18 August 2006

Book Review: Trekking in Ladakh, by Charlie Loram, *****

Synopsis
This is the fully revised third edition of Charlie Loram's practical guide to low-impact trekking in this high altitude region of northwest India. The spectacular natural landscape of immense mountains, wild deserts and deep gorges, combined with a thriving Tibetan-Buddhist culture makes Ladakh (Little Tibet) one of the most fascinating destinations in the Himalaya.

17 August 2006

Road safety signs in Ladakh and Zanskar

These are my top three favorites:

1st prize
LOVE THY NEIGHBOUR
BUT NOT WHILE YOU ARE DRIVING

2nd prize
A CAT HAS NINE LIVES YOU HAVE ONLY ONE

3rd prize
GOD MADE LADAKH, WE CONNECT IT TO THE REST OF THE WORLD (BORDER ROAD ORGANIZATION)

16 August 2006

24° g - 16 AGO: Agra – Delhi - rientro in Italia

Quasi tutto il gruppo va a Fatehpur Sikri, io ci sono già stato due volte e mi basta. Resto in piscina a nuotare e leggere. Nel pm ripartiamo per Delhi, fermandoci lungo la strada per bancarelle e spuntini, un assaggio dell’India profonda, così divers dal ladakh e lo Zanskar di questo viaggio. Assaggiamo i PALEIS, frittelle di patate con pomodoro, ceci e cipolla, ed i GULAAB, pastella dolce con miele, il tutto preparato lì per lì davanti a noi.

15 August 2006

23° g - 15 AGO: Leh – Delhi – Agra

Decidiamo di tornare a Delhi con un giorno di anticipo per evitare sorprese in caso di ritardi o annullamenti di voli interni. Nei giorni scorsi sono stati annullati molti voli per maltempo, Leh è piena di passeggeri che avrebbero dovuto essere partiti ma aspettano un volo utile. Si rischierebbe di perdere la coincidenza internazionale. In alternativa si può tornare da Leh a Delhi in auto, in 3-4 giorni, ma allora si deve accorciare la permanenza in Ladakh. Io l’ho fatto l’anno scorso, gran bel viaggio, ma prende tempo. E comunque anche per strada si può restare bloccati causa frane, valanghe ecc. Da considerare con il gruppo.

14 August 2006

22° g - 14 AGO: Sumur – Leh

Partiamo alle 7 sotto la pioggia. Ci fermiamo al gompa di Samathaling, ma non molto tempo, non è particolarmente interessante e cominciamo ad averne abbastanza di gompa. Lavori in corso per restaurarlo.

Con Elisabeth parto per 15 min a piedi fino ad un piccolo gompa un po’ diroccato lungo la strada, questo sì vale la pena. Bella atmosfera, un solo monaco prega. Larga vista sulla valle, le mura sono fatiscenti. Il cielo si apre di un bel blu.

Iniziamo il rientro, la strada è scassatissima. Vorremmo far di nuovo sosta per pranzo paratha al ristorantino di ieri, ma per rispettare gli orari del senso unico della strada stavolta mangiamo in macchina strada facendo.

Il paratha si sposa bene con il parmigiano di Marco e Florisa, ultimi residui delle scorte integrative che ci siamo portati dall’Italia. Molti camion precipitati dai tornanti punteggiano il paesaggio. Donne cariche di covoni di arbusti si arrampicano sul pendio.

13 August 2006

21° g - 13 AGO: Leh – Sumur (Nubra)

Partiamo alle 7, rapida salita verso il Khardung-la, secondo alcune fonti il passo carrozzabile più alto del mondo ad oltre 5600mslm. Dal passo saliamo a piedi sul cucuzzolo più alto, e lasciamo le bandierine votive con i mantra. Io ne lascio due, una per me ed una per conto del Sig. Karma del negozio di Leh che me lo ha chiesto. Al passo molti militari, non pochi di loro sono Sikh. Elisabeth sta un po’ male per l’altitudine dopo aver salito in fretta il cucuzzolo, ma si riprende subito. Molti turisti indiani. Un baretto sul passo serve un caffè e latte discreto, biscotti al cioccolato. La strada procede a senso alternato, bisogna rispettare gli orari e ci tocca aspettare. Ripartiamo dopo un po’ e ci fermiamo presso un bettolina più in basso, verso la Nubra, dove sgranocchiamo un po’ di parantha con legumi. Un albergo in costruzione lascia presagire un aumento dei flussi turistici, bene, vuol dire sviluppo e meno isolamento per questa gente. A Khalser, un paesino in fondo alla valle, si notano seri danni provocati da una recente alluvione con conseguenti frane e smottamenti di terra.

12 August 2006

20° g - 12 AGO: Leh – Chemrey – Tak Tok – Leh

Giornata libera, la maggior parte del gruppo resta a Leh per acquisti. Io vado con Luisa a Chemrey e Tak Tok. Qui assitiamo ad una specie di raduno di tutto il paese al tempio, ci sono uomini, donne (alcune allattano tranquillamente in pubblico) bambini e varie specie di animali domestici. Cibi non ben indentificabili cuociono in enormi pentoloni. Non riesco a fare indigestione di questi gompa... Poi rientriamo ed andiamo anche noi in giro per negozi.

11 August 2006

19° g - 11 AGO: Kargil – Leh

Partenza alle 7.30. Kargil è triste, tetra, un po’ sinistra direi. Non ci mancherà. Passiamo accanto ad innumerevoli campi militari, siamo a ridosso della “linea di controllo” che separa il Kashmir sotto controllo indiano dalla parte pakistana. Lavori stradali dovunque, non si capisce quanta terra tirino giù i bulldozers e quanta le frane che ad intermittenza vanificano lo sforzo un po’ da Sisifo degli operai.

Risaliamo verso il passo Namika, montagne deserte, strade percorsa da mezzi militari, camio (ne vediamo uno abbandonato in bilico sul precipizio di un tornante, fortunato l’autista!) e gruppi di scolaretti che raggiungono le loro scuole a piedi.

Ci fermiamo a Khalsi per un rapido spuntino in un ristorantino sulla strada. Arriviamo a Keh nel pm e resto della giornata libera.

10 August 2006

18° g - 10 AGO: Padum – Kargil

Partiamo alle 5 di mattina, il solito paio di ritardatari mi irrita un po’, sarebbe piaciuto a tutti restare a letto ancora... Risaliamo la Doda, Sani ci scorre sulla sinistra, spenta ed addormentata. Perfino le locuste tacciono. Il ghiacciaio Drun Drun ci appare ancora maestoso sulla sinistra in cima alla valle, ed incontriamo i famosi papaveri blu in due o tre posti diversi.

09 August 2006

17° g - 9 AGO: Padum – Sani Festival – Padum

Secondo giorno di festival, al contrario di Hemis (vedi post 2005) qui il secondo giorno è il più significativo. Arrivo sul presto e mi metto a meditare nel gompa con i monaci. La sala principale è incorniciata da 16 grandi colonne di legno addobbate di drappi colorati. Il pavimento di pietra è ruvido, grezzo. I monaci srotolano tappeti per i visitatori. Verso le 8 di mattina i locali cominciano ad allestire un mercatino sullo spiazzo antistante il gompa. Vendono di tutto, sia oggetti per i turisti sia merce per clienti locali (vestiti, utensili per la casa). Ad un certo punto noto un monaco che fuma che entra nel gompa... non è possibile! ed infatti poi ne esce subito. Oggi il nostro autista Zangpo è venuto con la figlia Lobsangol, che accompagno a posare una pietra votiva di Mani sul muro interno del gompa, lungo un corridoio che gira tutto intorno all’edificio.