14 August 2017

More fun food!

Mattinata tranquilla, passeggiata e poi visita di nuovo all'Ecosystem, il complesso di ristoranti si chiama come il villaggio Yuan Jia Cun 袁家村)e si trova a 60km da Xi'an.

Calsìzone di manzo, tradizione halal

Si prepara la pasta

Piedi di maiale


13 August 2017

Xi'an Ecosystem


anatra in forno


Strisce di budino di sangue di anatra in zuppa piccante

Oggi giornata tranquilla dopo le lunghe visite di ieri. Due passi con la nostra amica Fang e poi andiamo a pranzo da "Ecosystem" un ristorante che consiste in una trentina di piccoli ristorantini riuniti. Si ordina e si mangia in ciascun localino e poi si paga tutto insieme. Ci sono tavoli per potersi sedere tra un ristorantino e l'altro. Il bello è che si può scegliere di assaggiare tante piccole pietanze, magari di cucine tipiche delle varie province cinesi.

Pomeriggio ancora un po' a spasso e poi con Fang a prendere un tè in albergo da noi e guardare le foto del tempo trascorso insieme a Londra.

12 August 2017

Esercito di terracotta

Torno a ispezionare l'esercito di terracotta di Xian, venti anni dopo la prima visita. Molto è cambiato. Non l'esercito, che sta sempre fermo lì, da 2000 anni, protetto dallo stesso capannone di venti anni fa. Ma c'è molta più gente, molta di più. L'ingresso/biglietteria è una specie di tritacarne con un'infinità di botteghini dietro i quali si allineano migliaia di persone con biglietto prenotato online. Per noi lo ha preso la nostra amica Fang, che ci accompagna molto gentilmente in auto ma poi ci dice che ci aspetterà fuori, ha visto l'esercito tante volte e potrà fare un po’ di telefonate mentre noi visitiamo.

Mentre siamo pazientemente in fila aspettando di obliterare il biglietto per accedere al primo dei tre capannoni mi passa davanti una vecchietta, una delle tante persone che cercano di tagliare la fila. Ci opponiamo con energia, dobbiamo difendere la posizione altrimenti non entreremo mai. Il concetto di fare la fila per entrare in qualunque posto, per fare un biglietto, per andare al bagno, è un concetto che in Cina, diciamo così, si deve ancora consolidare.

Una volta dentro mi torna alla memoria l'ammirazione per la gigantesca opera che già mi aveva compreso l'animo la prima volta. Un esercito di terracotta per accompagnare il primo imperatore che unificò la Cina. C'è chi dice che era un progressista, altri prima di lui si erano fatti seppellire con soldati vivi, in carne ed ossa, oltre a mogli e animali.

Negli enormi capannoni possiamo anche vedere archeologi all'opera, puliscono, disegnano, compilano dati, fotografano l'infinità di reperti che gli sono stati affidati.

Yang Zhifa nel 1998
Ci sono tre capannoni, ma gli scavi continuano. Non c'è più Yang Zhifa, o almeno non è qui oggi. Il contadino che insieme ai suoi fratelli scoprì per primo l'esercito mentre dissodava il campo, nel 1974. Fu fortunato, se la scoperta avesse avuto luogo qualche anno prima, quando la ferocia della Rivoluzione Culturale era al suo apice, avrebbe forse passato dei guai. E forse le guardie rosse avrebbero distrutto le statue, simbolo di un passato feudale che si voleva cancellare senza riguardo per storia, cultura o arte.

Venti anni fa lo avevo incontrato, e conservo con gelosia il libro che mi firmò di persona. Aveva appeso la vanga al chiodo, adesso il suo lavoro era di pennarello, per firmare ogni giorno centinaia di copie del libro in vendita al negozio del museo, con le fotografie e la storia della sua scoperta.

Gli scavi continuano, dicevo, ma la cosa che mi piacerebbe vivere abbastanza a lungo per poter vedere non tanto altre centinaia di soldati, bensì la tomba dell'imperatore Qin Shihuang, che si trova sotto una collina qui vicino. Ma i tecnici hanno paura che, aprendola senza le dovute attenzioni, si potrebbero irreparabilmente danneggiare i reperti, forse anche la salma imperiale. Meglio aspettare di avere tecnologie sicure, magari facendo prima scendere un robot, senza far entrare aria esterna.

Il sito è impressionante ma i soldati si vedono da una certa distanza. Ci sono tre livelli di balconata concentrici, come le tribune di uno stadio. Il primo, più in alto e più lontano dai soldati, è per il popolino, come me. Il secondo, più in basso, è per dignitari e ospiti d'onore.

Venti anni fa, quando ero qui, vidi arrivare una macchinona presidenziale e ne uscì fuori Massimo d'Alema, allora presidente del consiglio dei ministri italiano. Accompagnato da qualche funzionario, scese al secondo livello. Ero abbastanza geloso, ma in fondo lui era stato comunista, quindi è giusto che fosse premiato dal partito fratello cinese, mentre io lavoravo alla NATO, l'alleanza dei capitalisti! Il terzo livello è il piano dove sono i soldati, e vi sono ammessi soltanto pochissimi eletti, la crème de la crème nazionale e internazionale. Uno fu il presidente americano Ronald Reagan, che peraltro è stato un nemico giurato del comunismo fino alla fine dei suoi giorni.

Comunque per noi mortali il modo per avvicinarsi a soldati è il museo, dove alcuni esemplari sono esposti in bacheche di vetro.

cavaliere di terracotta

arciere in ginocchio

Finita la visita ritroviamo Fang e, sulla strada del ritorno verso la città, ci fermiamo a pranzo in un ristorantino locale, dove Fang insiste che proviamo quelli che chiama gli "hamburger cinesi": hamburger di carne di maiale serviti in piccoli panini rotondi. Niente male!

Ultima tappa il museo della civiltà Banpo, una civilizzazione neolitica di questa regione. Vediamo i loro strumenti, i resti delle abitazioni, pannelli illustrativi, tutto molto interessante. Strano, ma con una famigliola cinese siamo i soli turisti nel sito, ce l'abbiamo tutto per noi. Fortemente consigliato.

in compagnia di una coppia Banpo


11 August 2017

Xi'an easy visit and catching up

Late start for our first day visiting the town. We met Fang at our hotel and went to the old city walls. Today is spent mostly chatting and catching up with her, not really visiting the city. We reminisce about our time in London, and she tells us about her adjustment to her own home town, her job, her family.

You can walk all around it, but it would take a couple of hours at least, maybe more if you do not rush. I wish we had started earlier. Anyway, we have a good idea of the impressive fortifications of the ancient Chinese capital.

Most interesting museum, I am especially attracted to the gold statuettes. 

I remember when I came here in 1998 and the staff at the museum shop sold me a painting of Mulan. They wanted 1000 dollars, and I refused to even start a negotiation. Then, as I was making my way to the exit, they came after me and asked how much I was willing to pay. I hesitated, I said I could not make a reasonable offer. They insisted. They just wanted me to come up with a number. So I said "100 dollars", as the euro did not exist yet. And they said, faster than the blinking of an eye, "OK, it's yours". I always wondered about the provenance of that painting, which came with its own certificate but never knew and never will know more.

Dinner with street food in Muslim street, so many more tourists compared to 19 years ago. Lots of different food, especially lamb and seafood, notably grilled squid and crabs. Obviously not pork, it is still a Muslim street after all.

Lovely freshly squeezed juices of pomegranate, sugar cane, I prefer coconut.

10 August 2017

Rooftop garden, taxi, treno e volo per Xi'an


Stamattina vado sul tetto del nostro palazzo a vedere gli ortaggi ed erbe che i condomini coltivano in scatole di polistirolo espanso.

Aglio, cipolla, erba cipollina, melanzane e altre verdure che non so riconoscere. me le hanno pure spiegate ma sono troppo strane, la prossima volta prenderò appunti e fotografie più dettagliate. Per innaffiare riciclano l'acqua con cui hanno lavato i piatti, rifiuti e detersivo compresi. Molti proprietari ed inquilini sono originari delle campagne circostanti Guiyang, e l'origine contadina si fa sentire. Gli viene strano andare a comprare ortaggi al supermercato quando possono farseli da soli. 

Pur rispettando le usanze locali quando sono all'estero cerco di far capire che forse non è una buona idea. Va bene riciclare ma non per mangiarsi detersivi. A Roma si dice... "ma va a magnà il sapone!" quando si vuol mandare a quel paese qualcuno, ma questo non gliel'ho detto.
Coscia di anatra

Dopo pranzo prendiamo un Didi per la stazione ferroviaria di Chenzhou Ovest. La conducente (una donna, per la prima volta!) è molto gentile, parla a bassa voce, ha un portamento elegante, viso rubicondo leggermente truccato e qualche gioiellino d'oro. 

L'auto, bianca e pulitissima, è di una marca cinese che non ho riconosciuto, solida, silenziosa, ben rifinita. Noto che ha una guida al limite dell'aggressivo, diciamo così che è chiaramente appassionata del suo lavoro. Mi sottolinea che le piace il cambio automatico, vuole essere avere il controllo assoluto della macchina in ogni fase di traffico.

Il suo stile di guida mi ricorda Roma: sta spesso in mezzo a due corsie, non si fa problemi di parlare al telefono mentre sorpassa. Ma almeno, a differenza dei romani, si ferma sempre ai semafori rossi e non si incavola con gli altri autisti.



Alla stazione piccola sosta al negozio di Shunhua, specializzato in parti di anatra leggermente piccante sottovuoto. Ogni volta i prezzi aumentano, e c'è sempre fila, sono spuntini ideali per il viaggio. Non credo siano il massimo del salutare ma sono buoni!

Poi l'ormai solito treno superveloce per Changsha, 300km e spicci all'ora, viaggiatori tutti rigorosamente tengono stretto il telefonino con il volume a palla, a giocare schizofrenici videogiochi o guardare video punteggiati di accese battaglie piuttosto che alterchi tra bellissimi attori di commedie romantiche.

Una volta arrivati nella capitale provinciale qualche minuto a piedi per prendere il trenino a levitazione magnetica che in una ventina di minuti ci porta all'aeroporto, e poi via in volo per Xi'an.

09 August 2017

Dim sum (jiao zi), e spa


Mattina a lavorare a casa, mi insegnano a preparare i ravioli al vapore, dim sum come termine generico o jiaozi questi in particolare. Sembra semplice quando guardo i miei familiari all'opera, ma poi tra il dire e il fare...


Dopo pranzo Ouyang, l'ex padrone di casa con cui abbiamo fatto amicizia, ci invita al suo centro di massaggi e spa preferito. Ci offre un trattamento completo, con massaggi alternati in acqua calda aromatizzata con un sacchetto di erbe e infusioni calde per idratare il corpo. Sublime! Le massaggiatrici sono evidentemente divertite dalla mia presenza, sono sicuramente il primo straniero che abbiano mai massaggiato. Forse il primo straniero che abbiano mai incontrato di persona. In questi anni non ne ho mai visti o sentiti a Guiyang.

08 August 2017

Mercato, supermercato e karaoke a Guiyang


Oggi torniamo al mercato n.2 a comprare carne. Andiamo subito dopo colazione, verso le 8, mia suocera si dice che si compra meglio ed anche io sono contento perché c'è più vita, meglio per osservare e fotografare.

Sulla strada verso il mercato, prima di arrivare alla zona dei banconi propriamente designata alla compravendita, sfiliamo davanti a decine di venditori informali, piccoli contadini delle campagne vicine che vengono a vendere i loro prodotti. Agricoltura di sussistenza che qualche volta regala troppo raccolto e allora perché non venderlo e racimolare qualche yuan in più? Si trova un po’ di tutto: fagioli, frutta secca assortita, ortaggi.

Lo fanno anche i miei suoceri, che sono bravissimi a coltivare la loro terra e producono regolarmente più di quanto consumiamo in famiglia. Dopo aver fatto un po’ di regali a vicini e parenti ne resta da vendere. Le arachidi in particolare, sono saporitissime, croccanti e fragranti, e vanno a ruba. 

Dopo gli ortaggi c'è il marciapiede del pollame. Galline, galli, anatre di tutte el taglie e colori, e un'infinità di uova.

Poi arriviamo al mercato vero e proprio, coperto. C'è anche la polizia a sorvegliare. Un ufficiale in uniforme si avvicina e mi dice con tono amichevole di non fotografarlo. In realtà non avevo nessuna intenzione e nessun interesse a farlo, molto più interessanti gli agricoltori e i loro prodotti.

Qui i protagonisti sono i macellai e i pescivendoli. Semplici banconi di legno, gran vociare delle contrattazioni e violenti colpi di mannaia che echeggiano da tutte le direzioni.

I pescivendoli, una minoranza, sono tutti provvisti di vasche di polistirolo piede di acqua in cui nuotano i pesci, tutti rigorosamente vivi. Sono anche attrezzati con piccole pompe elettriche che arieggiano l'acqua per fornire ossigeno alle branchie degli animali. Non ho visto neanche un pesce morto in vendita in tutto il mercato. Sono tutti pesci di acqua dolce, il mare è lontano. Maggioranza di pesci gatto, dai tipici baffoni, e tanti altri che non so riconoscere. Qualcuno vende lumache di fiume, chioccioline nere con delicato mollusco che si cucina al vapore o i padella con spezie.

La maggioranza dei commercianti sono macellai. I cinesi sono super carnivori, e soprattutto amano la carne di maiale. In cinese dire "carne" vuol dire carne di maiale. Un po’ come in Argentina dire "carne" vuol dire carne bovina. I macellai espongono la mercanzia in bella vista, su tavolacci di legno, senza refrigerazione e senza vetrine per proteggere dagli insetti e dalla polvere.


Un venditore di carne (suina quindi) è molto indaffarato con una fiamma a bruciare i peli dalla cotenna dell'animale. E poi da una scottata anche al lardo, lasciando una patina dorata sui tranci di grasso. Scena comune, l'ho vista anche in qualche supermercato. Non so perché non lo facciano prima di esporre la carne per la vendita al dettaglio, ma forse c'è un motivo.

Stavolta decidiamo per un'anatra. Viva, naturalmente. La scegliamo in una grande gabbia tra tante, a me sembrano tutte uguali. La pesano con una antica bilancia tradizionale a contrappeso.

Ce la macellano davanti a noi, tutto sommato in modo abbastanza rapido e incruento. Le piegano il collo a 180 gradi e la sgozzano, facendo fuoriuscire il sangue. Dopo poco l'uccello è esanime e viene preparato per la cottura: prima viene passata in acqua bollente e poi si spiuma; infine si tolgono le interiora, che però si mettono da parte e si mangiano fritte.



Poi in giretto al supermercato, dove mi soffermo al dipartimento camera da letto. Vendono le stuoie di vimini che in Cina sono usate d'estate al posto dei materassi. Ce l'abbiamo anche noi.

Quando siamo arrivati, qualche giorno fa, Lifang mi ha detto che suo fratello ci aveva preparato il letto. "Che carino," pensai, "arriviamo stanchi del viaggio e troviamo il letto fatto."

Fui stupito non poco, entrando in camera da letto, nel vedere due stuoie di vimini affiancate, con un lenzuolo piegato da una parte.

Ma allora dobbiamo farcelo noi il letto, pensai tra me e me, ma non dissi nulla. Ero un po’ deluso date le aspettative ma non era poi così grave. Invece mia moglie entra sorridente e mi dice compiacente: visto che bel letto fresco?

Materassi estivi cinesi


Al supermercato vado a curiosare al dipartimento dei vini e vedo molte etichette cinesi. Qualche nome conosciuto (Dynasty, Great Wall, Changyu, sono tra i principali produttori di vino in Cina) e molti mai sentiti prima e piuttosto bizzarri. Il mio preferito è il "Re Selvatico" (Wild King). Prezzi da supermercato, intorno a 30-50 Rmb la bottiglia, tra i 4 e i 7 euro circa, comunque non poco per le tasche cinesi.


La curiosità del giorno (per me, per loro è normale) sono i vassoi di zampe di gallina bollite. Uno spuntino prelibato. Devo dire che ho avuto la fortuna di assaggiarle varie volte e sono piacevoli, per esempio come aperitivo, invece delle olive e noccioline. Non si mangia molto, soprattutto si sgranocchia la cartilagine, ma piacevole.

Zampe di pollame bollite



Infine la lunga giornata prevede un'altra esperienza molto cinese. Veramente di origine giapponese, ma adesso adottata ovunque in Cina. Un gruppo di amici ha prenotato una stanzetta privata per noi. Siamo una mezza dozzina, conoscenti casuali e indiretti piuttosto che amici. Ma non fa molta differenza. Nella stanzetta buia tutti prendono posto, qualcuno beve, qualcuno fuma, nessuno parla! Il signor Zhang comincia: si avvicina ad uno schermo su cui appaiono immagini di cantanti, ne sceglie uno, si accomoda su un trespolo sistemato su di una piccola piattaforma che fa da palcoscenico e comincia a cantare. E fumare allo stesso tempo!

Intanto gli altri fanno tutti i fatti propri, soprattutto con il telefonino: chattano, fanno acquisti, chissà? Nessuno lo ascolta. Anzi no, lo ascolto io, per un po’, poi devo smettere perché le mie orecchie protestano alle stecche di Zhang!

Scegliamo una canzone




Dopo Zhang tocca ad un'altra "amica", che proprio non ha voce ma si impegna. Faccio uno sforzo per starla a guardare e farle capire che apprezzo il tentativo! Due altre amiche ballano una specie di imitazione-valzer. Non seguono il tempo e sono molto serie in viso, mi chiedono se si stiano divertendo.


Devo dire, con un pizzico di orgoglio, che la migliore voce della serata appartiene a mia moglie Lifang, che si esibisce per ultima ma proprio non c'è paragone con le altre! Ce ne andiamo a casa dopo un'oretta, Zhang ha insistito per offrire da bere anche se abbiamo poi bevuto tutti acqua, fa molto, troppo caldo per l'alcol!

07 August 2017

La miniera e la moneta

Miniera

Verso la fine del pomeriggio siamo saliti con un Didi fino alla miniera, sì proprio una miniera! Alla periferia di Guiyang c'è un giacimento di piombo, zinco e argento. La miniera è ancora attiva, e anzi lavorare qui è considerato un privilegio. Mi dicono in famiglia che tanti sono disposti a pagare "mazzette" per avere un posto in miniera per un figlio maschio: stipendio relativamente alto e garantito, ferie pagate, assistenza sanitaria. Tutte cose che in Cina non sono affatto scontate.

Ci accoglie un minatore in pausa, sta seduto in un gabbiotto che fa da portineria e beve tè caldissimo. Ci dice che possiamo dare un'occhiata in giro ma non ci può autorizzare a scendere sottoterra, dove si estraggono i minerali. Mentre chiacchieriamo e ci facciamo qualche fotografia si sente il rumore di un ascensore che sorge dalle viscere della terra per riportare in superficie un gruppetto di una mezza dozzina di minatori. Tute di lavoro gialle sporchissime, visi scuri di polvere ma sorridenti. Ci salutiamo prima che anche loro prendano una tazza di tè mentre qualcuno accende una sigaretta. pochi secondi ed un'altr squadra entra nell'ascensore e sparisce nel buio della terra.

Tra il 2008 ed il 2010 ci sono stati molti casi di avvelenamento da piombo nella zona, di cui sono state vittime soprattutto bambini, anche se non è facile controllare i dati reali in Cina. Le autorità però avevano provveduto a fornire medicine tradizionali cinesi ai malati, e latte gratis ai bambini, il che fa pensare che il problema fosse reale e piuttosto grave. Le autorità locali hanno iniziato scavi archeologici nel 2016, e hanno scoperto che miniere di svariati metalli sono state attive qui da secoli, un'importante fonte di lavoro e ricchezza per la provincia. 

Moneta di Guiyang

Serata fresca, niente di meglio di una passeggiata alla collina del Parco Nazionale della Miniera di Baoshan, che commemora la lunga storia delle miniere della regione, che risale alla dinastia Han Dynasty (206 ac – 220 dc). Nel 2019 era in costruzione un nuovo museo multimediale che avrebbe illustrato al pubblico la storia della miniera, non vedo l'ora di andarlo a visitare quando sarà pronto!

Nel parco è possibile ammirare una moneta molto speciale, che detiene un record per Guiyang: è la moneta di rame più grande del mondo, come riconosciuto nel libro del Guinness dei Primati! Una moneta che ci porta molto indietro nel tempo.

Nell'anno 621dc l'imperatore Gaozu della dinastia Tang, da poco al potere, aveva introdotto un nuovo conio che portavano l'iscrizione di quattro caratteri: 開元通寶 (Kai Yuan Tong Bao) che vuol dire "Tesoro in circolazione per celebrare l'inaugurazione di una nuova epoca". Quest restò lo standard per la zecca imperiale cinese per i successivi 1200 anni, fino all'inaugurazione della repubblica nel XX secolo. L'artista delle monete originali era l'hunanese Ouyang Xun, uno dei più famosi dell'impero a quel tempo.  

La calligrafia sulle monete ha successivamente ispirato quelle di vari paesi, dall'Asia centrale, alla Corea, al Giappone, al Vietnam, che li ha usati fino agli anni quaranta del XX secolo al tempo della colonizzazione francese. 

Le monete erano coniate con il metodo a cera persa: calco in argilla e fusione di rame. Qui in Hunan, nei pressi della grande moneta, c'era una delle 22 zecche dell'impero cinese. Le monete coniate qui recavano l'iscrizione "gui" 桂 per poterle differenziare da quelle delle altre zecche. La zecca però fu chiusa poco tempo dopo e quelle monete oggi sono una rarità numismatica.

Quella che ammiriamo oggi ha un diametro di ben 24 metri e uno spessore di 3,8 metri (esattamente 1000 volte la dimensione della monetina originale Tang), e comprendendo la sua base di supporto in pietra raggiunge i 27 metri di altezza! L'hanno posta sul cocuzzolo di una collina, da cui si gode di un bel panorama sulla città. È tenuta in piedi da una struttura interna in acciaio.

Mentre stiamo seduti a rimirare l'enorme conio, e ci godiamo la brezzolina serale, si avvicina il signor Chen, un uomo un po’ tarchiato, sulla sessantina abbondante, dalla pelle scura. Comincia a chiacchierare (con Lifang, che traduce) e ci racconta che lui viene qui tutte le sere, da anni, è il suo posto preferito della città e lo trova magico, gli piace soprattutto d'estate quando in città il caldo è insopportabile (ha ragione) ma anche d'inverno, quando, la sera, si accendono le mille lampadine che illuminano la moneta gigante. E poi da qui si vedere il panorama della città intera. Gli piace parlare, racconta di tutto, è entusiasta di Guiyang. 

Dopo un po' Lifang mi fa capire che vorrebbe godersi anche lei la frescura in santa pace, ma sarebbe scortese lasciarlo lì, con la sua moto. E quindi restiamo con lui, mi fa qualche domanda sull'Italia ma è più interessato a parlare che ad ascoltare. Il tempo passa, la gente comincia ad andar via. Anche noi siamo pronti a rientrare, ma quando Lifang chiama Didi non ci sono auto disponibili. Non sappiamo come tornare a casa, e per fortuna il motociclista logorroico ci offre in passaggio!

Saliamo tutti e tre sulla sua moto vecchiotta e scoppiettante e via giù per la collina verso Guiyang. Fedele alla sua passione per la città, il signor Chen propone di farci fare un giretto prima di tornare a casa. E così ci porta al monumento eretto a Cai Lun, un inventore vissuto nel II secolo dc, tradizionalmente considerato l'inventore della carta, molto più economica e pratica delle stuoie di bambù o teli di seta usati in precedenza.



Monumento a Cai Lun

Iscrizione per Cai Lun




06 August 2017

Il tempio della nostra casa di Guiyang

Ogni casa in Cina ha un tempietto. Forse non proprio ogni ogni casa, ma sicuramente la stragrande maggioranza e tutte quelle di famiglie tradizionali come la mia. Il tempietto in genere sta appeso ad un muro, con una lucetta, di solito rossa, efigure varie di Buddha, animali, immagini di antenati notabili.

Quando abbiamo comprato casa il tempietto c'era già, installato dalla famiglia di Ouiyang, ma naturalmente mio suocero lo ha adottato alla nostra. Veramente voleva dedicarlo alla mia, per riconoscenza all'aiuto dato in famiglia ma anche, forse soprattutto, perché i miei non ci sono più, loro non hanno mai potuto incontrarli e quindi questo sarebbe stato un modo per onorarli anche qui, in Cina.

Ho apprezzato molto il gesto ma ho insistito perché il tempio fosse dedicato alla famiglia Yan. Poi, successivamente mi è venuto in mente che in realtà non fosse necessario scegliere una della due, si poteva dedicare il tempietto a tutti i nostri antenati, e loro sono stati d'accordo. La prossima volta porterò una copia del mio stemma di famiglia e lo metteremo accanto al tempietto.

Ho cercato di farmi spiegare il significato dei caratteri che il papà di Lifang ha dipinto sui cartelli rossi, uno dentro al tempietto ed uno sotto, ma non è facile. Sono frasi antiche, ermetiche, che mio suocero ha copiato da vecchi testi adattandole con il nome di famiglia.


Il nostro tempietto di famiglia


Ho provato varie volte a chiedere a Lifang di tradurli, o di interpretarli, ma la mia povera mogliettina, che pure è un'insegnante di lingua, può solo disegnare a larghi tratti il significato generale di alcuni caratteri, di alcune frasi. Ecco quello che sono riuscito a mettere nero su bianco:

Altare agli antenati: ci sono caratteri per il cielo e i fiumi, che simboleggiano il fluire continuo della vita, il Feng/shui (vento e acqua) che sono alla base di tante scelte in Cina, anche scelte importanti come quale casa comprare.

Poi c'è il carattere della famiglia, cui arriva il buon auspicio del cielo e dell'acqua che fluisce e sui cui sorvegliano gli antenati, uniti in questo altare alle generazioni di oggi da "un solo sangue pulsante".



Un secondo manifesto, più in basso, fa riferimento al dio della terra e del cielo. Strano che un manifestino dedicato ad un dio così importante stia sotto quello dedicato agli antenati. Mio suocero è membro del partito, crede nel sistema che da Pechino continuano a chiamare comunista, ma questo non gli impedisce, a lui come a centinaia di milioni di cinesi, di continuare a praticare anche riti antichi ed in particolare a rispettare le "divinità" che risalgono ad ancora prima del buddhismo, affianco naturalmente ai sacri antenati. Inutile cercare di farsi spiegare il perché ed il per come. Sono tradizioni talmente radicate che non si discutono più, e forse non si capiscono più neanche a fondo, ma fanno parte del DNA sociale. Forse una volta, chissà, cercherò di fare qualche domanda in più.

Accanto al tempio, su una parete a 90 gradi, Lifang ha voluto mettere un manifesto che non fa parte del tempio ma è assolutamente in sintonia con il significato. Il significato è RISPETTA IL CIELO E AMA LE PERSONE. È dedicato al dio della Terra e del Cielo, con l'Imperatore che sta in mezzo, difficile capire. La Cina del resto si chiama Zhong Guo, il regno di mezzo, tra cielo e terra, più in alto delle altre nazioni ma non così presuntuosa da porsi in cielo. Fa pensare.



31 July 2017

Dive n. 754: Hot Rocks, Bima Bay, West Nusa Tenggara, Indonesia

Curiose bolla di gas vulcanico a Bima Bay, West Nusa Tenggara, Indonesia.

Grazie all'equipaggio del Dewi Nusantara.

26 July 2017

Drone videos, Komodo islands, Indonesia

Fun between dives, Komodo, Indonesia. Videos by Luca Triscornia.









25 July 2017

Komodo National Park, Indonesia, dive cruise July 2017

Courtesy of Andre on Dewi Nusantara, this is me chasing fish with my camera!




Mission report from a great trip on the best liveaboard!




The video below is by my dive buddy Luca, published with his kind permission.

01 July 2017

Sesquicentennial of Canadian independence 1867 - 2017

Today walkaround in central Ottawa for the SESQUICENTENNIAL (150 years) of the "repatriation" of the Canadian constitution. Kind of a national day of independence, from the UK of course.
 

Everything is red and white, with many flags flying the distinctive maple 🍁 leaf. Bruce is proud of his flag because it is distinctive of its country, flags should be unique and immediately associated with the idea of the country they represent, a symbol. I agree, Italy's red white green is the same trio of colors used by many countries, kind of boring.

PM Justin Trudeau makes a bilingual speech.

My main takeaway is that Canada is not a melting pot like it big southern neighbor. Each culture of its constituent peoples remains distinct, each Canadian keep his or her identity which being part of the national society.

Yesterday we celebrated with our Ottawan friends, who organized a great garden party for the occasion. A whole pig on the spit, good wines and croquet for all in a lush garden. What a civilized way to celebrate!




27 June 2017

Visit to Stratus Vineyards, Ontario, Canada

Jf and Marco at Stratus






























Today I visited a most remarkable vineyard at Niagara-on-the-Lake, in Ontario, Canada. At Stratus I was greeted by Suzanne Janke and JF, the wine maker from the Loire valley who decided to move to Canada and try to make good wine. He sure did succeed. These are the best wines in the Niagara region IMHO.


2013 Stratus White, 13.8%abv
37% chard, 34% sauvignon, 26% sémillon, 3% viognier
Composition can change from year to year, increase chard if want more roundness, more Sauvignon if need more acidity
gold yellow, complex, vanilla. Ready
Score 92, CAD 38

2014 Stratus Chardonnay, 13.5%abv
246 days in French oak (63% new)
deep straw yellow, balanced
two thirds left on lees in bottle, can filter if needed before drinking
Score 90 CAD 48

2013 Stratus Red, 13.5%abv
30% Merlot, 27% cab sauv, 25% cab franc, 11 syrah, 3% sangiovese
deep ruby red, black fruits, leather, smoky
good acidity and tannins
needs 2-3 years at least
score 88 CAD44

2013 Stratus Cabernet Franc, 13.5%abv
552 days in French oak (23% new)
cab franc most planted red in Canada
deep ruby red, black cherries, , ready
score 93 CAD 38

2013 Stratus Sangiovese, 13.6%abv
the only sangiovese 100% in Niagara
garnet red, well balanced, moderate length
Score 88, CAD 42

2016 Stratus Riesling Icewine, 12.9%abv
54% viognier, 46% sémillon
light straw yellow, consistent
more aromatic than in Germany
need more alcohol to balance higher residual sugar
35 brix, 250 grams of sugar
Score 92 CAD 40 (200ml bottle)

2016 Stratus icewine red,
40% petit verdot, 40% cab sauv, 30% cab franc
light cherry color, rhubarb, cassis
pair with chocolate advised, they soak choc beans with lees of wine!
score 88, CAD 40 (200ml bottle)

06 June 2017

Boisdale Mayfair whisky and cheese

Funny meeting with acquaintances at the Boisdale whisky and cigar club. Tasting whisky and talking Brexit. They are mostly obsessed with sovereignty, national sovereignty that is. I try to make the point that there is such a thing as European sovereignty, as for example in terms of money. Printing money is a prime demonstration of sovereignty and the Euro is the second most used in the world after the US dollar. That kind of European sovereignty could be extended to other areas of government. 

No one really follows me on that one. One or two Londoners however do say that remaining would have been better as it would have allowed the UK to join the EU in facing big multinationals. Whatever.


1. Lancashire cheese, smooth soft, paired with Glenlivets Speyside founders reserve, fruity, added a few drops of water. American oak.

Illegal production in XVIII century, moved distillery to highlands away from taxman, got away with it for a while.

2. Speyside 15yrs old French oak reserve
darker sweet spicy
Devon cow and goat milk cheese smooth soft

3. Speyside cask strength 1822 1st time UK king visited Scotland George IV. liked women drink esp French wine. Wanted to try illegal whisky
first they denied then a local judge agreed because it was the king. George IV lowered taxes to encourage distillery to go legal.

Many distillery called themselves glenlivets until 1980 s

4. cheese pecorino, soft
oloroso sherry cask glenlivets whisky
very rich smooth dark amber color
800 USD for a cask, expensive
whisky companies pay coopers and bodegas in Spain to make sherry even if little demand for sherry. so sherry now so cheap because made to produce casks and to age whisky in

5. glenlivets madura cask strength, glenlivet does not peat barley since 1950s smoky out of fashion these days


These days average consumers drink fruity speyside 

Expert fanatics prefer Islay smoky peaty

Glenlivet company
Chivas régal 25 yo
first every luxury scotch whisky
created for America early Xx century
favorite of Frank sinatra made it famous
dark amber
Paired with Cornish cheese, sweet smooth soft