02 November 1991

4° g - 2 NOV: incontri al Parlamento ed al Ministero degli Esteri, gita a Kruje

Andiamo con la nostra bella Mercedes blu a Kruje (Croia) per ua piacevole gita. Durante il percorso, su per la montagna, ad un certo punto l’autista fa un brusco scarto e investe un pollo che se ne andava tranquillo per la per strada. Io ho prima pensato che avesse cercato di evitare il pollo con quella sbandata volontaria al limite del pericolo. Ma mi sono dovuto ricredere quando l’autista è sceso dall’auto, ha recuperato il pollo con aria un po’ furtiva, e lo ha infilato nel portabagagli della Mercedes. Successivamente, duranta la pausa pranzo presso un ristorante locale, ho visto gli autisti accendere un falò nel parcheggio del ristorante e cucinarsi il pollo per il loro pranzo, sprizzavano gioia da tutti i pori!

Incontro con Sokrat Plaka, "Centro di Studi Internazionali" del Ministero degli Esteri

Lui è un diplomatico, ex-vice ministro degli esteri, già ambasciatore all'ONU, Jugoslavia, Austria e Svizzera. Ora in pensione "provvisoriamente". [che vorrà dire?] Centro fondato nel 1981. Relazioni con l'ISDEE di Trieste, fanno un incontro bilaterale all'inizio di dicembre, con partecipazione anche da altri ministeri, invitano uno di noi a partecipare, se vogliamo. Principali temi saranno il trasporto e le relazioni economiche bilaterali tra Italia ed Albania.

Anche nell'istituto cambia tutto. Non hanno finora pubblicato niente, tutto era strettamente solo per uso interno durante la dittatura. Pubblicheranno un trimestrale l'anno prossimo (sperano). Vorrebbero fungere da unità di pianificazione politica (policy planning) per il Ministero degli Esteri. Dicono di poterlo fare bene perché hanno accesso a informazioni riservate dal Ministero degli Esteri stesso.

Si occupano prima di tutto dei Balcani, del Medio Oriente e delle superpotenze. Ovviamente attenzione speciale all'Italia. Formalmente hanno 25 ricercatori, dopo i tagli della ristrutturazione, ma oggi è praticamente vuoto, se ne sono andati tutti.
D'accordo sull'idea di creare un istituto albanese per le relazioni internazionali indipendente, e ovviamente si candida ad essere l'oggetto delle nostre attenzioni al riguardo. Avrebbero bisogno di tutto, anche quelle poche risorse che avevano prima (p.es. abbonamenti a riviste occidentali) sono state tagliate. Di fotocopiatrici o computer neanche a parlarne. Vorrebbero fare parte del "giro" degli istituti internazionalistici europei, ma è difficile perché non hanno fondi, non hanno organizzazione, non hanno informazioni su chi è chi. Gli archivi del Ministero degli Esteri non sono stati ancora aperti alla ricerca, non è chiaro quali saranno le regole per avervi accesso.

La creazione della Jugoslavia negli anni 20 è stata artificiale, voluta per creare un cuscinetto verso la Russia e perché la Francia voleva un alleato contro la Germania. Oggi, è possibile riconoscere l'indipendenza del Montenegro e non del Cossovo? "Realisticamente" crede che l'Europa non sia pronta a riconoscere l'indipendenza del Cossovo, ma lo sarà in futuro. Oggi ci sono tre possibilità:

-- Se non ci saranno cambiamenti nei confini interni della Jugoslavia, il Cossovo dovrebbe ricevere lo status di repubblica;

--se ci saranno cambiamenti nei confini interni della Jugoslavia, si dovrebbe creare una repubblica jugoslava che comprenda tutti gli albanesi (quindi anche i 600.000 in Macedonia).

--se ci saranno cambiamenti dei confini esterni del paese, il Cossovo dovrebbe essere libero di riunirsi all'Albania.

Non crede che una guerra sia possibile in Europa dopo la Carta di Parigi, ha fiducia nelle forze della Comunità a prevenirla, ma non sa dire come farebbe. In ogni caso non si deve predicare la guerra, anche se tutti gli altri mezzi a disposizione devono essere usati per aiutare i Cossovari. Oggi in Albania chi "urla più forte" per il Cossovo è considerato patriota.

Incontro con Abdi Baleta, giurista, ex-diplomatico, membro del parla­mento per il Partito Democratico

La facoltà di Legge era prima unita a quella cosiddetta di Scienze Politiche (in realtà di teoria marxista) in una Facoltà di Scienze Sociali, ora si sono separati.
É stato ambasciatore all'ONU dal 1977 al 1982. I diplomatici durante la dittatura non erano tali, facevano solo da propagandisti. Invece, paradossalmente, i propagandisti del regime erano quelli che decidevano la politica estera! Ora c'è bisogno di formare una nuova generazione di diplomatici.

I servizi segreti (Sigurimi) hanno cambiato nome, ma il potere e le persone sono le stesse. Baleta pensa siano dietro alle provocazioni criminali che si susseguono nel paese allo scopo di provocare instabilità e favorire una reazione autoritaria. Molti già chiedono una "mano forte" per far fronte all'anarchia incipiente. I capi militari sarebbero d'accordo (ma non necessariamente gli ufficiali più giovani), e troverebbero alleati tra gli ex-apparatchiki di partito e stato. Probabilmente non prevarranno, ma c'è il pericolo di scontri, guerra civile.

Un altro problema è la divisione tra Gheg e Tosk, con questi ultimi favoriti da Hoxha nella struttura di potere. Questo problema non è però insormontabile, le discriminazioni del regime hanno colpito anche i Tosk.

Vorrebbe vedere un rafforzamento del nazionalismo albanese, che solo ora si sveglia dopo essere stato represso dal regime per decenni. Oggi è di moda accusare il nazionalismo di tutti i mali del mondo, ma non è cosí. Il nazionalismo è positivo, ma deve ovviamente esercitarsi solo in autodifesa, ma ora non c'è neanche quello. Gli Albanesi sono stati istruiti a odiare la Germania che li ha occupati per un solo anno, ma non i Serbi che occupano mezza Albania da un secolo.

Problemi con la Grecia: Tirana dopo la guerra ha dato la terra ai contadini (anche greci, salvo poi ritoglierla a tutti, anche ai greci) mentre Atene ha espropriato gli albanesi (ma non i greci) di Ciamurria. Oggi problemi di contatti umani. L'Albania deve fare della protezione delle minoranze il proprio traguardo principale in politica estera, o altrimenti la questione non sarà mai risolta.

Non era giusto in passato rifiutare ogni tipo di cooperazione internazionale, oggi sarebbe pero sbagliato accettarla tutta indiscriminatamente, e soprattutto bisogna evitare le "relazioni speciali" con chicchessìa.

Favorevole all'idea di stabilire un centro di politica estera in Albania, ma ne vorrebbero fare una cosa extra-universitaria cui poter accedere su base individuale. Gli spieghiamo che per noi questo è più difficile e che preferiremmo un partner istituzionale. Lui ha un piccolo gruppo all'università (Legge) che cerca di seguire la politica estera, mai personalmente ora è impegnato a tempo pieno in politica. L'istituto di Plaka (al Ministero degli Esteri) era stato creato ad personam per un certo Sofocle Lazri, ora in pensione, allo scopo di essere una specie di secondo ministero degli esteri, anche più importante di quello vero perché Lazri era consigliere di Hoxha.

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