30 April 1989

7° g - 30 APR: Mosca, al Bolscioi

Conversazione Galia, ricercatrice dell'IMEMO (Baranovskij) Dice che il nazionalismo è in crescita in tutta l'URSS, e non solo quello russo; quello russo però è associato ai superconservatori (o reazionari). Il gruppo Pamiat (nostalgici del patriarcalismo non lontani dalle posizioni di Solzhenitsin) pare abbia addirittura bande di picchiatori, di cui però la stampa non riferisce per cui non se ne sa molto. (Nota: Galia è una tartara purosangue.)

Lei ritiene che il momento della verità per la democratizzazione verrà quando si faranno le elezioni per i soviet (che si dovevano tenere in autunno ma pare siano state rimandate alla primavera). Se le elezioni saranno libere come quelle per il Congresso del Popolo di Marzo i candidati del partito saranno sicuramente bocciati in gran numero, o si dovrebbero dimettere dalla carica del partito o la regola gorbacioviana che il segretario del partito deve essere a ciascun livello anche il presidente del Soviet verrà meno e sarà la crisi della perestrojka in quanto sarà chiaro che il partito non rispecchia la volontà del popolo ........

Telefono per i biglietti del Bolscioi: ancora niente nuove, bisogna richiamare dopo le 3. (Nota: il concerto comincia oggi alle 7). A pranzo da una famiglia di origine georgiana amica di Sergio Rossi. Sergio porta un bustone con formaggio e vino sovietico, che naturalmente non si trova e lui ha preso al Beriozka, che viene infatti molto apprezzato. Lei è un'italianista, forse settantenne, in pensione. La casa è modesta ma spiccano alcuni bei mobili antichi. Il pranzo è piuttosto semplice: prosciutto cotto, formaggio, insalata russa, pollo in padella, cetrioli. Per dessert una specie di cheese-cake molto dolce con marmellata, fatto in casa. Loro sono molto simpatici, comunichiamo un po' in italiano, un po' in russo e un po' in tedesco.

Alle 3 vado finalmente a ritirare i biglietti all'hotel "Nazional". Mi dicono che ci sono ma devo aspettare. Dopo una ventina di minuti arriva un'impiegata e li porta. Il costo nominale è di 3,20 R ma "solo per i sovietici": favoreggiamento nazionalista? no perché i sovietici non li trovano. Agli stranieri si vendono invece a 13 R, cioè esattamente 4 volte di più, da pagare in valuta convertibile. Per cui due biglietti costano 60.000 lire, copeco più copeco meno.... cioè circa 40 volte di più di quello che costerebbero se si pagassero in rubli cambiati al mercato nero.

La sera al Bolscioi con Galia. Moltissimi gli stranieri, soprattutto in platea (non vola una ...Mosca; penso: come mai a S. Cecilia durante un concerto viene a tutti la tosse e qui no? Non mancano tuttavia gli italiani maleducati che parlano durante lo spettacolo e che mi tocca azzittire). Mi dice Galia che i posti migliori comunque sono riservati agli ospiti del partito: quando lei ha accompagnato gli ospiti del PCI o del PCF, per esempio, era sempre nelle prime file. Poi, a spettacolo iniziato, noto che il palco più bello, sul palcoscenico, è rimasto vuoto! "Lo schiaccianoci" è molto bello, naturalmente, sia come solisti che come coreografia e scenografia. All'uscita i soliti gruppetti di tassisti abusivi che pullulano intorno agli stranieri.

29 April 1989

6° g - 29 APR: Mosca, al parco Kolomenskoe e concerto rock

Visita a Kolomenskoe, vecchia residenza campestre di Ivan il Terribile, poi teatro di varie vicissitudini storiche. La chiesa principale è strapiena di gente per la vigilia della pasqua ortodossa. Sono soprattutto vecchie donne, ma anche gente di mezza età. Pochissimi giovani... come nelle chiese un po' in tutto il mondo in fondo.

28 April 1989

5° g - 28 APR: Mosca, per negozi

Vado alla Piazza Rossa: si trovano i biglietti per uno spettacolo al teatro Bolscioi ma solo per valuta (25 dollari) all'albergo "Nazional" (dove una guardia non fa entrare i russi che non siano ospiti dell'albergo) e non si può sapere quali posti riservano. Si compra a scatola chiusa: quello che capita capita. Curiosità: sulla Piazza Rossa dal 1985 è vietato fumare, per rispetto alla sacralità di Lenin, mi dicono.

In altri negozi nelle vicinanze si trovano anche altri generi non di prima necessità, al contrario di un anno fa quando questi negozi erano completamente vuoti, ma costano. Un binocolo 10x50 costa al Voentorg (negozio di oggetti militari) 93 R, una Matrioska grande a 12 statuine 350 R (due mesi di stipendio!!), una coppia di bellissimi libri sulla storia di Mosca illustrati 340 R. Ovviamente inaccessibili al cittadino sovietico medio che viva del suo stipendio, ma un affare per noi, anche senza cambiare denaro al mercato nero, cosa che evito accuratamente di fare in Urss.

27 April 1989

4° g - 27 APR: A pranzo al ristorante Ukraina

Pranzo con S.R., un giornalista italiano che vive qui da anni, al ristorante dell'albergo "Ukraina". Chiacchieriamo di politica. Uskorenje = accelerazione, una delle parole d'ordine accanto a Perestrojka e Glasnost. Anzi la prima delle tre ad essere stata lanciata da Gorbaciov nel 1985. La sua idea era che il sistema potesse essere messo a posto solo accelerando i processi in corso, insomma lavorando di più a fare quello che si stava già facendo. Certo ridurre l'alcolismo e l'assenteismo male non farebbe. Ma non credo che risolverebbe i problemi sistemici dell'URSS, accelerare non serve se stai andando nella direzione sbagliata.

Infatti noto moltissimi cantieri per la città. Molti sono in funzione senza sosta, con le fiamme ossidriche che scintil­lano nella notte. Qualche giorno dopo qualcuno mi suggerisce che in genere queste sono le imprese straniere, soprattutto finlandesi, che vengono assoldate per i progetti più urgenti. Ma a giudicare dalla gru scarcagnate che usano non si direbbero dei supertecnici occidentali...!

Borshch buono, anche la carne bollita non è male. Curiosità: la legge sovietica vieta di consumare alcol nei ristoranti prima delle due di pomeriggio, ma gli stranieri sono esenti dal divieto. Tuttavia neanche a loro si può servire alcol, che quindi i camerieri invitano ad andare a comprare al negozio Beriozka del piano di sopra. Per cui si assiste all'alquanto comica parata di stranieri che si siedono, ordinano da mangiare poi si alzano e vanno al piano di sopra a comprarsi vino e birra da riportarsi giù. Ancora più buffo che la birra costa 1 dollaro a barattolo mentre il resto del pasto 5 rubli (cioè circa lo stesso al mercato nero).

26 April 1989

3° g - 26 Apr: Mosca - IMEMO, ancora sul mio albergo

Incontro con vari esperti dell' IMEMO
Torno all'IMEMO per altri incontri politici con esperti studiosi. Parliamo a pranzo di controllo degli armamenti. Vladimir B. non vede con favore l'integrazione militare europea, anche se crede che il "pericolo" non vada esagerato in quanto ci sono molti problemi. É d'accordo che sarebbe più semplice arrivare ad un accoro di sicurezza Est-Ovest se invece che 16 voci diverse la NATO fosse più coerente. Ma allora non si capisce bene perché non veda con favore, mi pare una contraddizione.

25 April 1989

2° g - 25 Apr: Mosca - sulla Germania, in metropolitana

Incontro con Irina S., IMEMO (Istituto delle Relazioni Internazionali e l'Economia Mondiale dell'Accademia delle Scienze dell'URSS).
 Esperta dei problemi tedeschi (parla tedesco bene, inglese male). Mi dice che la questione tedesca non è mai stata chiusa; perché avrebbe dovuto esserlo? Tuttavia è stato un errore pensare alla questione tedesca solo in termini di riunificazione. Ci sono altri aspetti: il ruolo di RFT e RDT, le relazioni intertedesche. La riunificazione ci sarà, non ci sono dubbi, forse in 50 o 100 anni, ma ci sarà. Tuttavia l'URSS, nell'era della parità nucleare, non la teme. Bisogna inoltre tenere in considerazione il fattore umano della questione: i tedeschi non sono solo oggetti, ma anche soggetti delle relazioni internazionali. Come esperta di questioni intertedesche mi sembra un po' deboluccia...
Alla mia domanda se lei apparteneva al gruppo di quelli che dicono che la Dottrina Brezhnev è morta o a quelli che dicono non sia mai esistita dice "senza dubbio alla prima". Ha scritto un articolo sulla questione di cui mi legge uno stralcio, ma non me lo può dare perché "sarà pubblicato in Occidente, forse dal New York Times o dal Washington Post". Vedremo.

La metropolitana di Mosca
 La metropolitana "Lenin" è molto efficiente oltre che architettonicamente interessante, almeno in alcune stazioni. Costruita negli anni trenta resta un simbolo della città. Forse assieme al sistema di comando e controllo delle armi nucleari sovietiche, gestito dal KGB, è la cosa che funziona meglio nel paese. Passa un treno ogni minuto circa, carrozze spartane ma adeguate. Non è molto economica per gli stipendi di qui: abbonamento mensile 6 rubli, biglietto singolo 5 kop. su uno stipendio medio di 160-170 rubli. Per i corridoi delle stazioni abbondano vecchiette ricurve a novanta gradi (come fanno a non cadere?) che chiedono l'elemosina. Noto che non c'è praticamente nessuno che sorride. Fiumi di visi pietrificati scorrono per le scale mobili velocissime. Solo alcune coppie, in genere sui 20-30 anni, hanno l'usanza di abbracciarsi in pubblico con l'uomo che appoggia, quasi con atteggiamento disperato, la testa sul collo della donna, occhi chiusi, e lei che invece guarda avanti, seria e composta (anche perché se no quando la scala mobile arriva alla fine cadrebbero tutt'e due!). Una volta ne ho viste tre di seguito di queste coppiette, su una scala mobile altrimenti deserta dopo la mezzanotte, ed è uno spettacolo assai curioso.

24 April 1989

1° g - 24 Apr: Arrivo a Mosca, in albergo, gelato e caffè

Con volo da Roma arrivo in Unione Sovietica per un soggiorno di un mese come ospite ricercatore dell'Accademia delle Scienze dell'URSS, che mi fornisce ospitalità e supporto per le mie ricerche. Da parte italiana ho avuto il sostegno del Comitato Nazionale delle Ricerche. Ringrazio entrambi.

All'aeroporto Appena arrivato in URSS un primo assaggio delle incoerenze della foga riformatrice. Per aumentare le entrate di valuta convertibile, all'aeroporto hanno aperto un nuovo "Duty Free Shop", che però ha la peculiarità di trovarsi nel settore degli arrivi. Il che vuol dire che chi compra deve immediatamente entrare nel paese e non lasciarlo. Non mi è stato chiarito il senso dell'operazione, che mi sembra quantomeno un autolesionismo fiscale!