30 September 2003

Bibliography: Books on India

ETERNAL WORK IN PROGRESS!!

There is just way too much published on India to even begin to make a bibliography. This is just my totally arbitrary list of stuff I found interesting or just stumbled upon and considered you might enjoy too. Your comments and suggestions are welcome!

See also my specific bibliography on India's Western Himalaya in this blog.

14 September 2003

Bibliography: Books on Iran

Just a small selections of books I found interesting, your suggestions are welcome.

I am reviewing these books one at the time...click on the links to read my reviews.


Guidebooks/Maps

Baker, Patricia: "Iran" (Bucks, England: Bradt Guides, 2001, and subsequent editions). Recensione della traduzione italiana su questo blog. Attenzione a comprare l'edizione più aggiornata.


Travelogues

Brandi, Cesare : “Persia Mirabile”, racconti di viaggi nella regione.

Hastam, Mostafer: “Viaggio in Iran”, racconto di viaggio, superficiale, scritto male e poco informativo: NON consiglio di leggerlo.

Pellegatta, Alessandro: “Taqiyya: Alla Scoperta dell'Iran”(Milano, FBE: 2009). Racconto di un viaggio nel 2009, con utili appendici.

Stark, Freya : “Le Valli degli Assassini”, racconto della grande viaggiatrice delgli anni trenta.

Wearing, Alison: "Honeymoon in Purdah", (London: Pan macmillan, 2000). An odd and funny travelogue of an odd couple in Iran.


History and Culture

Ghirsham, Roman: “Arte Persiana” in due volumi, bellissimo ma difficile da trovare.

Kapuscinski, Riszard : “The Shah of Shahs”a great journalist tells the story of the fall of the Shah in 1979. Ho anche recensito la traduzione in italiano.

Wiesehofer, Joseph : “La Persia Antica”, classico di storia, un po’ pesantino da leggere.


From inside the country

Howard, Jane : “Inside Iran: Women’s Lives” the story of a British woman who lived in Iran in the late 1990s.

Mahmoody, Betty: “Not Without My Daughter”,  the story of an American woman married to an Iranian doctor in the U.S. Everything is fine until they travel to Iran with their daughter to visit his family.

Pizzuti, Nadia : “Mille e un giorni con gli Ayatollah”, resoconto della triennale permanenza (1997-2000) della prima giornalista occidentale in Iran dopo la Rivoluzione. Ben scritto, informativo e molto lucido.

Satrapi, Marjane: "Persepolis" (London: Jonathan Cape, 2003).

13 September 2003

Book Review: Not Without My Daughter, by Betty Mahmoody, *****

Synopsis
'You are here for the rest of your life. Do you understand? You are not leaving Iran. You are here until you die.'

Betty Mahmoody and her husband, Dr Sayyed Bozorg Mahmoody ('Moody'), came to Iran from the USA to meet Moody's family. With them was their four-year-old daughter, Mahtob. Appalled by the squalor of their living conditions, horrified by what she saw of a country where women are merely chattels and Westerners are despised, Betty soon became desperate to return to the States. But Moody, and his often vicious family, had other plans. Mother and daughter became prisoners of an alien culture, hostages of an increasingly tyrannical and violent man.

10 September 2003

Recensione: Iran, di Patricia Baker, *****

Sinossi
L'Iran è situato tra l'Iraq e l'Afghanistan, in una delle zone del mondo dove gli equilibri politici sono tra i più fragili. Queste stesse antiche terre sono anche comunemente riconosciute come il gioiello dell'Asia Centrale. Le sue città sono costellate da moschee e da santuari impreziositi con mosaici di colore azzurro, eretti in nome di grandi personaggi della storia locale. La sua gente è generosa e amabile e i suoi paesaggi molteplici, dagli impianti sciistici di Teheran alle sabbie del Mar Caspio. Abbandonate i vostri pregiudizi prima di partire, prendete una copia di questa approfondita guida, alla sua terza edizione, e immergetevi in questi luoghi: tornerete arricchiti dal vostro viaggio.

Recensione
Questa è un'ottima guida per informazioni culturali e storiche sul paese, ed anche per tanti suggerimenti di esperienze da provare ...fuori del sentiero più battuto. Il libro è ben rilegato e di dimensioni pratiche per stare in tasca. Questa guida, come tutte le guide Bradt, NON è concepita per fornire dettagli su alberghi, ristoranti, trasporti. Per questo scopo è molto meglio la Lonely Planet, ed io consiglierei di comprare entrambe le guide e portarle in viaggio con sé. Le due opere sono assolutamente complementari fra di loro.

Book Review: Iran, by Patricia Baker, *****

Synopsis
Bradt’s Iran has both a cultural and historical focus. It covers world-famous sites such as Persepolis, but it also delves into the lesser-known monuments and little-recognized figures of this vast and ancient land. Additionally, the guide covers clothing conundrums (women – buy a $20 manteau as soon as you arrive; men’s shirts should not be garish) and taboos, including the intricacies of when and how to remove your shoes. It suggests what to eat and where to shop, including more serene alternatives to the country’s boisterous bazaars. And, it advises, should you accidentally run up against the authorities, “Women, forget all feminist scruples and cry.”

02 September 2003

Book Review: Inside Iran: Womens' Lives, by Jane Howard, ***

Synopsis
TV crews and foreign correspondents come and go, but former BBC correspondent Jane Howard made her home in Iran for five years (1996-2000), raising her two young children there. Her experience took her beyond the headlines and horror stories and into the lives of everyday Iranian women. Her report takes readers from dinner in a presidential palace to tea in a nomad's tent.

01 September 2003

26° g - 1 SET: Tehran, partenza per l'Italia e fine del viaggio

Ultimo giorno a Tehran, vado al grande bazar, vorrei comprare qualche tappeto. Mi porta M. un iraniano che ho conosciuto tramite amici comuni e che ora vive in Italia ma ora è qui in vacanza. Mi presenta alcuni negozianti suoi amici e dopo un po' di inevitabile negoziato con uno di loro decido per tre tappeti, ma non posso pagare in contanti, e qui in Iran non funzionano le carte di credito. Allora ci mettiamo d'accordo sul prezzo, dico che gli manderò i soldi dall'Italia e lui mi spedirà i tappeti.

31 August 2003

25° g - 31 AGO: Tehran, American Embassy

Oggi vado a spasso per Tehran. Passeggio davanti all'ambasciata americana, o ex ambasciata, quella occupata da sedicenti studenti iraniani nel 1979 dentro la quale furono tenuti in ostaggio 52 americani per 444 giorni. Successivamente, con la rottura delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, l'ambasciata è stata usata come scuola dei Pasdaran, la milizia politica del regime.

30 August 2003

24° g - 30 AGO: Tehran, volo in parapendio

Oggi ho avuto un'esperienza interessantissima, sia in sé sia per il contatto umano che mi ha permesso di sviluppare con colleghi piloti.

Qualche mese fa avevo visto a Bruxelles un documentario sulle donne che in Iran vogliono imparare a volare in parapendio. Mi ero riproposto di cercare il loro club, e dopo aver chiesto un po' in giro sono riuscito a trovarlo, alla periferia nord di Tehran, su di una collina sovrastante la città, proprio alle pendici dei monti alle spalle della grande megalopoli.

Lì sono stato accolto da Hamid, che parla pochissimo inglese, un simpatico istruttore dell’aeroclub Aseman Abi (Cielo Azzurro), all’estremo nord della città. la sua email è sarajan_h@hotmail.com, cell 0911-201-0789, anche questa è un’occasione per conoscere iraniani (piloti ...e pilotesse in questo caso, interessante vederle volare tutte coperte dai veli) e passare qualche piacevolissima ora.

29 August 2003

23° g - 29 AGO: Tehran, Darakeh

Se siete a Tehran il Venerdì è interessante andare a passeggiare a Darakeh, al nord della città, dove ci si può mischiare a migliaia di giovani iraniani, bere thè, fumare qalyan, far due chiacchiere con chi capita. Vado da solo ma fraternizzo subito con un sacco di gente, tante foto e risate. In qualche caso anche con ragazze anche se la maggior parte dei gruppetti di ragazzi che fanno casino lunto il fiumiciattolo sono divisi per genere, maschi e femmine in gruppi separati.

Giornata stupenda di sole, mette di buon umore vedere tanta gente divertirsi con rilassatezza. Un ragazzo mi racconta che ogni tanti i Basij vengono a ...rompere anche qui, ma in questo periodo, con il “liberale” Khatami alla presidenza, c’è più tolleranza.

28 August 2003

22° g - 28 AGO: Tehran, ambasciata italiana

Oggi sono andato a far visita ad un amico che lavora alla residenza dell’ambasciatore d’Italia, una sfarzosa villa aquisita dal nostro paese in epoca fascista. Impressionante! L'Ambasciata d'Italia possiede due sedi magnifiche, edificate nel XIX secolo in due dei più antichi giardini di Teheran, entrambi di proprietà, per diverse vicende, dell'aristocratica famiglia Farmanfarma imparentata con la dinastia dei Qajar.

Poi mi incontro con S. ed alcuni suoi amici, alcune donne si presentano a casa sua in ciadòr nero, viso coperto e atteggiamento modesto al limite del timido, per poi svelare biancherie molto scollate, direi perfino aggressive! Naturalmente c'è da bere e da fumare... un po' di tutto! Meno male che le finestre erano ben sprangate.


Addendum del 2012:


A distanza di 10 anni, ecco un commento sulla situazione iraniana dall'allora ambasciatore.

27 August 2003

21° g - 27 AGO: Tehran, palazzo dello Scià, shopping

Giornata di visite intense per Tehran. Vado a visitare uno dei palazzi dello Scià. C'è ancora una sua statua, o meglio i piedi della statua, il resto è stato abbattuto, deve essere stata enorme!

Interessantissimo anche il museo dei gioielli, presso la banca centrale (attenzione agli orari, resta aperto solo poche ore al giorno) dove si possono ammirare corone, collane, spille ecc veramente da capogiro, erano naturalmente appartenute alle mogli dello Scià. Da non perdere!

A cena con alcuni amici iraniani al ristorante Raftari, presso il Toos Trading Center, a Nord della città, in cima ad un grattacielo con bella vista. Ci vuole un'eternità per arrivarci, il traffico di fine pomeriggio è supercongestionato, ma alla fine per cinque dollari a testa ci godiamo un abbondantissimo buffet di carne e pesce, ottimo.

26 August 2003

20° g - 26 AGO: Shiraz – Tehran

In mattinata volo per Tehran e resto della giornata libera, ciascuno con le sue priorità: musei, acquisti, giardini...

Per la notte torno con una metà del gruppo allo Shiraz Hotel che avevamo utilizzato in precedenza, vedi 14 agosto. Altri preferiscono invece andare allo Arman, più giù sulla Saadi, altezza Ekbatan, dove risparmiano 3-4 dollari a testa ma si trovano in sistemazioni di gran lunga più scadenti. Lo sconsiglio.

A cena a casa dell’interprete, con la moglie che ha un bel nome, Melody. Simpaticissima serata per la quale dobbiamo essere grati a tutti e due. Ci vengono poi proposti vari tappeti di lana e seta e qualcuno compra.

25 August 2003

19° g - 25 AGO: Shiraz

Visita della città, giro dei siti principali, acquisti nel bazar. Inutili gli sforzi per entrare a Shah-è-Cherag, non fanno entrare i non musulmani. Bello il vecchio Hamam accanto al bazar per una sosta pranzo.

Segnalo in particolare la tomba di Hafez, che noi abbiamo visitato la mattina ma poi alcuni di noi ci sono ritornati la sera, quando gli iraniani si raccolgono intorno alla tomba e si vedono scene molto coinvolgenti. C’è anche un’ottima casa del thè dove spesso anziani dottori leggono i testi di Hafez ai giovani. Vale varie ore anche perché si fa facilmente amicizia con gli iraniani. Incontro Ali, un giovane ventenne che sta facendo il suo servizio militare ed è ora in licenza. Ci legge alcune poesie, anche senza capire il significato che lui poi ci traduce hanno una sonorità musicale che fa piacere ascoltare.

A cena ci dividiamo, alcuni restano in albergo, io ed altri 7-8 andiamo a cenare in una bettolina (solo spiedini di agnello e pollo!) vicino alla porta del Corano, ottima e economica.

24 August 2003

18° g - 24 AGO: Shiraz (Gita a Persepoli e Pasargade)

Intera giornata dedicata all’archeologia, partire presto, c’è tanto da vedere e non si possono non prevedere delle soste di ristoro e di riposo. Pasargade, Naqsh-è-Rostam, Naqsh-è-Rajab. Noi abbiamo lasciato Persepoli alla fine, con il tramonto, ed è stata una buona idea, sia per la luce più favorevole ad apprezzare le rovine, ed a fotografare, sia per la temperatura che altrimenti sarebbe stata insopportabile. Abbiamo deciso di tralasciare Shapur e passare la seconda giornata a disposizione a Shiraz città.

Siccome il bus si è rotto siamo costretti a non rientrare a Shiraz e mangiare a Persepolis mentre lo riparano. Il ristorante si chiama Parsian, e si trova uscendo dal sito di Persepoli, si cammina sempre dritto forse 1 km o poco più ed è sulla sinistra. Arredamento incredibilmente kitsch, con animali ed alberi di gesso colorato, ma a me è piaciuto! Cucina buona, anche il servizio. 4 USD a testa.