16 April 1977

Scambi interscolastici Italia-Finlandia

Articolo da me scritto e pubblicato su "Piazza di Spagna", rivista quadrimestrale del Collegio S. Giuseppe - istituto De Merode. Anno XXVI, N. 2-3, giugno-ottobre 1977. L'articolo è solo indirettamente collegato ad un viaggio. Infatti esso nasce dalla visita di una mia amica finlandese in Italia, dopo che io avevo visitato la sua famiglia, e la sua scuola, qualche mese prima.

Lo scambio di visite è avvenuto durante lo scorso anno scolastico, in due fasi, tra il nostro istituto e il Gymnasium di Joensuu, una cittadina di 40.000 abitanti capoluogo della Carelia settentrionale, nel cuore della Finlandia.

La prima fase è stata la mia visita di Joensuu, durante le vacanze di Natale 1976. Arrivo alla stazione ferroviaria di Joensuu, dopo 439km di treno da Helsinki, in mezzo ad ininterrotte foreste, laghi ghiacciati e tantissima neve. Qui sono calorosamente accolto da Mari e Johanna Salo, due studentesse conosciute in Inghilterra l'anno scorso quando frequentavamo insieme un corso di lingua a Bournemouth, e che mi avevano invitato ad andarle a trovare in Finlandia.

È il 31 dicembre, e una notte di capodanno a Joensuu è sicuramente tra le più singolari che possano esserci per un italiano. Per una sera ci si dimentica di neve, freddo e buio, e si fa festa! Molti giovani di Joensuu, che non hanno ancora 18 anni e perciò non possono entrare nelle discoteche, si riuniscono al centro del paese per passare una serata insieme tra fuochi artificiali e ... vodka! Non sono pochi quelli che sono un po' su di giri e trascorreranno la notte in piccoli gruppi, barcollando e cantando per le strade deserte.

L'alcolismo è infatti uno dei principali problemi della Finlandia ove, sebbene sia vietata la vendita di alcolici ai minori, è molto di moda il motto: "Non c'è divertimento se non c'è alcol!". Fortunatamente non è il caso delle sorelle Salo, che si dichiarano contrarie a certe concezioni del divertimento!

Il temperamento dei finnici è piuttosto freddo, almeno esteriormente, specialmente d'inverno. Loro stessi dicono che le lunghe notti (a dicembre hanno solo 3-4 ore di luce) il freddo, la neve, che copre ogni cosa per 4-5 mesi, influiscono molto sul loro stato d'animo. Dirà Johanna: "D'inverno per noi è come cadere in letargo: specialmente qui a Joensuu, ove non c'è la vita delle grandi città, ci si sente spesso tristi e senza voglia di fare alcunché. Qui la gente comincia a vivere in aprile, quando la neve si scioglie, le giornate sono molto lunghe e la temperatura rimane stabilmente sopra lo zero."

Tra tante cose si è parlato anche di scuola, e mi sono potuto così documentare sullo svolgimento e sull'organizzazione della vita scolastica di questo paese ai confini dell'Europa. In Finlandia si va a scuola a sette anni di età, e per quattro anni si frequenta la scuola elementare, che è uguale per tutti. Questi primi anni costituiscono la scuola dell'obbligo. Completatala, si può accedere al gymnasium, per il quale si può scegliere uno dei seguenti indirizzi: a) linguistico, b) matematico o c) scientifico-tecnologico.

Nel primo corso si studiano quattro lingue straniere, il finlandese, religione, storia, biologia, educazione civica, economia. Due lingue straniere (inglese e svedese) sono obbligatorie, le altre due sono a scelta tra russo, tedesco, francese e, nelle grandi città, spagnolo e italiano. Nel secondo corso, ferme restando inglese, svedese e materie di cultura generale, l'indirizzo è prevalentemente matematico. Nel terzo: inglese e svedese, materie di cultura generale e chimica, fisica, e psicologia. L'anno scolastico comincia a metà agosto e dura fino a metà giugno, con intervalli a Natale, Pasqua e "settimana bianca". L'orario scolastico è dalle 8.30 alle 14.30 e non ci sono lezioni il sabato.

Completati gli studi, si può accedere all'università, anche se ciò è abbastanza difficile. Solo il 17% di quelli che si diplomano ottiene un posto in una università finlandese.

I primi quattro anni di scuola elementare sono completamente gratuiti: insegnanti, libri, materiale didattico e pasti (che in Finlandia si consumano a scuola) sono a carico dello stato. Lo stesso vale per i cinque anni di scuola media, con l'esclusione dei libri. Fra poco è però prevista una riforma con la quale si avranno i seguenti cambiamenti: a) abolizione delle scuole private (nessuna delle quali è di carattere religioso); b) obbligatorietà per ogni scuola di essere "mista" con maschi e femmine nelle stesse classi; c) estensione a nove anni della gratuità dei libri.

L'esame di maturità si svolge nel mese di marzo/aprile dll'ultimo anno e la scuola per i maturandi si chiude a gennaio per dagli il tempo necessario a studiare per gli esami.

Tratterò ora in particolare il tipico svolgimento di una giornata scolastica. Ogni insegnante ha la sua aula scolastica, e gli alunni si spostano, ora per ora, a seconda delle lezioni del giorno. All'inizio della giornata il preside, dagli altoparlanti, fa un breve discorso a carattere religioso a tutte le classi, per 3 o 4 minuti.

In Finlandia ci sono due ore di lezione di religione ogni settimana, e la materia è insegnata sia da religiosi che da laici. Si studiano, oltre alla religione nazionale che è la luterana, i caratteri generali di un po' tutte le religioni del mondo, servendosi anche di libri di testo appropriati. A volte in queste lezioni si parla anche di attualità, politica, rapporti tra giovani e genitori. La Bibbia è letta solo nei primi anni, ed è interessate notare che l'esame di religione è sempre presente come materia agli esami di maturità.

Altra particolarità che differisce molto dal sistema italiano è che tutte le interrogazioni, dal primo all'ultimo anno, sono per scritto e le date vengono concordate tra alunni e professori all'inizio di ciascun quadrimestre, per ciascuna materia. Molto curato è lo sport, e particolarmente lo sci da fondo e l'hockey su ghiaccio. È praticato anche il nuoto... al coperto!

































La seconda fase dello scambio interscolastico si è svolta nell'aprile del 1977, quando la mia ospite di Joensuu, Johanna Salo, 19 anni, "maturata" al liceolinguistico della sua città da pochi giorni, è venuta a Roma. Durante il suo soggiorno di due settimane abbiamo sempre avuto moltissimo da vedere e alla fine ci siamo accorti di quanto ancora ci sarebbe stato da fare se lei fosse restata di più. Tra le moltissime cose che Johanna racconterà ai suoi amici quanto tornerà in Finlandia, una delle più caratteristiche sarà senza dubbio la conoscenza della nostra scuola del S. Giuseppe De Merode.

Infatti a seguito di una mia mediazione presso il mio "frère" di classe, è stata accettata (prima ragazza nella ultrasecolare storia del nostro istituto) ad assistere allo svolgimento di una giornata scolastica, in classe con noi. Era sabato, 16 aprile 1977. Sin dal giorno prima tutti sapevano, salendo in classe, chi vi avrebbero trovato, ed all'entrata tutti gli occhi della 4a B convergevano su di un unico punto! Le altre classi, al passaggio davanti alla nostra porta, si ammassavano sulla vetrata, con comprensibile sorpresa di Johanna che forse non aveva ancora avvertito appieno l'eccezionalità che lei stessa reppresentava in questo luogo! Comunque la giornata si è svolta poi regolarmente, o quasi, e queste sono, in sintesi, le impressioni che Johanna ha riportato al termine di essa:

"Le lezioni si svolgono pressappoco come da noi; il metodo di insegnamento non varia molto. Voi curate molto più di noi la forma, come ad esempio il salire in classe in fila ed in silenzio. Mi sorprende invece che anche in una scuola privata, ove sono solo tollerati, e non sempre, i jeans, e le maniche corte, sia permesso fumare in cortile. Noi siamo autorizzati ad uscire dalla scuola se vogliamo fumare durante l'intervallo ma è severamente vietato fumare dentro la scuola stessa."

Seguono osservazioni sul diverso modo di insegnare la religione, ma di questo ho già scritto. Le è stato spiegato che, per vari aspetti, la nostra scuola si distingue dalla scuola italiana pubblica, e che ben altro avrebbe trovato se si fosse recata in una di queste scuole, in un momento di così profonda crisi della scuola superiore in Italia.

Molti di noi hanno poi avuto la possibilità, quella sera, di conoscere meglio Johanna in occasione della festa di compleanno di Roberto Magnifico, ove nonostante la torta... mangiata nei bicchieri per la clamorosa mancanza di piatti all'ultimo momento, abbiamo passato una bella serata della quale la nostra ospite serberà sempre un simpatico ricordo.

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