03 November 1991

5° g - 3 NOV: incontro con Sali Berisha, Presidente del Partito Democratico

Cardiologo, membro del ristrettissimo entourage di Hoxha, Sali Berisha viveva nel "blok" (isolato al centro di Tirana circondato da mura e protetto da guardia armata, lo abbiamo ancora visto noi con i nostri occhi) con 25 famiglie privilegiate del regime. Parla inglese e francese, capisce l'italiano. Lo abbiamo trovato grazie ad un ragazzo conosciuto in questi giorni che quando ha saputo che ci interessavamo della politica albanese si è offerto di portarci da lui. Berisha è già un personaggio importante, ma abita in una casetta senza pretese, senza guardie, la porta è praticamente aperta quando arriviamo.

Durante i pochi mesi di vita, il PD ha sofferto 25 morti e imprigionamenti, torture, ecc. per mano di provocatori e delle forze armate, che sono controllate dagli ex-comunisti, anche dopo il dicembre 1990.

Le elezioni di marzo 91 non sono state libere: intimidazioni, vandalismo, pressioni personali e politiche, ecc. Il PD aveva a disposizione solo una automobile per monitorare tutti i seggi di tutto il paese, e comunque ha vinto in tutte le città principali.

Il governo di stabilizzazione è stato abusato dai socialisti (ex-comunisti) per far vedere che la democrazia non funziona e preparare un nuovo ritorno autoritario.
Adesso aiuti dall'Italia, dal FMI ma la situazione continua a deteriorare. Gli aiuti sono essenziali nel breve termine, ma non potranno andare avanti a lungo. La cooperazione interbalcanica va bene in linea di principio, ma i frutti non si vedono.
Ordine pubblico in crisi, i contadini non sono contenti che si siano lasciate disfare le cooperative di stato mentre non si è proceduto alla ridistribuzione della terra (solo il 25% è stata distribuita): il risultato è che i campi sono incolti e l'inverno prossimo sarà ancora peggio di questo. Tutto ciò potrebbe rafforzare i sostenitori della "mano forte".

Per la terra bisogna rispettare due principi: dare la terra a chi la lavora e pagare compensazione (magari dopo qualche anno) per i legittimi proprietari che erano stati espropriati dal regime comunista.

Il PD è povero, ma si sta organizzando, molto meglio ora che prima delle elezioni. Loro vogliono anticipare le elezioni per prevenire la caduta del paese nel caos.
Il Sigurimi è ancora potente. Solo una direzione su 5 è stata dissolta, quello incaricato della sicurezza dei leader del paese è ancora integro. I vecchi dossier sono stati aperti, ma i fatti contenuti in essi non sono stati verificati, per cui c'è pericolo di mistificazioni e calunnie. Bisognerebbe istituire delle commissioni per investigare la veridicità di quei materiali, cosí come si è fatto in Polonia ed Ungheria.

Per quanto concerne il Cossovo, l'Albania deve aiutare i propri fratelli, ma senza mezzi violenti. Il paese è troppo piccolo per influenzare gli avvenimenti internazionali, ma può cercare di persuadere altri paesi ad aiutare i Cossovari. OMONIA (il partito dei greco-albanesi) va bene, ma non se diventa un cavallo di Troia greco per ottenere concessioni territoriali.

Tra nazionalismo e integrazione internazionale preferisce senz'altro la seconda, ma il nazionalismo albanese non sarà un problema, non è aggressivo.

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