20 February 2008

Film review: Apollo 13 (1995) by Ron Howard, *****


testo italiano a seguire

Synopsis

Ron Howard's Oscar-winning take on the Apollo 13 story. The mission, manned by astronauts Lovell (Tom Hanks), Swigert (Kevin Bacon) and Haise (Bill Paxton), starts out as a routine spaceflight which generates little media interest. But all that changes when an oxygen tank explosion cripples the ship and prompts the immortal line, 'Houston ... we have a problem'. Now Lovell and his crew have to struggle to keep going, while at Mission Control their colleagues Kranz (Ed Harris) and Mattingly (Gary Sinise) do everything they can to bring them home.


Review

Can a lunar mission be considered "travel"? I think so! Masterful interpretation by Tom Hanks and the other protagonists, and great direction. The movie marries human pathos for the human drama with an accurate documentation of the real events and its tecnological nuances. Excellent special effects considering the technolgy available in 1995. I was especially struck by the simulation of the absence of gravity via zero G flights that allowed sequences of only a few seconds at a time to be filmed.
The crew of Apollo 13from left – James A. Lovell, Jr, John L. Swigert, Jr., and Fred W. Haise, Jr.

The viewer is led to live through the adventure of a lunar trip, an exceptional event even though at the time (this was the third planned manned landing) it had come to be considered routine... until the accident, that is!
A passionate movie on an episode that today is famous only because the three men almost met tragedy. To me it taught the superficiality of many journalists who look for news only when danger looms. But also the morbid character of much of the TV audience, that is looking for excitement in danger and accidents, a bit like those who only watch car racing when someone dies as if it were a goal scored ina soccer match.

Excellent extras on the history of the Apollo program and interesting interviews with the real astronauts among others.



Sinossi

L'11 aprile 1970, il gigantesco razzo vettore Saturno V viene lanciato da Cape Kennedy e mette in orbita terrestre tre astronauti: il veterano Jim Lovell, comandante della spedizione, il pilota del modulo di allunaggio "LEM" Fred Haise, il pilota del "modulo di comando" Jack Swigert che, alla prima missione come Haise, è dovuto subentrare all'ultimo momento al collega Ken Mattingly, impedito per motivi di malattia. Il volo procede regolarmente e gli astronauti si apprestano a discendere sulla Luna: improvvisamente una forte esplosione, seguita da un subitaneo calo di pressione in uno dei serbatoi di ossigeno liquido del "modulo di comando", mette in allarme l'equipaggio e il centro di controllo diretto da Gene Kranz. Nessuno capisce cosa sia successo, e la missione deve in breve essere trasformata in un rischioso recupero, con il "LEM" divenuto una sorta di scialuppa di salvataggio cosmica, da cui i tre osservano con malinconia la Luna, mentre le ruotano attorno per ritornare sulla Terra. Le televisioni, disinteressate al momento del lancio, ora trasmettono moltissimi servizi sul pericoloso recupero. Mattingly viene convocato d'urgenza per simulare a terra tutte le manovre possibili nel "modulo di comando" per risparmiare energia e facilitare l'ammaraggio. Al dramma in cielo si aggiunge quello in terra dei familiari. Tutte le nazioni offrono il loro aiuto agli Stati Uniti. Anche il pontefice Paolo VI prega in piazza San Pietro per i tre uomini che devono affrontare anche lo stress del freddo, dovuto al risparmio di energia imposto da terra, e devono improvvisarsi artigiani confezionando un rudimentale filtro al litio per ridurre il tasso di anidride carbonica, salito a livelli intollerabili. Dopo aver per l'ultima volta acceso i motori del provvidenziale "LEM", per allinearsi con la Terra per il rientro, si trasferiscono nella capsula. Espellendo il "modulo di comando" vedono finalmente il danno: un intero pannello è saltato per l'esplosione. Capiscono, prima di ammarare regolarmente, quanti rischi abbiano corso.


Recensione

Una missione spaziale verso la luna può essere considerata un viaggio? Direi proprio di sì!

Interpretazione magistrale di Tom Hanks ma anche dei suoi colleghi e ottima regia. Il film coniuga perfettamente il pathos umano per il dramma che si svolge con una documentazione accurata degli aspetti tecnologici della vicenda. Ottimi effetti speciali per la tecnologia del 1995, e mi ha colpito in particolare come abbiano simulato l'assenza di gravità con voli a zero G che permettevano di filmare sequenze di solo una ventina di secondi per volta.

L'avventura di un viaggio verso la luna, in sé un fatto eccezionale che però al tempo (era la terza missione a prevedere un allunaggio umano) venne vissuta, anzi trascurata, fino al momento dell'incidente. Un film appassionante su una vicenda oggi famosa che tale non sarebbe stata se non si fosse sfiorata la tragedia. La vicenda di Apollo 13 mette a nudo la superficialità di tanti giornalisti che cercano la notizia solo nella tragedia. Ma anche di quel tipo di pubblico che vuol vedere gli incidenti come se fossero i gol di una partita.

Eccellenti gli extra sulla storia del programma Apollo e le interviste ai veri protagonisti della vicenda.