15 October 2019
Rientro a Chongqing
Durante il volo per Chongqing il capitano, un bianco anglofono, come tanti che comandano gli aerei della Cathay, annuncia che stiamo per atterrare a Ciongking, ma dico neanche impari il nome della città dove vai?
Curiosità al controllo passaporti: ci sono due file, una per cittadini cinesi ed una per "foreigners", stranieri. Entrambe con una discreta fila di persone che aspetta il proprio turno. Davanti a me un gruppo di turisti di Kong Kong va verso la fila per cittadini cinesi. È quello che la dirigenza di Pechino continua a ripetere: Hong Kong è Cina. L'ufficiale di turno però li manda alla fila per stranieri, dove sto io!
Immagino perché i cittadini di Hong Kong hanno un passaporto diverso dagli altri cinesi, un passaporto blu che gli permette di viaggiare per gran parte del mondo senza visti. Noto che quando arriva il loro turno parlano prima in cinese con l'addetto al controllo passaporti ma poi (forse perché non si capiscono tra mandarino e cantonese) passano all'inglese. In effetti c'è un motivo perché stanno nella mia stessa fila.
In realtà c'è una terza fila, con un cartello che dice che è riservata ai paesi del "Belt and Road Initiative", il progetto di mega infrastrutture che dovrebbe collegare la Cina all'Europa. Ma non ci va nessuno. Il poliziotto si annoia da solo. In effetti avrei dovuto provare ad andarci, l'Italia ha firmato un accordo recentemente per partecipare. Ma non mi viene in mente, e poi avrei probabilmente solo perso il mio posto in fila.
14 October 2019
Hail a ride in Singapore
Uber was present in Singapore but sold its business to Grab in exchange for a 30% share in the company I was told. My driver tells me there are some 5,000 drivers as far as he knows, many like himself are part-time: have another full-time job and drive when they want to make an extra buck. Grab is top now, though an Indonesian company called Go-Jek provides competition. They are popular in Indonesia where they run lots of motorcycle taxis, but in Singapore, they are not allowed, only cars.
Fares are marginally cheaper than taxis but can't beat the convenience especially during rush hours or when it rains. Chinatown to the airport is SGD 26.
My driver is a typical Singaporean: half Chinese and half Malay on his father's side, half European and half Indian on his mother's side. Well maybe not so typical, most Singaporeans belong more clearly to one of the ethnicities which make up the cosmopolitan island. They keep to their food, their religions and their language, though of course everyone speaks English and feels equally Singaporean. He tells me mixed marriages are on the increase now.
12 October 2019
Tempio Sikh e ristorante italiano
Arriviamo dopo pochi minuti, scendo e mi avvio all'interno. Da fuori non dice nulla, non ci sarei mai entrato se non me lo avesse consigliato un conoscente locale.
Al tempio vengo accolto un po' freddamente da un omone al botteghino, mi presta un fazzoletto per coprirmi la testa. C'è una piccola sala per pregare e una molto più grande sala per mangiare.
In una enorme cucina con pentoloni che sembrano piccole vasche da bagno sono al lavoro i cuochi. Uomini e donne al lavoro, gli uomini cucinano mentre le donne preparano l'impasto per somoza. Alcuni ragazzi sulla trentina, sorridenti e disinvolti, scaldano l'olio nei pentoloni mentre altri pre
Prima scaldano olio, ne versano forse 30 litri in una pentola, quando bolle ci versano impasto vegetariano. Intanto su una griglia grande come un tavolo da biliardo preparano le cialde rotonde e riso e quando sono pronti ne assaggio un piatto molto saporito.
La sera cambio radicalmente cucina!
vera caprese italiana |
Carpaccio di ricciola |
Maialino da latte croccante |
ravioli al brasato di vitello |
L'olio d'oliva è servito in un padellino microscopico, devo sempre chiedere di rabboccare come fosse oro liquido ma sono molto gentili e generosi e me lo rabboccano un sacco di volte.
Il menù è di grande soddisfazione, sia di quantità che di qualità. L'ho recensito qui.
Accanto a me un tavolo di malesi, evidentemente danarosi, Paolo mi dice che sono clienti abituali. Partono di Solaia, resto colpito ma solo per poco per minuto dopo Paolo stappa un Sassicaia 2003! Costa 808 sing dollari, prezzi finiscono quasi sempre in 8, per invogliare i clienti cinesi.
07 October 2019
Al supermercato di Chongqing
Ci sono infinite qualità di riso, con prezzi diversi. Quello a grani lunghi è più caro, anche il doppio di quello a grani corti. Non sapendo che fare ho comprato quello a grani lunghi, poi chiederò a mia moglie. Il riso è offerto in enormi contenitori, ognuno per decine di chili di riso, forse quintali, difficile a dirsi. Poi c'è un enorme cucchiaio col quale il cliente riempie la solita bustina di plastica, la sigilla con un nodo e la porta alla bilancia posta al centro del supermercato, dove una commessa pesa, stampa l'etichetta col prezzo e via alla cassa a pagare.
Acquari con pesci vivi, divisi per taglia e tipo. I clienti li pescano con un retino, li tramortiscono con un bastone di legno a loro disposizione e li mettono in una bustina di plastica trasparente per essere pesati. Oppure anche senza tramortirli, nella bustina ancora vivi e saltellanti. Sostengono che così si è sicuri che il pesce sia fresco. Il pesce non viene pulito, si mangia tutto. La testa è considerata prelibata, come nel sud Italia forse, ed anche le interiora del pesce, fritte, sono buonissime, le ho provate, non capisco perché noi li buttiamo via.
C'è anche un acquario per gamberi e il sistema è lo stesso anche se leggermente meno cruento a vedersi perché i crostacei non vengono bastonati ma semplicemente infilati nella busta di plastica per essere pesati.
I maiali invece non sono vivi. Ci sono vari tagli, diversi dai nostri ma il più comune è il lardo, grandi pezzi, generalmente molto grassi e con la cotenna. Ne scelgo uno da aggiungere alla frittura di verdure che piace tanto a Lifang. Il commesso lo pesa poi prende una grande torcia a gas e brucia via i peli dalla spessa cotenna. Pesa, etichetta e mi consegna il tutto ancora un po’ tiepido.
Molta scelta anche di datteri secchi, son buoni nelle zuppe di fagioli a colazione, Lifang li prepara molto bene, o anche come snack, così secchi.
Verdura a piacere: broccoli, cipollotti, cavoli, pomodori, peperoni, mi posso sbizzarrire a cucinare in questi giorni. Anche funghi, di forme che non conosco ma mi fido, li compro e si riveleranno ottimi!
Al piano di sopra molti cibi sottovuoto. Mi piace la carne di oca piccante, va moltissimo. Preparata in porzioncine formato boccone, in micro confezioni sottovuoto, molte con una figura di anatra che sorride. Non so che potrebbe avere da sorridere un'anatra prima di essere mangiata ma vai a capire!
Non ci sono cibi occidentali, strano in una grande città come questa. Ma ho notato che non lontano c'è un Carrefour, forse lì ci sarà da scegliere di più, chissà se troverò dell'olio di oliva, magari un barattolo di conserva di pomodori, non mi dispiacerebbe ogni tanto un piatto di spaghetti. Ma non mi mancano, sono in Cina, una cultura gastronomica ricchissima, posso aspettare di tornare in Italia.
06 October 2019
Pranzo e polizia a Chongqing
Molti terrazze sui palazzi sono verdi, alberelli ma anche orti di famiglia. Spesso si sentono molti cani che abbaiano, sempre meno cinesi li mangiano e sempre più se li portano negli appartamenti. Anche qui, come in Italia, non sempre i padroni evitano di dare fastidio al prossimo, con gli escrementi dei loro quadrupedi, il loro abbaiare a tutte le ore ed il lasciarli girare senza guinzaglio, liberi di leccare o impaurire chi si trovi a passare.
Alle 10 mi viene a prendere il sig. Wang, un ragazzo gentile che gestisce l'appartamento dove soggiorniamo per accompagnarmi alla stazione di polizia dove devo registrare la mia presenza in città. Ci tien a precisare che va fatto subito oggi, dato che siamo arrivati ieri. Lifang resta a casa, deve preparare gli ultimi dettagli per il corso che comincia domani. Sono leggermente preoccupato di mettermi nelle mani della polizia cinese da solo, e Wang parla pochissimo inglese.
Dopo dieci minuti di taxi siamo accolti da una rubiconda poliziottona che mi fa entrare, da solo, e mi accompagna in un ufficio dove c'è una collega in jeans, minuta e dal viso delicato di porcellana, che lavora ad un computer in compagnia di un orsacchiotto grigio. Mi chiede quando comincerò a lavorare, dando per scontato che un lavoro possa essere l'unico motivo che mi porta a Chongqing, non si immagina che sono qui per accompagnare mia moglie.
Anche mio suocero, quando lo verrà a sapere, sarà sorpreso: una moglie, o una madre, che accompagna il marito (o il figlio) per lavoro in un'altra città si può capire, ma non il contrario. Almeno il suocero ne sarà contento, lo leggerà come un segnale del mio amore per la figlia e per l'importanza del lavoro della stessa.
Comunque rispondo, in cinese, che mia moglie lavora, io cucino a casa. Il che è vero e poi conosco tutte le parole che servono a dirlo. Lei mi guarda e ripete le mie parole, poi sorride! È fatta.
La scena mi tranquillizza anche se la poliziottina non parla inglese. Decido che la cosa migliore sia di spiegare che mia moglie è cinese e forse sarebbe più facile se si parlassero direttamente fra loro. Nel frattempo arriva Wang, forse chiamato per dare spiegazioni. Comunque lei controlla il passaporto ed il visto, fa un paio di fotocopie, mi restituisce il passaporto tenendolo con due mani e sono libero, ufficialmente registrato!
Pranzetto di zuppa di spaghetti cinesi di riso con fettine di manzo. Sulla fotografia 4 grandi fettine ma nella scodella mi trovo quattro schegge, così chiedo alla cameriera che chiama la cuoca che mi dice di aver messo quattro pezzi. Col mio cinese maccheronico provo a dire che i 4 pezzi sì ci sono ma sono piccolissimi, loro confabulano un po’ e poi me ne portano altri due! Non so se provare più soddisfazione per il manzo recuperato o per essere riuscito a comunicare in cinese! E poi la zuppa ê molto saporita, 18 Rmb ben spesi.
Zuppa di spaghetti con manzo peperoncino e uovo sodo |
serata ancora fuori, andiamo ad un "ristorante di carne bovina" e ordiniamo un hot pot (tradizione del Sichuan, di cui Chongqing fa culturalmente parte) di manzo. La cameriera accende il gas sotto un enorme wok che riempie di acqua minerale e ogni genere di verdure: pomodori, cavoli, yam, turnips, datteri, goji e una mezza dozzina di strisce di manzo.
05 October 2019
Partenza in bus per Changsha e arrivo a Chongqing
Stazione nuova di zecca, pulita. Passiamo come di regola i bagagli ad una macchina di raggi X e, come sempre capita, sentiamo un sacco di BEEEEEEP, come quelli prima di noi e come quelli dopo di noi, ma l'impiegato in uniforme addetto al controllo non batte ciglio e fa passare tutti senza controllare nessun bagaglio.
Un passeggero in attesa si mette a fumare nel bel mezzo della sala proprio vicino al cartello che dice che è vietato. Arriva una bigliettaia e lo fa smettere ma altri se ne fregano e contunuano a fumare. A quel punto anche l'impiegata si arrende e nell'ampio salone a comincia a spandersi una lieve cortina fumogena.
Fila per salire sul bus, un vecchietto passa davanti a tutti i passeggeri in attesa di salire e prendere posto sul vecchio bus scalcagnato, Lifang lo ferma e gli intima di aspettare il suo turno ma lui insiste che deve salire perché ha fretta di partire! ... 😁
Anche qui un paio di persone fumano, compreso l'autista, però smettono quando partiamo. Dopo un'ora tra risaie e villaggi il bus scalcagnato ci deposita ad un grande incrocio e l'autista ci rassicura: in mezz'ora arriverà bus per changsha... Speriamo!
Viaggio verso changsha ma hanno annullato corsa diretta, solo 4 passeggeri. Quindi ci tocca andare a Liufengzhen e cambiare. Apettiamo una buona mezz'ora l'arrvo della coincidenza, non c'è niente e nessuno, stiamo al sole, seduti sulle valigie.
Lottare per la felicità del popolo e il risveglio della nazione |
Combattere le tenebre per la stabilità |
Grande poster davanti a noi: lottare per la felicità del popolo e il risveglio della nazione.
Secondo poster è biblico: "Combattere le tenebre per la stabilità".
La campagna dell'Hunan è tappezzata di piccoli appezzamenti, orti familiari. Nessuna economia di scala pare. Mezzi rudimentali, pochi investimenti in macchine ed infrastrutture.
Casette a due piani ovunque fino ad arrivo a Changsha.
Oggi fa un caldo torrido, i colori cielo e della terra sono sbiaditi.
La strada è buona e il traffico di media intensità fila liscio, l'autista del nostro bus è bravo.
Arriviamo all'aeroporto di Changsha e ci dirigiamo verso il terminal dei voli interni. A parte noto quello per "voli internazionali + Hong Kong + Taiwan + Macau" le parti della Cina che godono di uno status diverso e per andare ai quali occorre passare una vera e propria frontiera, controllo passaporti ecc.
Il volo Chongqing Airlines, parte del gruppo China Southern, niente di speciale. Arrivo a Chongqing in serata, bell'aeroporto, migliaia di taxi ad aspettare. Ne prendiamo uno ma non è molto gentile. Non lo sono mai, non aiutano con le valige, parlano poco, spesso fumano.
A Chongqing aeroporto grande e ordinato, pulito. Centinaia di taxi che aspettano clienti, partiamo e arriviamo a casa, in centro della megalopoli, in poco più di mezz'ora, traffico abbastanza intenso ma scorrevole. Lifang paga con WeChat (Of course, no cash we are Chinese) e siamo a casa.
Sistemati i bagagli scendiamo a cena. Vivremo per un mese in un quartiere abbastanza moderno, con molti negozi e ristoranti. Tra questi innumerevoli hot pot, la specialità del Sichuan di cui Chongqing fa culturalmente parte.
Grande padellone al centro del tavolo con brodo piccante o no, spesso entrambi in vaschette separate, in cui i commensali mettono pezzi di carne, pesce e verdure per cuocerli a loro piacimento.
04 October 2019
Grappa con mio suocero a Guiyang
Ma il mio cinese è troppo limitato e poi studio il mandarino, mentre loro parlano rigorosamente in dialetto hunanese. Il mandarino lo capiscono, e mio suocero lo parla pure, ma mia suocera nulla. Ho imparato a dire qualche parola in dialetto, così tanto per fare, tipo quanto mi piace questo piatto cucinato da te, o come fa caldo oggi.
Il problema è che, anche se mi hanno accettato in famiglia dal 2015, quando Lifang mi ha presentato a loro, in realtà sono sempre un po' un corpo estraneo, soprattutto agli occhi dei parenti, cugini, zii, e poi degli altri clan del villaggio (il cognome Yan è condiviso da tutto il villaggio di Yan Jia, che vuol dire "la casa degli Yan", in pratica un grande clan anche se non sono tutti imparentati tra di loro a rigor di termine) la cui opinione conta più qualunque regolamento promulgato dal partito. Un po’ perché straniero, un po’ per la differenza di età.
Anche questo non mi dovrebbe sorprendere, era la stessa cosa con la mia famiglia quando avevamo contatti più frequenti con i parenti del sud dell'Italia. La decisione di fare qualcosa dipendeva da considerazioni come "ma che figura ci facciamo", oppure " ma che diranno i parenti?", o ancora "che penserà la gente?"
Però per me di tempo ne è passato, ed ora, come si dice a Roma, non me ne potrebbe fregare di meno di quello che pensano o dicono i parenti ed i vicini delle mie scelte di vita. Del resto i parenti ed i vicini neanche sanno molto di quelle scelte, quindi non hanno modo di farsi un'opinione di qualunque genere.
Ma nel villaggio tutti sanno ancora tutto di tutti gli altri. E anche di quelli che non ci sono ma che sono in qualche modo imparentati. Quindi un italiano "maturo" che sposa la stella ascendente del villaggio (mia moglie Lifang) fa scalpore. E quindi io ne devo restar fuori: non andare al villaggio ed avere contatti solo con alcuni sceltissimi parenti, quelli che comunque storceranno il naso ma forse meno di altri.
Invece va molto meglio, almeno mi pare, con i vicini di casa di Guiyang, gente più moderna, ricca, forse anche un pochino più istruita. Non che siano particolarmente aperti o cosmopoliti. Nessuno di loro ha mai viaggiato fuori del paese, la maggior parte non ha mai lasciato l'Hunan, non parlano una parola di lingue straniere e fanno di tutto per tenere i figli vicino casa per gli studi e anche quando si sposano.
Però hanno un'idea che c'è un altro mondo, da qualche parte, là fuori. Intanto hanno la televisione e i giovani sono su internet dalla mattina alla sera. Veramente la televisione e internet ce l'hanno anche al villaggio di Yan Jia adesso, ma forse li usano meno, non sono sicuro.
Fatto sta che con i vicini di casa di Guiyang andiamo d'accordissimo, parliamo in mandarino (sempre con traduzione oppure con mie frasi molto semplici), scherziamo, ci scambiamo regali e ci portiamo cibo a vicenda attraversando il piccolo pianerottolo.
L'altro giorno ho cucinato i bucatini alla carbonara e ho suonato al campanello, ha risposto Aiyi e gliene ho offerto un piatto fumanti, davanti all'ascensore, raccomandandole di mangiarli caldi! Era visibilmente contenta, non so se più per la novità gastronomica o la sorpresa.
Chissà forse un giorno passerà tutto. Forse andrò a Yan Jia. Forse quando avremo dei figli, se li avremo. O forse quando saremo tutti troppo vecchi e nessuno ci farà caso. Spero presto potrò vedere i luoghi dove è nata e cresciuta mia moglie. Potrò vedere la grande porta del villaggio con l'architrave su cui sono dipinti i ritratti di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao. Ho il sentore che non saranno lì per sempre. Forse ci dipingeranno sopra quello di Xi.
Comunque mio suocero è molto simpatico, soprattutto quando condividiamo una bottiglia di grappa italiana portata qui da amici in visita dal Trentino. Anche mia suocera è (quasi sempre) simpatica, mi piacerebbe sapere quanto sono simpatico io a lei.
01 October 2019
Festa nazionale, 70 anni dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese
30 September 2019
Preparazione dell'anniversario di domani
Però, a differenza degli altri giorni, oggi non è consentito ballare o vendere alcunché, perché domani è il 70° anniversario della fondazione della repubblica popolare cinese e non sarebbe rispettoso. Non sono sicuro di capire ma va bene così, atmosfera allegra. Temperatura piacevole, settembre si conferma essere il mese migliore per visitare Guiyang, non troppo caldo come agosto e non troppo freddo come l'inverno continentale.
Non si balla ma si canta, e un signore di mezza età ha sistemato un grande altoparlante con video su cui fa girare video di karaoke. Tanti ragazzi pagano per fargli suonare qualcosa e cantare. Il karaoke è di origine giapponese ma è diventato estremamente popolare in Cina.
Altri ragazzi, adolescenti più impegnati, ripassano parole, musica e danze per i festeggiamenti di domani. Gruppi di una ventina di giovani con una capobanda che scandisce parole e movimenti, mentre tutti sventolano bandierine rosse con stelline dorate. Domani sarà una commemorazione solenne.
In realtà qualcuno che vende c'è: piccoli gruppi di ragazzi e soprattutto ragazze con maglietta rossa vendono bandierine nazionali rosse con le cinque stelle e dicono che il ricavato va ricavato alle case per anziani.
29 September 2019
Amici, cena di pesce e sigaro
Poi viene a prenderci il marito in auto, appassionato di sigari, vivono in un a Pechino dove ha un buon humidor per vino e sigari! Andiamo tutti a cena resort poco fuori città, ristorante presso laghetto. Lunga passeggiata lungo il laghetto prima di cena, al tramonto.
ristorante sul lago |
salmone fresco? |
Mosquito vuole parlare di politica lei è membro del CPC vuole sapere cosa penso di Hong Kong, dove da vari mesi si susseguono manifestazioni anche violente di dimostranti che vogliono mantenere le libertà della loro città. Le rispondo che sono d'accordo con la frase "un paese due sistemi" escogitato da Deng Xiaoping. Lei mi chiede se quindi penso che Hong Kong faccia parte della Cina e gli altri paesi debbano farsi i fatti loro. Rispondo che sì è questione interna cinese perché "un paese", ma è altrettanto importante rispettare i "due sistemi", impegno di Deng con Thatcher.
Dopo cena fumiamo un bel sigaro insieme al marito. Non possiamo parlare, ma ci capiamo.
28 September 2019
Ancora al supermercato
Noto ancora con dispiacere la mancanza di prodotti stranieri, ce n'erano più l'anno scorso. Chissà perché? Non hanno attecchito con il gusto locale? Guerra commerciale? Però si continua a vedere l'olio d'oliva, prima totalmente assente nella cucina cinese. Una marca, "Olivolà" occupa molti scaffali. Ho un vago ricordo di questo nome, mi pare andasse per la maggiore negli anni settanta del secolo scorso. La confezione dice solo che viene dal Mediterraneo. Comunque in Cina si producono ottime olive, ci fanno una pastella per condire, prima o poi faranno anche l'olio.
In realtà avrei mollato subito dopo perché certo non volevo rischiare la rissa (il maleducato era decisamente più grosso di me) ma arriva una seconda commessa, gli prende la spesa e se lo porta su un'altra bilancia. Lui continua a sbraitare, e anche dopo, quando lo incontro alla cassa, mi minaccia a gesti e parole (non capisco nulla ma niente di buono). Il personale sta a guardare, e anche gli altri clienti del supermercato.
27 September 2019
Cena da amici a Guiyang
C'è anche il marito che fa il vigile stradale. Hanno un appartamento in un complesso edilizio adiacente al tribunale di Guiyang, alloggi assegnati ai dipendenti, ed infatti il padre della nostra amica lavorava nell'amministrazione della giustizia, non ho capito bene in che ruolo. Lo chiamo Shushu, equivalente a "zio", e stasera cucina lui.
Ci sono anche altri amici, nessuno però parla inglese. In compenso in camera da pranzo/salotto c'è un enorme manifesto della Elisabeth Tower di Londra, con dentro il Big Ben!
Il vigile è appassionato di calcio e tifoso accanito del Milan, mi mostra con orgoglio varie borse sportive con il distintivo rossonero e il diavoletto. Mi dice che gli dispiace che Berlusconi abbia venduto: lui era un vero appassionato invece i cinesi che hanno comprato il Milan non ci capiscono nulla, vogliono solo riciclare soldi guadagnati illecitamente.
Ci sediamo intorno ad un tipico tavolo riscaldato dell'Hunan, e Shushu continua a portare piatti caldi e freddi. Tutti buonissimi, ho il solito problema di vole assaggiare tutto.
16 September 2019
Fiori e tortini di luna del mezzo autunno
Oggi è il "giorno di mezz'autunno" del calendario lunare cinese. È anche il terzo anniversario del mio matrimonio di Sanya. In realtà quel giorno era il 15 settembre solare, oggi è il 16, ma siccome si conta il calendario lunare la data nel nostro calendario gregoriano cambia tutti gli anni. Basta saperlo...
Esco da solo, non sono ancora mai andato a far compere per conto mio ma ci provo. Compro un mazzo di fiori per 90 Rmb per un bel mazzo, mi regalano anche qualche fiore in più.
Poi compro i classici tortini per il mezzo autunno, 100 Rmb per 10 poi me ne faccio regalare un altro ma so che comunque mi ha fregato anche se sono molto buoni e hanno ben due tuorli al centro!
Quanto torno a casa Lifang è contenta dei fiori, per una volta sono riuscito a farle una sorpresa gradita! Mio suocero è sorpreso pure, per il fatto che sia andato a far spese da solo senza parlare la lingua. Non che sia stato difficile, e poi mi hanno pure fregato sul prezzo, ma non importa: comunque ho guadagnato qualche punto.
La sera andiamo a cena ad un ristorantino particolare, si chiama "Golden Claypot Rice" cioè il "riso nella ciotola di terracotta dorata". Un posticino speciale, dove cucinano il riso in ciotole di terracotta, appunto, su fornelli alimentati a carbone posti sul marciapiede antistante la porta d'ingresso.
Poi dal menù si sceglie cosa abbinare al riso: carne, pesce, ortaggi vari. Quando hanno finito il riso chiudono, non servirebbero mai carne o pesce senza riso. Sennò la terracotta dorata che ci sta a fare?
30 April 2019
Corte Pallavicina, Polesine Parmense il regno del culatello
Antica Corte Pallavicina |
Singolare la Corte Pallavicina, un'antica casa nobile, quasi un castello, con un ristorante di altissimo livello accanto al museo del culatello, un tempio della gastronomia italiana. Ci passiamo una giornata, a perlustrare il lungofiume (stiamo proprio sulle rive del Po) e naturalmente ad assaggiare le specialità suine locali.
16 April 2019
Telefonata al Comune di Roma
-Buongiorno qui il comune di Roma sono Daniela come posso aiutarla?
-Salve, sono proprietario di un appartamento a Roma ma risiedo all'estero, vorrei verificare la situazione dei miei pagamenti per la Tarsu [tassa per raccolta rifiuti].
-Non spetta a noi, posso passare la pratica al collega dell'AMA [azienda nettezza urbana capitolina] che la richiamerà entro dieci giorni lavorativi.
-OK il mio numero è 0044....
-Ah però non possiamo chiamare l'estero. Non ha un numero italiano?
-No, anche perché siamo in Europa e non c'è più roaming. OK allora chiamo io, mi dica chi chiamare, anche perché vorrei avere le informazioni più rapidamente di dieci giorni lavorativi.
-No non si può, dobbiamo chiamare noi anzi devono chiamare loro dell'AMA, ma non un numero all'estero, altrimenti deve venire allo sportello.
-Posso contattare l'addetto per email?
-No non si può, non siamo abilitati alla corrispondenza email dall'estero.
-Ma io ho un indirizzo Gmail, che differenza fa estero o no?
-No guardi se lei è all'estero le consiglio di andare allo sportello oppure mandare una persona di cui si fida.
-Ah dunque quelli che vivono a Roma li contattate per telefono o email, quelli che vivono all'estero devono prendere l'aereo e venire di persona. Va bene mi arrendo.
-Buona giornata, grazie per avere chiamato il comune di Roma siamo sempre a sua disposizione se ha bisogno di ulteriori informazioni ci chiami pure.