02 March 2018

Festival delle lanterne a Guiyang e ristorante Miao


Mattinata in piazza accanto alla zona pedonale. Molta gente a far festa, somprattutto anziani, ma sappiamo che in questa città ci sono soprattutto anziani e bambini. I giovani sono nelle grandi città a far soldi. Molti sono venuti qui durante le feste del capodanno che si concludono oggi, ma la stragrande maggioranza sono già ripartiti.

Per la strada, ad un certo punto, noto una lunga fila di cartelli bianchi, con scritture molto fitte che esortano a compiere buone azioni: studiare, aiutare gli anziani ecc. Lo trovo da una parte un po’ paternalistico, ma dall'altra anche socialmene utile. Sarebbe utile dappertutto, anche in Italia. Forse lo è soprattutto in Cina, dove il senso di solidarietà sociale non è molto sviluppato: c'è la famiglia e qualche amico, il resto non conta. Generalizzo naturalmente, ma mi è capitato molto spesso di sentire e vedere un attaccamento ai propri cari, soprattutto agli anziani, ed un'indifferenza per tutti gli altri.




Andiamo in un negozio a provare qualche vestito da matrimonio. Io e mia moglie ci siamo già sposati quattro volte (senza divorziarci tra l'uno e l'altro matrimonio) e vorremmo fare la quinta volta, magari in Italia o in Belgio dove abbiamo la maggior parte degli amici.

Mi provo un bel vestito rosso, mi sta bene. Ma è un po’ caro, mia moglie mi dice lo compreremo altrove. Hanno anche un bel cappello tradizionale cinese, di quelli con il codino che si vedono nei film della dinastia Qing. Ma secondo mia moglie non vanno più di moda, oggi i cinesi si sposano con un bel cappello occidentale a tese larghe. Io invece lo voglio proprio perché non è di moda. Del resto ci siamo sposati in Cina due anni fa vestiti all'occidentale, perché non dovremmo sposarci in occidente vestiti alla cinese? Penso la discussione si protrarrà nel tempo ed ho già un vago presagio di come andrà a finire. Ma ci provo.

Il negozio vende anche lenzuola da sposi, rigorosamente rosse, molto soffici, alcune di seta. Costano sui 6000 Rmb, tre mesi di stipendio medio qui! Mi piace il fatto che abbiano tutte quattro paia di federe per cuscini. Otto cuscini per letto, tutti rigorosamente rossi. Ma le lenzuola le abbiamo già, ce le hanno regalate i miei suoceri due anni fa quando ci siamo sposati per la seconda volta, a Sanya. Anche se con un solo paio di federe per cuscini.


Riconsegnati i vestiti andiamo a comprare un po’ di bevande alcoliche. Qui è consentito, anzi è cosa normale e molto comune, comprare vino o distillati al supermercato e portarli al ristorante, senza pagare alcun diritto di "corkerage".

Sulla strada ci imbattiamo in un pizzettaro. Un bugigattolo che sforna pizze all'apparenza molto simili a quelle che troviamo in Italia nelle pizzerie al taglio o da asporto.

Al supermercato sotto casa ci sono soprattutto vini cinesi, di prezzo variabile ma comunque non economici, e in qualche caso decisamente cari, fino all'equivalente di oltre 100 euro. Poi alcuni vini francesi totalmente sconosciuti, qualcosa dal Cile e praticamente null'altro. L'anno scorso ce n'erano anche di italiani ma non li vedo più. Ogni volta che torno ci sono sempre meno bottiglie, e cibarie, dall'estero.

Forse la clientela borghese di Guiyang non è molto curiosa a tavola. Compriamo un paio di bottiglie di vino cinese, vedremo.

Per stasera un amico ha affittato una stanza in un ristorante al secondo piano di un palazzo. Cosa normale qui per i ristoranti trovarsi non al piano terra, accessibili dalla strada, ma ai piani superiori. (Invece medici e dentisti spesso hanno lo studio al piano terra con porta che dà direttamente sulla strada.)

Il ristorante è specializzato nella cucina della minoranza dei Miao. O almeno lo era, adesso fanno di tutto. Ce ne sono molti intorno a Hunan adesso, ma questo è nuovo a Guiyang. I Miao sono una delle minoranze più conosciute della Cina e vivono in gruppi sparsi in molte province, ma soprattutto in una decina. L’Hunan ha il secondo gruppo più numeroso, circa 1,7 milioni di persone, ovvero quasi il 3% della popolazione della provincia. Solo l’adiacente provincia di Guizhou ne ha di più. Ne avevamo visti molti nell’Hunan occidentale due anni fa, questa è la prima volta qui a Guiyang. Sono lieto di vedere che la ricchezza delle minoranze sembra essere ancora una volta riconosciuta come una risorsa del Paese, almeno per far soldi, basta che non mettano in discussione di essere “cinesi”.

Il cibo viene servito nel solito tavolo girevole "lazy Susan" ed è piuttosto vario, ricco e, naturalmente, piccante! La gente mangia, beve, ride e persino fuma sigarette, tutto in una volta. La maggior parte degli uomini beve molto. Liquore di riso cinese. Bevono un bicchierino alla volta e per dimostrare il loro punto ogni volta girano il bicchiere vuoto nell'altro in modo che tutti possano vedere all'interno che è vuoto. A volte lo capovolgono per mostrare che non è rimasta una goccia. Ne bevo due o tre, poi mi fermo. Non mi piacciono questo tipo di competizione, che comunque non potrei mai vincere. Sorprendentemente, nessuno si ubriaca e alla fine della serata torneranno tutti a casa (o anche in macchina) senza alcun problema. Pensavo che i russi e gli ucraini fossero i più accaniti bevitori, o forse i polacchi, ma gli hunanesi potevano affrontare qualsiasi europeo dell'est!

Quattro signore in costume Miao fanno il giro del ristorante e visitano ognuno dei tavoli riservati e versano bevanda dolciastra e leggermente alcolica in una caraffa e da lì in una tazza posizionata sulle labbra dell’ospite d’onore, che deve berla tutta su! Al nostro tavolo, ovviamente, sono io! In realtà mi piace la bevanda, anche se non è così facile ingoiare tutto ciò che serve per avere un bell'aspetto, ma alla fine riesco a farlo ed evito l'imbarazzo!

Nel frattempo i bambini delle famiglie presenti giocano intorno al ristorante. Sono pieni di energia e non sembrano preoccuparsi che si stia facendo tardi.

Sulla via del ritorno a casa, alla fine del pasto, i bambini sono saltati su un palco di strada che è stato allestito per un festival jazz che inizia domani. Peccato che perderemo il festival perché dobbiamo partire, ma è divertente vedere i bambini ballare stasera! 

Ed è bello vedere il jazz mettere radici in Cina, non è stato uno dei preferiti nel paese per ora, anche se sempre più disponibile nelle grandi città. Immagino, ma non ne sono sicuro, che un vantaggio per il jazz sia che di solito non è politicamente controverso come altri generi e quindi non è soggetto a nessun tipo di censura o restrizione. (La cantante islandese Björk è stata bandita dalla Cina quando ha menzionato il Tibet in una delle sue apparizioni.)

Mentre li teniamo d'occhio, un amico ci ha comprato una bibita fresca, una specie di frappè con perline di pasta di alcuni fagioli. Abbastanza nuovo per me ma rinfrescante e gustoso, ottimo per concludere la serata!

Il vino cinese che abbiamo comprato è deludente, pagato in media sui 250 Rmb (20 euro circa) e non li valgono affatto.

01 March 2018

Visita ad antichi villaggi vicino Guiyang

Visita al villaggio di Yang Shan, a 20 minuti di auto da casa ma ci metiamo un'ora a causa di lavori in corso che ci obbligano ad una lunga deviazione, che non è bene indicata da cartelli ma fortunatamente ci sono operai e poliziotti che ci indirizzano.

Vecchie case senza impianti idraulici, la maggior parte sono aperte si può entrar dentro a vedere come si vive in un villaggio cinese. Oggi rarità, anzi quasi museo, anche se nelle campagne la situazione migliora lentamente.

Mi attraggono soprattutto le tegole di argilla dei tetti spioventi, che oggi molti sostituiscono con tetti piatti perché sono più pratici per seccare frutta e verdura al sole.

Poi andiamo ad un altro villaggio, si chiama Xiao Bu, questo più vivo, la gente ci vive ancora. È stato dichiarato monumento nazionale, per preservare il retaggio della vecchia Cina. Chi ci vive inoltre può beneficiare deo turismo dei curiosi, magari giovani, nati e cresciuti nelle città con tutti i servizi, che non hanno mai visto un villaggio in vita loro.

Ad ora di pranzo ci imbattiamo in un grande gruppo che banchetta all'esterno di un ristorante. Mi sono avvicinato, curioso come sempre di fare qualche foto e magari stabilire un minimo di contatto. Tutti mi accolsero calorosamente, ridevano e scherzavano fra di loro ed io costituivo evidentemente un bonus speciale per la riuscita della festa e anche senza capire una parola era chiaro che ero il benvenuto. Intanto dalle cucine del ristorante arrivava il cibo. Tanto cibo.

Qualcuno mi offrì una costoletta di maiale, ce n'erano a centinaia in grandi piatti al centro di ciascun tavolo, come si usa in Cina. Calde e con una squisita cotenna croccante, anche se stavamo per andare a pranzo non avrei mai potuto rifiutare!

Poco dopo arrivò mia moglie e mi spiegò che si trattava di un funerale! Il figlio maggiore del deceduto portava un lungo velo sulla testa, che arrivava fino a terra dietro le sue spalle, e passava di tavolo in tavolo inginocchiandosi davanti ai commensali su un fascio di paglia che portava con sé. Gli invitati, parenti e amici immagino, lo consolavano e lo facevano rialzare.



Me ne andai a pancia piena e contento del fugace contatto. Anche perché dopo un po’ smisero di mangiare e si allinearono tutti in un lungo corteo funebre verso la montagna più vicina, dove avrebbero seppellito il defunto. Seppellire un morto in cinese si dice "portarlo alla montagna".

Mangiammo quindi nello stesso ristorante, ma all'interno. Io veramente ero sazio ma assaggiai comunque.

Nel pomeriggio andammo a visitare un enorme giardino botanico non distance, ma in questa stagione non c'erano molti fiori.

Per finire la giornata all'aperto visita ad una fattoria che coltiva fragole: possiamo coglierle noi stessi (fragole a marzo? ma sono protette in serre) e le troviamo molto saporite anche se care, 70 Rmb al chilo, quasi 10 euro !

Cena in un ristorante di Guiyang, vicino al Parco della Cultura, dove gli amici vicini di casa avevano prenotato una sala privata per il nostro gruppo, come spesso si fa qui. Prima però abbiamo comprato vino e distillati. Sono ovviamente molto più cari al ristorante che al supermercato, ma è permesso portarsi le proprie bottiglie senza pagare un corking charge come accade in altri paesi.

28 February 2018

Cherry blossoms in Guiyang, Hunan

After a lazy morning and lunch at home, we decide to take a short trip in the late afternoon. We take a taxi (a "Didi", the local company that bought the Chinese Uber operation) and drive about 10 minutes to see the famous cherry trees in bloom. It is February, rather early for any flowers, and it is cold, but somehow the cherry trees blossom in Hunan!

There are actually two orchards, one is free and for the other one we would need to buy a ticket that costs 40 Yuan. The ticketed one is more crowded, maybe it is better?, but the taxi driver told us it is not necessarily more beautiful, and in fact he had seen that most of the flowers had already fallen to the ground. So we decide to go to the free one.

The driver can only go so far, not really all the way to the garden. We have a choice: walk or take a motorbike taxi. As it is already a bit late in the afternoon, we chose the latter option. Someone with a bike offers to take us the few hundred meters that separate us from the orchard for 5 Rmb.

Once we reach the area we are getting close to sunset but the warm pre-sunset light is very useful to take some good photos. Only a few dozen people are left, and the local hawkers of drinks and snacks are beginning to pack up.

As I snap away at the flowers and take some portraits of my wife, I notice a girl wearing an eye-catching white and blue costume who is posing for her girlfriend. She also has a veil she lets lose in the wind while the other girl takes photos with her phone.

It is now getting dark, not enough light for more flower pictures, but we take a walk toward the town's mine. The dig out lead and silver from here. The mine is still partly in operation but has a section that is open for tourists. It is too late now but we'll come another time.

On the way, an interesting poster with the thoughts of Xi Jinping, sharing his wisdom with passerbys.


Socialism core values

people have faith, nation has hope, country has power

wealth, democracy, civilization, harmony,   

freedom, equality, fairness, justice

patriotism, professionalism, honesty, kindness



Chinese president's thought



Longish walk back home, about 1 hour. On the way I looked at a wine shop, China is now the 6th largest producer of wine and the middle class wants ever more good wines. This one though sells mostly distilled products. Most wines are red, which the Chinese consume in much larger quantities than whites. Some bottles are Chinese and a few French. A couple of Italian bottles from Tuscany and Venetia. Most wines are priced between 80 and 250 Rmb.

Dinner at home. As we're about to finish dinner the neighbors come in for a visit. Their little one and my niece Cindy play together quite often, even once kissed on the lips before they reached 2 years of age!


27 February 2018

Banca, dentista e manicure a Guiyang

Giornata di commissioni varie che dobbiamo sbrigare in giro per la città. Cominciamo con la banca, dove dobbiamo cambiare alcune banconote di euro che ho portato per fare qualche regalino.

Le regole per cambiare valuta straniera in Cina sono un po’ complicate, e cambiano con una certa frequenza. Tanto per cominciare, solo la Banca di Cina (Bank of China) è autorizzata a cambiare. Poi, in questo periodo non fanno cambiare contante agli stranieri, quindi devo dare i soldi a mia moglie per cambiare a nome suo. Mi pare strano, come fanno tutti i turisti e gli uomini d'affari che vengono qui e non possono cambiare? Vero che pochi ormai portano contante. Forse gli alberghi lo accettano ancora, non se sono sicuro, la Cina è decisamente avanti con il denaro elettronico.

Quando arriviamo alla filiale della Banca di Cina prendiamo un numero e aspettiamo un'ora che arrivi il nostro turno. Non è particolarmente piacevole aspettare: l'ambiente è alquanto tristanzuolo, le sedie non particolarmente comode ed i fumatori appestano l'aria. Quando arriva il nostro turno ci dicono che l'unico impiegato autorizzato a cambiare valuta estera oggi non c'è. Riproveremo.

Ci rechiamo quindi presso un'altra banca, la International Commerce Bank of China (ICBC) per aiutare mia suocera in alcune operazioni sul suo conto. Lei non ama particolarmente le nuove tecnologie elettroniche per maneggiare il denaro.

Mentre Lifang fa le sue cose scambio qualche elementare convenevole con un impiegato in divisa blu che sta in piedi vicino alla porta d'ingresso, sembra una guardia della sicurezza. Mentre aspetto lo vedo camminare su e giù davanti alla porta che si apre liberamente, non ci sono metal detectors o altri controlli per evitare che maleintenzionati entrino in filiale, magari armati.

Dopo un po’ lo vedo avvicinarsi ad una vecchietta che è in difficoltà al bancomat, ed aiutarla sul touchscreen con l'operazione che non riusciva a completare. Poi se ne torna a fare la guardia.

Passa ancora un po’ di tempo - Lifang ci mette un po’ a far quello che deve fare - e noto che la guardia ha impugnato una scopa ed una pattumiera e sta pulendo per terra. Quando ha finito si allontana per tornare con un secchio d'acqua ed un mocio col quale pazientemente si mette a lavare tutti i pavimenti. Poi prende un lavavetro telescopico con un secchio d'acqua e cominciare a pulire le grandi vetrate della banca, che effettivamente ne avevano proprio bisogno! Infine, non pago, prende una grande busta di plastica e comincia a svuotare i secchi dell'immondizia

Dunque il bravo impiegato svolge tre funzioni in banca: guardia, spazzino e impiegato alla cassa, almeno quella elettronica. Non male. Mi immagino la reazione di qualche bancario italiano se si dovesse trovare a fare lo stesso: Abbasso lo sfruttamento! Inaccettabile! Sciopero! 

Mi dice Lifang che guadagna sui 1200-1400 Rmb al mese, più o meno quello che mette in tasca una donna delle pulizie che lavora a tempo pieno nel nostro condominio.

Tornando a casa ci godiamo una bella passeggiata lungo il giardino chiamato "Parco della Giada" a due passi dal nostro comprensorio. Fa freddo ma c'è un bel sole, siamo bene imbacuccati e ce la godiamo. Noto sui marciapiedi alcune signore, sulla settantina direi, ma potrebbero essere più giovani, che lustrano le scarpe. Hanno un banchetto su sui si siedono ed un altro, più alto, sui cui fanno accomodare i clienti. Ogni lustrata di scarpe costa 3 Rmb e ci mettono una mezz'oretta. Per gli stivali di Lifang però ne chiedono 5, mi pare giusto, sono alti fino al ginocchio!

La strada oggi non smette di regalare sorprese. Almeno per me sono sorprese, ma in realtà qui sono cose normali. Per la sorpresa più sorprendente è proprio questo, che siano cose normali!

Ad un incrocio vedo un uomo, tra i sessanta ed i settanta, che dirige il traffico. Non è un vigile. Veste abiti civili ma ha una grande fascia rossa sul braccio e una paletta del tipo in dotazione ai Carabinieri in Italia. Oltre a dirigere il traffico, intervenendo soprattutto quando cambia la luce del semaforo, declama poesie in dialetto hunanese. 

Che bel modo di passare il tempo in modo utile durante la pensione! Penso che forse potrei farlo anche io a Roma, recitare Trilussa mentre aiuto i pedoni a sopravvivere nel traffico selvaggio della mia città.

Nel pomeriggio accompagnamo mia suocera dal dentista, nella zona pedonale di Guiyang. Lo studio dentistico, come spesso succede qui (e a Londra, ma mai in Italia) è al piano terra, con accesso diretto dal marciapiede.

Appena entrati la segreteria, un banchetto bianco con una segretaria in camice che registra le generalità e poi chiama il professionista adatto. Si può venire senza appuntamento.

I riuniti sono disposti in un grande spazio aperto, con tanti dentisti che lavorano fianco a fianco circondati da vetrine nelle quali sono esposti, come oggetti in un museo di gioielli, dentiere e ponti. Dalle grandi vetrate si vede la strada e, quindi, i passanti possono godere dello spettacolo dei pazienti sdraiati a bocca aperta che vengono trapanati!

Mia suocera ha bisogno di un'igienista e poi avrebbe anche necessità di installare un ponte. Costano 300 Rmb (40 euro circa) con il metallo meno pregiato, 800 Rmb (110 euro) in lega nobile. Vedremo.

Poi mia suocera va a casa e noi restiamo un giro. Lifang decide di farsi dipingere le unghie, qui c'è un negozio dove sono molto bravi. Per 80 Rmb, in due ore di lavoro, le decorano tutte le unghie con squisite miniature floreali, peonie e loti. 

La ragazza dipinge con un pennellino sottilissimo, linee micromillimetriche si intrecciano per un risultato realistico e creativo al tempo stesso. Sul dito medio Lifang chiede e ottiene la replica del disegno della linea "Diva" di Bulgari, un classico che fu dedicato a Liz Taylor credo negli anni cinquanta.

Io passo due ore a zonzo, guardo vetrine e la gente che passa. Ma fa freddo e dopo un po’ torno al negozio. Sono molto gentili, le ragazze mi offrono una poltroncina e del tè caldo. Qualche domanda sull'Italia e su Londra. Sono chiaramente un'attrazione, quasi sicuramente il primo italiano che hanno mai visto, e per la maggior parte di loro probabilmente anche l'ultimo.

Tornando a casa la giornata è suggellata dall'acquisto di un paio di chili di "castagne d'acque", 20 Rmb al chilo, ottime, non le conoscevo. 

26 February 2018

Guiyang pork and paper

Breakfast with rice flour curd and sour bean paste. Interessante, non si finisce mai di imparare, e di stupirsi!

Oggi ritiriamo il "certificato di proprietà" del nostro appartamento. Ce lo da una graziosa impiegata del comprensorio. Funziona così, non si passa dal notaio a ritirare il passaggio di proprietà.

Supermercato. Faccio un po’ di spesa, mi compro la mia solita insalata e pomodori per il pranzo di domani, tanto per alleggerire la dieta di fritto e grasso di maiale della famiglia, che mi piace tantissimo ma è un pochino pesante per il mio stomaco. Vedo un bancone di costolette di maiale (credo) affumicato, una cosa nuova, e faccio per fare un paio di foto ma poi interviene una commessa e mi fa capire che sarebbe vietato fotografare costolette, chissà perché.



24 February 2018

Leiyang to Guiyang by bus

After some more trying to get two train tickets (no chance) and some trepidation at the thought of spending the rest of our Chinese New Year holiday here, we manage to get two tickets on a bus home, to Guiyang, where family is waiting for us.

The bus too is fully booked, but we get two seats in the back.

Three men board and take seats without tickets, when collector asks for tickets they say they could not buy them because they were sold out. They  argue, they want to go home. Then three more passengers with tickets board but can't find any seats because they've been taken by the three men. A long argument ensues then finally the three men leave.

Very noisy trip, people suck their drinks loudly, a car-sick girl vomits no one cleans up.

Meanwhile, it's been raining all day long.

We pass through some old villages. Old houses with pagoda roofs quite charming though need restoration.

New housing on the other hand mostly has with flat roof, just boxes of brick and mortar, no character but popular because can dry fruit on top . good for farmers who move to town but still grow crops in village plots.

Once at the Guiyang coach station we find a Didi (Chinese Uber) taxi driver who is rude and unhelpful. He does not move from his seat and keeps smoking while we load and unload heavy suitcases. But anyway we are home!

It is 4pm or so by the time we get to the apartment, and it is very cold. Hunan houses don't have a central heating system but many (including ours) have electric systems but people don't turn them on. In the evening it's 11 degrees inside, essentially the same temperature as outside.

23 February 2018

Wedding in Leiyang

We get picked up early for a pre-wedding ceremony in the groom's village, about half an hour away. Here we meet his relatives and assist to a small ceremony in the paternal house.

They tell us how the husband went to the house of bride to take her with him and left a chicken as a symbolic form of gratitude to her family for having brought her up!

On a simple wooden table in the middle of the main room of the paternal house, we are offered tea, peanuts and cigarettes.

All around are many old houses with clay tiles, wooden beams and wood floors.Some are being demolished for new ones with flat roofing and cement bricks. More functional if less charming.

Back in town we see a rather large Christian church next to a Buddhist temple. We get our shoes cleaned  by a happy lady (one of many) who is working on the sidewalk with a little stool, a chair for her clients, brushes and polish. She is happy, smiling and works fast and very well!

 

We are told that this town of Leiyang also hosts the biggest cement factory in Hunan and a huge coal power plant they are very proud of! Also a shoe factory, not to mention a gold mine: 20 percent of china's gold is extracted in Hunan.

At the reception, people come and give envelopes at a table by the entrance where each envelope is opened and the money counted, then most of them just eat and go away, unabashedly taking leftovers with them! The meal is scrumptious as expected, local cuisine, moderately spicy. The bride and groom spend some time at the different tables, and at the end they come to ours. They are exhausted, but finally can relax a bit and eat their lunch!




We later take a walk around the Western Lake park with a large pond and bridges by the western lake middle road. Lots of children running around, many elderly men play card and mahjong. One lady is screaming obsessively at her son for who knows what reason, then starts to hit him. Lifang tries to calm her down but she tells her to mind her own business!

There is a beggar with broken feet, he says to my wife he was a construction worker but fell from the 3rd floor of a building and broke both his feet. He says he gets 200 rmb a month from government, just enough to pay rent for a room. Then has to beg for a living, moves around on a small sled with 4 little wheels and pushes himself forward with two broken metal pipes.

My impression is that it is not easy to be a beggar in China, it is not a compassionate culture if you can generalize about 1.5bn people. His pot is almost empty. I am thinking of London where beggars get much better treatment from passersby but a better comparison is India where (again difficult to generalize) people give more easily in the streets. Quite often I've seen people who look poor give to those who are poorer. In China apparently a lot of beggars are fake, they pretend to be sick or handicapped.

In the end we manage to buy tickets at coach station to go to Guiyang tomorrow, no chance for train, but better than walking!

22 February 2018

Changsha to Leiyang

Amazing buffet at the Changsha Intercontinental hotel, eastern and western, hot and cold, sweet and savory, chopsticks and forks and knives and spoon, it is a real celebration.

Some of the highlights: I was first attracted by the local cold noodles, roughly grated with a special tool from a big boulder of dough. You then add spices and bits and pieces of veggies and meats. Also interesting the hot soup with veggies, pork, mushrooms, taylor-made for each of us by a dedicated chef.

After breakfast the real challenge of the day awaits us: find tickets to Leiyang for the wedding ceremony of Carrie, one of our best Chinese friends, but no seats were available to purchase online as usual. It is still the Chinese new year rush, with over half a billion people moving around the country to spend the holidays at home. We went to the station and tried our luck at the ticket office, but no way.

We were then approached by some scalpers who wanted 300 Rmb, not for tickets but as a fee to smuggle us on a train then we could then, supposedly, buy standing tickets. However I have never seen anyone standing on the fast train we need, and the slow train would take way too long, maybe up to 4 hours as opposed to 1. The whole thing is fishy, we give up.

We're stuck! My wife then remembers that there is an alternative: get bus tickets instead. We manage to catch the last bus to Chenzhou at 5:30pm, but must pay for the whole ride to Chenzhou even if we plan to get off at Leiyang. Actually at a highway station which is the stopover for Leiyang-bound passengers. But that's the way it is and we're lucky to be able to get (close) to our destination! Carrie's husband and his brother (who owns a car) will come and pick us up. Very kind for someone who's getting married tomorrow!

Meanwhile great buffet (40 Rmb pp) with unlimited food and beer at a restaurant by the gas station. Tons of meat (great), fish (so so) and veggies (again great). Beer is a local brand, kind of light, but tasty. No fresh fruit however. I loved the chicken paws and the pork belly. Also black fungus with quail eggs was juicy and inviting.

Gas station buffet, Hunan











20 February 2018

Macau

Morning around town. Museum of the city, today entrance is free, lucky us. We can learn about the history of Macau, a mix of Chinese and European cultures. 

Given the Portuguese were here for 500+ years obviously there is lots of Christian heritage, though if you look around the main cathedral has collapsed long ago, only the façade is left and no one seems to be in a great hurry to rebuild it.

Huge crowds are channeled in one direction only through narrow cobbled streets, after all this façada is still one of the main attractions of Macau.

Other than gambling, Macau is well known for the manufacturing of matches and fireworks.

In the afternoon we visited a "Venetian" complex, complete with canals and gondolas, several of which are driven by Italian (I know they are, I talked to a couple of them) gondolieri one is a woman.

























The choice for food is infinite, I'd like to try a Portuguese restaurant but Lifang's stomach was rumbling a bit and we decide to play it safe and go for a Hunanese eatery in the food court.

It was interesting to come to Macau, but I would lie if I said we were overwhelmed. Perhaps because we do not gamble, or perhaps we did not give it enough time, tomorrow we're gone again. Maybe it would be a good idea to return and spend a bit more time but somehow I was not able to get a feeling for the soul of this land.

16 February 2018

Chinese New Year parade in Hong Kong

Traditional parade organized every year in Hong Kong for the Chinese (Lunar) New Year.