosa abbastanza comune qui, ma non fa nulla. Non chiede documenti a chi entra e chi esce, non chiede neanche dove vanno. Però ha una bella uniforme blu compreso cappello con visiera. È molto preso nel suo ruolo.

Nell'ascensore c'è una TV ma trasmette solo pubblicità. Le pareti sono tappezzate di manifestini pubblicitari dei ristoranti del vicinato. Mai perdere un'opportunità per fare soldi!

Cerco sempre un contatto visivo con chi capita in ascensore, così per scambiarsi un sorriso, oppure per provare qualche parola del mio cinese, ma guardano sempre fissi il telefonino o per terra, chiaramente evitano la comunicazione. Un po’ come capitava in Italia nel palazzo dove abitavo con i miei a Roma, quando il lentissimo ascensore ci metteva 40 secondi (senza soste) a fare i sette piani. Se capitava qualcuno non si parlava mai, si schiacciavano i bottoni dei rispettivi piani e poi guardavano tutto il soffitto. Io guardavo loro, specialmente da bambino.

Nei corridoi ai piani le luci sono normalmente spente, si accendono con il rumore, per cui si sentono tutto il giorno le persone che arrivano o escono di casa che urlano o sbattono i piedi per terra per accendere! Lo faccio anche io, funziona! E si risparmia corrente.

Le porte degli appartamenti non hanno chiave ma solo lucchetti elettronici a combinazione. Così il proprietario la può cambiare ogni volta anche a distanza con una app sul telefonino. utilissimo per dare codice temporaneo ad amici, donna pulizie, inquilini, che poi viene disattivato e cambiato quando vanno via.

Subito fuori dal palazzo c'è il giardinetto di una scuola con bambini che giocano, la mattina scandiscono un uno-due-tre senza pausa per varie ore, un po’ monotono, non so cosa contino, forse è una specie di marcia anche se sono fermi in fila al loro posto.

Accanto all'entrata ci sono grandi cassette di sicurezza, anch'esse con lucchetto a combinazione, che servono per le consegne degli acquisti online. Il postino inserisce i pacchi e chiude. Poi la sera quando il compratore torna a casa scansiona il codice a barre della cassetta che gli è stata comunicata via una speciale app e lo sportello si apre. Il compratore ritira il pacco e richiude, e la cassetta è pronta a ricevere il prossimo pacco. Ingegnoso.

Poi però, forse non bastano i loculi, c'è anche negozietto buio e un po’ sudicio con consegna dei pacchi a mano. Anche qui si arriva con un codice a barre e l'impiegata trova il pacco tra i mille accatastati solo apparentemente alla rinfusa e lo consegna. C'è sempre anche un cane che scodinzola qui e lì, credo sia dell'impiegata. C'è sempre anche un bambino che gioca con il cane, forse il figlio. Pare che gli asili siano costosi a Chongqing, e non sempre è facile trovare posto.


27 October 2019

Cucinare a Chongqing

Appartamento con una camera da letto e salotto in un palazzo curvilineo che fa piacere guardare in mezzo a tanti casermoni grigi tutti uguali e squadrati. C'è anche un balcone con un tavolino e due sedie, dove mi sono goduto qualche bel sigaro durante tiepidi pomeriggi di settembre, quando Lifang era al lavoro. Si vedono tutto intorno 4 edifici simili al nostro (noi siamo il numero 3) identici.

Tutti usano i balconi per asciugare i panni (abbiamo cominciato anche noi) e per deposito di roba ingombrante, tipo valigie. C'è anche un lavandino per fare il bucato a mano, attività alla quale mi sono dedicato questo mese per la prima volta nella mia vita per i capi delicati di mia moglie!

Cucinino con attrezzatura tipica cinese: rice-maker, che non può mai mancare. Un wok, di ferro, solido e pesante, che è l'unica pentola in uso nelle cucine cinesi. Un coltello, più simile ad una mannaia, ma molto affilata, anche qui spesso unica lama per i cuochi cinesi. Qualche ciotola e due cucchiai da zuppa in ceramica. Ovviamente tanti bastoncini per mangiare.

Poi ci sono anche, forse per far piacere a qualche inquilino occidentale che potrebbe capitare di tanto in tanto, una-forchetta-una, un-cucchiaio-uno ed un-coltellino-uno da tavola" con manico di plastica.

Ho imparato a cucinare un po’ di tutto nel wok, per esempio a fare frittate, che vengono fuori un po' bombate ma buone. Mangiare le frittate con i bastoncini ha richiesto un po' di allenamento ma niente problema.

Tra le dotazioni della cucina una serie di salse di soia, ottime, e anche aceti che non mi hanno stuzzicato particolarmente. Invece mi ha entusiasmato un olio al pepe del Sichuan. Il Sichuan, di cui Chongqing fa parte culturalmente anche se ne è stata distaccata amministrativamente, è famoso per il pepe. Questo olio aggiunge un sapore pungente, titillante per le papille. La prima volta ne ho messo un po’ troppo in una frittata e il risultato è stato un po’ troppo aggressivo. Ma usato con parsimonia serve perfettamente a dar vitalità a piatti di ogni tipo.

Per colazione sempre fagioli di varie dimensioni, colori e consistenza. Preparati nel rice-maker, facile e durano anche vari giorni.

25 October 2019

Caffè a Chongqing

Proprio sotto casa c'è un bar, si chiama Lukin Coffee, dove servono cappuccini, moka e latte macchiato. Detta così sembra una banalità, e se fossimo in Italia lo sarebbe, ma a Chongqing è una sorpresa.

Si sa che i cinesi sono bevitori di tè, nonché di infusioni diversissime, di fiori, frutta ecc., ma generalmente non amano il caffè. Tutte le volte che provo ad offrirne ai miei parenti mi dicono che puzza di bruciato.

Dunque mi fa piacere trovare Lukin Coffee e oggi ho deciso di provarlo. Del resto non sono da solo Lukin ha aperto oltre 4000 negozi in Cina dal 2017 quando ha inaugurato il primo, a Pechino. Oggi ne ha più di Starbucks.

Ordino un Mocha, qui interpretato così: caffè, latte caldo e sciroppo di cioccolato, con polvere di cacao in cima e un po’ di panna. L'indaffaratissima barista mi dice, in inglese, di aspettare un momento perché ha molto da fare. Vedo infatti che le sono arrivati molti ordini via internet, e dopo qualche minuto cominciano a manifestarsi i fattorini che ritirano gli ordini.

In un quarto d'ora circa che sono stato nel locale nessun altro ha consumato sul posto. Un paio di persone hanno ritirato il caffè ordinato in precedenza (e che li aspettava da chissà quanto tempo, bisognerà che capiscano che il cappuccino va bevuto caldo) e vanno via. Tutti gli altri sono ordini da consegnare nelle case del circondario.

Lei ha preparato ogni ordine etichettando i bicchieri e mettendoli, ben chiusi, in buste di carta con attaccato lo scontrino. Quando arrivano a ritirare, pagano (ovviamente con il telefono e codice a barre, io sono l'unico obsoleto occidentale ad usare banconote) acchiappano la busta e filano via.

La ragazza lavora velocissima, sa usare la macchina con disinvoltura, qualche volta sembra incepparsi ma qualche schiaffetto e riparte. Dopo qualche minuto ricarica il serbatoio scaricandogli dentro un bustone di caffè in grani. Poi arriva un altro barista maschietto a darle una mano, anche se lui è decisamente più lento.

Dopo una decina di minuti mi prepara il mio (ottimo!) mocha, pago e vado via dopo aver scambiato qualche saluto in cinese, così tanto per far pratica. Costo dello scherzetto: 27 Rmb, 3 euro e mezzo! Caro il mio mocha, forse più che a Piazza di Spagna a Roma. Domani torno per un cappuccino, mi manca troppo, pagherò!

19 October 2019

Arte ed ostriche a Chongqing

Visita al monumento della liberazione, una grande stele che commemora le vittime della guerra contro il Giappone. Chongqing era la capitale cinese provvisoria durante la guerra.

SI trova a Times Square, con un grattacielo copia molto approssimativa del Chrysler Building di New York! Ovunque Cartelloni elettronici di pubblicità come nella Time Square originale.

Marche superbrands, Giorgio Armani, Longines, Rolex di fronte al negozio un tipo si avvicina e mi chiede con grande naturalezza se sono interessato a comprare dei Rolex finti a prezzi molto convenienti.

Pranzo in un food court non so come tradurre, ma è una zona che assomiglia ad un mercato coperto con molti ristoranti che servono pietanze cotte al momento da piccole cucine. Per mangiare ci si sistema su tavolate comuni a tutti i ristoranti, spesso condividendo tavola e sedie con perfetti sconosciuti.

Anche un negozio di Apple computers è praticamente una fotocopia di quello di New York, solo che qui sta accanto ad una grande fioriera che commemora i 70 anni della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, con tanto di bandiera rossa e stellette, che a New York mancano!

Mangiamo ottimo pollo con ortaggi e riso. Poi Lifang trova una specialità: ostriche grigliate in salsetta piccante (dopo tutto siamo in Sichuan!) che dopo aver superato una prima ritrosia si sono rivelate squisite.

Museo delle Belle Arti, edificio rosso molto moderno, circondato da giardini on famiglie che giocano e un paio di signori di mezza età che corrono. Panchine di pietra, Lifang si fa una siesta mentre io guardo il mondo che mi passa davanti.

Nel museo, gratuito, due piani di quadri di autori di Chongqing e di Taiwan. Chissà perché questo gemellaggio, fra l'altro in un momento politicamente delicato per i rapporti "tra le due parti dello stretto" come si dice in termini diplomatici. Misto di quadri moderni, anche astratti, e soggetti più classici e politici, come soldati comunisti che liberano il paese.

Andiamo a piedi verso Hongyadong, non ci orientiamo e il mio navigatore Google Maps sul telefono non funziona perché Google è censurata in Cina. Il navigatore di Lifang non ci indica la strada giusta ma ogni volta che chiediamo indicazioni cercano di venderti qualcosa, un tour organizzato, un pranzo, persino un guardia della sicurezza stradale!

Ci arriviamo dopo un po’ di tentativi, troppa gente, troppo commerciale, ha perso il fascino che aveva una volta. Comunque restano alcuni scorci interessanti, soprattutto la sera quando si accendono le luci gialle sui tetti, che creano un'atmosfera antica.

Strapaghiamo un cocktail in un bar che però offre una vista strepitosa sullo Yangtse dalla terrazza di legno.



Il bar ha anche un utilissimo bagno, le due porte del quale (uomini e donne) sono indicate da un segnale speciale: una pipa per gli uomini e due orecchini per le donne. A ognuno il suo.

Ancora due passi dopo il bar. Lungo una scalinata che si arrampica su per il ripido pendio sulla riva destra del fiume vedo molti pezzi di carta attaccati al muro, con una descrizione e numero di telefono per contatto. Mi spiega Lifang che si tratta di annunci matrimoniali, attaccati dai genitori di celibi e nubili, che decantano le qualità della prole e specificano le caratteristiche ricercate per eventuali futuri coniugi.

Noto un curioso cartello lungo la stessa scalinata, vicino ad un idrante: "In caso di incendio non usare l'equipaggiamento anti-incendio". Mmmmhhh...

Torniamo a casa in metropolitana, pulita, veloce e con frequenti treni che portano in tutta la città. Accanto alla stazione di Shapingba vicino casa un Carrefour ed un supermercato cinese, si chiama Bravo, che mi ripropongo di andare a visitare.

15 October 2019

Rientro a Chongqing

Volo Cathay da Singapore, via Hong Kong, dove trovo un aeroporto molto tranquillo, anche troppo. Con le manifestazioni di protesta che continuano in città, anzi aumentano, moltissime le cancellazioni di voli per la "Città mondiale dell'Asia".

Durante il volo per Chongqing il capitano, un bianco anglofono, come tanti che comandano gli aerei della Cathay, annuncia che stiamo per atterrare a Ciongking, ma dico neanche impari il nome della città dove vai?

Curiosità al controllo passaporti: ci sono due file, una per cittadini cinesi ed una per "foreigners", stranieri. Entrambe con una discreta fila di persone che aspetta il proprio turno. Davanti a me un gruppo di turisti di Kong Kong va verso la fila per cittadini cinesi. È quello che la dirigenza di Pechino continua a ripetere: Hong Kong è Cina. L'ufficiale di turno però li manda alla fila per stranieri, dove sto io!

Immagino perché i cittadini di Hong Kong hanno un passaporto diverso dagli altri cinesi, un passaporto blu che gli permette di viaggiare per gran parte del mondo senza visti. Noto che quando arriva il loro turno parlano prima in cinese con l'addetto al controllo passaporti ma poi (forse perché non si capiscono tra mandarino e cantonese) passano all'inglese. In effetti c'è un motivo perché stanno nella mia stessa fila.

In realtà c'è una terza fila, con un cartello che dice che è riservata ai paesi del "Belt and Road Initiative", il progetto di mega infrastrutture che dovrebbe collegare la Cina all'Europa. Ma non ci va nessuno. Il poliziotto si annoia da solo. In effetti avrei dovuto provare ad andarci, l'Italia ha firmato un accordo recentemente per partecipare. Ma non mi viene in mente, e poi avrei probabilmente solo perso il mio posto in fila.

14 October 2019

Hail a ride in Singapore

Grab is the local version of Uber. You download the app, add a credit card and you are good to go. But you have to be in Singapore to do it, can't activate it from abroad for some reason.

Uber was present in Singapore but sold its business to Grab in exchange for a 30% share in the company I was told. My driver tells me there are some 5,000 drivers as far as he knows, many like himself are part-time: have another full-time job and drive when they want to make an extra buck. Grab is top now, though an Indonesian company called Go-Jek provides competition. They are popular in Indonesia where they run lots of motorcycle taxis, but in Singapore, they are not allowed, only cars.

Fares are marginally cheaper than taxis but can't beat the convenience especially during rush hours or when it rains. Chinatown to the airport is SGD 26.

My driver is a typical Singaporean: half Chinese and half Malay on his father's side, half European and half Indian on his mother's side. Well maybe not so typical, most Singaporeans belong more clearly to one of the ethnicities which make up the cosmopolitan island. They keep to their food, their religions and their language, though of course everyone speaks English and feels equally Singaporean. He tells me mixed marriages are on the increase now.

Graffitis are mostly forbidden in Singapore. Quite a few people have been sentenced to flogging for vandalizing walls in public spaces, including many foreigners. However there are designated areas where street art is allowed, even encouraged.