16 June 2005

4° g - 16 Giugno: Valle INDO: Takthok, Hemis, Stakna (restauro), Chemrey, 145 KM 5 ORE

Cominciamo con il monastero di Takthok, e visitiamo l’adiacente Lamdon School, dove assistiamo ad un saggio ginnico. Quindi ad Hemis, dove fervono i preparativi per il festival che comincia domani. Per noi era il punto cruciale di tutto il viaggio, luogo del festival. E’ possibile avere ospitalità chiedendo ad un monaco in cameroni con uomini e donne separati, donazione 100 rs. a testa ma per noi non c’era posto a causa del festival.

15 June 2005

3° g - 15 Giugno: Valle INDO: Thiksey, Shey, Matho, Stok, 90 KM, 3 ORE

Partenza alle 6, è importante andare presto prima di tutto a Thiksey per assistere alla puja mattutina, dove i visitatori sono ammessi. Dura fino alle 8.30 circa. Atmosfera suggestiva. Si visita poi il monastero, biglietto di 25 Rs, come per tutti quelli a venire, con qualche dicrepanza di poche rupie in più o in meno.

14 June 2005

2° g - 14 Giugno: volo Delhi – Leh

Sveglia alle 3 di mattina, gentili in albergo, ci preparano la colazione e alle 4 partiamo per l’aeroporto. I controlli di sicurezza sono formalmente accurati, metal detectors ecc, ma i bagagli a mano non sono ispezionati. Secondo me è solo questione di tempo prima che qualche estremista gliene combini qualcuna. Volo regolare, atterraggio spettacolare nella valle di Leh, consiglio di prendere posto al finentrino, meglio sulla destra, per godere meglio della vista sulle montagne innevate che si colorano di rosa al sorgere del sole.

13 June 2005

1° g - 13 Giugno 2005: Arrivo a Delhi, India, inizio del viaggio

Riparto per il mio quinto viaggio in India, ancora come capogruppo di una decina di italiani curiosi di Himalaya e buddismo. Infatti questo viaggio si svolge su due temi costanti: montagne e monasteri buddisti. Non c’è quasi altro, eccezion fatta per il rientro facoltativo a Delhi via terra attraverso l’Himachal ed il Punjab, che io ho inserito in questo viaggio ma può essere evitato rientrando a Delhi in aereo. Interesse culturale focalizzato per il Ladakh, a maggioranza buddista, stretto tra il Kashmir islamico ed il Garwal induista. Dal punto di vista naturalistico, le montagne himalayane sono sempre foriere di forti impressioni, e così pure la fauna che vi si incontra.

11 June 2005

Itinerario di viaggio in Ladakh, India, 12 Giugno / 2 Luglio 2005





Viaggio Hemis Ladakh, 12 Giugno / 2 Luglio 2005

ITINERARIO SCHEMATICO

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Data
Itinerario
Arrivo / Notte
KM
H

12/7

volo via Amman
aereo
0
0
1
Delhi
0
0
2
Leh
0
0
3
Leh
90
3
4
Leh
145
5
5
Leh
90
3
6
Leh
90
3
7
Lamayuru
120
4
8
Dha Hanu
120
4
9
Alchi
80
3
10
Leh
80
3
11
Sumur
180
6
12
Leh
150
5
13
Tsomoriri
220
7
14
Sarchu
180
7
15
Manali
220
8
16
Dharamsala
230
8
17
Dharamsala
0
0
18
Amritsar
200
6
19
Delhi
470
5
20
2 lug
sab
partenza alle 6:35, in volo
CASA
0
0


H = ore di percorrenza approssimate
TOTALE
2665
80


10 May 2005

Book Review: Dear Mom, a Sniper's Vietnam, by Joseph T. Ward, ***

Synopsis
The letters Joseph Ward, one of the elite Marine Scout Snipers, wrote home reveal a side of the Vietnam war seldom seen. Whether under nigthly mortar attack in An Hoa, with a Marine company in the bullet-scarred jungle, on secret missions to Laos, or on dangerous two-man hunter-kills, Ward lived the war in a way few men did. And he fought the enemy as few men did--up close and personal.

05 April 2005

Viaggio in egitto 5-12 aprile 2005

QUESTA VOLTA NIENTE MACCHINA FOTOGRAFICA (SOLO UN BINOCOLO PER VEDERE DA VICINO I DETTAGLI DEI TEMPLI) E NIENTE APPUNTI, SOLO RELAX. ECCO UN BREVE PROMEMORIA CHE MAGARI POTREBBE SERVIRE PER STRUTTURARE UN VIAGGIO IN FUTURO.

1^ GIORNO MARTEDI’: ITALIA - CAIRO
Partenza con volo speciale per il Cairo. Arrivo dopo circa tre ore di volo e trasferimento in albergo. Cena e pernottamento.

2^ GIORNO MERCOLEDI’: CAIRO
Prima colazione in albergo. In mattinata visita del Museo Egizio con le sue ricchissime collezioni di arte faraonica, il tesoro della tomba di Tutankamon e la sala dedicata ai meravigliosi gioielli che gli antichi egizi portavano come talismani. Ingresso facoltativo alla Sala delle Mummie. Pranzo in ristorante. Pomeriggio dedicato alla visita della Cittadella e delle Moschee con sosta al Bazar di Kahan El Khalili. Cena e pernottamento in albergo.

3^ GIORNO GIOVEDI’: CAIRO
Prima colazione in albergo. Mattinata dedicata alla visita di Giza e della Sfinge con ingresso facoltativo alle Piramidi di Micerino e Chefren e alla Barca Solare. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita dell'antica capitale Menfi e della necropoli di Sakkara. Cena e pernottamento in albergo.

4^ GIORNO VENERDI’: CAIRO - ABU SIMBEL - ASWAN
Prima colazione in albergo. In mattinata trasferimento in aeroporto e partenza con volo speciale diretto o volo di linea via Aswan per Abu Simbel. Sosta di due ore per la visita dei templi e pranzo con cestino da viaggio. Trasferimento in aeroporto e partenza per Aswan. Trasferimento a bordo e sistemazione nelle cabine. Nel pomeriggio visita della grande diga e del tempio di Philae.
Cena e pernottamento.

5^ GIORNO SABATO: ASWAN – KOMOMBO - EDFU
Pensione completa a bordo. In mattinata suggestivo giro in barca a motore attorno all’isola Elefantina e visita al giardino botanico. Nel primo pomeriggio inizio della navigazione verso Komombo. Arrivo a Komombo e visita del tempio dedicato alle due divinità: Sobek, il dio coccodrillo e Haroeris, il dio falco. Proseguimento della navigazione verso Edfu.

6^ GIORNO DOMENICA: EDFU – ESNA - LUXOR
Pensione completa a bordo. Al mattino visita in carrozzella del tempio del dio falco Horus, uno dei templi meglio conservati d'Egitto. Proseguimento verso la chiusa di Esna. In tarda serata arrivo a Luxor. Pernottamento a bordo.

7^ GIORNO LUNEDI’: LUXOR
Pensione completa. Mattinata dedicata alla visita della necropoli di Tebe con la visita della Valle dei Re (ingresso facoltativo alla Tomba di Tutankamon), il Tempio di Medinet Habu, dei colossi di Memnon e del tempio della Regina Hatchepsut. Proseguimento e visita ai templi di Karnak e Luxor. Trasferimento in albergo a Luxor e sistemazione nelle camere riservate.

8^ GIORNO MARTEDI’: LUXOR - ITALIA
Prima colazione in albergo. Trasferimento in aeroporto e partenza con volo speciale per l'Italia.

31 January 2005

Risquer

Rire, c'est risquer de paraître idiot.
Pleurer, c'est risquer de paraître sentimental.
Aller vers quelqu'un, c'est risquer de s'engager.
Exposer ses sentiments, c'est risquer d'exposer son moi profond.
Présenter ses idées, ses rêves à la foule, c'est risquer de les perdre.
Aimer, c'est risquer de ne pas être aimé en retour.

Vivre, c'est risquer de mourir.
Espérer, c'est risquer de désespérer.
Essayer, c'est risquer d'échouer.

Mais il faut prendre des risques car le plus grand danger de la vie, c'est de ne rien risquer du tout.

Celui qui ne risque rien, ne fait rien, n'est rien ! Il peut éviter la souffrance et la tristesse, mais il n'apprend rien, ne ressent rien, ne peut ni changer, ni se développer, ne peut aimer, ni vivre. Enchaîné par sa certitude, il devient esclave, il abandonne la liberté.

Seuls ceux qui risquent sont libres.

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J'ai reçu cette poème de Annick, la mère de Brigitte de Clercq, fondatrice du Cercle des Voyageurs à Bruxelles, et décédée il y a quelques jours en Afrique.

05 January 2005

Book Review: Against All Enemies: Inside America's War on Terror, by Richard Clarke, *****

Synopsis
Few political memoirs have made such a dramatic entrance as that by Richard A. Clarke. During the week of the initial publication of Against All Enemies, Clarke was featured on 60 Minutes, testified before the 9/11 commission, and touched off a raging controversy over how the presidential administration handled the threat of terrorism and the post-9/11 geopolitical landscape. Clarke, a veteran Washington insider who had advised presidents Reagan, George H.W. Bush, Clinton, and George W. Bush, dissects each man's approach to terrorism but levels the harshest criticism at the latter Bush and his advisors who, Clarke asserts, failed to take terrorism and Al-Qaeda seriously. Clarke details how, in light of mounting intelligence of the danger Al-Qaeda presented, his urgent requests to move terrorism up the list of priorities in the early days of the administration were met with apathy and procrastination and how, after the attacks took place, Bush and key figures such as Donald Rumsfeld, Paul Wolfowitz, and Dick Cheney turned their attention almost immediately to Iraq, a nation not involved in the attacks. Against All Enemies takes the reader inside the Beltway beginning with the Reagan administration, who failed to retaliate against the 1982 Beirut bombings, fueling the perception around the world that the United States was vulnerable to such attacks. Terrorism becomes a growing but largely ignored threat under the first President Bush, whom Clarke cites for his failure to eliminate Saddam Hussein, thereby necessitating a continued American presence in Saudi Arabia that further inflamed anti-American sentiment. Clinton, according to Clarke, understood the gravity of the situation and became increasingly obsessed with stopping Al-Qaeda. He had developed workable plans but was hamstrung by political infighting and the sex scandal that led to his impeachment. But Bush and his advisers, Clarke says, didn't get it before 9/11 and they didn't get it after, taking a unilateral approach that seemed destined to lead to more attacks on Americans and American interests around the world. Clarke's inside accounts of what happens in the corridors of power are fascinating and the book, written in a compelling, highly readable style, at times almost seems like a fiction thriller. But the threat of terrorism and the consequences of Bush's approach to it feel very sobering and very real. --John Moe for Amazon.com

04 January 2005

Discorso di fine anno del presidente Ciampi

Lettera inviata a Sergio Romano e pubblicata dal Corriere della Sera il 4 Gennaio 2005.

Sono un italiano che vive da anni all'estero e pur essendo disgustato dalla nostra politica interna ogni 31 dicembre ascolto il discorso del presidente della Repubblica, il mio presidente, per sentire il polso della situazione del mio Paese.

Sono rimasto deluso quest'anno nell'ascoltare il presidente Ciampi augurare buon anno prima di tutto con grande enfasi al Papa e solo dopo agli italiani. Mi ha irritato essere messo in secondo piano, dal capo del mio Stato, per dare la precedenza a un capo di Stato straniero, per quanto autorevole.

Ma allora, come disse il titolo di un bel libro di Giordano Bruno Guerri, gli italiani sono sempre sotto la Chiesa?

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