16 November 2004

Book Review: The Dark Heart of Italy, by Tobias Jones. *

Synopsis

In 1999 Tobias Jones travelled to Italy, expecting to discover the pastoral bliss described by centuries of foreign visitors and famous writers. Instead, he discovered a very different country, besieged by unfathomable terrorism and deep-seated paranoia, where crime is scarcely ever met with punishment. Now, in this travelogue, Jones explores not just Italy's familiar delights (art, climate, cuisine), but the livelier and stranger sides of the bel paese: language, football, Catholicism, cinema, television and terrorism. Why, he wonders, do bombs still explode every time politics start getting serious? Why does everyone urge him to go home as soon as possible, saying that Italy is a 'brothel'?


Review

This must be the worst book on Italy I have ever read. Uninformed, superficial, exuding prejudice and smugness, politically biased. The author displays phenomenal ignorance and his judgement is superficial almost to the point of being funny! Were it not for some specific anecdotes he tells rather amusingly, I would have wondered whether he ever set foot in the country at all. He is obsessed with Berlusconi, he just hates the guts of the man. Well that's fine, many Italians do too, but it does not make for informative reading. His writing style is full of smugness, he says he loves the country but he is very condescending toward Italians and does not display the least interest in truly integrating in Italian society. Inaccuracies are too many to list here. A book that is better avoided by those who want to understand contemporary Italy.

01 November 2004

Book Review: Endurance, by Alfred Lansing, *****

Endurance in its death throes
Synopsis

In 1914 Sir Ernest Shackleton and a crew of 27 men set sail for the South Atlantic on board the Endurance. The object of the expedition was to cross the Antarctic overland. In October 1915, still half a continent away from their intended base, the ship was trapped, then crushed in ice. For seventeen months Shackleton and his men, drifting on ice packs and then on the stormiest seas on the globe, were castaways in this most savage region of the world.

Lansing's gripping narrative, based on firsthand accounts of crew members and interviews with survivors, vividly describes how the men lived together in camps on the ice until they reached land, how they were attacked by sea leopards, ate sea lion and polar bear, developed frostbite (an operation to amputate the foot of one member of the crew was carried out on the ice), and finally embarked on a 850-mile voyage in a 22-foot open lifeboat to find help.


02 September 2004

Book Review: Cambodia, by Anita Sach, *****

Synopsis

A guide to the cultural attractions of this emerging destination. Explore the grand ruins of Ankor Wat's temples, as well as areas of Cambodia just opening up to travellers, with this practical and thorough guide.


01 September 2004

Bibliography: Books on Polynesia

My selection of most significant books on French Polynesia. Both English titles e libri in italiano. Please let me know if I forgot an important title!

I also include some suggestion of local music.

Baker, Silvia: Journey to yesterday (1950), tour of French Polynesia by an English lady during WW II. Not so exciting but provides some curious anecdotes about life in those times.

Borsani, Ambrogio: Addio Eden (Vicenza: Neri Pozza Editore, 2002). E’ una piacevole carrellata culturale basata su un viaggio dell’autore (un antropologo) alle Marchesi ripercorrendo la vita dei tanti protagonisti della fuga mundi dalla cultura occidentale nel XIX secolo (Melville, Stevenson, London, Gaugin, Brel ed altri). Molto ben scritto.

Cook, James: “Journals” (trad it: I Giornali di Bordo, Milano: TEA, 2000). Un po’ lunghetti ma interessanti per immedesimarsi in un europeo che è arrivato qui alla fine del ‘700 quando non c’era ancora stato quasi nessuno.

Gaugin, Paul: “Noa Noa” e vari altri scritti di questo artista squinternato morto alle Marchesi.

Stevenson, Robert Louis: “Tales of the South Seas” (trad it: Mari del Sud); oltre ovviamente all’eterno “Treasure Island”!!

Melville, Herman: “Moby Dick” (si capisce perché Melville disertò da una baleniera per restare in Polinesia!!) e soprattutto “Typee” (Taipi in trad. italiana), romanzo autobiografico della sua diserzione.

Horwitz, Tony: “Into the Blue: Boldly Going Where Captain Cook Has Gone Before”

Sivadjian, Eve: “Les Isles Marquises: Archipel de Mémoire”. Ottimo sulle Marchesi contemporanee, aspetti sociali, politici, economici, culturali.

Bersezio, L.: “Miti e Fiabe della Polinesia”.

Pagliasco, Guido Carlo: “Paradisi Inquieti: Viaggio in Polinesia” (Torino: EDT, 2000); libretto-diario di un viaggio per molti aspetti simile al nostro anche se incentrato più sulle Samoa, che comunque fanno culturalmente parte della Polinesia.

Music and films about Polynesia


Brel, Jacques, “Les Marquises” is a selectio of some of his best songs, including the eponymous one about the islands where he now rests in peace.




Mazière, Francis: The Gaugin Years (collezione di canzoni e danze polinesiane)



Fanshawe, David: Pacific Chants (collezione di musiche tradizionali polinesiane)



Tahiti – Air Mail (canzoni assortite)


Himene: Polyphonies Polynésiennes (choral music)



27 August 2004

32° g - 27 AGO: Papeete – Los Angeles e fine del viaggio

In giro per la città, riposo, preparazione bagagli, al mercato (interessante soprattutto per la vita tahitiana che vi si svolge, meno per gli acquisti). Questo è il posto giusto per chi voglia farsi tatuare, ci sono tatuatori espertissimi e le condizioni igieniche sono ottime - strumenti sterili e artisti fenomenali. Posso garantire per esperienza personale!

Veramente io non avevo nessuna intenzione di tatuarmi. ma Giusy, una compagna di viaggio, mi chiede di accompagnarla dal tatuatore perché lei non parla lingue straniere. Vado con lei e l'aiuto a contrattare un piccolo tatuaggio sulla caviglia. Mentre aspetto che l'artista finisca il suo lavoro mi guardo incuriosito le fotografie dei tanti tatuaggi che egli ha eseguito, e che sono appese sulle pareti e sulla porta del piccolo studio. (Studio? Sala operatoria? Atelier?) Ne vedo uno che mi colpisce subito, una manta con al centro un tihi. Chiedo all'artista, che nel frattempo ha quasi completato il tatuaggio di Giusy, quanto tempo gli servirebbe per farmi quel tatuaggio, fra poco dobbiamo andare in aeroporto. Mi dice mezz'ora. Per 50 euro è fatta. Decido di non pensarci troppo e procedo. Una delle decisioni irreversibili più rapide della mia vita!!

Il tatuaggio è un'antica tradizione polinesiana che si era persa nel XIX secolo quando fu proibita dai missionari europei. Fortunatamente si è ripresa e sviluppata con giovani artisti che applicano disegni tradizionali accanto a temi da XXI secolo. Anche carino il museo della perla, alcune gallerie d’arte, negozi di musica tahitiana, librerie tutti in centro.

Poi verso le 18.00 in aeroporto, indispensabile arrivare con larghissimo anticipo per i voli internazionali e soprattutto per gli USA, che dopo l'11 settembre richiedono controlli molto più meticolosi e lunghi. (Prima degli attentati in America non ti chiedevano neanche i documenti, mi ricordo della "People's Express" una delle prima compagnie low-cost, dove si entrava senza biglietto, e si pagava alla hostess che percorreva la cabina durante il volo a riscuotere.)

Recensione/Book Review: "Un indovino mi disse/A fortune teller told me", di Tiziano Terzani, ****

English review below

Sinossi

Nel 1976 un indovino cinese avverte Tiziano Terzani, corrispondente dello "Spiegel" dall'Asia: "Attento. Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare mai". Anni dopo gli torna in mente quella profezia e la vede come un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi. Decide di non prendere aerei per un anno, senza rinunciare al suo mestiere. Il risultato di quell'esperienza è un libro che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia, racconto di viaggio e reportage.


26 August 2004

31° g - 26 AGO: Ua Pou - Papeete

Doudou ed Heléne mi portano a vedere la loro “cabanne”, una villetta presso Haakuti, nel mezzo della foresta pluviale, un in ambiente veramente vergine, basta farglielo sapere per tempo. Transfer aeroporto 2000f.

25 August 2004

30° g - 25 AGO: Hiva Oa – Ua Pou

Arrivo in ritardo per vento forte (attenzione in estate – Dicembre/Marzo – perché i voli possono essere facilmente annullati par cattivo tempo, anche se Air Tahiti cerca di assicurare comunque il trasporto a Nuku con elicottero o barca per prendere il volo con l’ATR più grande per Papeete). Il proprietario della pensione Doudou è in aeroporto, leggero pranzo e nel pm giro nel paesino a visitare scultori del legno e piantagioni. Interessante, ma prezzi molto alti, a mio avviso più che a Tahiti, si può comunque negoziare. Avvistiamo cavalli selvaggi sulle scogliere; paesaggio molto duro, montagne a picco sul mare.




Alloggio alla Pensione Pukuee, gestita da Doudou (francese) e Heléne (marchesana), molto gentili, Heléne cucina benissimo e la pensione è pulita e perfino elegante nella sua semplicità. Posizione con bella vista sul porto, tranquillità massima. Non hanno neanche le porte, tanto bassa deve essere la criminalità, solo tendine sulla soglia delle camere e della stessa casa! Costa 2000-3000f il pernotto, 2500 la cena (ottima, trance di tonno con olio e limone spolverati di avocado  e curry) e 500 la colazione. Si mangia su di una stupenda terrazza con vista. Sono il solo cliente, mangio con loro e chiacchieriamo della loro scelta di vita di vivere qui. Heléne vorrebbe anche tornare in Francia ad un certo punto, ma lui non ne vuol sentir parlare!

Incontro Jaques Vitellini, scrittore. La moglie è venuta ad insegnare qui e lui l'ha seguita tanti anni fa, poi quando il suo mandato è finito hanno deciso di restare qui.  Mi fornisce il suo sito, http://www.cultures-sud.net/ dove però non c'è molto...

Incontro poi Sergio Tacito, un francese anche lui di ovvie origini italiane che da 33 anni vive a Tahiti con la moglie maori. Lavora per il governo, va in giro per la Polinesia a fare ispezioni alle strutture pubbliche.

24 August 2004

29° g - 24 AGO: Hiva Oa

La tomba di Gauguin
Giornata di riposo e di visita ad Atuona, il museo, il commovente cimitero con le tombe di Gauguin, che cercò qui la sua fuga mundi e ora giace sotto un maestoso albero di frangipani. Riposa al suo fianco anche Jacques Brel, il cantante belga che qui era molto amato perché aiutava tutti quelli che avevano bisogno, e della sua compagna. Ha composto una stupenda canzone, Marquises, una delle sue migliori. Il testo è in calce a questo post.

Qui su questo sito si può scoprire la sua arte.

Lo “spazio Brel” contiene suoi ricordi ed anche il famoso aeroplano con il quale lui girava per le isole, spesso offrendo passaggi gratuiti a chi ne avesse bisogno. Oggi chiuso, posso solo guardarlo dall’esterno arrampicandomi su di una staccionata, peccato.

"Where we are" di Gauguin


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La tomba di Brel
Les Marquises, di Jacques Brel

Ils parlent de la mort comme tu parles d´un fruit
Ils regardent la mer comme tu regardes un puits
Les femmes sont lascives au soleil redouté
Et s´il n´y a pas d´hiver, cela n´est pas l´été
La pluie est traversière, elle bat de grain en grain
Quelques vieux chevaux blancs qui fredonnent Gauguin
Et par manque de brise, le temps s´immobilise
Aux Marquises

Du soir, montent des feux et des points de silence
Qui vont s´élargissant, et la lune s´avance
Et la mer se déchire, infiniment brisée
Par des rochers qui prirent des prénoms affolés
Et puis, plus loin, des chiens, des chants de repentance
Et quelques pas de deux et quelques pas de danse
Et la nuit est soumise et l´alizé se brise
Aux Marquises

Le rire est dans le cœur, le mot dans le regard
Le cœur est voyageur, l´avenir est au hasard
Et passent des cocotiers qui écrivent des chants d´amour
Que les sœurs d´alentour ignorent d´ignorer
Les pirogues s´en vont, les pirogues s´en viennent
Et mes souvenirs deviennent ce que les vieux en font
Veux-tu que je te dise : gémir n´est pas de mise
Aux Marquises