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27 November 2013

Recensione film: La Guerra dei Fiori Rossi (2006) di Zhang Yuan, ****

Il piccolo grande Qiang!
Sinossi

Nella Cina post-rivoluzionaria degli anni '50, il piccolo Qiang viene mandato all'asilo a tempo pieno. A soli quattro anni ha già sviluppato un'indole ribelle e fatica ad abituarsi alla vita in comune con gli altri bambini. Nonostante tutto, però, cerca di fare del suo meglio per ottenere i tanto desiderati fiori rossi che le maestre danno in premio agli alunni più meritevoli, anche se lui fallisce in ogni occasione.

Qiang comunque ha ottenuto il rispetto dei suoi compagni ed è riuscito a convincerli che la direttrice è un mostro mangia bambini che deve essere assolutamente catturato, ma quando il piano per prendere prigioniera la donna fallisce, Qiang si ritrova solo e abbandonato.

Film cinese con montatore e colonna sonora italiani. Ottima la musica di Carlo Crivelli.


Recensione

Storia di bambini in Cina, ma non solo. Il film non ha una vera trama, ma è un flusso continuo di circostanze

Appare una non tanto sottile critica politica quando appare nel film un funzionario del comitato centrale del Partito Comunista, il padre di un bambino. Suo figlio studia poco e per questo ha ricevuto pochi fiori rossi, che sono dati in premio ogni giorno a chi studia e si comporta bene. Il padre se ne rammarica e le maestre, preoccupatissime, si affrettano a sottolineare che suo figlio sta migliorando molto e per non rischiare di irritarlo si inventano che proprio quel giorno si era meritato un fiore rosso che non gli avevano ancora dato.

Una lettura del film potrebbe essere di approvazione alla ribellione contro l'oppressore, rappresentato dalle arcigne mastre. Io però non credo l'autore sostenga che Qiang fa bene. La sua ribellione non è premiata e non porta a nulla. Credo piuttosto che il messaggio ponga più domande che risposte: le maestre sono rigide e perfino un po' ottuse, ma non del tutto irragionevoli e con punti di vista diversi tra di loro. Il bambino si ribella ma non è ovviamente in grado di proporre un'alternativa a quello che contesta. La situazione in cui si trovano spesso i paladini della libertà in contesti autoritari.

Negli extra appare Marco Mueller, che ci racconta la storia della produzione del film e le difficoltà a fargli passare la censura cinese. Cosa che alla fine riesce, ma non prima che il regista sia costretto a tagliare la scena finale, nella quale il ribelle Qiang fa la pipì di fronte ad una parata di lavoratori modello che vengono premiati.

Interessante che il film abbia ricevuto il premio Bresson, amministrato dal Vaticano. La cosa è stata vista da alcuni come un segnale di distensione nei rapporti tra i due stati, in mancanza di relazioni diplomatiche. (Il Vaticano è uno dei pochi stati, e l'unico in Europa, che a tutt'oggi riconosce il governo di Taiwan come il leggittimo governo cinese!)

Puoi vedere un trailer del film qui su Mymovies. Ed una scheda in inglese qui su IMDb.

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20 March 2009

La scuola di Dhigurah, atollo di Ari, Maldive

Passeggiata su questa placida isoletta. Al mio sbarco dal gommone sono lì ad accogliermi sulla spiaggia un paio di piccoli pescherecci in riparazione. Pendono melanconicamente su di un lato, aspettando con pazienza che qualcuno venga a sistemarli per tornare in mare. Un enorme lucertolone, più simile ad un'iguana, fa fugacemente capolino da dietro un albero del pane accanto al quale una semplice altalena, due corde ed una tavola di legno, dondola tristemente vuota. Passo davanti ad una scuola, che però è vuota, infatti oggi è venerdì, il giorno di festa per i mussulmani. Posso comunque entrare a vedere. La struttura è ordinata e pulita, le aule sono disposte su due file con in mezzo un giardino tropicale colorato e molto ben tenuto, circondato da un muretto viola con in cima una banda blu scuro. Un paio di stanze sono attrezzate con batterie di computer moderni a schermo piatto, non hanno niente da invidiare alle migliori scuole di casa nostra, anzi. Certo sarebbe sorpreso Pyrard de Laval, che trovò che i bambini scrivevano le loro lezioni su tavolette di legno bianche, che fungevano da lavagnette su cui si poteva cancellare e riscrivere, oppure su fogli fatti con fibra vegetale intrecciate ed essiccate (un po’ come i papiri egiziani) per gli scritti in bella copia, definitivi.

Vicino alle aule si stende uno spazio aperto con bacheche alle pareti, sulle quali sono attaccati manifestini con poesie, pensieri e disegni dei bambini. Un disegno, opera di Imaadh, Firushan e Nafiz, mostra un grande e famelico drago, con un enorme pancione, seduto per terra, che tiene in mano un piccolo globo terrestre. La didascalia dice, in inglese: «I bisogni dell’uomo sono illimitati ma le risorse per soddisfarli sono limitate. Noi studiamo economia per usare queste risorse con efficacia ed efficienza.» Magari le insegnassero nelle nostre scuole queste cose.

Subito oltre una breve composizione, intitolata «Nuove stelle», senza il nome dell’autore. Si legge: «Un giorno ho visto Jane che piangeva tristemente a scuola. Sono andato da lei e le ho domandato cosa fosse accaduto. Mi disse che aveva preso in prestito il libro di matematica di Lara e lo aveva portato a casa per fare i compiti. Il giorno dopo però aveva dimenticato di riportarglielo, e la professoressa di matematica aveva punito Lara che era senza libro. Per questo motivo Lara si era arrabbiata ed aveva detto a Jane che non le avrebbe più rivolto la parola. Chiesi a Jane se aveva chiesto scusa a Lara. Mi rispose che le aveva chiesto scusa infinite volte, ma Lara non voleva sentire ragioni. Il giorno dopo Lara dimenticò di portare a scuola la sua borsa e la professoressa la rimproverò di nuovo. Durante la ricreazione, Jane vide Lara che leggeva una storia tutta soletta, da una parte; allora Jane corse ad un vicino albergo, comprò un pacchetto di patatine ed una bottiglia di Coca Cola e le regalò a Lara. Da allora Jane e Lara diventarono ottime amiche.»

Questo post è un estratto del mio libro sulle Maldive. Per comprare il libro formato kindle su Amazon clicca qui.

16 April 1977

Scambi interscolastici Italia-Finlandia

Articolo da me scritto e pubblicato su "Piazza di Spagna", rivista quadrimestrale del Collegio S. Giuseppe - istituto De Merode. Anno XXVI, N. 2-3, giugno-ottobre 1977. L'articolo è solo indirettamente collegato ad un viaggio. Infatti esso nasce dalla visita di una mia amica finlandese in Italia, dopo che io avevo visitato la sua famiglia, e la sua scuola, qualche mese prima.