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07 October 2019

Al supermercato di Chongqing

Piccolo supermercato sotto casa, molte verdure fresche, anche una bella lattuga da insalata, che però qui cucinano, chissà che penserebbero se sapessero che me la mangerò cruda con i pomodori, anch'essi crudi? Loro i pomodori li usano rigorosamente per la zuppa o nel hot pot per cui il Sichuan è famoso.

Ci sono infinite qualità di riso, con prezzi diversi. Quello a grani lunghi è più caro, anche il doppio di quello a grani corti. Non sapendo che fare ho comprato quello a grani lunghi, poi chiederò a mia moglie. Il riso è offerto in enormi contenitori, ognuno per decine di chili di riso, forse quintali, difficile a dirsi. Poi c'è un enorme cucchiaio col quale il cliente riempie la solita bustina di plastica, la sigilla con un nodo e la porta alla bilancia posta al centro del supermercato, dove una commessa pesa, stampa l'etichetta col prezzo e via alla cassa a pagare.

Acquari con pesci vivi, divisi per taglia e tipo. I clienti li pescano con un retino, li tramortiscono con un bastone di legno a loro disposizione e li mettono in una bustina di plastica trasparente per essere pesati. Oppure anche senza tramortirli, nella bustina ancora vivi e saltellanti. Sostengono che così si è sicuri che il pesce sia fresco. Il pesce non viene pulito, si mangia tutto. La testa è considerata prelibata, come nel sud Italia forse, ed anche le interiora del pesce, fritte, sono buonissime, le ho provate, non capisco perché noi li buttiamo via.

C'è anche un acquario per gamberi e il sistema è lo stesso anche se leggermente meno cruento a vedersi perché i crostacei non vengono bastonati ma semplicemente infilati nella busta di plastica per essere pesati.

I maiali invece non sono vivi. Ci sono vari tagli, diversi dai nostri ma il più comune è il lardo, grandi pezzi, generalmente molto grassi e con la cotenna. Ne scelgo uno da aggiungere alla frittura di verdure che piace tanto a Lifang. Il commesso lo pesa poi prende una grande torcia a gas e brucia via i peli dalla spessa cotenna. Pesa, etichetta e mi consegna il tutto ancora un po’ tiepido.

Molta scelta anche di datteri secchi, son buoni nelle zuppe di fagioli a colazione, Lifang li prepara molto bene, o anche come snack, così secchi.

Verdura a piacere: broccoli, cipollotti, cavoli, pomodori, peperoni, mi posso sbizzarrire a cucinare in questi giorni. Anche funghi, di forme che non conosco ma mi fido, li compro e si riveleranno ottimi!

Al piano di sopra molti cibi sottovuoto. Mi piace la carne di oca piccante, va moltissimo. Preparata in porzioncine formato boccone, in micro confezioni sottovuoto, molte con una figura di anatra che sorride. Non so che potrebbe avere da sorridere un'anatra prima di essere mangiata ma vai a capire!

Non ci sono cibi occidentali, strano in una grande città come questa. Ma ho notato che non lontano c'è un Carrefour, forse lì ci sarà da scegliere di più, chissà se troverò dell'olio di oliva, magari un barattolo di conserva di pomodori, non mi dispiacerebbe ogni tanto un piatto di spaghetti. Ma non mi mancano, sono in Cina, una cultura gastronomica ricchissima, posso aspettare di tornare in Italia.

06 October 2019

Pranzo e polizia a Chongqing

Complesso residenziale moderno, quattro palazzi con 25 piani di sinuose linee curve, tutti con balcone, su cui si vedono panni stesi ad asciugare.

Molti terrazze sui palazzi sono verdi, alberelli ma anche orti di famiglia. Spesso si sentono molti cani che abbaiano, sempre meno cinesi li mangiano e sempre più se li portano negli appartamenti. Anche qui, come in Italia, non sempre i padroni evitano di dare fastidio al prossimo, con gli escrementi dei loro quadrupedi, il loro abbaiare a tutte le ore ed il lasciarli girare senza guinzaglio, liberi di leccare o impaurire chi si trovi a passare.

Alle 10 mi viene a prendere il sig. Wang, un ragazzo gentile che gestisce l'appartamento dove soggiorniamo per accompagnarmi alla stazione di polizia dove devo registrare la mia presenza in città. Ci tien a precisare che va fatto subito oggi, dato che siamo arrivati ieri. Lifang resta a casa, deve preparare gli ultimi dettagli per il corso che comincia domani. Sono leggermente preoccupato di mettermi nelle mani della polizia cinese da solo, e Wang parla pochissimo inglese.

Dopo dieci minuti di taxi siamo accolti da una rubiconda poliziottona che mi fa entrare, da solo, e mi accompagna in un ufficio dove c'è una collega in jeans, minuta e dal viso delicato di porcellana, che lavora ad un computer in compagnia di un orsacchiotto grigio. Mi chiede quando comincerò a lavorare, dando per scontato che un lavoro possa essere l'unico motivo che mi porta a Chongqing, non si immagina che sono qui per accompagnare mia moglie.

Anche mio suocero, quando lo verrà a sapere, sarà sorpreso: una moglie, o una madre, che accompagna il marito (o il figlio) per lavoro in un'altra città si può capire, ma non il contrario. Almeno il suocero ne sarà contento, lo leggerà come un segnale del mio amore per la figlia e per l'importanza del lavoro della stessa.

Comunque rispondo, in cinese, che mia moglie lavora, io cucino a casa. Il che è vero e poi conosco tutte le parole che servono a dirlo. Lei mi guarda e ripete le mie parole, poi sorride! È fatta.

La scena mi tranquillizza anche se la poliziottina non parla inglese. Decido che la cosa migliore sia di spiegare che mia moglie è cinese e forse sarebbe più facile se si parlassero direttamente fra loro. Nel frattempo arriva Wang, forse chiamato per dare spiegazioni. Comunque lei controlla il passaporto ed il visto, fa un paio di fotocopie, mi restituisce il passaporto tenendolo con due mani e sono libero, ufficialmente registrato!

Pranzetto di zuppa di spaghetti cinesi di riso con fettine di manzo. Sulla fotografia 4 grandi fettine ma nella scodella mi trovo quattro schegge, così chiedo alla cameriera che chiama la cuoca che mi dice di aver messo quattro pezzi. Col mio cinese maccheronico provo a dire che i 4 pezzi sì ci sono ma sono piccolissimi, loro confabulano un po’ e poi me ne portano altri due! Non so se provare più soddisfazione per il manzo recuperato o per essere riuscito a comunicare in cinese! E poi la zuppa ê molto saporita, 18 Rmb ben spesi.

Zuppa di spaghetti con manzo peperoncino e uovo sodo


serata ancora fuori, andiamo ad un "ristorante di carne bovina" e ordiniamo un hot pot (tradizione del Sichuan, di cui Chongqing fa culturalmente parte) di manzo. La cameriera accende il gas sotto un enorme wok che riempie di acqua minerale e ogni genere di verdure: pomodori, cavoli, yam, turnips, datteri, goji e una mezza dozzina di strisce di manzo.

05 October 2019

Partenza in bus per Changsha e arrivo a Chongqing

Partiamo alle 7 di mattina da casa, una rapida corsa in Didi e siamo alla stazione dei bus. Siamo costretti a prendere il bus per Changsha, da cui parte il volo per Chongqing, perché i comodissimi treni veloci sono pieni, è la settimana della festa nazionale, anniversario della fondazione della repubblica popolare, e tanti cinesi ne approfittano per andare a casa o in vacanza, non è restato che qualche posto in bus, e dobbiamo considerardi fortunati, Lifang ha controllato tre giorni fa, quando li abbiamo comprati, e dopo un'ora anche il bus era tutto esaurito!

Stazione nuova di zecca, pulita. Passiamo come di regola i bagagli ad una macchina di raggi X e, come sempre capita, sentiamo un sacco di BEEEEEEP, come quelli prima di noi e come quelli dopo di noi, ma l'impiegato in uniforme addetto al controllo non batte ciglio e fa passare tutti senza controllare nessun bagaglio.

Un passeggero in attesa si mette a fumare nel bel mezzo della sala proprio vicino al cartello che dice che è vietato. Arriva una bigliettaia e lo fa smettere ma altri se ne fregano e contunuano a fumare. A quel punto anche l'impiegata si arrende e nell'ampio salone a comincia a spandersi una lieve cortina fumogena.

Fila per salire sul bus, un vecchietto passa davanti a tutti i passeggeri in attesa di salire e prendere posto sul vecchio bus scalcagnato, Lifang lo ferma e gli intima di aspettare il suo turno ma lui insiste che deve salire perché ha fretta di partire! ... 😁

Anche qui un paio di persone fumano, compreso l'autista, però smettono quando partiamo. Dopo un'ora tra risaie e villaggi il bus scalcagnato ci deposita ad un grande incrocio e l'autista ci rassicura: in mezz'ora arriverà bus per changsha... Speriamo!

Viaggio verso changsha ma hanno annullato corsa diretta, solo 4 passeggeri. Quindi ci tocca andare a Liufengzhen e cambiare. Apettiamo una buona mezz'ora l'arrvo della coincidenza, non c'è niente e nessuno, stiamo al sole, seduti sulle valigie.
Lottare per la felicità del popolo e il risveglio della nazione

Combattere le tenebre per la stabilità



Grande poster davanti a noi: lottare per la felicità del popolo e il risveglio della nazione.

Secondo poster è biblico: "Combattere le tenebre per la stabilità".

La campagna dell'Hunan è tappezzata di piccoli appezzamenti, orti familiari. Nessuna economia di scala pare. Mezzi rudimentali, pochi investimenti in macchine ed infrastrutture.

Casette a due piani ovunque fino ad arrivo a Changsha.

Oggi fa un caldo torrido, i colori cielo e della terra sono sbiaditi.

La strada è buona e il traffico di media intensità fila liscio, l'autista del nostro bus è bravo.

Arriviamo all'aeroporto di Changsha e ci dirigiamo verso il terminal dei voli interni. A parte noto quello per "voli internazionali + Hong Kong + Taiwan + Macau" le parti della Cina che godono di uno status diverso e per andare ai quali occorre passare una vera e propria frontiera, controllo passaporti ecc.

Il volo Chongqing Airlines, parte del gruppo China Southern, niente di speciale. Arrivo a Chongqing in serata, bell'aeroporto, migliaia di taxi ad aspettare. Ne prendiamo uno ma non è molto gentile. Non lo sono mai, non aiutano con le valige, parlano poco, spesso fumano.

A Chongqing aeroporto grande e ordinato, pulito. Centinaia di taxi che aspettano clienti, partiamo e arriviamo a casa, in centro della megalopoli, in poco più di mezz'ora, traffico abbastanza intenso ma scorrevole. Lifang paga con WeChat (Of course, no cash we are Chinese) e siamo a casa.

Sistemati i bagagli scendiamo a cena. Vivremo per un mese in un quartiere abbastanza moderno, con molti negozi e ristoranti. Tra questi innumerevoli hot pot, la specialità del Sichuan di cui Chongqing fa culturalmente parte.

Grande padellone al centro del tavolo con brodo piccante o no, spesso entrambi in vaschette separate, in cui i commensali mettono pezzi di carne, pesce e verdure per cuocerli a loro piacimento.



04 October 2019

Grappa con mio suocero a Guiyang

Il rapporto con i miei suoceri non è facile, il che non costituisce in sé una grossa sorpresa. La difficoltà, anzi l'impossibilità, di comunicare se non tramite l'interpretazione di Lifang, è il problema minore. Forse magari rende le cose meno difficile e complicate. Loro non possono lamentarsi direttamente con me di nulla, io non posso dire mai una parola sbagliata al momento sbagliato, come probabilmente farei, come fanno tutti i generi, se potessimo parlarci. 

Ma il mio cinese è troppo limitato e poi studio il mandarino, mentre loro parlano rigorosamente in dialetto hunanese. Il mandarino lo capiscono, e mio suocero lo parla pure, ma mia suocera nulla. Ho imparato a dire qualche parola in dialetto, così tanto per fare, tipo quanto mi piace questo piatto cucinato da te, o come fa caldo oggi.

Il problema è che, anche se mi hanno accettato in famiglia dal 2015, quando Lifang mi ha presentato a loro, in realtà sono sempre un po' un corpo estraneo, soprattutto agli occhi dei parenti, cugini, zii, e poi degli altri clan del villaggio (il cognome Yan è condiviso da tutto il villaggio di Yan Jia, che vuol dire "la casa degli Yan", in pratica un grande clan anche se non sono tutti imparentati tra di loro a rigor di termine) la cui opinione conta più qualunque regolamento promulgato dal partito. Un po’ perché straniero, un po’ per la differenza di età.

Anche questo non mi dovrebbe sorprendere, era la stessa cosa con la mia famiglia quando avevamo contatti più frequenti con i parenti del sud dell'Italia. La decisione di fare qualcosa dipendeva da considerazioni come "ma che figura ci facciamo", oppure " ma che diranno i parenti?", o ancora "che penserà la gente?"

Però per me di tempo ne è passato, ed ora, come si dice a Roma, non me ne potrebbe fregare di meno di quello che pensano o dicono i parenti ed i vicini delle mie scelte di vita. Del resto i parenti ed i vicini neanche sanno molto di quelle scelte, quindi non hanno modo di farsi un'opinione di qualunque genere.

Ma nel villaggio tutti sanno ancora tutto di tutti gli altri. E anche di quelli che non ci sono ma che sono in qualche modo imparentati. Quindi un italiano "maturo" che sposa la stella ascendente del villaggio (mia moglie Lifang) fa scalpore. E quindi io ne devo restar fuori: non andare al villaggio ed avere contatti solo con alcuni sceltissimi parenti, quelli che comunque storceranno il naso ma forse meno di altri. 

Invece va molto meglio, almeno mi pare, con i vicini di casa di Guiyang, gente più moderna, ricca, forse anche un pochino più istruita. Non che siano particolarmente aperti o cosmopoliti. Nessuno di loro ha mai viaggiato fuori del paese, la maggior parte non ha mai lasciato l'Hunan, non parlano una parola di lingue straniere e fanno di tutto per tenere i figli vicino casa per gli studi e anche quando si sposano.

Però hanno un'idea che c'è un altro mondo, da qualche parte, là fuori. Intanto hanno la televisione e i giovani sono su internet dalla mattina alla sera. Veramente la televisione e internet ce l'hanno anche al villaggio di Yan Jia adesso, ma forse li usano meno, non sono sicuro.

Fatto sta che con i vicini di casa di Guiyang andiamo d'accordissimo, parliamo in mandarino (sempre con traduzione oppure con mie frasi molto semplici), scherziamo, ci scambiamo regali e ci portiamo cibo a vicenda attraversando il piccolo pianerottolo. 

L'altro giorno ho cucinato i bucatini alla carbonara e ho suonato al campanello, ha risposto Aiyi e gliene ho offerto un piatto fumanti, davanti all'ascensore, raccomandandole di mangiarli caldi! Era visibilmente contenta, non so se più per la novità gastronomica o la sorpresa.

Chissà forse un giorno passerà tutto. Forse andrò a Yan Jia. Forse quando avremo dei figli, se li avremo. O forse quando saremo tutti troppo vecchi e nessuno ci farà caso. Spero presto potrò vedere i luoghi dove è nata e cresciuta mia moglie. Potrò vedere la grande porta del villaggio con l'architrave su cui sono dipinti i ritratti di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao. Ho il sentore che non saranno lì per sempre. Forse ci dipingeranno sopra quello di Xi.

Comunque mio suocero è molto simpatico, soprattutto quando condividiamo una bottiglia di grappa italiana portata qui da amici in visita dal Trentino. Anche mia suocera è (quasi sempre) simpatica, mi piacerebbe sapere quanto sono simpatico io a lei.

01 October 2019

Festa nazionale, 70 anni dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese

La prima cosa che mi ha colpito della grande parata militare organizzata a Pechino, dicono che sia la più imponente della storia della Cinam, non sono stati i missili e i carri armati. È stata una fotografia, anzi una gigantografia posta nel bel mezzo della piazza perché tutti la potessero vedere bene, di persona o alla televisione. Il ritratto a mezzo busto era quello di Sun Yatsen. Sun, il rivoluzionario che depose l'ultimo imperatore e fondò la Repubblica di Cina. Non la Repubblica popolare il cui anniversario si festeggia oggi, fondata da Mao il 1 ottobre 1949, ma la prima repubblica della nazione cinese, fondata nel 1912.

Ovviamente queste cose non sono mai casuali. Sapevo che il PCC aveva sempre rispettato Sun come un padre della patria, come del resto fa Taiwan, ma a Pechino dopo il 1949 lo scranno più alto, l'altare più sacro, sono sempre stati riservati a Mao. 

La mia interpretazione è che con Xi Jinping la Cina stia recuperando un'identità nazionale, di cui Sun è la massima espressione storica contemporanea per tutti i cinesi, anche quelli di Taiwan, che potrebbe prendere il sopravvento sull'identità socialista rappresentata da Mao. Oppure potrebbe essere un tentativo di cooptare il carisma di Sun nell'albero genealogico della Repubblica Popolare.

Il presidente Xi Jinping sta in piedi al centro della tribuna sovrastante la grande piazza Tiananmen (Porta della Pace Celeste), e indossa un vestito sullo stile Sun Yatsen. Invece tutti gli altri alti dirigenti, membri del Comitato Permanente del politburo, indossano un completo nero all'occidentale. Non è un caso neanche questo. Xi si presenta come l'erede di Sun.

Jiang Zemin siede pallido su una carrozzella, e Hu Jintao, capigliatura imbiancata da quando non è più presidente, stanno ai fianchi di Xi, ben distanziati.

A un certo punto Xi si allontana, scende dalla tribuna e prende posto, in piedi, in un'auto aperta, e inizia un lungo giro per passare in rivista missili, cannoni e truppe di esercito, marina e aeronautica.

Ci sono centinaia di migliaia di persone tra militari in parata e civili del pubblico. Non mi sorprenderebbe se si superasse il milione. Carri enormi, ciascuno di ogni provincia della Cina, scorrono festosi in fila indiana. L'occasione è solenne ma i carri assomigliano più a quelli di una festa di carnevale, come ne ho visti a Viareggio, a Nizza, in Belgio. Lo scrivo con rispetto, so che lo spirito è diverso. E poi i carri non sono mascherati, non in modo plateale almeno, anche se molto colorati.

Ogni carro porta una ventina di persone, tranne quello di Hong Kong, su cui salutano sì e no una mezza dozzina di ragazzi.

Scorrono anche carri festosi con grandi immagini di Mao, di Deng Xiaoping e poi di Xi Jinping, sempre un po’ in disparte.

Volano aerei militari in flyby, elicotteri con enormi bandiere appese sotto di loro, tenute dritte da grosse zavorre.

Arei da caccia, da trasporto, da avvistamento (early warning) anche aviocisterne da rifornimento in volo. E poi drones, ma questi ultimi sono mostrati a terra, montati su grandi camion, non in volo.

Passano infine enormi missili intercontinentali, alcuni dei quali mostrati per la prima volta in pubblico.

I soldati marciano al passo dell'oca, hanno un'espressione seria e determinata, alcuni direi minacciosa. Sembrano urlare a squarciagola, forse inni militari o slogan, ma alla televisione non possiamo sentire cosa dicono. Anche migliaia di soldatesse, vestite con giacche rosse e gonne bianche, che però hanno un aspetto più gentile, pur accollandosi pesanti armi automatiche come i colleghi uomini.

Tutta la manifestazione è incentrata sul leader, forse nasce un nuovo culto della personalità? Xi non è ancora un nuovo Mao, ma forse fra qualche tempo... La foto del grande timoniere è ancora lì, sul muro della città proibita, nessuno osa metterlo in discussione anche se oggi la Cina fa quasi tutto il contrario di quello che Mao predicava e faceva.

Ieri Xi è stato il primo presidente a visitare il mausoleo di Mao, dall'altra parte della piazza, non lo aveva mai fatto nessun altro leader il giorno prima della festa nazionale. Queste cose non succedono per caso.

30 September 2019

Preparazione dell'anniversario di domani

Piazza Ouyanghai, accanto al Parco della Giada di Guiyang. Carino il parco dietro casa, e stasera molto frequentato.

Però, a differenza degli altri giorni, oggi non è consentito ballare o vendere alcunché, perché domani è il 70° anniversario della fondazione della repubblica popolare cinese e non sarebbe rispettoso. Non sono sicuro di capire ma va bene così, atmosfera allegra. Temperatura piacevole, settembre si conferma essere il mese migliore per visitare Guiyang, non troppo caldo come agosto e non troppo freddo come l'inverno continentale.

Non si balla ma si canta, e un signore di mezza età ha sistemato un grande altoparlante con video su cui fa girare video di karaoke. Tanti ragazzi pagano per fargli suonare qualcosa e cantare. Il karaoke è di origine giapponese ma è diventato estremamente popolare in Cina.

Altri ragazzi, adolescenti più impegnati, ripassano parole, musica e danze per i festeggiamenti di domani. Gruppi di una ventina di giovani con una capobanda che scandisce parole e movimenti, mentre tutti sventolano bandierine rosse con stelline dorate. Domani sarà una commemorazione solenne.

In realtà qualcuno che vende c'è: piccoli gruppi di ragazzi e soprattutto ragazze con maglietta rossa vendono bandierine nazionali rosse con le cinque stelle e dicono che il ricavato va ricavato alle case per anziani.

29 September 2019

Amici, cena di pesce e sigaro

Nel pomeriggio a trovarci un'amica di liceo di Lifang si fa chiamare Mosquito, zanzara! Curioso soprannome. Prendiamo il tè da noi lei ci porta un dragon fruit molto dolce. Le lascio chiacchierare tra di loro, non voglio pesare chiedendo sempre di tradurre e Zanzara non parla inglese.

Poi viene a prenderci il marito in auto, appassionato di sigari, vivono in un a Pechino dove ha un buon humidor per vino e sigari! Andiamo tutti a cena resort poco fuori città, ristorante presso laghetto. Lunga passeggiata lungo il laghetto prima di cena, al tramonto.

ristorante sul lago
Il ristorante è costituito, come spesso da queste parti, di grandi sale chiuse che vengono affittate a gruppi di amici o famiglie, che così mangiano in privato. C'è anche un grande acquario pieno di pesci che assomigliano a salmoni, e che vengono cucinati su richiesta degli avventori. Grande piatto rotondo girevole al centro del nostro tavolo, abbondante menu di carne pesce... Insalata di pelle di pesce con cetrioli e peperoncino. Slurp

salmone fresco?


Mosquito vuole parlare di politica lei è membro del CPC vuole sapere cosa penso di Hong Kong, dove da vari mesi si susseguono manifestazioni anche violente di dimostranti che vogliono mantenere le libertà della loro città. Le rispondo che sono d'accordo con la frase "un paese due sistemi" escogitato da Deng Xiaoping. Lei mi chiede se quindi penso che Hong Kong faccia parte della Cina e gli altri paesi debbano farsi i fatti loro. Rispondo che sì è questione interna cinese perché "un paese", ma è altrettanto importante rispettare i "due sistemi", impegno di Deng con Thatcher.

Dopo cena fumiamo un bel sigaro insieme al marito. Non possiamo parlare, ma ci capiamo.


28 September 2019

Ancora al supermercato

Mattinata vado a far spesa al supermercato. C'è una grande vasca piena di arachidi sbucciate, con un mestolo per prenderne la quantità desiderata e metterle in una bustina per la pesa. Io ne prendo un paio di mestolate e me ne vado, ma vedo che accanto a me tre o quattro anziane signore si scelgono le arachidi una per una. Spero che si siano lavate le mani se questa è l'usanza.

Noto ancora con dispiacere la mancanza di prodotti stranieri, ce n'erano più l'anno scorso. Chissà perché? Non hanno attecchito con il gusto locale? Guerra commerciale? Però si continua a vedere l'olio d'oliva, prima totalmente assente nella cucina cinese. Una marca, "Olivolà" occupa molti scaffali. Ho un vago ricordo di questo nome, mi pare andasse per la maggiore negli anni settanta del secolo scorso. La confezione dice solo che viene dal Mediterraneo. Comunque in Cina si producono ottime olive, ci fanno una pastella per condire, prima o poi faranno anche l'olio.



Quando vado a pagare la mia solita insalata c'è da fare un po’ di fila. Io aspetto pazientemente il mio turno e quando tocca a me metto le mie verdure sulla bilancia e la commessa comincia a pesarle e prezzarle una ad una. A quel punto un figuro sui sessanta anni si butta davanti a me e mette le sue verdure sulla bilancia, spostando le mie. La commessa non batte ciglio, ma io non ci sto, tolgo le sue buste e ci rimetto le mie. Lui insiste e comincia a sbraitare a voce alta. Non mollo.

In realtà avrei mollato subito dopo perché certo non volevo rischiare la rissa (il maleducato era decisamente più grosso di me) ma arriva una seconda commessa, gli prende la spesa e se lo porta su un'altra bilancia. Lui continua a sbraitare, e anche dopo, quando lo incontro alla cassa, mi minaccia a gesti e parole (non capisco nulla ma niente di buono). Il personale sta a guardare, e anche gli altri clienti del supermercato.

27 September 2019

Cena da amici a Guiyang

Siamo invitati a cena da una compagna di liceo di Lifang che abita poco lontano da casa nostra. Erano a liceo insieme ma poi Lifang andò a Pechino, e poi in Europa e lei lavora in un'altra città, per cui non si vedono da oltre 10 anni, non capitava mai che fossero entrambe a Guiyang allo stesso tempo.



C'è anche il marito che fa il vigile stradale. Hanno un appartamento in un complesso edilizio adiacente al tribunale di Guiyang, alloggi assegnati ai dipendenti, ed infatti il padre della nostra amica lavorava nell'amministrazione della giustizia, non ho capito bene in che ruolo. Lo chiamo Shushu, equivalente a "zio", e stasera cucina lui.

Ci sono anche altri amici, nessuno però parla inglese. In compenso in camera da pranzo/salotto c'è un enorme manifesto della Elisabeth Tower di Londra, con dentro il Big Ben!

Il vigile è appassionato di calcio e tifoso accanito del Milan, mi mostra con orgoglio varie borse sportive con il distintivo rossonero e il diavoletto. Mi dice che gli dispiace che Berlusconi abbia venduto: lui era un vero appassionato invece i cinesi che hanno comprato il Milan non ci capiscono nulla, vogliono solo riciclare soldi guadagnati illecitamente.

Ci sediamo intorno ad un tipico tavolo riscaldato dell'Hunan, e Shushu continua a portare piatti caldi e freddi. Tutti buonissimi, ho il solito problema di vole assaggiare tutto.

16 September 2019

Fiori e tortini di luna del mezzo autunno

A casa mia suocera prepara sempre spaghetti (di riso o grano) per colazione, di solito al brodo con qualche pezzo di carne. Mi piace, ci sono abituato, ma ogni tanto mi stufo e cambio. Oggi ho fatto una frittata. Uova di oca, più grandi e con un enorme tuorlo, cipollotto e aglio.

Oggi è il "giorno di mezz'autunno" del calendario lunare cinese. È anche il terzo anniversario del mio matrimonio di Sanya. In realtà quel giorno era il 15 settembre solare, oggi è il 16, ma siccome si conta il calendario lunare la data nel nostro calendario gregoriano cambia tutti gli anni. Basta saperlo...

Esco da solo, non sono ancora mai andato a far compere per conto mio ma ci provo. Compro un mazzo di fiori per 90 Rmb per un bel mazzo, mi regalano anche qualche fiore in più.

Poi compro i classici tortini per il mezzo autunno, 100 Rmb per 10 poi me ne faccio regalare un altro ma so che comunque mi ha fregato anche se sono molto buoni e hanno ben due tuorli al centro!

Quanto torno a casa Lifang è contenta dei fiori, per una volta sono riuscito a farle una sorpresa gradita! Mio suocero è sorpreso pure, per il fatto che sia andato a far spese da solo senza parlare la lingua. Non che sia stato difficile, e poi mi hanno pure fregato sul prezzo, ma non importa: comunque ho guadagnato qualche punto.

La sera andiamo a cena ad un ristorantino particolare, si chiama "Golden Claypot Rice" cioè il "riso nella ciotola di terracotta dorata". Un posticino speciale, dove cucinano il riso in ciotole di terracotta, appunto, su fornelli alimentati a carbone posti sul marciapiede antistante la porta d'ingresso.

Poi dal menù si sceglie cosa abbinare al riso: carne, pesce, ortaggi vari. Quando hanno finito il riso chiudono, non servirebbero mai carne o pesce senza riso. Sennò la terracotta dorata che ci sta a fare?

27 February 2019

Back to Hong Kong

Breakfast with dumplings by Ouyang's wife, he brought them to us yesterday when he visited. Very thin envelope, more like northern China style than the thicker southern Chinese kind.

He is a very traditional Chinese man even though he is only in his forties. He said he got her daughter a job in Chenzhou as a kindergarten teacher but does not want her to go and live far away or have a career. He gives her some extra money each year to compensate for what she's missing. Despite his young age, he has already planned to bequeath some money to his two daughters but all real estate properties to his only son.

Ready to go back to Europe, but first one last espresso in China. My three-year-old niece learned how to operate my Nespresso machine a few days ago and now every time I say out loud I want a cup of coffee she wants to do it!

My niece makes me coffee!

We leave at 7.30 with a Didi car my wife booked night before. It is rush hour so it takes a bit of time to get out of the town. On the way, we meet a funeral procession on the road. Four people are carrying the coffin on shoulders. A long line of mourners follows them and they all wear white cloth on their head. Musicians play trumpets and cymbals. I am curious and interested in the ceremony, though we do not have time to stop and look. Lifang, however, is not amused, she does not like to talk about anything that has to do with death or accidents in the morning, especially early morning, at the start of the day.

On the road to the airport, lots of little street hawkers sell hot dumplings to cars on their way to work in Chenzhou. Maybe commuters or just people going for shopping or business to the big town. Big pots and steam coming out are quite inviting but we just had a substantial breakfast and decide not to stop.

Another fast train to Hong Kong. Lots of people at the station, but fairly disciplined this time, no one is cutting the line, or almost no one.

On the train, I can't help chuckling every time I see, over and over again, this promotional tourist video with a chubby doll in a red dress showing her enthusiasm for the major Chinese tourist sites.

Once in Hong Kong, we have a few hours until our late night flight to London, and decide to make our way to the "Peak". It is not the best day to visit, the visibility leaves a bit to be desired, but still, it's worth the effort. At the top, besides the obvious view, there are lots of restaurants and souvenir shops. Tricky Hong Kong... once you are topside you have to pay another ticket to get to the terrace from which you can enjoy the view, otherwise, you are stuck at the restaurants and the museum!

It is not always easy to get a ticket for the iconic tram at the last minute, but we manage to get a combo pass of some kind that will also allow us entry into a funny wax museum with all kinds of statues of well knows (and some not so well known to us) Hong Kongers from all walks of life.






After which we need to go and pick up our many bags at the hotel we stayed in last time, and traffic is not promising but luckily a trusted Uber driver shows up when we start up our App and we get through the rush hour in no time.

26 February 2019

Carbonara in China

His first carbonara
Easy day at home, packing and playing with my niece. She loves to play hide and seek and can do it nonstop for as long as it takes to exhaust me!

Dinner with family, mostly food from my in-laws' farm, pickles, bamboo shoots, dried fish. Mother-in-law has set aside two large bags of the addictive peanuts they grow to take back to Europe.

Tonight I used what was left of my guanciale to make some carbonara, thus taking my culinary proselytism one step forward from the gricia of the other day! My first time eating carbonara with chopsticks!

Again they loved it beyond expectations, much to my satisfaction. We even rang the bell at the neighbors and gave them some. Ai yi (the auntie) later came over to thank and to say they had eaten it and appreciated it a lot! She looked sincere!

At night we go out for a little walk and my wife has a facial massage from a little shop inside the supermarket from which she bought some aloe vera cream. I found a massage machine: a large and supremely comfortable armchair with all kinds of moving parts inside which massage my whole body, from the neck down. However, it was necessary to have a special store card to use it and we did not have one. So my wife's masseuse kindly agreed to use hers for a 25-minute session, I think it was 15 Rmb and we had to insist to reimburse her!

Later at home chat with the neighbors, as well as catching my niece who continues to hide behind the curtains until I catch her! While we are doing this, the tv is always on in the background. Quite often my father-in-law put on serials about the war with Japan. There are quite surreal features. All the actors are very beautiful, without exception, also the hated Japanese. They all wear lots of makeup, and all the men sport perfect shaves. I doubt anyone was so presentable in the heat of war.

25 February 2019

Pasta alla gricia and espresso

The highlight of this day is dinner with relatives who came over to visit.

I cooked "pasta alla gricia" with guanciale from Lubriano kindly gifted to us by friends Jacopo and Luciana who came to China with us.

I only cooked 300 grams of spaghetti even though there are eight of us because lots of food was already cooked, and che Chinese like to have a little bit of many dishes at every meal.

I was slightly concerned at first. Despite the fact that pork fat is a familiar taste in China, its combination with Italian spaghetti is new for them and my friends and family are not always very curious to try new foods and flavors they are not familiar with. I slightly over-cooked the pasta, a couple of minutes over my usual al dente texture to make it easier for them, as Chinese noodles are always on the soft side compared to their Italian counterparts. I also avoided adding cheese, though the recipe would call for pecorino romano.

Amazingly, the gricia went down well, it was all finished in 5 minutes! And we used the traditional Chinese chopsticks of course, no forks or table knives in this home!

I then decided to push my luck and offered everyone an espresso. I have a Nespresso machine here which I took with me from Europe. I actually tried this before, but my in-laws never liked my Nespresso, they said it smelled and tasted like something burnt.

The other relatives and friends loved it though it may be in part because I offered to add a little bit of sugar. Even the little kids wanted it, and I gave them some decaf with brown sugar!

Next time I will try cappuccino! I need to bring a milk frothing machine to China.








24 February 2019

Guiyang dining tables

As I walk to run some errands I notice several shops selling a unique piece of furnishing I have seen nowhere else. Heated coffee/dining tables which my family tells me are typical for Chenzhou/Guiyang, with whole shops devoted entirely to different models of the same: a sturdy table, higher than a coffee table but lower than a normal dining table, with a large central support and a thick flat base that hosts an electric heating unit.

People gather around on their sofas or stools and eat while keeping warm. An oversize table cloth/blanket is placed on top and falls on the diners' laps all around, trapping the heat inside and keeping everyone warm. ot at least the lower half of everyone. Prices range from less than 900 to over 5000 Rmb.

Today dinner at aunty's, they just bought a sparkling new apartment in a large complex just opposite ours. It is a building we visit often, as it hosts both the best supermarket in the neighborhood and our massage parlor.

The building is relatively new but for some reason the elevators were never properly finished so they look a bit like cargo lifts. Nonetheless the one we take is on the outer side of the building and has glass walls, so it's pleasant to have a view of the urban setting as we make our way up. I am always puzzled at how all the windows of all floors are heavily protected with metal bars. Usually I have seen that, in many countries, at the top floors, where thieves could get in from the terrace or roof, or at the bottom floors, more accessible to ill-intentioned strangers from the street. But here it is almost universal practice.

Some teenage kids smoke in the elevator as we walk inside, although it is obviously not allowed to do so. They calmly kill their cigarettes when they are done and leave the stub on the floor of the lift. When I look at them with obvious disapproval they tell my wife... he looks like a foreigner!

We sit around her heated table and chat about life in Guiyang, she says there is no theatre in Guiyang no concert hall, no entertainment really. We are not there yet. But I am sure we will get there: the money is flowing and the curiosity for new things is already palpable.

23 February 2019

Hot Pot e liquore al serpente

A spasso per la zona pedonale, piena di negozi, ristorantini, venditori ambulanti. Molti prodotti falsi, borse scarpe. Contraffazioni belle e buone, anzi si dovrebbe dire non tanto belle e cattive!

Ma anche molte imitazioni, prodotti ispirati a marche famose ma abbastanza differenziati da poter aspirare ad un'identità propria. Per esempio una marca di telefoni che si chiama OPPO, foneticamente quasi indistinguibile da APPLE. Una marca di vestiti si chiama GODLESS Architecrue, boh.

C'è anche una imitazione di McDonald che serve panini e qualcosa che assomiglia ad un hamburger. Non capisco il nome ma il logo è molto simile al colosso alimentare americano.

Ad un certo punto sentiamo delle trombe che provengono da un sottoscala. Mi avvicino curioso e c'è un funerale! Tutti vestono una stoffa bianca sulla testa. Lifang mi chiede di non disturbare ed io obbedisco.

Nella zona pedonale anche molte gioiellerie, tanto tanto oro! Collane e bracciali ma anche lingotti di tutte le dimensioni, da 10 grammi a 1 chilo, che indicano "999.9", praticamente oro puro.

Per pranzo andiamo a far provare un "hot pot" ai nostri amici in visita: c'è un ristorante che serve la specialità di Chongqing proprio accanto alla zona pedonale. Saremmo voluti andar al Parco della Cultura ma fa troppo freddo e pioviggina, non è il caso.  Proviamo quindi le prelibatezze offerte dal ristorante, oggi mi avventuro sul cervello di maiale. Come condimento ci sono una ventina di salsine predisposte in ciotoline attorno ad un tavolo rotondo, ognuno si alza e sceglie quelle che vuole.

Dopo pranzo piove ancora, oggi niente parco. Andiamo invece nel grande albergo vicino alla Piazza Ouyanghai, dove una cugina di Lifang fa la massaggiatrice dei piedi. Previa telefonata, quando arriviamo troviamo 4 massaggiatrici che ci aspettano. Lavorano molto bene, e ce la godiamo su quattro lettini comodissimi.

Non è stata fortunata la cuginetta. Da giovanissima si era innamorata di un ragazzo di un villaggio vicino al suo. Ma il padre si era opposto, temendo che lei si sarebbe trasferita nel villaggio del marito, come di prassi, e non lo avrebbe assistito. Siccome il padre non aveva figli maschi...

Così il padre nascose il suo "Hukou" e lei non potè andar via. Al posto del suo innamorato il padre le procurò un marito tramite un sensale. Lei non ebbe scelta. A complicare le cose nella sua vita, nacque un primogenito autistico. Poi ebbero una bella bambina, sana e intelligente.

Le cose sembravano mettersi su un binario accettabile se non proprio normale ma il marito muore in un incidente. Lei si ritrova da sola a dover pensare a tutto. La bimba che cresce bene ed è molto dotata nella danza, viaggia per tutta la Cina a fare spettacoli e saggi. Però questa attività costituisce un impegno finanziario per la mamma.

Per far fronte alle normali spese della famiglia e quelle relative alla danza la cugina lavora come massaggiatrice in un albergo di lusso, a 5 stelle, nel centro di Guiyang. Guadagno ottimo anche se irregolare, molto dipende dalle commissioni e quindi dal numero di clienti.

Però questo lavoro non è ben visto, toccare i piedi di estranei tutto il giorno è considerato degradante. Il che le impedisce di trovare un nuovo marito, pur essendo una donna piacevole e simpatica. Dice che mai un uomo accetterebbe una vedova, per di più con figli e massaggiatrice di piedi!

Cena dai vicini di casa. Fa un freddo cane, e ovviamente, come sempre, niente riscaldamento. Siamo imbacuccati come per andare a sciare.

Grande scelta di carni e verdure e poi la novità della serata: liquore di serpente. Shushu, lo "zio", si presenta con un enorme giara di vetro, conterrà 10 litri di liquore e nel liquido giallastro si intravedono un paio di serpenti interi. Dice che lo tirano fuori solo per le occasioni importanti e siamo onorati di essere considerati tali.


A me piace, ma è molto forte, qualcuno eccede e passerà la notte in gabinetto!

Ci offrono sigarette, che nessuno di noi fuma. Però mi dice Lifang che noi uomini dobbiamo accettarle, e anche se non le fumiamo possiamo metterle dietro il lobo dell'orecchio in segno di accettazione della cortesia. Le donne invece possono anche non accettarle, così il Galateo cinese. Dopo averla tenuta dietro all'orecchio per una mezz’ora ne accendo una per gentilezza, poi la spengo subito.

Allora tirano fuori dei sigaretti, ma che non credo contenessero solo tabacco, avrei giurato che nel truciolato c'era anche qualche erba ma non saprei dire quale. Comunque meglio delle sigarette!

22 February 2019

back to Guiyang's market n.2

Back to my favorite town market, simply called Market n.2. Except I can't really go "back" to it, because since the last time I was here last September they moved it! Even my wife does not know where it is so we need mother-in-law's guidance to lead us there, though it is only a few hundred meters away. But it is inside a large building complex, it takes a whole block and it would not be easy to find.

The new market is much better than the old one, for one thing, it is a proper building with a tiled floor and a rainproof roof, unlike the messy jumble of stands on mud floor like the old one. The old one was more fun to watch though!

Shops for live animals are clustered together, along the same street. On one side of the market they sell fish (alive from styrofoam boxes, as usual here) and on the opposite side of the block, it is poultry, also alive.

I buy some pig ears. I like the texture of the cartilage and enveloping skin, especially as my mother-in-law cooks it with her signature home make chili-garlic-ginger spicy sauce.

In the afternoon it is massage and herbal bath time. My wife and I take our two friends who are visiting from Italy to try the Chinese technique. One hour is filled with three sessions of massage, body, legs, and arms, alternating with sessions in a wooden tub for a hot bath of herbal infusions. The massage takes place in a warm room with gentle music in the background. Single or double rooms depending on clients’ needs.

For our two friends, they only had two single rooms and only one of the rooms had a shower. The masseuses did not speak any English, so with the help of a phone translator my lady friend's masseuse, at the end of the session, wanted to tell her if she wanted to rinse in her husband's shower. Except she said: "I want to take a shower with your husband!" Haha.

21 February 2019

Supermarket and TV series

I am pleased to see Italian durum wheat pasta of an unknown (to me) brand called "Sicilia" in the supermarket but no other Italian products. Not many foreign products at all actually. There used to be a few last year. In fact, there was a whole stack of shelves with pasta, olive oil, vinegar, and also lots of wines.

Every time I come here I get a kick out of seeing the live fish in the aquarium waiting to be hauled out with a net and knocked dead with a wooden stick before being weighed by the fishmonger. Weighed but not cleaned as the Chinese like to eat the skin as well as the guts of the fish, which by the way are delicious, silly of us to throw it all away.

Ground floor kids space all kinds of games and entertainment. You buy a card and top it up, then tap every time you play a game until you run out of credit. Our niece Cindy is very fond of this and whenever we are here she can't wait to drag us to the games.

An evening watching TV at home. There is a singing contest on CCTV (China state TV) with many Taiwanese singers. I suppose that is a good way to improve relations across the Taiwan straits.

Later on, there is one of many war series with Chinese soldiers killing many Japanese during the war of the 1930s. The subject touches raw nerves in China even eighty years later. Many Chinese soldiers are very pretty and immaculately manicured girls, but no less brutal fighters!


20 February 2019

Train to Chenzhou

Crispy fish skins
Easy morning around Mong Kok. I would like to try a snake soup again but my friends are not so enthusiastic so we opt for a traditional family restaurant of Cantonese cuisine. Fun to walk around this part of town, lots of peculiar shops, selling goldfish, cats, rabbits and all kinds of food, of course. This time I tried noodles, bovine pancreas and fish skins.

In the early afternoon we take a taxi to the sparkling new West Kowloon Terminus, the final stop of the newest fast train coming directly from the mainland. One more step toward the integration of Hong Kong with the motherland.

It is all very new and impressive. For some reason we foreigners are charged 30 Rmb to collect our tickets even though we had already book and prepaid online. Perhaps because we must show our passports to a human teller. (All tickets are nominal.) Chinese can do this at an automatic teller and for free with their electronic ID cards. Anyway, we are lucky to have seats at all. It is still the end of the CNY celebrations, lanterns day festival was yesterday and millions of Chinese are still on holiday.

Second class tickets are the equivalent of about 40 Euro each, fairly reasonable at European prices for 2 and a half hours ride on a superfast train, but quite expensive for the average Chinese. And yet the train was long fully booked. My wife was smart to catch tickets for us and our visiting friends via a special app which somehow manages to snatch tickets as they become available (one month before the trip) or when there is a cancellation.

Pass Hong Kong passport control first and enter a duty-free area, just as if we were leaving the country although Hong Kong is an integral part of China, if with a special autonomous status. I bought some whisky to share with my family in Guiyang.

Then, before we get to the PRC passport control positions, we walked over a thick yellow line on the ground and passed from the "Hong Kong area" to the "Mainland area" on the other side. Landing cards must be filled and we were at the Chinese passport control checkpoint. The officers did not smile much but are polite and very fast to let us all through.

The ride is quite smooth. We arrive in Chenzhou and it's dark and very cold. We have to get off fast as the train stops only for very few minutes before resuming its run to Wuhan.

Taxis are readily available, 100 Rmb to Chenzhou. We tried Didi, the company that bought Uber out in China, but could not get one. We don't trust some illegal taxi drivers who approach us and offer a discount.

Pile up our suitcases in the truck at the back of the taxi but they do not fit, so the driver just leaves the lid open and ties everything together with some strong belt he always carries with him.

19 February 2019

Lanterns Day Festival in Hong Kong


Pomeriggio a spasso per Kowloon, ci fumiamo un sigaro con un mio amico in visita dall'Italia. Mentre ce ne stiamo tranquilli su una panchina a fumare e guardare le barche che passano arriva un guardiano, o un giardiniere forse, che ci avverte che è vietato fumare. All'inizio non capiamo poi ci prende quasi per mano e ci accompagna un centinaio di metri più avanti, in una zona riservata ai fumatori. Molto gentile.

Il mio amico poi passa dal sarto che gli è stato consigliato. Ce ne sono tanti qui a Hong Kong, molti sono indiani, e fanno vestiti in 48 ore a prezzi stracciati. Io non ci capisco nulla ma il mio amico sì e dice che la qualità è ottima, i tessuti sono spesso importati dall'Italia e la manifattura è impeccabile. Se lo dice lui deve essere vero.

Carine le lanterne enormi predisposte intorno al museo delle belle arti, in rifacimento da anni.




Ma il punto forte dei festeggiamenti sono gli spettacoli teatrali. cui per fortuna riusciamo ad accedere senza troppi problemi nonostante la grande folla.







13 February 2019

Taipei tour, food and baths


Giro guidato con Chen (non il suo vero nome) una guida di "Toursbylocals", un'originale agenzia che mette in contatto turisti e guide locali. 

Spesso queste non sono professionisti, ma persone che conoscono la propria città e desiderano presentarla ai visitatori nel migliore dei modi. Non sono professionisti, a volte sono pensionati.

Con Chen abbiamo parlato un po' di tutto nel corso della giornata. Ci racconta come i taiwanesi si autodefiniscono "locali", per distinguersi non solo dai cinesi della repubblica popolare (la "terra madre") ma anche da quelli che da lì sono venuti qui con Chiang Kai-shek e nei decenni a seguire.

In effetti, dopo la morte del dittatore, con il consolidarsi della democrazia a Taiwan, i "locali", precedentemente sottoposti ai cinesi, hanno cominciato a far valere le loro ragioni culturali, politiche ed economiche.

I "cinesi" vengono in gran parte, per il 70 percento dice Chen, dalla provincia del Fujian. Invece ci sono 16 tribu aborigene di Taiwan.

Adesso il partito DPP (Partito Popolare Democratico) ha rallentato molto i contatti con la Repubblica Popolare, e di conseguenza il turismo dei cinesi a Taiwan, che negli anni precedenti era costantemente cresciuto, è crollato. Lui è un ex militare, in pensione da qualche anno e gli piace portare in giro i turisti. Parla un ottimo inglese. 

Dice che fa fatica a far capire ai suoi figli che le loro due generazioni sono state fortunate a godere di 70 anni di pace. I figli lo danno per scontato, e sbagliano. Naturalmente è preoccupato dalla possibilità di un conflitto con la Cina, l'unica possibile minaccia per Taiwan nel contesto geopolitico attuale.

A Taiwan esiste un problema demografico, si fanno pochi figli, ben al di sotto della soglia minima, necessaria a mantenere il livello della popolazione, di 2.1 bambini per ogni donna. Di conseguenza la popolazione si riduce di numero e invecchia.

Arrivano fortunatamente immigrati dal sud-est asiatico, dall'Indonesia e dalle Filippine. Molti sono preparati, studiano anche il cinese prima di venire, per non trovarsi spiazzati.

Visitiamo il ponte sospeso di Jiufen, dove ci fanno salire al massimo in 100 persone alla volta.


Mangiamo un curioso frutto, un misto tra una mela e una banana!

Poi un frutto Sakyamuni, molto dolce (metti foto)

A seguire una "giada dell'amore", della quale si mangiano solo i semi, e con cui si fa una gelatina quasi liquida, da bere. Gusto di limone un po’ acido per bilanciare il quale si aggiunge, a piacere, zucchero di canna integrale.

Il piatto principale oggi sono 5 polpette assortite, di maiale, pesce, calamaro, manzo e bamboo, grigliate sulla carbonella in un bugigattolo tra i tanti che ci capitano davanti. Chen lo conosce e ce lo consiglia, quindi noi ovviamente ci accomodiamo. Lui è molto gentile, ci consiglia e ci serve.




 

Today is the day when the locals send a paper balloon, kept aloft with a small fire, and inscribed with their wishes, up into the air, I wonder where do they all go and if any of them ever started a fire!



We also visit a Japanese movie theater, opened in 1930s, then closed then open again when the director of Sad City won golden lion in Venice 1989.

It is an old-fashioned cinema, it reminds me of the theatre of Nuovo Cinema Paradiso the Oscar-winning film by Tornatore.

There is no toilet paper in bathroom, I asked lady guardian and she said they took paper rolls out because there are too many Koreans! I looked at her slightly perplexed... She said they use too much and throw it all over the place and also steal rolls! To be honest I find it hard to believe her, but then who knows. 





 





La prossima tappa della giornata è al museo dell'oro. Furono i giapponesi a iniziare l'estrazione in grande scala dell'oro, anche se i locali avevano sfruttato le mine per secoli. Ci fanno anche visitare la casa del direttore dei tempi dell'occupazione giapponese, mezzo secolo giusto dal 1895 alla fine della guerra mondiale, nel 1945. 

In bella vista c'è un lingotto che ci dicono essere il più grande del mondo, e non faccio fatica a crederci dato che pesa 220 kg. La regola è che si può toccare, accarezzare e fotografare attraverso due grandi buchi sulla bacheca. E chi riesce a sollevarlo può portarselo a casa!

Chiang, oltre ai tanti reperti del National Palace Museum, portò via da Pechino anche tanto oro, che ora fa parte delle riserve della banca centrale di Taiwan.

Non lontano dal museo aureo il nostro Chen ci vuol far sostare alle cosiddetta "Cascate d'oro". No, non sono d'oro, solo la roccia è giallognola per sedimenti minerali che fuoriescono dalle falde, ma comunque spettacolare!










La giornata finisce nella zona di Beitou, famosa per le terme. Prima però facciamo una passeggiata nel bel giardino antistante le terme. Flora lussureggiante, bacino d’acqua con pesci, insomma un vero giardino tradizionale cinese. Ci voleva, rilassante dopo il trambusto di oggi.

Il punto di forza è la prima biblioteca "verde" di Taiwan, aperta nel 2006, opera speciale perché usa pannelli solari per l'elettricità e acqua piovana per i bagni. Legno sostenibile e molta luce naturale durante il giorno, cosa non sempre riscontrabile nelle biblioteche tradizionali, che spesso sono buie e pesanti.

Finiamo la giornata in una delle terme di Beitou, anche se il nostro obiettivo di visitare la più vecchia salta perché è chiusa il mercoledì. Così ci accontentiamo della "Gold bathhouse", dove ci danno una stanza con vasca, aromi e idromassaggi per 90 minuti al prezzo di 1198 NTD, circa 35 euro.

Notare sempre il finale 8 nei prezzi cinesi, di buon auspicio. In questo caso di buon auspicio soprattutto per loro, è piuttosto caro rispetto alla media locale, e sono molto severi in viso quando ci dicono che se staremo oltre i 90 minuti ci sarà addebitato il tempo extra.

Comunque la saletta è accogliente, una bella vasca con capiente e luci soffuse. C’è anche una teiera con due tazze per un'infusione di erbe che nel contesto ...ci sta! Dalla finestra, stando a mollo nella vasca di acque sulfuree, si vede il giardino della biblioteca. Piove.

Quando usciamo abbiamo fame! Per fortuna ha smesso di piovere e possiamo fare due passi in direzione della stazione della metropolitana, decideremo poi se prendere un Uber, ma intanto buttiamo un occhio nei mille ristorantini che ci si propongono davanti. Alla fine decidiamo per una zuppa di noodles e maiale!