15 August 2010

4° g - 15 Ago: Da Shimla a Sarahan (2000 mslm), 170km

Our cars for this trip
Partenza alle 9. La strada è in pessime condizioni a causa delle forti pioggie e conseguenti smottamenti, è una cosa alla quale dovremo fare l'abitudine. Paesaggio dantesco, enormi nuvole basse che affondano nelle valli. In molti punti si va avanti a senso alternato, si formano lunghe colonne di auto ferme che aspettano che scorra la colonna in senso inverso. Fango, macigni rotolati giù dalla montagna, sterco dappertutto, rivoli d'acqua che si ritagliano spazi ritorti sulla via della valle.

Tanti operai indaffarati a liberare la strada lungo tutto il percorso, cercano di sistemare il fondo stradale, ripuliscono le frane, rinforzano i sostegni dei parapetti precari sul baratro. At every gas station there are lots of fire extinguishers, not high tech but, I guess, functional.

I tried to practice fire extinguishing


Pranzo freddo preparato dall'equipaggio, decisamente scarso, qualche biscotto, un uovo sodo, pane rinsecchito e succhi di frutta che sembrano contenere più conservandi e dolcificanti artificiali che frutta.

Arriviamo a Sarahan alle 17, abbiamo percorso solo 170km ma ci abbiamo impiegato 8 ore. Entrando in città la coda dell'occhio mi cade su un cartello che indica una "Rest House" nel monastero.

Saharan monastery door
Immediatamente chiedo di andare a chiedere e fortunatamente ci sono stanze per tutti. Spartane ma vale assolutamente la pena dormire nel monastero. 350 rupie per una doppia con un balcone prospicente il cortile del monastero.

Saharan temple and guesthour

Per la cena, calda e appetitosa come sarà quasi sempre, ci pensano i ragazzi del nostro equipaggio, che usano la cucina del monastero e ce la servono nel ristorante.

Assurde pratiche burocratiche che si ripeteranno ogni sera in questo viaggio, fotocopie del passaporto, moduli a non finire, firme, timbri...

In serata visitiamo il tempio che si trova nel monastero, spicca un antico torrione con due sancta sanctorum ricchi di squisiti altari in argento. Un soldato armato di un fucilone fa la guardia, ma sembra più interessato a leggere il giornale comodo sulla sua sedia di plastica che a proteggerci da improbabili attacchi terroristici. A farci compagni solo qualche fedele ed alcuni turisti israeliani, pare l'India vada molto di moda tra i giovani che si prendono un anno per viaggiare dopo aver completato il duro servizio militare obbligatorio.

Maps of Kinnaur, Spiti and Lahaul - Himachal Pradesh, India

HImachal Pradesh: Kinnaur and Spiti valleys

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Kinnaur

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Lahaul and Spiti

14 August 2010

3° g - 14 Ago: Shimla (2200 mslm)

Oggi ci separiamo un piccoli gruppetti e partiamo per una visita della città libera, ognuno segue i propri interessi e curiosità. Me ne vado a spasso per il "Mall", la zona centrale creata dagli inglesi che qui avevano la loro capitale estiva.

Salgo poi al tempio di Jakhu, in circa 45 minuti di facile camminata. La città è piena di turisti indiani, da quando gli inglesi hanno trasformato quello che era un villaggio montano in una capitale. Ora va di moda e la classe media indiana ama farsi vedere qui. Molti cercano la conversazione, chiedono da dove vengo, cosa faccio nella vita. Bella domanda..:!

13 August 2010

2° g - 13 Ago: Da Delhi a Shimla in treno

Siamo in stazione aspettiamo alcune ore nell'opprimente afa notturna per la partenza del treno. Aria ferma, calda. Il treno parte alle 5 di mattina e non valeva la pena prendere una camera d'albergo per solo 3-4 ore. Chiedo al capostazione che lavora davanti an un enorme pannello illuminato di piccole lampadine che indicano la posizione dei semafori, gli scambi dei binari dei treni che portano qui. Ci vuole un po' per capire che partiremo dal binario n.2. Le sale d'aspetto sono illuminate al neon e grandi ventilatori rimescolano l'aria densa e umidissima. Le panche sono tutte occupate da viaggiatori in attesa, a noi non rimane che sistemarci alla meglio su qualche muretto. Preferiamo star fuori, è più sopportabile. Abbiamo sete ma non si può bere dalle fontanelle e il baretto vicino all'entrata è sempre chiuso.

Map of Himachal Pradesh


12 August 2010

1° g - 12 Ago: Partenza per lo Spiti ed il Kinnaur, Himachal Pradesh. Arrivo a Nuova Delhi

Torno in India, sarà la settima o ottava volta, mi sento un po' a casa mia. Questo promette di essere un viaggio di grande interesse culturale, incentrato sul Buddhismo lamaista. Soprattutto nello Spiti, ma in misura minore anche in Kinnaur, c'è una forte presenza di questa religione da secoli, rafforzata recentemente dai profughi del Tibet invaso dalla Cina. Per chi è stato in Ladakh e Zanskar qui i monasteri sono forse meno ricchi, o almeno appariscenti. Ma per chi, come me, è stato stimolato dalle visite del Ladakh e dello Zanskar ad approfondire, questo viaggio sarà senz'altro un valido complemento...

11 August 2010

Map of India, physical and political

click on the maps below to view in full size
Physical map of India. From mapsofindia.com


Political map of India. From welt.atlas.de

In Europe, you can buy a National Geographic map of India here



In the US and worldwide buy here


Itinerario di un viaggio in India, Himachal Pradesh: Spiti and Kinnaur, India, 12-29 Agosto 2010




viaggio in Himachal: Spiti and Kinnaur
ITINERARIO 
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Data
Percorso

Km.
Ore auto
aereo
 0

treno

11
piedi

0
jeep
170
8
jeep
89
6
jeep
58
8
jeep
135
9
piedi
 0
8
jeep
85
6
10°
jeep-piedi
47
7
11°
jeep-piedi
50
8
12°
jeep
86
8
13°
jeep
42
4
14°
jeep-piedi
102
8
15°
jeep
129
9
16°
bus
350
11
17°
train
300
5
18°
aereo




TOTALE

1.643
116

02 July 2010

Book Review: Exploring Kinnaur and Spiti in the Trans-Himalaya, by D Sanan and D. Swadi, ****

Review
This book fills a gap in the literature in that while there are a number of guides and travelogues on Ladakh, Kahsmir and Uttarankhand, this region has been somewhat neglected. A great book about travels here is by Giuseppe Tucci: "Dei, demoni e oracoli", but it dates back to 1933 and as far as I know has not been translated in English.

01 July 2010

Book Review: A Sense of the World. How a Blind Man became the World's Greatest Traveler, by Jason Roberts, *****

Synopsis

When Lieutenant James Holman sailed to Russia in 1822, intent on crossing Siberia on his way to circumnavigate a globe still largely uncharted, the authorities of the Tsar arrested him on suspicion of espionage. Their scepticism was understandable: James Holman was completely blind. Holman returned to London and wrote a bestselling book about his abortive trip. But the wanderlust remained: as he put it, "In my case, the deprivation of sight has been succeeded by an increased desire for locomotion." In 1827 he set off again, this time for Africa. He would not return until 1832, having visited India, the Far East and Australia en route, and indulged in seemingly suicidal adventures such as stalking rogue elephants in Ceylon and helping blaze a road through uncharted New South Wales.

For Holman it was the raw intensity of such experiences that kept depression at bay: he travelled in order to regain the sensation of feeling fully alive.

click on each of these maps to see them in full size





Maps courtesy of Jason Roberts. See more info on Jason Roberts' website.

Review

It would be difficult today with all the modern conveniences that technology provides, but it was much much harder to do two hundred years ago. Yet James Holman did it. After blindness interrupted his naval career at age 24, he started a new life as a world traveler and became a well know writer and highly paid of his adventures. In this, I am sort of envious of him, though in the end he ran out of money and readers and died a lonely man, his funds having dwindled and his fame all but vanished.

In my view the main point of the book is that Holman sang an hymn to curiosity for the world which I find admirable for anyone, all the more so for a blind person. Whereas others might have been discouraged and would have given up after disease cut short one career, he had the energy to pick himself up and start again on a completely new path. A path more challenging than the Napoleonic wars he had been fighting at sea.

Perhaps not so amazingly compared to his travels themselves, he kept a diary of parts of them, which he wrote with the help of an ingenious writing device, and the text is available for free at Project Gutenberg.

The book may have some holes in the facts here and there, but that does not distract from the main aim, which is to convey an extraordinary life through a high readable prose that makes it hard to put down.