Sinossi
"Questo non è un libro di ricette. Serve a chiarire come il buon cibo dia risposte più sincere e convincenti di molti psicologi, filosofi, e guru. Al tavolo consueto di una domenica in famiglia come nella bettola più unta e polverosa di Bombay, le radici del gusto si piantano solide nella nostra memoria e fanno germogliare quello che siamo.
Si cucina e si mangia per sedurre, per compiacere (e compiacersi), per stimolare l'invidia di chi è negato ai fornelli ma vorrebbe essere diverso. Il cibo diventa propedeutico al sesso e surrogato del sesso stesso, finché è il sesso a essere relegato a completamento del cibo."
Recensione
Seconda edizione dopo 5 anni di una divertente collezione di brevi storie che raccontano le esperienze dell'autore a tavola, dalla tavola italiana tradizionale della mamma a quella dei più disparati angoli del mondo, con amici, amanti e sconosciuti. Con particolare enfasi sulla relazione tra cibo e passione, sesso, innamoramento. Cibo come cumulo di esperienza sensoriale direi quasi... multimediale! Ironico ed autoironico, diverte ma informa allo stesso tempo sul profondo significato che ha per gli italiani lo stare a tavola. Un filosofo diceva che siamo quello che mangiamo, ma qui traspare anche che "mangiamo quello che siamo"! Dimmi cosa mangi (e come lo mangi, e con chi, e come lo cucini) e ti dirò chi sei!
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